Bambini: con il biologico sei volte minore il rischio pesticidi
L’Università di Washington ha analizzato i danni da pesticidi nei bambini di
età pre-scolare. I piccoli che consumano frutta e verdura bio...
Uno studio dell’Università di Washington ha analizzato i danni da pesticidi e
loro metaboliti in bambini di età pre-scolare e ha scoperto che i piccoli che
consumano frutta e verdura biologica presentano una concentrazione di residui
sei volte più bassa dei coetanei che consumano prodotti convenzionali. Lo
studio ha messo a confronto la concentrazione di pesticidi organofosforati (una
classe di fitofarmaci che una volta assorbiti con l’alimentazione, si
distribuiscono a tutto l'organismo, vengono metabolizzati dal fegato e intaccano
il sistema nervoso centrale) nell’urina di 39 bambini di età compresa tra i 2
e i 4 anni, abitanti sia in città che nelle zone suburbane.
Gli esiti della ricerca indicano ai genitori una via estremamente semplice di
ridurre i rischi di avvelenamento da pesticidi dei loro bambini: alimentarli con
ortofrutta biologica.
Gli autori hanno concentrato la loro attenzione sull’esposizione ai pesticidi
nell’alimentazione perché i bambini sono a maggior rischio degli adulti per
due motivi: in relazione alla massa corporea mangiano più di un adulto, e
consumano alimenti a più elevato rischio di residui di pesticidi, come i succhi
di frutta, frutta fresca e ortaggi.
Uno studio precedente degli stessi autori aveva ricercato metaboliti di
pesticidi nelle orine di 96 bambini con le stesse caratteristiche d’età e di
provenienza, e aveva rilevato residui in tutti i piccoli, uno solo escluso (i
cui genitori riferivano di consumare solo prodotti biologici).
I ricercatori hanno reclutato i bambini da sottoporre allo studio all’esterno
di negozi di alimentari convenzionali e biologici nella regione metropolitana di
Seattle e hanno chiesto ai genitori di registrare tutti gli alimenti consumati
dai piccoli in un periodo di tre giorni prima della raccolta delle urine, che si
è svolta nell’arco delle 24 ore successive. Sulla base del “diario degli
alimenti”, lo studio ha suddiviso i bambini in due gruppi: consumatori di
almeno il 75% di prodotti biologici e di almeno il 75% di prodotti
convenzionali.
I genitori sono stati intervistati anche il relazione ai pesticidi presenti in
casa (insetticidi da giardino, per piante d’appartamento o per animali). Anche
se i genitori dei bambini con dieta convenzionale riferivano con maggior
frequenza l’uso domestico di pesticidi, non sono state rilevate differenze
significative nella concentrazione dei metaboliti di sostanze utilizzate in
casa.
L’orina dei bambini è stata analizzata per cinque metaboliti di pesticidi
organofosforati regolarmente autorizzati negli Stati Uniti e di utilizzo
frequente sulle colture, in quanto nell’organismo sono metabolizzati in
composti di riconoscibilità immediata e certa.
A essere rilevati con maggior frequenza sono stati residui dei pesticidi:
-malathion (insetticida e acaricida ad ampio spettro. Nomi commerciali in
Italia: Malital, Malac, Malatox ecc.) -azinphos-methyl (insetticida e acaricida
ad ampio spettro. Nomi commerciali in Italia: Lathion, Azithion, Benzaflo ecc.
Classificazione UE: molto tossico) -parathion (insetticida ad ampio spettro.
Nomi commerciali in Italia:Carposan, Tetrafos, Fostox, ecc.) -oxydemeton-methyl
(acaricida. Nomi commerciali in Italia : Metasystox R) -phosmet (autorizzato in
Italia per frutta e patate) -methyl parathion (classificato dall'Organizzazione
mondiale della Sanità come “estremamente pericoloso”) -methidatihon
(insetticida a largo spettro con azione specifica contro le cocciniglie; ha
azione lunga e persistente; classificazione UE: molto tossico) -dimethoate
(insetticida ad ampio spettro. Nomi commerciali in Italia: Dim, Rogor, Rogatox
ecc.
