Città delle semisfere

Quell'abbagliante piano di cristallo tra i boschi e le verdi colline è la città. Il piano è un quadrato di 183 stadi di lato ma avvicinandosi ci si rende conto che esso è formato dalle lastre di copertura di 10.044.900 sarcofaghi di materiale cristallino lunghi 1 tesa, larghi 1/3 di tesa e profondi 1/3 di tesa. Anche le pareti di separazione tra i sarcofaghi sono in materiale trasparente; il fondo viceversa è in materiale bianco e lucido.

Dentro ogni sarcofago giace un individuo immobile, ad occhi chiusi. Esso respira l'aria condizionata che viene continuamente rinnovata nel sarcofago e viene nutrito direttamente dal sangue, infatti il suo sistema sanguigno è collegato con apparecchi depuratori e rigeneratori che con l'eliminazione delle tossine e con opportuni dosaggi di ormoni bloccano l'invecchiamento. Una serie di elettrodi applicati al cranio comandano un apparecchio sensorio esterno a forma semisferica del diametro di 1/6 di tesa; questa semisfera di metallo argenteo è in grado di spostarsi e stazionare in aria e a terra grazie ad un sistema propulsivo che non emette né gas né rumore ed ha un'autonomia illimitata; si potrebbe pensare che le centinaia di migliaia di sfere che continuamente sciamano o sono sospese sulla città o nei suoi dintorni siano mosse per telecinesi. Nella parte piatta le semisfere contengono gli organi sensori, vista, udito, gusto, odorato, tatto; le sensazioni che essi raccolgono vengono trasmesse direttamente al cervello dell'individuo che comanda la semisfera. A volte si possono osservare delle semisfere che sono poggiate sul sarcofago del loro padrone proprio in corrispondenza della testa, è questa la posizione della `meditazione profonda'; altre volte, specie nelle giornate di sole, si osservano parecchie semisfere unite due a due per la parte piana, è questa la posizione dell` amore sublime'; queste unioni spirituali naturalmente non hanno il potere di creare la vita, ma ciò non è necessario in un luogo dove non passa mai la morte.

 

Superstudio, le dodici città ideali, 1971