DemonFly lo scontroso pervertito

di Alessandro Maiucchi

Demonfly e' chiuso nell'ultima stanza. Le ha girate quasi tutte, con scarso successo. La vita e' dura, il lavoro e' duro, e queste sono ore che vanno passate nel modo piu' indolore possibile. Avere Demonfly alla scrivania accanto alla tua puo' essere davvero difficile, sopportare tutte le sue manie, la finestra chiusa anche con l'asfalto che si scioglie, la sua sciarpa di lana che da' sensazioni di caldo anche se nevica... Ma e' fatto cosi, ognuno ha le sue fisse. La sua sono i viaggi. Contatta ragazze sulle chat line, da casa, perche' al lavoro non vuole far sapere quali sono i suoi piccoli segreti. C'e' gente fissata con questa storia della privatezza. Ricordo di una persona che non ha preso le ferie matrimoniali per non far sapere di essersi sposato. Demonfly non vuole far sapere che tutte le storie che racconta sono frottole: ama definirsi un grande amatore, un tombeur de femmes, e invece e' impacciato come un cinghiale in profumeria (o era un elefante in cristalleria? Ma bisogna dire che anche il cinghiale ha i suoi problemi...). Cerca di trovare qualche donna per fare esperienza, onde poter arricchire le sue storielle con argomenti diversi da quelli trovati nella parte piu' inutile delle riviste per soli uomini, ovvero quegli assurdi racconti di bassa macelleria con cui si riempiono gli spazi tra falli equini e mammelle bovine. Esistono giornali di sesso patinato, davvero intriganti, ma certa gente si ostina a scegliere questi, chissa' quale molla li spinge.

Il rumore della porta che si apre, del pomolo che cigola, fa uscire Demonfly dalla sua catalessi, quando entra una formosa ex-vicina di banco. Sembra un termine arcaico, legato a ricordi della scuola, ma e' forse il termine piu' azzeccato per definire i compagni di sventura, con cui siamo costretti dalla necessita' a vivere piu' tempo che con i nostri cari. Purtroppo il vecchio dubbio "vivere per lavorare o lavorare per vivere" pende verso la seconda ipotesi, ma la tradisce con la prima. Hai voglia a dire che la famiglia e' importante, ma se non hai soldi per vivere decentemente, senza poi dover fare un esame di coscienza e scoprire di non aver fatto abbastanza, la vita non ti da tranquillita'. E' brutto, ma e' cosi.

La ragazza posa una cartellina e se ne va, e Demonfly e' nuovamente nei suoi sogni, con una nuova compagna di giochi, la quale e' riuscita a toglierselo da davanti agli occhi, ma non puo' evitare di incontrarlo inconsciamente in sogni che non le appartengono. La bocca di lui si atteggia ad una smorfia di felicita' mentre i suoi jeans si atteggiano ad altro. Se la formosa sapesse, andrebbe a risistemarglieli con la spillatrice, quella grossa da rilegatura per fotocopie...

F8 Reindent, e magicamente quelle parole sconclusionate prendono una forma elegante, pur restando misteriose per il profano. La programmazione e' una scienza esatta, le parole da usare sono quelle, ben definite, ma raramente troverete un listato uguale all'altro, chiedendo a dieci programmatori di risolvere un problema. E quello della reindentazione e' solo uno dei segni caratteristici, ovvero di radunare in modo logico l'insieme di istruzioni. Catman adora questa precisione, e odia profondamente chi scrive in modo caotico, senza rispettare le allineature e tutte le altre piccole cose che rendono leggibile un programma: chi scrive come Demonfly, in poche parole.

