Città delle case splendide

La città si disinteressa del paesaggio perché rappresenta in sé tutto quello che piace agli abitanti. Essa è certo la città più bella del mondo perché i suoi abitanti tendono tutti ed in ogni momento della loro esistenza all'unico scopo di possedere la casa più bella. La città pone tutti i suoi abitanti sullo stesso piano di partenza; cioè concede ad ogni nucleo familiare lo stesso spazio per costruire la casa. Infatti la città è costituita da una rete di strade ortogonali larghe 10 metri che delimitano isolati di 6 m di lato; ognuno di questi isolati di 36 m2 è occupato da una casa unifamiliare. La limitatezza dello spazio a disposizione di ogni casa, ha lo scopo di costringere i cittadini a riversare tutti i loro sforzi nell'arricchimento estetico dell'esterno della loro abitazione, evitando ogni tentazione di comodità e di mollezza, che porterebbe, inevitabilmente, a sopire l'anelito che deve ininterrottamente sospingere i cittadini verso l'edificazione di una casa sempre più bella, in continua gara con i vicini e gli amici. Ogni casa della città è costituita da un'unica stanza di dimensioni interne di 5 x 5 m e alta 3 m con pareti in cemento armato dello spessore di 50 cm; la copertura è di vetro trasparente con al centro una plafoniera per illuminazione; il pavimento è di plastica imbottita con al centro una piastra calorifera; le pareti della stanza sono dipinte di verdino. Una tenda dello stesso colore, in plastica, nasconde i servizi igienici a destra della porta d'ingresso; a sinistra della porta un armadio metallico dipinto di verdino e con serratura di sicurezza contiene i vestiti; non ci sono altre suppellettili; dal muro di fronte alla porta escono due rubinetti, uno per l'acqua, l'altro per il plasma nutritivo a base di clorella, integrato con vitamine e sali minerali, che costituisce l'unico alimento dei cittadini. Sopra i rubinetti, sull'interruttore della luce elettrica e sulla manopola di regolazione della piastra radiante, sono posti contatori di erogazione collegati con il cervello elettronico centrale della città che si occupa della retribuzione dei cittadini.

Tutti i cittadini infatti lavorano negli opifici della città che producono ponteggi metallici, pannelli di plastica serigrafati, oggetti di abbigliamento ed ornamento ed altri articoli di prima necessità. Alla fine del mese ogni cittadino riceve buoni acquisto calcolati in base al proprio stipendio decurtato delle spese di consumo di acqua, luce, riscaldamento e cibo; con questi buoni acquisto egli compra i materiali che gli occorrono per proseguire l'abbellimento della sua casa; lavoro al quale ogni cittadino dedica tutto il tempo libero dal lavoro. Abbiamo lasciato per ultimo la descrizione dell'aspetto delle case proprio per avere più agio di descriverlo. I muri perimetrali in cemento armato delle case sono la base di torri a traliccio metallico che portano pannelli serigrafati riproducenti qualsiasi cosa a colori vivaci; la scelta del soggetto da riprodurre sulla propria casa è affidata al gusto dei cittadini, certo il soggetto più comune sono i grandi edifici storici ma non mancano alberi, animali, opere di pittura o scultura eccetera. Non c'è limite all'altezza di queste torri all'infuori dell'alto costo dei materiali. Le famiglie più prestigiose abitano in torri alte fino a 200 metri e lungo le quali si susseguono soggetti diversi. Le torri che superano i 90 m, non potendo essere più sostenute solo dal traliccio, contengono all'interno un pallone di plastica trasparente gonfiato ad elio che contribuisce al sostentamento della costruzione. Tutti i buoni acquisto che non vengono spesi in materiale da costruzione vengono utilizzati per acquisto di vestiti ed ornamenti personali; infatti gli abitanti, che nelle case vivono nudi, per le strade sono abbigliati con vesti policrome, sfarzose e di tutte le fogge.

 

Superstudio, le dodici città ideali, 1971