Di questi, azinphos-methyl e phosmet sono i due più usati negli Stati Uniti. Le
concentrazioni più basse hanno riguardato diazinon e chlorpyrifos. Eliminati i
picchi (il dato più basso e quello più elevato) i ricercatori hanno rilevato
che la concentrazione di residui di pesticidi è sei volte più bassa nei
bambini con dieta biologica. La concentrazione media rilevata nel gruppo
biologico era di 9 volte inferiore, il che fa ritenere che l’organismo di
alcuni bambini del gruppo convenzionale presentino una concentrazione ancora più
elevata di pesticidi.
Dato che molti pesticidi si degradano in metaboliti identici, lo studio non
fornisce informazioni sugli specifici principi attivi a cui i bambini sono stati
esposti. Tuttavia ha determinato che alcuni bambini sono a rischio di consumare
più pesticidi organofosforati di quanto l’U.S. Environmental Protection
Agency (EPA) consideri “sicuro” come assunzione giornaliera. I ricercatori
hanno concluso che frutta e ortaggi biologici possono ridurre il livello
d’esposizione a quote inferiori a quelle massime raccomandate dall’Epa,
riducendo l’esposizione da “sospetto pericolo” a “rischio
trascurabile”. Lo studio conferma quanto già noto sui residui di pesticidi
nell’ortofrutta convenzionale. L’associazione di consumatori Consumers Union
ha analizzato i dati dell’U.S. Department of Agriculture (il ministero
dell’agricoltura Usa) dal 1999 al 2000 e ha messo in guardia i genitori dei
bambini, invitandoli a eliminare o ridurre i cibi convenzionali noti per il
maggior livello di residui, come il melone, i fagiolini (sia in scatola che
surgelati), le pere, le fragole, i pomodori e le zucchine invernali. Lo studio
di Seattle, che si basa sull’alimentazione specifica dei bambini, ha aggiunto
alla lista le mele.
Susan Kegley, dello staff scientifico del PAN, un network internazionale di
attenzione sui pesticidi, ha dichiarato: “Per molto tempo ci siamo preoccupati
dell’esposizione continua ai pesticidi organoclorurati, perché persistono nel
nostro organismo per anni. Questo studio rivela che siamo continuamente esposti
anche agli organofosforati, non tanto perché persistano nel nostro organismo,
quanto perché siano continuamente esposti attraverso il cibo che assumiamo
tutti i giorni”.
La conclusione principale dello studio (mangiare frutta e verdura biologica può
ridurre in modo significativo il carico di pesticidi dei bambini) è che i
genitori hanno uno strumento per ridurre i pesticidi sui vegetali.
La situazione italiana non è molto dissimile: la legge prevede che i prodotti
alimentari destinati ai bambini di età inferiore ai 36 mesi presentino residui
di antiparassitari in quantità inferiore a 0,01 mg/kg (che equivale allo zero
strumentale), ma secondo i dati delle Agenzie ambientali e delle Asl, nel 2001
in Italia conteneva residui il 20.4% degli ortaggi e ben il 49.9% della frutta.
Inoltre, nonostante la legge imponga l’uso quotidiano nelle mense scolastiche
di prodotti biologici, i Comuni che vi provvedono sono ancora una minoranza.
Nota diffusa dal Consorzio Biologico per lo Sviluppo Sostenibile
E-mail: info@consortium-bio.it
Fonti:
Organophosphorus pesticide exposure or urban and suburban pre-school children
with organic and conventional diets, Cynthia L. Curl, Richard A. Fenske, Kai
Elgethun, Environmental Health Perspectives, October 13, 2002, National
Institute of Environmental Sciences, EHP Online Abstract qui
Do You Know What You're Eating? February 1999, Consumers Union of United States,
Inc Abstract qui
Pesticide residues in conventional, IPM-grown and organic foods: Insights from
three U.S. data sets, Food Additives and Contaminants, May 2002 Abstract qui.
(Fonte: www.iobio.it)