2. Nella terra dei fuorilegge.

La Rete e' vasta, la Rete e' immensa, la Rete e' la prateria dove i moderni cowboys cercano di catturare le loro prede, siano esse donne sulle chat, o soldi da prendere in modo illegale, o foto di donne, bambini, vecchi, animali, quello che volete. Quello che volete. Questo e' il motto del sito www.lungavista.com, il motore dell'estremo. Ti serve qualcosa di strano? Prego si accomodi, lo trova qui, basta che abbia qualcosa con cui pagare... qualcosa, non soldi, perche' qui in quest'angolo della Rete siamo tornati alla prima forma di commercio adottata dall'umanita': il baratto. Come fare altrimenti a mantenere l'anonimato su un server a cui si accede solo con un programma esterno scaricato dal sito, che gira su un hard-disk rimovibile che viene spostato fisicamente su un nuovo server su un altro continente una volta ogni dieci giorni, spostato in forma di backup, dato che il disco fisicamente non c'e' gia' piu', bruciato con metodi che ne impediscono ogni esame successivo, sul quale i frequentatori si conoscono solo con il numero d'ordine col quale si registrano ogni giorno, come fossero in coda al supermercato, anche se poi capisci dal modo di parlare, dagli errori di ortografia che quello e' Tizio, quell'altro e' Caio, siamo sempre gli stessi qui? Dicono che e' grande, ma ci si finisce per conoscere tutti.

Demonfly c'era arrivato grazie alla dritta di un amico, ma non aveva mai avuto il coraggio di passare all'azione, un conto e' leggere di gente che si scambia certe cose, un conto proporre di barattarle con qualcosa che abbiamo, e che nella fattispecie Demonfly non ha... Comunque lui era li', in attesa dell'occasione giusta, e in ogni caso per avere qualcosa da raccontare, o per fare nuove conoscenze che gli permettessero un domani di arrivare da qualche parte li' sopra...

Il sito e' piuttosto spartano, diviso in oggetti, foto, video, programmi, varie. Quella degli Oggetti e' la sezione piu' variegata, quella dove puoi trovare davvero le cose piu' strane. Ci sono la casacca che aveva in prigione il serial killer della Baviera, la cravatta che usava il ministro belga pedofilo, quella con cui si dice strangolasse i bambini dopo averne abusato, la cinta con cui si era impiccato in carcere un tangentista argentino... Sento gia' qualcuno che dice che i ballerini di tango non si chiamano cosi', ma non mi pare assolutamente il caso di fare dello spirito.

Ancor meno voglia di sorridere ci verrebbe se volessimo avventurarci nella sezione Foto, dove ci attendono varie immagini di bambini violentati, di bambini al lavoro su palloni di cuoio con le mani insanguinate, a qualcuno piacciono queste cose, poi ci sono le foto dei luoghi dei delitti del mostro di Firenze con le varie mutilazioni, di cui si favoleggia ci fosse un certo commercio in Toscana a meta' degli anni '80, ma che nessuno aveva mai visto, e poi varie altre cosette. Nelle Varie c'era di tutto, ma non ho il coraggio di fare un elenco, e nei Video... Beh, nei video Demonfly trovo' qualcosa che lo sorprese...

Sappiamo che il nostro amico non e' molto facile a sorprendersi, ma stavolta il suo cuore scolpito nel legno aveva perso un battito. Quella era Clara. Clara, la sua amica delle elementari, quella della recita, che figura da sotterrarsi...

Praticamente erano in prima o seconda elementare, recita di fine anno, Biancaneve... Lui si batte per fare il Principe, arriva fino a picchiarsi con l'altro candidato, ce la fa, e al momento cruciale si mette a piangere per la vergogna... Che figura... Raccontarla ora sembra una sciocchezza, ma per un bimbo di sette anni sono cose che fanno male... Ricorda ancora le risa di scherno di alcune compagne, quel riso che sembra dover risentire tutte le volte che tenta di avvicinare una ragazza... Tutte le volte il nostro amico ci prova, ce la mette tutta, ma poi rovina tutto in qualche modo, forse per il ricordo di quello sberleffo... Tutti ridevano, meno Clara. L'aveva sognata per anni, ma il lavoro del padre di lei gli aveva permesso di vederla solo per quattro giorni dopo l'episodio, o almeno glielo avrebbe permesso se lui fosse riuscito ad uscire di casa. Da allora Clara era diventata il suo totem, aveva addirittura cercato su Internet tracce della sua vita, nella citta' di origine e in quella in cui sembrava si fosse trasferita, ma niente. E ora la ritrovava, anche se sapeva che se non avesse reagito di corsa l'avrebbe persa ancora, stavolta per sempre.

