Statuti della città di Orte – Libro III^ Cap. XIX   – (1584)- Archivio storico comunale Dal libro “Statuti della Città di Orte” di Don Delfo Gioacchini - 1981

 

Condanna per chi uccide il padre e la madre.

 

Parimenti si è stabilito che se alcuno avrà ucciso il padre e la madre, il fratello, la sorella, il figlio o il nipote o il nonno o lo zio paterno, sarà trascinato per tutta la Città di Orte legato alla coda di un asino, poi si condurrà al luogo consueto della giustizia e ivi sarà abbandonato fino alla morte; e se non si potrà catturarlo sia bandito da detta Città di Orte, dai suoi castelli e dal suo distretto per sempre, nei beni e nella persona, e tutti i suoi beni si assegneranno ad ambedue le Camere; questo capitolo non potrà essere altrimenti mutato dal Consiglio o dall’Assemblea né dal volere del popolo. Se poi un figlio avrà percosso il padre o la madre sarà punito con il doppio di quella pena con la quale dovrebbe essere punito se avesse percosso un altro ortano.Inoltre il suddetto che percuoterà il padre o la madre sarà incatenato nella piazza del detto Comune e lì rimarrà per un giorno e una notte e in questi casi il padre o la madre non saranno tenuti a pagare alcunché come legittima del figlio. E il Podestà o il giudice dovrà osservare questo capitolo alla pena di 50 libbre di denari simili dal suo salario.