Città cono a gradoni

La città sorge al centro di una grande pianura, circondata da un canale largo 183 metri. E' formata da 500 piani circolari sovrapposti ognuno dei quali ha un diametro minore di 10 metri rispetto a quello sottostante; ogni piano è alto 2,5 metri; quindi l'altezza totale è di 1250 metri mentre il diametro del piano più basso è di 5 chilometri. Nel muro di circonferenza di ogni piano si aprono porte di 60 x 215 centimetri; al piano terreno si hanno 6500 porte, ad ogni piano successivo le porte diminuiscono di 13; il 1500° piano ha solo 13 porte e sopra questo piano, al centro della terrazza di 10 metri di diametro, sorge una cupola di metallo argenteo di forma emisferica con raggio di 2,5 metri. Il totale delle porte sue muri perimetrali della città è di 1.628.250; ognuna delle porte immette in un vano formato dal muro esterno, da un muro interno concentrico al muro esterno e da due muri radiali; la distanza tra i due muri concentrici è di 5 metri; la distanza massima tra i due muri radiali e l'altezza sono di 2,25 metri; nei muri radiali si aprono porte di 60 x 215 metri che collegano ogni vano con i due contigui. Tutta la città è costruita con materiale ceramico bianco, vetrificato, inalterabile ed inattaccabile. I piani non sono in alcun modo collegati tra loro; nessuna membratura architettonica fornisce appiglio per arrampicarsi; i terrazzi the formano i gradoni tra un piano e l'altro non hanno parapetto. In ogni vano, al centro della parete the fronteggia la porta esterna, sono praticate due aperture circolare, quella più bassa di 20 centimetri di diametro è una specie di finestra che si apre verso l'interno, oscuro e silenzioso, del cono che è un'unica cavità priva di divisioni orizzontali e verticali. La seconda apertura, posta sopra la prima, ha il diametro di 10 centimetri ed è il terminale di un condotto; in essa vengono posti i bambini appena nati.

Alcuni secondi dopo che il bambino è stato introdotto nell'apertura, essa, che fino ad allora era restata sempre aperta, si chiude mediante un sistema a diaframma; quando si riapre, dopo alcune ore, il piccolo ha inserito nel cervello un “coordinatore”. Tutti gli abitanti della città hanno nel cervello un “coordinatore” che si rivela all'esterno solo per una piccola placca metallica circolare al sommo del cranio. Il “coordinatore” trasmette ordini tramite impulsi cerebrali ad uno o più abitanti (ma non più di 5 contemporaneamente) del piano inferiore a quello nel quale abita il suo possessore; non é possibile trasmettere impulsi ad abitanti di piani ancora inferiori o ad abitanti del proprio piano né tantomeno a quelli dei piani superiori. Teoricamente, con uno sforzo di volontà, è possibile rifiutarsi di eseguire gli ordini impartiti dagli abitanti del piano superiore, ma il senso di colpa che deriva da tale ribellione è talmente forte e provoca sofferenze psichiche così intense che ben pochi riescono a sopportarle a lungo. Con questo sistema, cioè ordinando agli abitanti dei piani inferiori le cose di cui hanno bisogno, gli abitanti si procurano tutto quello the serve loro; ogni desiderio passa da “coordinatore” a “coordinatore” fino ai piani più bassi e quasi sempre fino al piano terreno dove gli abitanti coltivano la terra, lavorano e costruiscono oggetti per soddisfare le richieste degli abitanti dei piani superiori. Due volte al giorno, ad ore fisse, tutti gli abitanti delta città, infilando la testa nelle aperture the immettono nello spazio centrale possono recepire tramite il “coordinatore” una programmazione di sogni che viene emessa dall'uomo che vive nella cupola in cima alla città. Nessuno sa come viva 1'uomo the abita la cupola, ma tutti pensano the debba essere felice perché non ordina mai nulla, non ha mai bisogno di nulla. Si dice che la cupola possieda un meccanismo che può esaudire immediatamente ogni suo desiderio, e che anzi i sogni bellissimi che trasmette non siano altro the brani delta sua vita reale. L'aspirazione più alta di ogni abitante della città è di salire ai piani superiori per diminuire il carico di ordini ricevuti tramite il “coordinatore”. Tutto il tempo libero di ogni abitante è praticamente dedicato ad ideare ed eseguire piani per raggiungere questo risultato. Naturalmente gli abitanti dei piani superiori tentano di sventare queste scalate con ogni mezzo ed i cadaveri the si ammucchiano qua e la testimoniano 1'accanimento di queste lotte. Anzi è proprio formare mucchi di cadaveri il sistema più comune di tentare la scalata (naturalmente in questa gara gli individui the hanno famiglia e vogliono portarla con se sono i più svantaggiati). Capita anche the qualche abitante per varie cause, ubriachezza, malattia od anche distrazione cada dal proprio piano nel sottostante. Gli abitanti degli ultimi piani che sono caricati da pochissimi ordini e specialmente quelli dell'ultimo piano che non ne ricevono affatto cercano in continuazione di entrare nella cupola che è apparentemente priva di ogni apertura. Si dice the toccando un punto particolare della sua superficie si apra per pochi secondi uno spicchio permettendo al fortunato di entrare, ma nessuno è mai uscito dalla cupola per raccontarlo agli altri. La cosa più misteriosa è che fine facciano gli abitanti precedenti della cupola, cioè quelli spodestati: sul terrazzo che circonda la cupola non è mai stato trovano nessun cadavere.

 

Superstudio, le dodici città ideali, 1971