Il video cominciava con una serie decrescente di numeri neri in campo bianco, ed era in bianco e nero, per simulare l'effetto di un filmato di repertorio, come tutti i filmati di questo tipo. Leggende urbane.

It's enough, snuff, basta! Quella parola gli ricordava uno dei limiti estremi della malvagita' umana. Gli snuff movies, la morte in diretta. Pare ci sia della gente talmente malata da godere alla vista di una persona che muore. Negli anni '70 film di questo genere avevano riempito i cinema di tutta Europa con scene, quasi sempre false, di gente che moriva... Quello nella camera a gas, quello mangiato dal coccodrillo, e chi piu' ne ha piu' ne metta... Ovviamente questa robaccia girava in ogni paese del mondo, e i servizi segreti americani avevano fatto accurate ricerche, accertandosi che tutti i filmati "classici" del genere, ovvero la ragazza/ragazzo malmenata, violentata e poi finita a revolverate erano dei falsi, magari ben fatti ma per fortuna falsi... Quello del coccodrillo era troppo scuro perche' ci si capisse qualcosa, quello che si e' sparato in TV lo conoscono tutti... E comunque ormai abbiamo la TV del dolore, la Real-TV, dove ci fanno vedere immagini simili prima del tg della sera... Ma malgrado queste rassicurazioni degli organismi governativi americani, questi snuff continuavano a circolare, e a volte erano fatti talmente bene che...

La telecamera si gira ed inquadra una parete bianca, dove ci sono delle catene. Sulla parete c'e' una lunga traccia scura, non sappiamo se e' sangue, magari e' pomodoro ma forse e' proprio sangue... Il letto sembra di ottone, brilla alla luce della lampadina nuda... nelle stesse condizioni troviamo una povera ragazza piena di pugni, con la faccia tumefatta, quasi irriconoscibile... se questa fosse stata Clara, non avrebbe potuto fare nulla, anzi magari non l'avrebbe riconosciuta... ma Clara era li', vicino al letto, con gli occhi assenti... E quella era lei, non c'erano dubbi a tale proposito...

Il filmato durava altri pochi secondi, e terminava con uno schizzo scuro sull'obiettivo, e i soliti numeri... Il sangue nelle vene di Demonfly si fece acqua... Questo non era uno dei soliti filmati, era troppo corto per farne qualcosa da vendere e sfruttare commercialmente, sembrava piu' una demo... una demo e' una versione dimostrativa, e neanche quella bestia di Demonfly riusciva a immaginarsi chi potesse volere una dimostrazione del genere... Comunque finiva cosi', e lui era in lacrime... Inseguire una persona ai quattro angoli del globo, per poi ritrovarla in quel modo, in un filmato che non sai neanche a quando risale, a questo punto ti chiedi anche se e' davvero lei, ma non ce la fai a rivederlo. Ma lo devi fare. Ma subito non ce la faccio. Ma fallo, cavolo, magari quella ti muore sotto il mouse mentre tu ci pensi su! Clicca di nuovo sul link, e il filmato riparte... E' lei. Le lacrime gli rendono difficile la visione, ma e' lei, su questo non ci sono dubbi. Demonfly e' molto fisionomista, riconosce le persone per strada dopo anni che non le vede, e avrebbe tanto voluto riconoscere per strada Clara. La morte ha mille facce, e non sempre puoi scegliere la meno schifosa... Questo era lo slogan di uno di quei film, e calzava come un guanto...

