Dal
latte alla pappa
Lo
svezzamento
a
cura di Ines Innocentini
Lo
svezzamento è il passaggio da un'alimentazione esclusivamente a base di latte
materno o artificiale ad una alimentazione più varia che introduce anche altri
tipi di alimenti. E' una fase alla quale dedicare molte delle nostre attenzioni
poiché guideremo i nostri figli verso un rapporto più diretto con l'ambiente
che li circonda, li avvicineremo al mondo esterno facendogli sperimentare
attraverso la bocca (organo discriminatorio e di piacere) gli alimenti liquidi e
solidi e gli strumenti (cucchiaini, biberon,piatti,ecc,) con i quali vengono
somministrati.
E' un distacco che deve avvenire con molta serenità e gradualità e con molta
convinzione da parte della madre o della figura vicaria ( in caso di
allattamento artificiale) perché si possa raggiungere l'obiettivo da parte del
bambino, della prima affermazione della sua autonomia rispetto al rapporto
simbiotico che, soprattutto durante l'allattamento al seno, aveva instaurato con
la madre. E' importante sottolineare che dietro la funzione nutritiva si
gestisce il mondo psicologico dei nostri figli: amore, affetto, aggressività,
ansia, accettazione, piacere, relazioni con gli altri.
Non risparmiamo energie e creatività durante la preparazione dei pasti e la
loro somministrazione ; nei primi tempi soprattutto simuliamo un gioco,
inventiamo un canto, rendiamo il rito del pasto più a misura del bambino.
Un tempo l'allattamento al seno veniva prolungato fino ad uno o due anni, oggi
c'è chi consiglia dal quarto mese di integrare con dei succhi di frutta o di
verdura e delle pappe di cereali, e chi invece
( ci sembra la soluzione migliore) è favorevole ad iniziare a somministrare
gradualmente altri alimenti dal sesto mese in poi.
Un campanello d'allarme che ci avvisa che il nostro bambino ha necessità di
altri alimenti oltre al latte materno, è la comparsa dei primi denti. A circa
cinque, sei mesi il bambino rivela la sua massima recettività agli stimoli
esterni: sorride, si gira, cerca di assumere la posizione da seduto, cerca di
afferrare gli oggetti, se li porta alla bocca, assaggia e discrimina
buono/cattivo. E' il momento adatto per soddisfare la sua curiosità nello
sperimentare, nel conoscere all'esterno l'ambiente che lo circonda proponendogli
gradualmente altri alimenti.
Può esserci di aiuto durante l'allattamento somministrare delle tisane, per es.
con il cucchiaino, così quando inizieremo la fase dello svezzamento, al nostro
bambino non sarà completamente estranea la somministrazione di cibi liquidi o
solidi in maniera diversa ed imparerà a deglutire facilmente. A questo
proposito ricordiamo che per il bambino fino al terzo mese il passaggio degli
alimenti avviene in maniera riflessa .
Durante la fase dello svezzamento e necessario osservare con molta cura
le reazioni del bambino. Non allarmiamoci se egli rifiuta le nostre
proposte alimentari, non serviamoci dell'imposizione, lasciamo trascorrere uno
due giorni per riprovare a somministrare la pappa rifiutata. Quando accade il
"rifiuto" o ci troviamo di fronte ad una sua contrarietà ( questo
anche al di la dell'argomento alimentazione) proviamo ad immedesimarci in lui,
proviamo a ricordare o a simulare come avremmo reagito. A volte il segreto, ma
più che un segreto potrebbe essere una
sorta di esercizio quotidiano, è proprio questo. E' quindi fondamentale
intraprendere con i nostri figli il "percorso dell'incontro delle
esigenze". I bambini sono un riflesso di emozioni, sensazioni e imitazioni,
le loro reazioni non sono sempre " capricci" o "caratteri".
QUALE
STRADA PERCORRERE?
Nelle
pagine che seguono daremo delle indicazioni generali su come procedere durante
la fase dello svezzamento. L'indirizzo che
daremo è
quello
latteo-vegetariano*. E' chiaro che se si vogliono somministrare carni, uova e
pesce bisognerà fare attenzione a non dare più di una volta al giorno questi
alimenti.
Un sistema molto graduale per iniziare ad introdurre alimenti diversi dal
latte materno e quello delle "aggiunte" o "integrazioni"
fino ad arrivare alla sostituzione della poppata.
Un esempio:
1' settimana: due cucchiai di fiocchi di avena in 200 g di acqua.
Cuocere a fuoco lento per 15 minuti aggiungendo man mano l'acqua che evapora.
Passare attraverso un colino a maglie fitte.
