INNOCHEM Al via il progetto sostenuto dalla Commissione Europea. Obiettivo, trovare farmaci nuovi per la cura di malattie infiammatorie croniche e autoimmuni.

Lunedì 21 e martedì 22 novembre 50 immunologi provenienti da tutta Europa si sono riuniti per la prima volta presso l'Istituto Clinico Humanitas per dare il via ad Innochem. Il progetto, finanziato dalla Commissione Europea, è coordinato dal prof. Alberto Mantovani, Direttore Scientifico di Humanitas e immunologo dell'Università degli Studi di Milano.
Obiettivo dei ricercatori, sviluppare approcci terapeutici innovativi per la cura delle malattie infiammatorie croniche e autoimmuni come l'artrite reumatoide, l'artrite psoriasica, le spondiliti, il lupus eritematoso sistemico, la sclerodermia, le vasculiti.
Background diversi e complementari concorrono al raggiungimento di questo scopo: Innochem è infatti un consorzio composto da 15 gruppi scientifici accademici che rappresentano i più importanti Paesi Europei (Belgio, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Polonia, Svizzera, Spagna), oltre ad Israele, e da 6 gruppi industriali attivi nell'ambito farmaceutico e biotecnologico (Novartis, Serono, Dompé, Bioxell, Polyphor, Biokine).

Le due anime di Innochem sono la ricerca di base e la sperimentazione clinica, che vengono effettuate contemporaneamente. Da una parte infatti il progetto porta avanti studi clinici già in atto sviluppati dai membri del consorzio, dall'altra promuove la ricerca di base per identificare nuovi modi per fermare le chemochine. Proprio queste molecole sono il "bersaglio" dei nuovi farmaci che i ricercatori di Innochem mirano a mettere a punto: vere e proprie "parole" dell'infiammazione, le chemochine hanno l'importante compito di richiamare, nel luogo nel momento e nella quantità giusta, i globuli bianchi che difendono il nostro organismo dall'aggressione di agenti esterni. Ma che, in quantità eccessiva o quando non sono necessari, diventano dannosi.

"Il progetto, la cui sovraintendenza è affidata ad un Advisory Board americano - spiega il coordinatore, il prof. Alberto Mantovani - è sostenuto con un finanziamento di 12 milioni di euro dalla Commissione Europea che lo ritiene strategico per diversi motivi. Innanzitutto perché le chemochine sono una 'scoperta' europea, in seguito sviluppata per lo più dagli USA. In secondo luogo perché c'è la forte speranza che da questo filone di ricerca possano derivare nuovi farmaci per la cura di malattie importanti come le patologie infiammatorie croniche e autoimmuni".
Innochem è un progetto dal cuore italiano: l'Italia è rappresentata, oltre che dal coordinatore, il prof. Alberto Mantovani, dalla società che si occupa del management, da due industrie del settore farmaceutico e biotech. E una classe di farmaci di concezione innovativa, attualmente in fase 2 di sperimentazione, è nata nel nostro Paese grazie alla collaborazione accademia-industria.

NB.: Questo interessante documento è tratto dal giornale semestrale A.I.R.A., del 1° Gennaio 2006.