3. Ciak, si muore.

Scuote la testa, i suoi capelli restano fermi. Il gel non permette questi gesti, il gel si incolla a te, d'estate poi e' ancora peggio, ma a Demonfly non interessa, non interessa affatto. Gira per le strade, pone i suoi scarponi sull'asfalto che quasi si scioglie, lascia le impronte e continua a camminare, a vagare come un animale nella notte, ma in realta' e' giorno, e lui non e' un animale, almeno non di quelli che vivono negli anfratti inesplorati della giungla, e' una bestia che si ciba di sensazioni, di immaginazione, di ricordi. I ricordi per Demonfly sono importanti, e la sua immaginazione e' cio' che gli da' il pane ogni giorno... Non puoi fare il programmatore se non sei una persona con la mente aperta, fresca, una mente che ti permetta di vivere in un modo e con dei ritmi che non farebbero bene ad una persona normale... Non per nulla il programmatore medio, quando comincia a lavorare in un altro settore, fa scintille. La loro apertura mentale ne fa delle persone capaci di fronteggiare qualsiasi situazione, anche la piu' intricata, nel lavoro come nella vita... E' solo questa attitudine ad impedire al nostro amico di impazzire... Clara, Clara, Clara... Dove sei?

Nella stanza non ci sono luci. E' giorno? E' notte? Sono cieca? Clara e' totalmente stordita, non ricorda nulla, anche il suo nome le suona strano... Come quei momenti in cui sei stanco e stai leggendo, vedi un nome, una parola, e non riesci a capire... Ma sono proprio sicuro che si scriva in questo modo? E' stanca, gli occhi le si chiudono, probabilmente e' sotto l'effetto di qualche droga, la testa e' leggera e pesante allo stesso tempo. Ha una vaga sensazione di nausea, sente delle voci lontane, ovattate, e non riesce a capire. Poi all'improvviso una luce accecante. La porta si apre, e un nuovo corpo si ammassa a quei tre che pensa di aver riconosciuto nell'antro. Ma e' solo un attimo, la luce se ne va.

Si ferma ad un semaforo pedonale, ed e' una fortuna. Una Golf rossa passa rombando a trenta centimetri dalle sue ginocchia, il vento fa garrire l'orlo dei suoi jeans, come la bandiera di un esercito in disfatta. Demonfly e' solo, disperatamente solo, e se ne rende conto solo ora. Ha appena fatto un riepilogo mentale delle persone che conosce, e ha dovuto scartarne la gran parte: un "pallonaro" come lui, un cantastorie della sua fama, va bene per le risate di dieci minuti, non per fare un discorso serio, figuriamoci se si presenta con una richiesta di aiuto!

C'e' un'interessante bionda dall'altra parte della strada, anzi e' una rossa. In un altro momento lo avrebbe interessato, avrebbe attraversato la strada, addirittura avrebbe fatto il giro del palazzo di corsa, per vederle ancora una volta la curva dei seni. Ma e' tutto inutile, la sua testa e' entrata in loop, la situazione che significa la morte per un programma, quella in cui questo inizia a girare a vuoto, in attesa di una istruzione che lo porti fuori, una istruzione che non arrivera' mai per Demonfly, almeno finche' non trovera' una soluzione al suo problema, al destino di Clara.

Doveva fare qualcosa.

Doveva fare qualcosa. Non ne poteva piu' di quell'immobilismo, quella non-vita nel buio, in attesa che quella lama di luce riappaia per portarsi via un essere urlante, o per gettare dentro un altro automa senz'anima, rintronato da qualcosa che toglieva la forza, la volonta', la voglia di esistere. Ormai era li' da...? Quanto tempo? Non sapeva assolutamente rispondersi... Giorni? Settimane? Quanto? La testa sembrava scoppiarle da un momento all'altro, e le cose peggioravano quando quel lampo di luce nel buio ormai eterno andava a ferire quei poveri occhi vuoti da ogni forma di spirito. Le poche uscite, ricordava queste mani che la prendevano, la portavano in quella stanza orribile, quel sangue tatuato sulla parete, quelle urla impossibili da cancellare. Aveva letto da qualche parte che l'uomo e' l'unico essere al mondo a uccidere i suoi simili senza un motivo, e si era ritrovata a desiderare spesso che questo fosse il suo destino immediato. Non voleva continuare a stare cosi'. Non e' vita, non c'e' speranza, non c'e' futuro. Non c'e' nulla. Il nulla e' un nero cubo vuoto, con la dannata porta che si apre sull'inferno dei vivi.