Addizionare uno o due misurini di Sucanat (Holle)1
e dare al bambino in aggiunta alla poppata 20-30 g con il biberon o il
cucchiaino.
2' settimana: 30 g di mucillagine di avena ( v. 1' settimana) con 50 cc di latte
di mandorle 2
più uno o due misurini Sucanat.
Dalla terza settimana si può cominciare a sostituire completamente una
poppata(per es. quella delle ore 12.00) con 15 g di crema di riso precotta o di
orzo cotta in una tazza di acqua per 10- 15 minuti. A questa crema di riso si può
aggiungere del latte di mandorla .
1
Holle: zucchero di canna integrale venduto in
negozi di alimentazione naturale
2 Latte di mandorle: vedi
ricettario.
In
genere lo schema che si adotta e quello di sostituire all'inizio la poppata
delle ore 12.00, poi quella della sera, la terza sarà quella della mattina e per
ultimo
quella del pomeriggio. Ma non è detto che questa indicazione vada bene per
tutti i bambini, alcune mamme preferiscono conservare la poppata al seno della
sera e sostituirla per ultima. Normalmente si sostituisce la poppata ogni tre
settimane, ma questo dipende dalla disponibilità del latte materno, dal periodo
in cui si inizia e dalle reazioni del bambino.
Ricordiamo che l'elemento che conferisce il sapore al latte materno è lo
zucchero (lattosio) e molto probabilmente la prima pappa che il bambino accetta
più volentieri è quella con un sapore che ricorda quello del latte materno
piuttosto di una tendente al salato.
Durante l'allattamento si possono somministrare nel pomeriggio o a metà mattina
dei cucchiaini di mela grattugiata; successivamente si può alternare con del
succo di carote, all'inizio meglio se diluito con un po' di acqua. E' sempre
importante osservare la reazione del bambino quando gli vengono proposte delle
"novità"
Al posto del latte di mandorle per diluire le pappe dei cereali possiamo provare
ad utilizzare anche del latte vaccino diluito .
Per es. : 150g di latte + 50g di crema di riso o di orzo precotta + 40 g di
acqua. Aumentare la quantità di latte nella terza settimana a 170-180 g fino ad
arrivare al settimo e ottavo mese alla somministrazione di ca. 200g di latte. A
piacere aggiungere uno o due misurini di Sucanat, miele o malto di cereali.
Quando
si verificano delle intolleranze al latte vaccino si può adottare il latte di
mandorle, di soia o una bevanda al riso ( venduti nei negozi di alimentazione
naturale) oppure possiamo fare a casa un
buon latte di cereali procedendo nel seguente
modo: una parte di cereale viene cotta in sette parti di acqua
aggiungendo un pezzetto di alga kombu per circa due -tre ore a fuoco lento. A
fine cottura togliere l'alga e tritare nel passaverdura il cereale che verrà
ulteriormente setacciato in un colino a maglie strette. Dolcificare con malto di
riso o di orzo. A questo latte si può aggiungere del latte di mandorle o di
soia ( sette mesi). I cereali possono essere anche combinati insieme come per
es. riso e avena (60%-40%)
oppure
nel caso di infiammazioni o febbre è molto adatta la combinazione riso più
orzo
Le
pappe salate saranno invece costituite da farine precotte (all'inizio prive di
glutine) di orzo e di riso con brodo vegetale (poi passato di verdure), uno o
due cucchiaini di olio extravergine di oliva, uno o due cucchiaini di parmigiano
Reggiano
Al sesto e settimo mese possiamo cominciare a dare delle piccole quantità di
frumento, aggiungere legumi (si inizia con le lenticchie decorticate); yogurt
per merenda; formaggio tipo Quark, parmigiano Reggiano, ricotta. Dal nono mese
si possono introdurre ceci, borlotti, chicchi di riso stracotto, pastina (uno o
due volte a settimana). Verso i
dieci
mesi introduciamo delle verdure crude grattugiate.
*I consigli di questo opuscolo (scritto per un corso da me condotto presso un centro di maternità) sono dettati dalla mia esperienza come madre e non solo come esperta in alimentazione. La mia scelta ovo-latteo vegetariana potrà non essere condivisa, tanti genitori però, visto anche le attuali emergenze alimentari, desiderano intraprendere un percorso alimentare che escluda o limiti l'assunzione della carne quotidianamente ed essere rassicurati "che si può fare". Inoltre è sempre importante scegliere un pediatra che sia d'accordo con questo tipo di dieta che indirizza il genitore e segue la crescita del bambino in una visione olistica.
Un ringraziamento di cuore va al medico dei miei bambini che mi ha sostenuto e incoraggiata durante la loro crescita.