Svezzamento, senza carne

Una testimonianza sul campo

di Cristina Furiosi (pediatra ed omeopata, Als di Milano)


Pediatra da tanti anni ma non da cosi' tanti anni vegetariana, ho sconvolto i genitori dei miei piccoli pazienti quando con logica scientifica, ho iniziato 4 anni fa a discutere addirittura l'alimentazione proposta nelle mense scolastiche e nei consultori pediatrici.
Ho iniziato piano piano a mettere in discussione la necessità che sembrava inderogabile dell'uso dello zucchero bianco ( ricordate la terribile pubblicità di non pochi anni fa in cui si diceva che lo zucchero bianco fa bene al cervello ?), una delle sostanze più raffinate e meno naturali presenti sulla nostra tavola iniziando a consigliare lo zucchero di canna o il miele o meglio ancora il malto di riso.
Quando poi, dopo i primi successi, ho raccontato alle madri che la carne di maiale era la più vicina ai nostri tessuti e che quindi l'essere umano non può riconoscerla come diversa da sé e che pertanto se anche fosse stata infettata da virus o da tenie non avrebbe fatto altro che assimilarsi nell'organismo creando malattie e che quindi la sconsigliavo caldamente, creai una specie di scandalo. Lavoravo al consultorio pediatrico e queste informazioni impiegarono parecchio per essere accettate.
Feci poi esplodere la situazione quando mi convinsi a dichiarare che la carne in genere contiene 2 proteine chiamate CADAVERINA e PUTRESCINA (il cui nome è già tutto un programma) e che tali proteine si sistemano nelle cartilagini di chi è carnivoro rendendole con l'età dure e legnose oltre a rendere la pelle umana unta e con il caratteristico odore sgradevole.
Avevo terminato allora la scuola di insegnante di Yoga dove ci avevano chiarito molto bene questo particolare importante per essere agili nel fare gli asana ( posizioni che stimolano l'energia del corpo) e mi domandavo perché nessun medico " normale " avesse mai avuto voglia di dire queste cose.
Comunque erano già gli anni della "mucca pazza " per cui diedi il colpo di grazia quando ammisi che il latte vaccino che così tanto le mamme italiane amano ( quante danno al figlio prima di andare a letto un bel biberon di latte vaccino "perché, sa dottoressa, mangia così poco che almeno sono tranquilla che vada a letto sazio!) non è poi così prezioso, oltre che essere di impedimento ad un sonno ristoratore. Quel povero stomachino viene impegnato a digerire una bomba di calorie mentre dovrebbe riposare in quelle ore, inoltre il latte è anche un alimento che può interferire con la nostra flora intestinale ( e ora anche i medici allopatici stanno accettando l'idea che tale alterazione chiamata da noi "disbiosi" intestinale possa essere anche la causa di varie patologie di altri organi come le vie respiratorie ).
Non ultimo il latte vaccino è la causa secondo la medicina orientale di una produzione esagerata in tanti bambini di catarro ad ogni minimo raffreddamento. Queste sono solo alcune delle motivazioni scientifiche da me riportate senza entrare nel merito della coscienza e della consapevolezza personale di ogni famiglia da me seguita nel rispetto della vita di ogni essere vivente: per essere credibile e convincente non dovevo parlare di etica o di morale ma solo in modo professionale.
Il successo è stato notevole perché tante famiglie hanno visto, con questa alimentazione, stare meglio i figli che hanno iniziato a non fare tutto l'inverno alternativamente a casa per malattia. In questo modo è iniziato un rapporto diverso anche con le famiglie stesse: direi più umano. Tante erano le domande che mi ponevano perché la loro sensibilità e il loro rispetto per il proprio corpo e per il mondo animale era cambiato. Era come se il non nutrisi più in un certo modo avesse cambiato anche la loro mente e il loro cuore.
Se, come pensano i medici che si occupano come me di medicina naturale, la malattia è una disarmonia fra il corpo fisico, la mente e lo spirito, è ovvio che solo il non assorbire l'angoscia e l'energia negativa trasmessa dagli animali uccisi da noi per la nostra alimentazione non può fare altro che farci stare meglio. Molti dei miei pazienti hanno iniziato attraversi i figli la loro scelta di vegetariani e molti non solo per una scelta egoistica di salute: di questo sono molto fiera. Ma non tutto è semplice come in tutte le esperienze: molte famiglie si trovano ancora in difficoltà per la gestione dei pasti nelle mense scolastiche o negli ospedali. Quello che più rende difficile la gestione del mio lavoro è la richiesta fattami da tali famiglie di svezzare i propri figli in modo coerente e cioè in modo vegetariano. Questo mi fa scontrare con tutti i consultori pediatrici dove la carne viene consigliata in tutti i pranzi della settimana prima come liofilizzata, poi come omogeneizzato e poi come carne vera e propria. La cena poi si alterna formaggio e prosciutto cotto. Le critiche al mio svezzamento che si basa comunque sul latte materno fino almeno a 6 mesi di vita sono tantissime: compensare tutti i fabbisogni di un lattante con ciò che già da piccolo può assumere senza utilizzare la carne non è semplice.
Si assume una grossa responsabilità di fronte anche a se stessi quando si svezza un bambino nel modo che a mio avviso è il più umano e giusto e quindi la collaborazione con la famiglia deve essere costante. Il bambino deve crescere bene di peso, deve essere vispo e felice, tutti suoi parametri devono essere perfetti. La famiglia deve poter contattare ad ogni piccolo dubbio il pediatra per essere tranquilla: questa alimentazione sarà così la base di una buona salute. L'attenzione deve essere posta su particolari sostanze e oligoelementi. Dico solo, come esempio, dell'importanza della assunzione anche in dosi minime della vitamina B12: vitamina antianemica presente nella clorofilla e quindi nelle foglie verdi della verdura, nel riso integrale, nel germe di grano, nelle alghe, nel malto. La madre vegetariana che allatta deve quindi ricordare di assumere un supplemento di tale vitamina nel caso avesse escluso dalla alimentazione oltre che le proteine animali anche tali alimenti . Purtroppo una carenza di tale vitamina può portare a grave sindrome carenziale con anemia megaloblastica e seri interessamenti neurologici con ipotonia grave muscolare. Alcuni latti di soia sono stati messi in commercio addizionati di tale vitamina proprio per tale motivo.
Si può, e a mio parere si deve, svezzare nel modo più naturale possibile con alimenti sani e giusti carichi di energia positiva senza dimenticare i fabbisogni essenziali dell'uomo. Solo così i nostri figli saranno veramente sani in tutti i sensi.

 

(Fonte: www.alternativamente.net)

 

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