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logo comitato antirumore e attivazione musica midi sottofondoComitato Civico Antirumore di Biassono, Autodromo si, Rumore no!

Scopo fondamentale del comitato è il controllo e la riduzione degli effetti nocivi del rumore prodotto dalle attività motoristiche dell'Autodromo di Monza, specialmente considerando gli effetti prodotti in ambiti protetti, come il Parco Regionale della Valle del Lambro e del Parco di Monza, e nelle aree residenziali adiacenti nei comuni di Biassono, Vedano, Lesmo, Arcore e Villasanta.

Benvenuti tutti i visitatori che, con spirito libero da pregiudizi, sappiano valutare le informazioni e gli argomenti di quanti subiscono un danno oggettivo, persistente e inevitabile, da una attività che, per altri, è solo divertimento !


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Abbiamo deciso di mantenere anche la copia della bozza del decreto, per evidenziare come lo stesso sia stato condizionato da scelte di compromesso che riteniamo eccessivamente favorevoli ai gestori delle piste motoristiche. Sono stati così concessi un numero di deroghe ed un livello di inquinamento acustico, che il comitato considera eccessivi.

Ciononostante, consideriamo un evento positivo l'entrata in vigore del decreto, sempre che i limiti e le modalità di controllo previste, siano effettivamente tradotte in pratica e che quindi a partire da questo primo passo si possa ottenere una progressiva riduzione degli effetti nocivi del rumore.


logo comitato antirumore e attivazione musica midi sottofondoIl Comitato Civico Antirumore di Biassono, Autodromo si, rumore no! è sorto nel 1991 e ha svolto una attività assidua in tutti gli ambiti resi possibili dalla legislazione vigente, per limitare l'eccessiva rumorosità prodotta dalle attività motoristiche dell'autodromo di Monza. Il comitato ha presentato nel 93, dopo due anni di preparazione, una corposa denuncia relativa alle emissioni rumorose dopo che innumerevoli tentativi di coinvolgere nella funzione di controllo le autorità pubbliche si erano rivelati inutili.

logo lega ambientelogo WWFLa attività pluriennale del comitato ha contribuito, unitamente a quella del Comitato per il Parco  alla conclusione di un primo grado di giudizio, nel 97, dopo che organizzazioni penale nel Novembre ambientalistiche nazionali come Lega Ambiente  e WWF  non erano state ammesse al giudizio come parti civili.

vai alla sentenzaLa sentenza del pretore Manzi,  con relativa ordinanza, dichiarava la illegittimità delle deroghe più volte concesse ai limiti di rumorosità dai sindaci di Monza. Cio' nonostante è stata concessa la inutile oblazione del reato ovvero il pagamento di una semplice multa per la cancellazione dei reati di disturbo del riposo e delle occupazioni delle persone.

Il 10 luglio 1998 la Prima Sezione penale della Corte di Cassazione non si è pronunciata in favore dell'annullamento della Sentenza di primo grado, emessa dal Pretore di Monza il 29/11/1997, nei confronti della dirigenza della SIAS/Automobil Club Milano, gestore dell'autodromo di Monza, per violazione dei limiti di rumore. Gli avv. della SIAS hanno infatti rinunciato al ricorso in tal senso presentato, subito prima della prima udienza del 10/7/98, dove i Comitati (Antirumore di Biassono e del Parco) sono stati rappresentati dall'Avv. di Cassazione Italo Reale della Federazione dei Verdi.  

Occorre quindi notare che, per quanto riguarda le deroghe concesse dal Sindaco di Monza, (ad esempio 49 nel 1998), era così confermata la sentenza di primo grado che affermava che le stesse dovevano essere considerate non conformi alla legge. A tal proposito il regolamento (decreto n.304-2001), entrato ora in vigore (dal 10/8/2001) fissa in 30 (37 per i circuiti più importanti, tra cui Monza) i giorni massimi di possibile deroga, e quindi, considerando che lo stesso doveva in teoria entrare in vigore dal 1996, si può valutare quali soprusi siano stati commessi negli anni 96-2001 (almeno nello spirito della legge n.447 del 1995 e del regolamento di attuazione n.304-2001) .

Il comitato si è attivato per la conclusione dell'iter (ministero ambiente,...) che ha portato alla entrata in vigore di apposito regolamento di esecuzione previsto all'art.11 dalla LEGGE 26 ottobre 1995, n. 447,  per quel che riguarda le attività degli autodromi, dalle piste motoristiche di prova e per attività sportive. 

