LE TERAPIE NATURALI E L’ARTRITE REUMATOIDE

TERAPIE PER IL CORPO
Terapie fisiche per l'Artrite reumatoide

Delle terapie naturali che si dice abbiano avuto successo nella cura dell'Artrite Reumatoide, tre sono state scientificamente provate e sono risultate essere d'aiuto:

agopuntura
omeopatia
terapia nutrizionale

AGOPUNTURA

L'Agopuntura e la moxibustione sono terapie tradizionali cinesi; la quale si basa sulla convinzione che ci sia un'energia vitale, chiamata chi, che circola lungo i quattordici meridiani del corpo, spostandosi da un organo all'altro. Ciascun meridiano comprende punti di agopuntura da cui entra ed esce l'energia vitale. Un agopuntore deve conoscere non solo i meridiani principali a cui appartengono i punti, ma anche l'esatta posizione anatomica dei suddetti punti.
Dopo una diagnosi della malattia del paziente, la cura è data dall'interimento di aghi nei punti del meridiano che governa l'organo ammalato. Questi punti possono anche essere distanti fra loro: per esempio, il meridiano che presiede l'intestino crasso comincia nella punta delle dita e quello della milza ha origine nell'alluce.. Ci possono essere anche 67 punti di agopuntura in un unico meridiano.
Gli aghi usati al giorno d'oggi sono fatti di acciaio inossidabile o d'oro, ma i primi aghi da agopuntura usati in Cina erano fatti di pietra, osso e bambù. E' stata scoperta una varietà di oggetti in bronzo, compresi aghi, risalenti alle dinastie Shang e Chou. In origine esistevano nove tipi di aghi, compreso uno grande specifico per il trattamento nelle articolazioni doloranti, e ognuno serviva a usi diversi.
Sebbene il tradizionale obiettivo dell'agopuntura sia il trattamento delle cause alla base della malattia, negli ultimi anni questa tecnica è stata utilizzata soprattutto come analgesico e anestetico; in Cina gli ospedali la usano come procedura di routine nelle anestesie chirurgiche, qualche volta combinata con erbe e medicinali occidentali, mentre negli ospedali e nelle cliniche occidentali viene utilizzata per controllare ilo dolore non trattabile altrimenti.
Nessuno, neanche i cinesi, ha la certessa di come agisca, ma una delle teorie è che quando gli aghi vengono inseriti e manipolati nei punti dell'agopuntura favoriscono il rilascio nel flusso sanguigno degli agenti chimici chiamati endorfine, che agiscono allo stesso modo della morfina, un potente antidolorifico. Un'altra teoria afferma che la stimolazione prodotta dagli aghi blocca il percorso del nervo che trasporta i messaggi di dolore al cervello.

La MOXIBUSTIONE è l'applicazione di calore per mezzo di bastoncini di lana moxa a combustione lenta tenuta vicino alla parte dolorante o a un punto di agopuntura; cono di moxa possono anche essere messi direttamente sopra l'area da curare. La lana moxa è ricavata dalle foglie secche sbriciolate di assenzio cinese.

La DIGITOPRESSIONE è una combinazione di massaggi e agopuntura, fatta da pressioni delle dita sui punti di agopuntura. Secondo alcuni questa tecnica è stata il precursore dell'agopuntura.
L'agopuntura attenua il dolore delle giunture infiammate e dei muscoli ma non potrà curare l'artrite o risanare i danni causati alle ossa dal procedere della malattia. In ogni caso, se fatta da un professionista esperto, e ora ve ne sono anche fra i medici tradizionali, può alleviare notevolmente il dolore e tensione.

OMEOPATIA

Come l'agopuntura, l'omeopatia ha di recente acquisito uno status di rispettabilità. Nonostante un gran numero di ricerche abbiano provato la sua efficacia come metodo di cura, l'opinione medica è ancora contrastante: alcuni medici sostengono infatti che il suo valore risieda nel cosiddetto "effetto placebo" cioè i pazienti rispondono positivamente a una sostanza neutra, un placebo appunto, se credono nel suo potere di guarigione; altri, però, vedono ciò come un fattore positivo e come un possibile potere della mente di influenzare il corpo.
L'omeopatia (uguale alla malattia) è basata sul principio del "trattare gli uguali con gli uguali".
La legge degli "analoghi" fu sviluppata da un medico tedesco, Samuel Hahneman, agli inizi del XIX secolo dopo aver notato che un rimedio fitoterapico estratto dalla corteccia dell'albero della china produceva i sintomi della malaria, proprio la malattia che voleva curare. Egli dedusse che la sostanza in grado di produrre i sintomi di una certa malattia avrebbe potuto essere usata per curarla e la sua opinione fu sostenuta dalla scoperta che la corteccia dell'albero della china contiene il chinino, che viene infatti usato per curare la malaria.
Egli era convinto che i rimedi omeopatici andassero assunti in dosi molto piccole e li sperimentò su se stesso e sulla sua famiglia per molti anni, usando un'ampia gamma di sostanze naturali in forme molto diluite. Credeva nella cura della persona nel suo complesso, cioè mente e spirito insieme al corpo, quindi il suo era un approccio di tipo olistico.
Gli omeopati di oggi seguono ancora quello stesso approccio, interrogando i pazienti in maniera esaustiva prima di approntare un ciclo di cure sulle loro esigenze individuali. Il loro scopo è quello di incoraggiare la forza guaritrice insita in ognuno di noi e ristabilire l'equilibrio, disturbato dai sintomi della malattia.
I rimedi che prescrivono sono preparazioni diluite di sostanze naturali, ottenute da animali, piante e minerali che, in dosi elevate, produrrebbero i sintomi della malattia da trattare. Il processo di diluizione è accompagnato da un vigoroso scuotimento, o succussione, che gli omeopati sostengono produca cambiamenti nelle molecole di acqua che così possono "memorizzare" le sostanze diluite. I medici tradizionali sono generalmente scettici rispetto a questa teoria, nonostante una recente ricerca, in Francia e altri paesi, pare ne abbia dimostrato la veridicità.
Esistono un gran numero di medicinali omeopatici efficaci nella cura di artrite e reumatismi, compresi Argentum nitricum, Aurum metallicum (oro omeopatico), causticum e Rhus tox. Nessuno di loro da effetti collaterali in dosi omeopatiche, a differenza dei medicinali usati per la cura dell'artrite.
Gli omeopati qualificati impiegano molto tempo a fare domande e a osservare i loro pazienti, in modo da ottenere un quadro d'insieme della loro personalità così come dei loro disturbi, prima di pianificare un ciclo di trattamento unico per ogni singola esigenza. Consultare personalmente un omeopata, piuttosto che comprare un rimedio omeopatico senza ricetta medica, per quanto chi lo vende sia ben intenzionato e ben informato, è comunque più efficace.