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RECENSIONI a cura di Michele De Felice |
Camel/ The single factor |
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Non è difficile ricercare le cause di questo autentico fallimento. A parte il discorso della virale musica dance pop degli anni ottanta, più volte citata, a cui Latimer ha dimostrato di essere per quanto possibile immune, sia prima che dopo l'uscita di "The single factor", con lavori eccelsi quali "Nude" e "Stationary Traveller", il vero problema dell'album è la solitudine di Andy, abbandonato veramente da tutti (il titolo dell'album ed il suo volto in copertina ne sono un chiaro riferimento!).
Grazie ai suoi studi di pianoforte chitarra e flauto, Latimer nel disco si muove abbastanza disinvolto, cimentandosi anche con mellotron e moog, ma non può elaborare quelle classiche trame armoniche che hanno caratterizzato il sound dei Camel. "No easy answer" e "You are the one" confermano l'insufficienza del disco"; ottime cose invece si notano in "Selva" e nella dirompente "Sasquatch",quest'ultima suonata spesso anche dal vivo. Tra i musicisti ospiti del disco si distinguono Peter Bardens, tastierista mai dimenticato dal popolo dei Camel, il grande batterista Simon Phillips e quell' Anthony Phillips che è stato chitarrista dei Genesis fino a "Nursery Cryme".
Personalmente mi sento particolarmente legato alla canzone "Heroes", struggente ballata dell'album che, per la cronaca, è un brano presente nella mitica cassetta progressiva di cui si fa menzione nel sito. Assieme ad "Ice" ed a "Spirit of the water", "Heroes" è stata fondamentale per la creazione di "The Snow Camel". Diamo tre cammelli di votazione solo perchè si tratta dei Camel!
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Dopo
dieci anni di gloriosa carriera la prima ed unica disfatta dei Camel
prende forma con "The single factor". In passato avevamo visto la
band sofferente in diverse occasioni, ma mai gettare la spugna in modo
così indecoroso. Questa volta non bastano le prodezze di Latimer per
sanare un disco che non ha niente da dire.