4. Seguendo le briciole di noi.

Demonfly e' tornato nel suo piccolo appartamento, e' affaticato ma non sudato, malgrado gli scarponi e la sciarpa. Il TG ha comunicato pochi minuti prima la morte di decine di anziani in Grecia, ma lui non suda neanche vestito da montagna. Probabilmente il suo cervello e' convinto di non avere caldo, e il suo corpo si adegua. C'e' chi dice che usiamo solo il 10% del nostro cervello, dovrebbe vivisezionare il nostro strano amico per arrivare immediatamente al 15... E' passato dal noleggiatore di video, ha guardato nei soliti scaffali dell'horror, trovando un sacco di cosette interessanti, ma nulla di paragonabile a cio' che sta cercando. D'altronde che c'e' passato a fare? In fondo lo sapeva, quelle cose sono solo per pochi, in videoteca trovi quei filmacci anni '70 e un paio di bei film ispirati all'argomento, che narrano la discesa agli inferi di un genitore alla ricerca della figlia scomparsa e storie del genere. A questo punto comincia a girare sulla videoteca universale a cui si accede dal PC... Su Internet ne trovero' decine, sono sicuro che pullula di filmati di ogni tipo... Ma le ricerche che ha iniziato a fare non lo portano che alle solite stupidate, si fa per dire. Quel coccodrillo e' piu' popolare di un cartone animato, gente inseguita e abbattuta dalla polizia in diretta, ma niente di veramente "originale"...

Proviamo con qualche bel programmino, a loro non li imbrogli usando parole, le foto sono foto... Sul web ci sono diversi programmi freeware, diverse migliaia a dir la verita', scritti da utenti per altri utenti: magari hai un problema, e te la cavi con la programmazione. A questo punto ti scrivi un programma, lo sistemi per tuo uso, dopodiche' il tuo ego spaventoso non accetta che resti sul tuo hard disk, lo presti a un amico, quello ti consiglia di metterlo in Rete, l'amico dell'amico ha un sito di qualche genere, qualcosa di informatico, e la cosa e' fatta... Oppure lo affidi a un sito che distribuisce questi software, e se si crea interesse poi ne puoi fare una versione successiva con la quale fare qualche soldino, in attesa della Buona Occasione, che spesso non arriva... Ma fa comunque piacere avere una tua creatura che gira nelle case di migliaia di persone...

Insomma, i freeware che cerca lui sono quelli che contengono la parola wolf, sono tutta una serie di programmi per la ricerca avanzata, addirittura all'interno di foto e filmati. Una volta installato, lo istruisce inserendo il filmato in cui crede di aver riconosciuto Clara, e alcuni fermo-immagine delle persone che vi appaiono e del locale in cui e' ambientato il tutto. Quindi, gia' che c'e', gli passa le foto delle sue preferite, le varie Alley Baggett, Cori Nadine, Eva Henger, e tutte le dee del paradiso telematico...

Demonfly non lo sa, ma Clara e' gia' presente nel suo computer. Da anni ormai colleziona centinaia di foto delle ragazze piu' belle che trova in Rete, divise per colore dei capelli, angolazione della foto, e parametri del genere. Poi ha una cartella con quelle di cui non conosce il nome, ma delle quali cercare altro materiale, essendo figliole di qualita' eccellente... Fino a qlc tempo prima c'era un fantastico sito proprio per risolvere questo problema, magari c'era uno schianto di mora che lavora su una TV privata spagnola, tutti la vogliono, nessuno la conosce, arriva il ragazzetto spagnolo che ne conosce il nome, e l'intera comunita' fruisce di tale sua conoscenza... Una mano lava l'altra e tutte e due si posano sulle tet... sulle chiap... sulla tastiera, purtroppo!