Il comitato ha insistito sulla necessità di inserimento di clausole di effettiva salvaguardia della limitazione del rumore, ovvero sull'introduzione di limiti assoluti di numero di giorni per anno e di livello di rumore per le piste in modo da trovare un punto di equilibrio tra necessità di garantire lo svolgimento delle manifestazioni più importanti a livello internazionale e quello di garantire il NON-Svolgimento di gare secondarie e di nessun rilievo sportivo/economico ma di gran rilievo rumoroso per l'ambiente.

Tra i documenti disponibili su questo sito c'è una copia elettronica del rapporto RTI 1/98-AMB-ACUS (Settembre 98), dell'Agenzia Nazionale per la Protezione dell'Ambiente a supporto della preparazione del regolamento di esecuzione della legge 447/95, con misure sulle piste motoristiche italiane Mugello, Imola, Vallelunga e Monza.

Un'altro riferimento utile è il DPCM, 14 novembre 1997, 'Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore', che appunto  classifica le sorgenti, i limiti di emissione e le zone acustiche, in armonizzazione con le direttive comunitarie in materia. A tal fine occorreva tener in conto anche quanto disposto in sede comunitaria come ad esempio dal Green Paper 'FUTURE NOISE POLICY' della Commissione Europea (1996).


click per vedere i datiPer chi volesse farsi una idea di cosa vuol dire una normale giornata di gare (non F1 !! che è molto peggio) basta un click a lato per accedere ai dati di recente misurazione (16/5/98, posteriore e quindi in disubbidienza alla Sentenza del novembre 97!!!) e con un livello massimo equivalente (Leq) dalla 9 alle 18:30, che avrebbe richiesto il 'consumo' di un giorno di deroga secondo il decreto n.304-2001, essendo dell'ordine di 10 volte superiore al limite previsto dallo stesso decreto [quasi 80dB(A) invece di 70dB(A)].


Il comitato ha ottenuto recentemente un importante risultato: la applicazione secondo ex art.700 in una sentenza che obbliga l'utilizzazione di silenziatori nelle gare sul circuito di Monza.

Questo importante risultato riconosce finalmente la prioritá del diritto costituzionale alla salute su quello della libertá (e non diritto!) di impresa.

Ovvero é piú importante la salute della popolazione che l'esercizio di una attivitá imprenditoriale, qual'é la gestione di un circuito per gare motoristiche con fine di lucro, ed in particolare ció é a maggior ragione applicabile quando é possibile, tramite l'uso di silenziatori, evitare il danno alla salute senza impedire l'attivitá dell'impresa.

Tra l'altro ne trarranno vantaggio gli spettatori delle gare che potranno fare a meno dei tappi per le orecchie, onde evitare danni permanenti all'udito.


Il giudice civile di Milano Manunta, ha confermato il 16/3/2006 la precedente ordinanza del novembre scorso con la quale si stabiliva il divieto a svolgere attività motoristiche a scarico libero nell'autodromo di Monza.

La sentenza conferma l'ordinanza emessa dal giudice Manunta, che definiva l'automobilismo come uno sport voluttuario, pericoloso e di nessuna utilità sociale e ordinava che le gare si svolgessero con i silenziatori agli scarichi. Le famiglie del comitato che hanno sostenuto il ricorso erano disposte a chiudere la questione autorizzando lo svolgimento delle competizioni in un limite massimo di 60 giorni all'anno (invece dei 75 attuali), ma la Sias ha giudicato questo limite troppo restrittivo, andando incontro a questa ulteriore sconfitta legale.

Il direttore del circuito, Enrico Ferrari ha ammesso in dichiarazioni alla stampa che sarà necessario un ripensamento sul futuro dell'Autodromo di Monza.

Le prime gare annullate a causa del problema rumore, sono quelle del 19/3, dato che dovrebbero svolgersi con scarichi liberi, vietati dalla disposizione del tribunale.

Link a un'articolo stampa sull'annullamento delle gare.

E quindi, finalmente, dopo anni di menefreghismo e disinteresse da parte dei gestori del circuito, si dovrebbe poter discutere nel merito quali sono le condizioni d'uso che permettano il funzionamento dell'impianto compatibilmente con una normalitá di vita quotidiana di tutti i cittadini che vivono nella zona o che semplicemente sono fruitori delle zone verdi del parco.



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Per il Comitato Civico Antirumore di Biassono, il portavoce : Milani G.
Sito aggiornato il 19 Marzo 2006 da Casiraghi U.