RECENSIONI

a cura di Michele De Felice

 

Pink Floyd/ Animals

 

"Animals" è una delle pagine più belle dei Pink Floyd. Secondo i pareri di molti, invece, è un lavoro deludente, piatto e con idee prese dai dischi precedenti. Si fa avanti prepotente la scrittura disillusa e cruda di Roger Waters, in una sorta di percorso artistico all'insegna della manifestazione della disperazione umana che culminerà, solo due anni più tardi, nell' apocalittico "The Wall". La società così dipinta è abitata da maiali, cani e pecore in un  ambiente industrializzato ed assolutamente distaccato dall'uomo.

 

Un raffinato utilizzo di melodie  semplici rende quest'album gradevole e rilassante. Da sempre lo splendore dei Pink Floyd si riflette nella inimitabile capacità di catturare l' ascoltatore con suoni ed atmosfere ammalianti. Il primo brano, "Pigs of the wing (part I)", è una breve composizione acustica del chitarrista Gilmour, d'apertura alla bellissima "Dogs", un pezzo dalle trovate  semplici e geniali al tempo stesso, che si articola in due momenti ben strutturati, con lunghe cavalcate di chitarre acustiche ed elettriche.

Senza dubbio questa eccellente metafora sulla crudeltà umana, nella forma di rabbiosi cani pronti a sbranarsi fra loro, rappresenta uno dei passaggi più intensi della musica Pinkfloydiana.  La terza traccia "Pigs (three different ones)" è ancora molto lunga e convincente, la melodia è molto orecchiabile anche se abbastanza statica durante gli undici minuti e più di musica.

 

La disperazione non trova pace, anzi prosegue con  "Sheep", altra lunga composizione dal ritmo cupo e ossessivo di basso, in cui il finale sembra ridare un pò di quella luce che manca (assolutamente nelle intenzioni di Waters!) all'album.

Disco bellissimo.

 

                                        ›› Ritorna a [Recensioni progressive]

 

 

  Home    Contatti Prog Link    Noi Consigliamo!