"La lanterna"

di Streghetta Marina


 

Questa è una delle tante storie che mio nonno ci raccontava quando eravamo piccoli. Devo affermare che qualcosa di vero forse c'era dato che quando sono cresciuta ed ho voluto controllare se quello che lui mi raccontava era vero, mi sono dovuta ricredere.... la storia corrispondeva a verità e nel cimitero del paese c'era veramente..... Fermiamoci qui altrimenti non ha più senso.Forse questa potrei definirla più una leggenda di paese nata da una strana richiesta fatta ad un marmista, comunque io ve la racconto e poi deciderete voi come definirla. Per ovvi motivi ho omesso il nome del paese in cui si svolge.... Non vorrei creare problemi...
Questa storia sicuramente succedeva più di 60 anni fa....Mi ricordo ancora quando la sera a letto per farci stare buoni mio nonno ci spaventava dicendo che sarebbe arrivato "L'uomo della Lanterna" e noi piccoli com'eravamo stavamo buoni perché ci spaventava quella storia ma nello stesso momento ci divertiva. Ora però penso sia meglio iniziare il racconto che, se non erro, faceva così.....
C'era una volta in un paese uno strano ometto che tutte le notti usciva con la sua lanterna per controllare che nel cimitero fosse tutto a posto. Chissà poi perché, i morti non vanno mica in giro?
La gente ormai lo prendeva in giro e lo chiamava "L'uomo con la lanterna" anche perché aveva preso l'abitudine di tenerla accesa anche di giorno, assicurava che lo proteggeva dalle anime dei morti.
Era diventato lo zimbello del paese per quella sua storia ma a lui non importava lo spaventavano più i morti che i vivi... e forse aveva anche ragione. Lui raccontava sempre che una notte nel cimitero aveva incontrato una strana vecchia che gli aveva predetto che sarebbe morto quando la lampada si sarebbe spenta, solo allora perché voleva annunciare che la sua vita terrena si era esaurita.
Insomma per farla breve la lampada era la sua vita e qualsiasi cosa accadeva a lei, accadeva anche a lui.
(A questo punto noi scoppiavamo a ridere ma nostro nonno, con una strana luce negli occhi ci diceva di non scherzarci troppo perché poteva essere pericoloso.)
Insomma ogni notte lui faceva il suo solito giro senza mai dimenticare la lanterna. Gli anni passavano e tutti ormai si erano abituati a lui e non ci facevano neanche più caso alle sue stranezze.
Una strana notte l'ometto uscì per il solito giro, molte cose erano strane ma lui non ci badava molto anche perché aveva da poco conosciuto una forestiera e si era innamorato e così era un po' con la testa tra le nuvole. Aveva da poco oltrepassato il cancello d'ingresso del cimitero quando notava che una lapide era stata divelta, subito pensava a qualche vandalo ma poi ci ripensava, che senso aveva? Continuando il suo giro notava che altre tombe erano state manomesse e allora spaventato com'era guardava subito la lanterna. Forse era giunta la sua ora? La lampada però era accesa e allora? Cosa accidenti stava succedendo? In quel momento un rumore attirava la sua attenzione. Sembrava provenire da una cappella di destra, quella in cui nella mattinata era stato tumulato un nuovo ospite, se così si poteva definire. L'uomo si avvicinava ma non sentiva ne vedeva nulla e così decideva di entrare. Aperto il cancelleto d'ingresso vedeva che una delle lapidi era stata manomessa, così decideva di prendere la scala per controllare, forse qualche ragazzo del paese aveva voluto giocargli uno scherzo, vi saliva e una volta arrivato alla lapide la stessa cadeva frantumandosi.

“Che guaio, ora che faccio? Sono rovinato...”senza rendersene conto posava la lampada ad un gancio lì vicino e in quello stesso momento la bara si apriva. L'uomo urlava vedendo spuntare due mani, in via di decomposizione, dalla cassa che lo afferravano e cercavano di trascinarlo dentro. Lui cercava di divincolarsi, era spaventato e terrorizzato, cercava di opporre resistenza ma quel cadavere era più forte di lui. Dal buio vedeva apparire altre braccia che gli cingevano il corpo, era stato quasi risucchiato nella bara quando ricordava le parole della vecchia e allora raggruppava tutte le sue forze e afferrava la lanterna.... Miracolo tutto spariva e così era finalmente salvo.. Non faceva in tempo a gioire di ciò che in quel preciso istante un soffio di vento spegneva la lanterna.... Tutto diventava buio e l'unica cosa che si sentiva erano le sue urla e il rumore di una bara che si richiudeva...

L'indomani uno dei visitatori trovava la cappella aperta. La scala ancora poggiata alla lapide e del sangue per terra... alzava gli occhi e urlava. Fuori della tomba c'era un braccio che teneva nella mano una lanterna spenta....
Decidete voi come definirlo se un racconto o una leggenda, comunque chi vuole vederlo non deve far altro che recarsi in quel paesino dell'Abruzzo..... così potrà soddisfare la sua curiosità...