Nella cella buia ormai le presentazioni sono state fatte da tempo... O almeno, e' stata fatta un'opera di riconoscimento approssimativa, ma quanto basta a Clara per capire chi ha intorno. C'e' una ragazzza orientale che ormai e' completamente 'bruciata', non muove addirittura piu' la testa quando si apre la porta. Il suo nome non si conosce, ma e' li da piu' di un mese. Quello si sa con certezza perche' e' da ventinove giorni, a meno di errori nel calcolo, che Dana si trova tra loro. E' una splendida ragazza di colore, un'atleta dedita al pentathlon, con un fisico incredibile, ora provatissimo, ma e' facile intuire da quelli delle altre da quale capolavoro la ragazza fosse partita. E' tra le poche ancora lucide, e l'unica che ancora pensa ad una via di uscita. Poi c'e' una bionda molto pallida, che probabilmente sara' la prossima star... Insieme alla 'cinese', naturalmente, ma quella ragazza non puo' essere protagonista di nulla ormai, chissa' cosa hanno in serbo per lei... Clara rabbrividisce, anche se fa un caldo folle, e in un raro momento di lucidita' ricorda un treno, tanti anni prima. Gli alberi scorrono veloci nel finestrino, si apre la porta dello scompartimento, ma ne esce una luce fortissima, e' quella del cubo. Sotto a chi tocca!

E' il pomeriggio successivo, Demonfly scende dalla metropolitana che lo porta a casa dal lavoro. Per lui la metro e' un'esperienza positiva, d'estate. Il suo look da sciatore fa si che la gente si apra come le acque del Mar Rosso, e il viaggio verso casa e' qualcosa di molto confortevole, con almeno un metro di spazio libero tutto intorno a lui. Arriva a casa, esplora le creature che si agitano nel suo frigo, uova verdi, majonese quasi azzurra, una fetta di mortadella incredibilmente fresca, ma sa che e' un tranello, e infatti butta tutto nel secchio. La vacanza della nonna al centro anziani per fortuna sta per finire, mancava davvero poco agli episodi sgradevoli, e il gatto di casa ormai non si faceva piu' vedere in giro, spaventato dagli sguardi carichi di desiderio del nostro famelico compagno di avventure...

Accende il PC, o piuttosto toglie il salvaschermo, dato che e' praticamente sempre connesso... Per fortuna qualche anima pia ha inventato le tariffe a forfait, o la nonna lo avrebbe cacciato da casa, malgrado la necessita' di dividere le forti spese della vecchia, enorme casa. C'e' una finestrella in primo piano e un lupo che gli fa l'occhiolino... Ha trovato qualcosa! Clicca tre volte prima di centrare l'obiettivo del bottone grigio con scritto 'OK', solo per trovarsi in una distesa di piccole foto... Ma sono le 'solite'! La sua ingordigia lo puniva, stuoli di foto delle sue eroine riempivano i 21 pollici del monitor, gettandolo in un momento di disperazione. Un momento solo, perche' gli basta un'occhiata all'help per trovare il modo per dividere in cartelle separate il materiale delle diverse ricerche. Nella cartella "Clara" ci sono solo tre elementi, ma il suo cuore batte come se ne avesse trovati tremila.

La prima ad essere selezionata gli indica due cose: che il programma e' fatto incredibilmente bene, dato che la ragazza di questa foto e' indiscutibilmente Clara, o una sua sosia, anche se somiglia solo in parte a quella del video... E che lui e' un cretino, perche' questa foto, cercata per tutto il mondo nelle venti ore precedenti, ce l'ha gia' sul suo PC! E' quella foto che trovo' anni prima, la ragazza sul tavolo da biliardo, sotto lo stemma della birra. Si era riproposto di farla vedere a qualche ex compagno di scuola, quando ne avesse avuta l'occasione, per sapere cosa ne pensava: e' lei o no? Perche' se e' lei e' migliorata parecchio, dalla bimbertta in fondo anonima che era all'epoca... Quella posa da gattona lo aveva intrigato per mesi, ma poi l'esito negativo delle ricerche lo aveva sconfortato, e non se ne ricordava quasi piu'.

