L'anoressia è una malattia dovuta a una nutrizione troppo
scarsa. Chi è colpito dall'anoressia perde quasi del tutto l'appetito
e tende a digiunare sino al limite della sopravvivenza, anche se in
certi casi può essere preso da una fame insaziabile (bulimia), proprio
come l'obeso. A differenza del bulimico, però, l'anoressico vomita il
cibo subito dopo averlo ingerito. L'anoressia colpisce più di frequente
le persone tra i 15 e i 20 anni (soprattutto le ragazze), e spesso ha
le sue radici nella sfera psicologica e affettiva: difficili rapporti
familiari, cattiva immagine di sé e del proprio corpo. La persona anoressica
non si piace così com'è, e ha il timore ossessivo di diventare obesa,
anche se questo non è giustificato dal suo peso corporeo reale. Da qui
nasce il rifiuto del cibo (a volte anche dell'acqua), e il conseguente
vomito. Rifiutare il cibo, però, può portare a conseguenze che sono
disastrose, soprattutto perché avvengono in un momento dello sviluppo,
come l’adolescenza, che è il periodo di più rapido accrescimento in
statura, e di altrettanto rapide trasformazioni del corpo. A causa della
denutrizione le ossa perdono il calcio e diventano fragili, i muscoli
si riducono enormemente e perdono la loro forza, cadono i capelli, la
pelle tende a seccarsi e a diventare giallastra, scende la pressione
sanguigna e si verificano stati di anemia. |