Coord. regionale
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Potete trovare in questa sezione, gli ultimi lavori effettuati dal coordinamento regionale . Questi testi sono da considerarsi definitivi e saranno le basi per il nuovo anno 2000/2001. Alla sezione documenti elaborati è possibile scaricare le relazioni dei coordinamenti effettuati fino a Maggio 2000.

Eventuali chiarimenti e precisazioni sui contenuti delle relazioni possono essere ottenuti scrivendo a Marilena D'Angiolella  mdangio@libero.it

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RUOLO DEL COORDINAMENTO REGIONALE E DEL DELEGATO

1. IL  COORDINAMENTO REGIONALE NON HA LA FUNZIONE DI PONTE TRA IL NAZIONALE ED IL  LOCALE.


- Non è il ripetitore delle iniziative nazionali.
- Non è la  copia ridotta dell'esecutivo nazionale.
- E' espressione diretta delle realtà  locali che si coordinano nelle loro risorse e necessità.
- Contribuisce alla crescita di  un  comune sentire come cvx campana, con lo scopo di una maggiore e più  credibile testimonianza nel nostro territorio.

2. INVECE IL DELEGATO  E' PONTE DIRETTO TRA LA COMUNITÀ LOCALE E LA COMUNITÀ NAZIONALE

-  Quando questo non avviene il coordinamento regionale è costretto a supplire  snaturando il suo ruolo.
- Ad esempio: l'applicazione del Piano formativo non  può essere compito del coordinamento regionale, ma delle singole comunità dal  momento che esse hanno tutti i canali a disposizione per recepire il lavoro.  Al limite se questo non avviene il coordinamento regionale può far porre la  dovuta attenzione sull'eventuale lacuna.

3. IL DELEGATO DEVE AVERE  RAPPRESENTATIVITÀ ED AUTOREVOLEZZA.

- Verso la comunità nazionale. Può e  deve parlare a nome della sua comunità.
- Dentro la comunità locale che  rappresenta. Quanto egli afferma non può essere sorvolato o considerato come  opzionale.

4. AL CONTRARIO TROPPO SPESSO IL DELEGATO VIENE CONSIDERATO DA  TUTTI UN SEMPLICE PORTAVOCE, TALVOLTA MAL SOPPORTATO.

- In fondo il  delegato esiste nella misura in cui una comunità locale sa di
essere parte  della comunità cvx tutta (nazionale e mondiale) e la esprime.

5. ALLORA  IL COORDINAMENTO REGIONALE NON E' L'ORGANO ESECUTIVO DEI DELEGATI, MA IL  LUOGO IN CUI CONFLUISCONO E RIPARTONO LE ISTANZE DELLE SINGOLE COMUNITÀ  TRASFORMATE IN OPPORTUNITÀ OPERATIVE.

- In fondo al coordinamento  regionale possono partecipare tutti: coordinatori, delegati o  membri rappresentativi della propria comunità  e da essa inviati. E' importante comunque che chi partecipa al coordinamento assicuri una continuità di presenza.

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Base operativa 1

SETTORE FAMIGLIA


- Raccordare quanti già operano nel settore e costituire una equipe itinerante (Città e provincia) con un unico progetto.

- Temi:
1. affettività (non solo coppie)
2. integrazione della famiglia nella vita cvx
3. famiglia e lavoro
4. famiglie aperte, famiglie affidatarie, etc.

- Disponibilità:
1. Pietro e Marilena (Parete)
2. Gianluca Grasso e Anna Rita Placella (S. Luigi)
3. Cinzia (Scampia)
4. Laura e Givanni (Sant'Arpino)
5. Fabrizio e Cristina (S. Luigi)
6. Equipe Gesù Nuovo

- Gressoney. Appuntamento estivo qualificato.

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Base operativa 2
SETTORE SOCIO-POLITICO E VOLONTARIATO

- Vista la mutabilità e la velocità con cui questo settore cambia volto,
vista anche l'inadeguatezza degli schemi finora usati, si chiede
d'iniziare, e non interrompere, INCONTRI che, allo stato attuale, non
possono che essere INFORMALI.

