Il folato nel fogliame

di Marty Root, Ph.D.

Traduzione a cura di Francesca Gasparini

 

In un giorno ventoso e nuvoloso è divertente stendersi sulla schiena e guardare le nuvole in movimento. Cambiano forma e con poca immaginazione si possono vedere leoni che diventano automobili e che poi si tramutano in Leonardo di Caprio che mangia un cono gelato. Ciò  fa venire in mente in qualche modo la storia del folato negli ultimi dieci anni. Proprio quando si pensa di riconoscere la forma delle cose, il vento si alza e ciò che si pensava fosse una bella dieta salutare si trasforma in un'overdose tossica.

Stiamo per affrontare la questione di come le giovani donne, in particolare le donne vegetariane, possono ridurre il rischio di generare un figlio con difetti del canale neurale (NTD) consumando una dieta ad alto contenuto di folato. La scienza ha sostenuto questa precauzione per quasi dieci anni, ma la storia sta cambiando. Stiamo per cominciare una breve viaggio dai primi anni novanta a oggi per rivedere questa mutevole storia del folato. Allora, quando avremo estirpato bene le erbacce, troveremo il folato nel fogliame. Il folato è stato una delle ultime vitamine ad essere scoperte, in parte perché non presenta una drammatica patologia da deficienza come lo scorbuto o il rachitismo. È anche abbastanza instabile e difficile da purificare. Il folato era così uniformemente distribuito nei cibi a foglia verde che gli fu dato il nome proprio ispirandosi alla sua risorsa, il fogliame. Esso prese lentamente posto nel pantheon delle vitamine B solubili in acqua finché nei primi anni novanta un esperimento clinico ben preparato mostrò che le donne a cui veniva somministrata una pillola multivitaminica che includeva 800 mg pro die di acido folico (la versione sintetica del folato naturale) presentavano una significativa diminuzione di nascite NTD. Nel 1992 il CDC raccomandò che le donne in grado di concepire prendessero 400mg pro die di acido folico in aggiunta a un dieta salutare con fonti alimentari di folato. Poiché metà delle gravidanze sono inaspettate e poiché i fabbisogni di vitamine devono essere consumati almeno un mese prima del concepimento, la raccomandazione non era solo limitata alle donne che avevano intenzione di concepire. Questa quantità era ben al di sopra dei 200-250 mg pro die consumati in media delle donne americane.

Circa nello stesso periodo la "nube" folato si divise e la nuova metà si tramutò in un combattente delle patologie cardiache. I ricercatori scoprirono che alti livelli ematici di omocisteina, un prodotto secondario  degli amino-acidi, presagiva una patologia cardiaca imminente da diversi anni. I livelli di omocisteina si costruiscono quanto i livelli tissutali di folato e di altre vitamine B sono bassi. Studi successivi hanno da allora mostrato come piccole aggiunte di folato (sia attraverso il cibo sia in pillole) può ridurre l'omocisteina. Uno studio definitivo che mostri come un incremento nell'assunzione alimentare di folato riduca le patologie cardiache non è stato ancora prodotto.

Per queste e altre ragioni il Food and Nutrition Board nel 1998 raccomandava una nuova RDA (Assunzione raccomandata di nutrienti) per il folato di 400 mg pro die sia per gli uomini sia per le donne. Riaffermarono la raccomandazione che le donne a rischio prendessero una pillola aggiuntiva di 400 mg pro die al giorno. Determinarono anche che un'assunzione di 320 mg pro die era circa ciò che l'adulto medio necessitava e che 1000 mg pro die era il limite massimo tollerabile d'assunzione, la soglia tossica. Basandosi su precedenti studi di biodisponibilità, determinarono che l'acido folico sintetico era il 70% più digeribile e assorbibile rispetto al folato naturale. Ciò ha implicazione importanti quando si tenta di calcolare le attuali assunzioni della vitamina da una dieta variegata.

Sempre nel 1998 l' FDA (Food and Drug Administration) richiese l'integrazione alimentare con acido folico per una varietà di cereali, farine e prodotti da forno. Lo scopo era incrementare l'assunzione media americana di circa 100 mg pro die (o l'equivalente di 170 mg pro die di folato naturale). Numerosi studi da allora hanno dimostrato il successo di questa politica dell'innalzamento dei livelli di folato ematico e del decremeto dei livelli di omocisteina ematica.

