Bambini vegetariani e non a confronto
da uno studio condotto dai medici M Zaffanello, C. Maffeis, R. Trespidì, M. Golinelli, R. Piccoli, L. Pinelli
L’alimentazione
vegetariana è spesso considerata un tipo di "malnutrizione".
In particolare in età
pediatrica il mancato apporto di carni viene generalmente considerato un errore
dietetico.
Allo scopo di
verificare questa ipotesi, abbiamo studiato gli apporti energetici valutati con
il metodo della storia dietetica, il metabolismo a riposo, tramite calorimetria
indiretta, le caratteristiche antropometriche e i parametri ematochimici di un
gruppo di dieci bambini vegetariani (V) sin dallo svezzamento.
I bambini vegetariani
(5 latto-ovo‑vegetariani e 5 latto‑vegetariani, età media 8.7±2.3)
sono stati comparati con due differenti gruppi di bambini di controllo (c):
gruppo A (CA): 10 bambini (età media 8.7±1.5) con indice peso/altezza
comparabile con quello dei bambini vegetariani (studio caso/controllo) e un
gruppo B (CB): 32 bambini (età media 8.6±1.1) selezionati in maniera
randomizzata in 3 scuole elementari (città, periferia e campagna).
Gli apporti
energetici sono risultati significativamente maggiori nei bambini vegetariani
rispetto ai C (V: 277 ± 558 Kcal/giorno; CA: 2155 ± 493, P<0.05; CB:
1977
± 362 P<0.01). Gli apporti proteici sono stati minori (P<0.05) nei
bambini vegetariani rispetto ai CA e CB mentre è risultato più elevato
l'apporto di lipidi (p<0.05), in particolare gli acidi grassi insaturi
(P<0.05). L’apporto di carboidrati è risultato comparabile tra i bambini
vegetariani ed i CA e CB, tuttavia l'assunzione di zuccheri semplici è
risultata più elevata nei primi (P<0.05). L’apporto di fibre e di sali
(calcio e ferro) è risultata più alta nei bambini vegetariani (P<0.05),
mentre l'apporto di vitamina B12 è risultata simile.
La composizione
corporea è risultata comparabile tra i bambini vegetariani ed il gruppo CA,
mentre risultavano più magri del CB.
Il metabolismo a
riposo è risultato comparabile tra i bambini vegetariani ed i bambini di CA e
CB (V:1096±220 al giorno; CA:1083±95, P=NS; CB 1129±140; P=NS).
I bambini vegetariani
sono stati controllati anche sotto il profilo dei parametri ematochimici e non
sono state trovate alterazioni di nota rispetto ai valori di riferimento. In
conclusione, i bambini vegetariani studiati hanno presentato maggiori apporti
energetici ma qualitativamente più vicini ai L.A.R.N. e una minore quantità di
massa grassa corporea rispetto alla popolazione generale (CB).
Pertanto, la mancata
assunzione di carni dopo lo svezzamento (i.e. alimentazione latto‑ovo-vegetariana),
non sembra aver influenzato in maniera negativa l'accrescimento, la composizione
corporea e i parametri ematochimici e ha avviato i presupposti per una
alimentazione più vicina alle raccomandazioni anche delle età successive.
(Fonte: L'Idea
Vegetariana, n. 132, ottobre 2001)