- Si leggano i nuovi fenomeni sociali economici e politici (Contestazione
di Seattle, Rete Lillitup, globalizzazione, etc.) e ci si domandi cosa è
fattivamente possibile per la cvx in risposta alla sua vocazione.

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Base operativa 3
SETTORE SPIRITUALITA'


La caratteristica di questa base operativa si differenzia dalle altre, perché non può definire una proposta specifica, ma un movimento di esigenze e risorse da realizzarsi tra coo/reg e comunità locali.

1) Nell'insieme della CVX campana si rilevano delle carenze nell'ambito
della spiritualità:
- Mancanza di persone che abbiano competenza, desiderio e coraggio a guidare altri nella formazione spirituale e che siano laici.
- Cura della preghiera personale, nel supportare il cammino personale
- Cura del confronto con la Parola incarnata nella vita e nella realtà
- Condivisione del cammino spirituale
- Senso comunitario ed ecclesiale
- Una pregiudiziale visione di pesantezza della preghiera per quanto riguarda i giovani

2) L'elenco non coglie il dettaglio di una situazione alquanto complessa, ma illustra i problemi maggiormente ricorrenti ed è anche un invito a "vigilare" su di essi. Quindi l'eventuale "altro" venga colto dalla comunità locale e, se questo per essa ha spessore e urgenza, confluisca in quanto segue.

3) Con la sospensione del Cammino di preghiera, ma anche indipendentemente
da ciò, la cvx regionale si ritrova con risorse umane da mettere a disposizione. Tuttavia ciò che viene messo a disposizione non sono progetti definiti, ma appunto persone che sono un'opportunità a fronte di esigenze, con l'elasticità di adeguare le risposte alla qualità delle richieste.

4) Nella risposta e sulla base delle risorse verrà posta attenzione a non incentivare l'individualismo e quella sorta di assistenzialismo che non fa altro che ripiegare le comunità in se stesse e sulle proprie esigenze.

5) Per settembre si attende dalle comunità riscontri. Più concretamente una comunità locale, trovandosi in particolari esigenze, potrà chiedere al coo/reg un sostegno. Ovvio che una comunità potrà non chiedere niente, non avendo appunto bisogno di aiuto nell'ambito della spiritualità.

Come attività comuni della CVX campana, nell'ambito della spiritualità,
continueranno ad essere proposti:
- Esercizi spirituali per giovani ed adulti.
- La Veglia di Pentecoste che sta diventando un appuntamento significativo specialmente per la dimensione comunitaria che va ad assumere la celebrazione degli impegni nella cvx. Si chiede a tutti di valutare se questa Messa non possa diventare con l'anno prossimo un appuntamento per tutti nella valenza appunto comunitaria e non privata o locale degli
impegni.

 

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Base operativa 4
SETTORE FORMAZIONE


Sintesi della giornata del 7/11/99

Si evidenziano alcune linee
a) Divisione tra CVX e pre-CVX e gruppi giovanili (=di animazione)
b) Passaggio "nebuloso" da pre-CVX a CVX
c) Necessità di avere un coordinamento delle guide (c'è un po' di
confusione)
d) Particolarità di alcuni gruppi parrocchiali (esperienza atipica)
e) Delineare meglio come viene coordinato il rapporto tra i singoli
gruppi a la comunità più ampia. Il termine "rapporto" va qui inteso in
tutti i sensi, incluso quello tra gruppi diversi.
f) La formazione non è sistematica, né scientifica, ma è lasciata alla
libera iniziativa.

Integrazione col coordinamento regionale del 9/1/00

- Servizi comuni (il supportare comunità è ciò che la comunità non ha)
- Pensare momenti di formazione per guide di CVX
- Chiarezza con i ragazzi
- Crisi del mondo giovanile (ma anche di approccio coi giovani)
- Pre-piano per i giovani
- Formazione delle guide
- Adattare il piano di formazione alle diverse realtà
- Deve essere presente il servizio nella formazione
- Formare alle scelte politiche
- Collegare il piano formativo col servizio e col discorso politico