La seconda era sconcertante. Era una stanza vuota! C'era solo un quadro, e una bacchetta molto particolare in legno che decorava il muro a dieci centimentri dal soffitto... Eppure... Questi programmi non si inventano nulla, lavorano su basi matematiche, cosa diavolo lo aveva tratto in inganno? O era lui quello che aveva guardato male? Doppio clic sull'icona del programma di manipolazione video, lista degli ultimi file aperti, il filmato. Ormai non gli fa piu' il brutto effetto delle prime volte. Un'altra caratteristica degli esseri umani e' che sono la specie animale che meglio si adatta al mutare dell'ambiente che li circonda.

Passati i primi due giorni, o meglio le prime quarantotto ore, o cosi' le sembrava di aver calcolato, le cose si erano stabilizzate. Non stava bene, questo no, ma si era fatta una ragione di cio' che le era capitato. Non mugolava piu', ranicchiata in un angolo, come aveva fatto nelle prime ore. Non continuava a ripetere ossessivamente frasi senza senso, non urlava piu' come una squilibrata all'improvviso, si era molto acquietata. Non aveva perso la speranza, era stata semplicemente la speranza a perdere lei.

Una manata rossa attraversava la fronte di Demonfly. Si era davvero lasciato prendere, stavolta.

La pelle della fronte era segnata da quattro dita, se non fosse stata una situazione tragica sarebbe scoppiato a ridere, vedendosi riflesso nello specchio che lo inquadrava mentre era davanti al monitor. Avere una foto della 'sua' Clara a casa, sul suo computer, e non guardarla per mesi, anzi per anni! La terza foto... Aveva gia' selezionato col mouse la terza foto, quando si era colpito. Torna sulla seconda. Riseleziona il programma del video, lo fa scorrere ancora una volta, dando una particolare attenzione all'arredamento della stanza... Il letto di ottone, quello non lo interessava. C'era un quadro, ma a parte la cornice non si capiva molto del suo soggetto, attraversato com'era dalla strisciata di sangue, e a questo punto era possibile dire con certezza che era sangue, non riusciva a pensare a nessuna alternativa, e in alto... In alto c'era la dannata bacchetta con quegli strani riccioli disegnati, ovviamente alla distanza giusta dalla cornice... La matematica non e' un'opinione, diceva qualcuno... E infatti la distanza e il disegno sul legno avevano fatto il miracolo che non avrebbe potuto compiere a occhio nudo neanche avendo le due immagini affiancate. Il computer non ha emozioni, non si preoccupa delle immagini che circondano il particolare che ha deciso di esaminare, e aveva avuto successo dove l'uomo aveva fallito. Demonlfy aveva trovato la pista.

Lascia il computer acceso, con tutte le finestre aperte, ovviamente non quella della stanza, lui non ha mai caldo, e esce come un proiettile, si fionda giu' dai gradini, comincia a correre... La scuola! La scuola dove tutto era cominciato, il destino era tornato a bussare alla sua porta! Corre a perdifiato per i viali alberati, quasi finisce sotto un autobus, si ferma senza fiato davanti all'entrata dell'edificio. Poi si frema, e crolla a terra. Sulle scale ci sono due maestre che scendono discutendo delle vacanze estive.

Finche' non aveva iniziato a lavorare Demonfly non si era mai reso conto di una grande verita': i professori lavorano! Non sono degli strani personaggi, dei missionari dell'insegnamento... Lavorano come tutti gli altri, solo che il loro lavoro e' dare retta a venti scalmanati, a cui non frega niente di quello che dici, che passeranno la vita magari a recriminare su quanto potevano fare di piu' sui banchi di scuola, ma che nel momento in cui erano affidati alle loro cure si guardavano bene dall'impegnarsi come sarebbe stato necessario... Da terra il nostro amico ricordava tutti questi ragionamenti, e pensava a quelle vacanze, al fatto che fino a quattro giorni prima la scuola era piena di bambini...