"ECOMODA"


26° Episodio


Tra gli uomini dell’Ecomoda c’è panico generale. Soprattutto Gutierrez, che sembra terrorizzato all’idea che la moglie scopra tutta la verità, mentre Mario, con la sua solita freddezza, invita i suoi colleghi ad essere uniti ed escogita un piano: far credere alle loro donne che in realtà ognuno di loro ha pensato che il capo fosse una persona diversa. Tutti sono d’accordo, mentre Armando è un po’ titubante.
Intanto all’Ecomoda arriva un ufficiale di polizia il quale informa i dirigenti che le loro auto sono state ritrovate e che avrebbero potuto recuperarle, ma è necessario che identifichino alcune ragazze che sono state nel frattempo arrestate poiché ritenute implicate nel furto.
Betty, Mariuccia e Annamaria sono in sala riunione per parlare tra di loro quando, seguendo il telegiornale, apprendono la notizia di una rapina da parte di un gruppo di donne ai danni di alcuni uomini.
Gli uomini dell’Ecomoda stanno per recarsi in commissariato, per identificare quelle ragazze, ma proprio in quel momento Armando riceve la chiamata di Andrea che minaccia lui e gli altri: se le sue amiche non fossero state liberate, lei e le altre avrebbero informato le loro donne di tutto quello accaduto in quella notte, coinvolgendoli in un terribile scandalo. Questo fatto complica le cose e tutti intendono tirarsi indietro, sarebbero andati in commissariato ma non avrebbero identificato nessuno.
Mariuccia è convinta che la notizia annunciata al notiziario sia ricollegata con quanto accaduto al marito e ai suoi amici, ma Betty cerca di dissuaderla. Proprio in quel momento arriva Armando in sala riunione per rivelare a Betty che sono state ritrovate le loro auto e i loro abiti. La donna comincia a pensare che Mariuccia possa avere ragione poiché ci sono troppe coincidenze.
In commissariato Armando e gli altri, si ritrovano davanti quella banda di ladre, ma fingono di non riconoscerle e insistono che sono stati degli uomini a rapinarli. Il tenente però trova alquanto strano quanto si ostinano a dichiarare, e, inoltre, li avverte che entro le 5 di pomeriggio quelle ragazze sarebbero state liberate se nessuno le avesse denunciate. E se fossero riusciti a dimostrare che sono implicate in quella rapina, avrebbero rischiato il carcere, essendo accusati di complicità.
Mariuccia telefona al comandante al quale chiede informazioni sulla rapina ai danni dei dirigenti dell’Ecomoda, e lui le dice che si sarebbe messo in contatto col tenente che si occupa del caso e l’avrebbe informata di come procedono le indagini.
Gli uomini dell’Ecomoda si trovano davanti ad un bivio: denunciare o no quelle ragazze. Nel primo caso le loro donne avrebbero scoperto tutto rischiando tra l’altro di fare una brutta figura davanti a tutti, mentre nel secondo caso avrebbero rischiato di finire dietro le sbarre. Armando vorrebbe ascoltare la sua coscienza che gli impone di procedere legalmente.
Betty si reca nell’ufficio di Armando, ma trova molto strano che gli altri dirigenti vi siano appena usciti in massa. L’uomo proprio in quel momento riceve la telefonata di Andrea, e lui, dopo essersi annunciato, fa credere alla moglie che si è interrotta la comunicazione. Betty però è perplessa, trova che l’atteggiamento del marito è alquanto sospetto.
Gli uomini dell’Ecomoda si riuniscono in sala riunione assieme a Gabriella alla quale raccontano la loro situazione. Tutti, eccetto Armando, preferiscono finire in carcere invece di confessare la verità alle loro donne. Gabriella è allibita da tanta codardia, ed è dell’idea che debbano raccontare la verità alle loro donne. Poi le chiedono di mantenere il segreto e la donna accetta, mentre esce dalla sala riunione.
Annamaria riceve la telefonata del tenente e la passa in presidenza, invitando anche Gabriella. Nell’ufficio di Betty c’è anche Mariuccia, che intanto mette il vivavoce, e parla col comandante, il quale la mette al corrente di quella banda di ragazze arrestate in quanto considerate le autrici del furto ai danni dei dirigenti dell’Ecomoda, sebbene non siano state da loro identificate. Inoltre le fa sapere che hanno proceduto al rilevamento delle impronte digitali sul volante delle auto, che avrebbero poi confrontato con quelle delle ragazze arrestate, e che entro le 5 avrebbero avuto i risultati. Se l’esito si rivelasse positivo quelle donne verrebbero arrestate anche senza denuncia. In tal caso però anche i dirigenti dell’Ecomoda avrebbero passato i loro guai.
Gabriella è lì che ascolta tutta la conversazione con il tenente, e cerca di convincere Betty, Mariuccia e Annamaria circa la possibilità che i loro uomini abbiano subito un’aggressione da parte di quelle donne senza però fare nulla per sedurle. Mariuccia sospetta che sappia qualcosa di più e poi le chiede di non raccontare nulla di quel che è venuta a sapere nel frattempo.
Gabriella è combattuta, si ritrova a fare il doppio gioco, ma è assolutamente in buona fede, spera solo che la faccenda si risolva al più presto, così chiede consiglio ad Ugo. Poi, dopo averci ben pensato, decide di tradire il patto stretto con le donne. Così va dagli uomini ai quali rivela a tutti che il tenente ha fatto rilevare le impronte sul volante delle auto e che presto si sarebbe scoperto che sono state quelle ragazze a rapinarli, e sarebbero stati pertanto arrestati per occultamento e complicità. Armando è deciso a denunciare quelle ragazze così va in commissariato, e gli altri lo seguono.
Gabriella si reca in presidenza e si vede disposta a raccontare a Betty, Mariuccia e Annamaria la verità, con la promessa di prendere la faccenda in tutta calma. La donna rivela a tutte che gli uomini dell’Ecomoda erano stati aggrediti da quella banda di ragazze di cui si parla tanto. Mariuccia si altera, ma Gabriella la invita a calmarsi, mentre Betty le chiede di raccontare tutto quel che sa.




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