La forma finale della nube che discuteremo è un rapporto dello scorso anno in cui un gruppo di scienziati dell'FDA ha provato a combinare con cautela tutte queste informazioni all'interno di una nuova analisi riguardo a quanto folato gli americani stanno assumendo oggi nelle loro diete. La risposta fu un incremento scioccante di cerca 700 mg pro die, una crescita di 3 volte. Ma nessuno ha stappato bottiglie di champagne e dichiarato finita e vinta la guerra del folato. Perché no? Solo una piccola, e non specificata, quantità di questo "incremento" era la quantità aggiuntiva derivante da integrazione. Il resto veniva da quel 70% di migliore biodisponibilità dell'acido folico sintetico che era già presente nella dieta (da cibi arricchiti come i cereali per la colazione e da pillole vitaminiche) ma che non era stato contato precedentemente nel totale. Per di più, ci sono due ostacoli nelle novità. Solo circa il 30% di donne stava dando retta a quelli dell'FDA prendendo le pillole di acido folico ogni giorno. Il resto stava assumendo meno della metà della quantità raccomandata.

L'altro ostacolo era come una morbida nube a forma di orso Teddy che si stava trasformando in un nera nuvola temporalesca a forma di orso grizzly: la tossicità. Se una donna consuma gli abituali 250 mg pro die di folato naturale e poi aggiunge 400 mg di acido folico sintetico, ora anche aggiustato per biodisponibilità, sta consumando l'equivalente di 930 mg pro die, pericolosamente vicino al limite massimo tollerabile di sicurezza. Qui è il punto dove il temporale si abbatte e tutti dobbiamo correre a ripararci. Cosa deve fare una donna? Se non prende la pillola vitaminica rischia per il suo bimbo e se la prende poi rischia in modo evidente per se stessa e forse anche per il bambino.

Il pericolo di NTD è piccolo (circa 1 su 1000 nascite) ma reale e serio. Tutti gli studi mostrano effetti benefici consistenti del folato nel prevenire l'NTD; anche oltre i livelli che noi ora riteniamo di considerare tossici. Comunque, questo livello di tossicità non dovrebbe essere interpretato nella maniera abituale. È più come dire, "Non ti disturbare a consumare più di questa quantità. Probabilmente non apporta un vantaggio maggiore e anzi potrebbe complicare le cose".

Credo ci sia una reale e vitale alternativa vegetariana a questo dilemma. Dobbiamo tornare al fogliame da cui il folato è venuto originariamente. Uno studio recente di un gruppo olandese ha determinato che una dieta ricca di agrumi, succhi di agrumi e verdure verdi (spinaci, piselli freschi, broccoli, cavolini di Bruxelles e azuki verdi) possono apportare giornalmente un'assunzione di 560 mg. Ciò non include i circa 170 mg. pro die di integrazione ora presente in tutte le diete e l'altra grande fonte vegetale dei legumi quali ceci, lenticchie, piselli secchi, fagioli kidney, ecc.

Pensate a questo.Questo non rappresenta forse una parte salutare di una grande dieta vegana, legumi, verdure a foglia e frutta? Nessuno ti sta chiedendo di calcolare effettivamente la tua assunzione di folato ogni giorno, ma una dieta salutare e variata che includa una gran quantità di questi cibi, lasciando tutta la questione del "cinque al giorno" nella polvere, non dovrebbe creare troppi impicci. Per la donna che vuole essere sicura le necessità basilari sono coperte, e forse una pillola di acido folico ogni altro giorno può essere sana ed efficace.

Le nuvole si disperdono e noi abbiamo una soluzione ragionevole: una varietà di legumi, verdure in foglia e agrumi e per quella donna particolare, forse una pillola ogni due giorni. E ricorda, il folato è nel fogliame.

Mary Root è dottore di ricerca in Nutrizione alla Cornell University e lavora come Scienziata ricercatrice anziana al BioSignia, Inc. a Chapel Hill, NC. Il suo lavoro riguarda la costruzione di modelli statistici che predicano l'attacco di patologie croniche come le patologie cardiache o il cancro.

(Fonte: www.vegsource.com)

 

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