FLEBOLOGIA

La flebologia, lo sapete si occupa di vene, e quando si parla di vene , si   pensa  subito alle varici degli arti inferiori.

 

Le varici sono piu' frequenti nelle donne che negli uomini, pensate che in Italia ,e nei paesi industrializzati in genere, circa il 10 % della popolazione soffre di varici degli arti inferiori.

Le vene degli arti inferiori, sono provviste di valvole, che permettono il passaggio del sangue solo verso il cuore ( verso l'alto) e impediscono il reflusso, cioe' che il sangue torni indietro. Quando per varie cause, le valvole non funzionano più bene, avremo un reflusso e una dilatazione delle vene.

Il ristagno di sangue provoca vari disturbi, quali gonfiore e senso di pesantezza, specie la sera o dopo essere stati a lungo in piedi, e col passare del tempo e l' aggravarsi della malattia, potremo avere varie complicanze, tromboflebiti, ulcere varicose, ecc.

L'esame piu' accurato per diagnosticare tale patologia e' l'ultrasonografia doppler, che riesce ad evidenziare il reflusso nelle vene malate. L'unica cura efficace per questa patologia è qulla chirurgica, che consiste nella asportazione delle stesse. E dato che i pazienti in genere sono donne, e spesso anche giovani, è importante che la chirurgia delle vene sia quanto più possibile attenta all'estetica.

Il contributo maggiore in tal senso lo ha dato Muller, ideatore della "varicectomia per microincisioni". Grazie a degli uncini particolari ( ma io pensate che uso quelli da uncinetto numero 7 ), è possibile asportare alcune varici tramite delle incisioni di appena 1 millimetro di larghezza ed in anestesia locale, con un risultato estetico straordinario.

Qualche consiglio a chi soffre di varici

Evitate di stare troppo tempo fermi in piedi,

Evitate di esporre le gambe al sole

Cercate di dormire con un cuscino sotto le caviglie

Se dovete rimanere seduti a lungo stendete le gambe

E se proprio non volete ricorrere alla terapia chirurgica, fatevi prescrivere calze elastiche adeguate dal vostro flebologo di fiducia.

LA SAFENECTOMIA

Per safenectomia intendiamo la asportazione della safena. La safena come saprete origina al malleolo interno e percorre tutta la gamba e la coscia medialmente fino ad arrivare alla piega inguinale e a congiungersi con la vena femorale. L'intervento consiste nell'effettuare una incisione di circa 2-3 cm nella piega inguinale ed 1 incisione di 5 millimetri al malleolo interno o appena sotto il ginocchio, la safena viene quindi isolata, incannulata con una sonda di plastica e poi tirata via (stripping).

La anestesia che io preferisco e' il blocco Femorale con 15/20 cc di naropina al 7.5%. Si tratta di fare una puntura nell'inguine sul nervo femorale assolutamente indolore. Nel nostro piccolo ma confortevole e moderno ospedale a Sessa Aurunca in provincia di Caserta normalmente effettuamo questo intervento in day surgery, il paziente si ricovera la mattina dell'intervento e la sera torna a casa.Subito dopo l'intervento facciamo indossare al paziente una calza elastica che andra' portata per circa 20 giorni Non e' necessario neanche tornare per togliere i punti perche' in genere eseguo una sutura intradermica con biosyn 4/0 che si riassorbe spontaneamente

Se hai qualche cosa da chiedermi, fallo pure

Ugo Attanasio, ugoat@tin.it

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CHIRURGIA DELLE EMORROIDI: LA TECNICA DI LONGO

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IL NOSTRO ARTICOLO SULLE EMORROIDI - WORLD JOURNAL OF SURGERY VOL 27 N.2 FEB 2003

IL NOSTRO ULTIMO ARTICOLO SULLE ERNIE - ARCH SURG. 2004;139:755-758.

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