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Romania: la forza dell’amore

L’agosto passato ho deciso di prendere parte al campo di lavoro-volontariato in Romania, organizzato dalla Lega Missionaria Studenti. Ho voluto dedicare 15 giorni delle mie vacanze a chi ne avesse bisogno, e ho capito che di bisogno lì ce n’era davvero tanto. Forse la mia presenza non ha certo contribuito ad una rivalsa economica-sociale della Romania, ma, me ne sono tornato da quella splendida esperienza con la consapevolezza di chi ha dato quel poco che poteva e in cambio ha ricevuto davvero tanto. Certo, forse il livello di povertà di Sighet (Tranvilvania) non è quello di qualche paesino sperduto dell’Africa, ma le condizioni sociali (per non parlare ovviamente di quelle igienico-sanitarie) e culturali concorrono ad attribuire al paese un basso livello di “civilizzazione”. Sfido chiunque e chiedere ad un bambino, orfano, povero, sporco, malato, maltrattato il suo-loro concetto di “civiltà”; di quella civiltà che solo pochi anni fa è uscita da un regime comunistico che ha portato migliaia di vittime e che ha lasciato solo un’amara consapevolezza della propria condizione di povertà.

Lavoravo (dalle 8.00 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 16.00) ad un cantiere per aiutare gli operai (moralmente forse più che manualmente) alla costruzione della chiesa. Nel tempo libero, che era davvero poco, mi occupavo (divertivo, anzi) di animare i bambini “di strada”, dopo che assistevano alle lezioni di italiano o inglese tenute dagli altri ragazzi del campo. Altri amici hanno lavorato anche per l’ospedale degli adulti (handicappati e malati di quasi tutte le tipologie più cruente di malattia) e l’ospedale dei piccoli (forse per la crudezza di immagini è meglio non descrivere nessun episodio). L’alloggio e i pasti erano forniti dalle famiglie rumene: in alcune famiglie si dormiva nel sacco a pelo,  non c’era il bagno in casa, o, se c’era, non c’era acqua. Nonostante ciò le famiglie e tutti i bambini mostravano sempre il sorriso: il sorriso cioè di chi è “orgoglioso” di ospitare dei volontari che vengono a dare una mano per quel poco che possono. Così come per loro era un onore la nostra presenza al campo, anche per noi la loro conoscenza è stata davvero preziosa. Quel poco che possiedono, subito, te l’offrono; sono sempre a tua disposizione; ti suscitano, quando ritorni, quella “rabbia costruttiva che ti permette di cambiare le cose che non vanno” (frase di un mio amico rimasto lì 1 mese intero e tornato in Romania ultimamente); ti fanno interrogare sulla tua condizione sociale-culturale e soprattutto umana; ti mettono in discussione, ti suscitano il dubbio. Allora torni in Italia come una persona diversa, quasi rigenerata, più solidale ed umanitaria, e cerchi già dalle piccole cose di dare una mano a chi ti stà accanto, te la chiede e ne ha un assoluto bisogno.

Torni a Napoli con la consapevolezza di essere solo una goccia in un oceano, ma con la convinzione di mettercela tutta, nella tua vita, per fare qualcosa di concreto a favore degli ultimi, dei “tuoi” ultimi, di quelli magari che, su di una sedia a rotelle, ti chiedono una battuta, un sorriso, una parola, ti chiedono affetto…Allora ti senti davvero solo, estraneo e avverso a tutto quell mondo consumistico borghese di chi pensa opportunisticamente “a cosa può servirmi” o di chi pensa invece egoisticamente “non mi interessa, ho da fare, lui che aiuta è un pietista…” e credi (perché vuoi) nell’illusione e nella speranza, uniche componenti che ti spingono sempre all’azione, di cambiare questo mondo che vuole globalizzarsi dal e per l’alto anziché dal basso e per l’altro.

“…prima di pensare a portare gli uomini sulla luna, sarebbe forse opportuno impedir loro di morire di miseria e di fame sulla terra…” (Raoul Follereau)

Pierluigi Conzo

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Siamo Massimo e Rosi di Milano ,sposini freschi (3 MESI).

Siamo da poco in contatto con questo nuovo mondo ( quello dei bilanci ) che ci AFFASCINA e ci sembra ancora tutto da  scoprire e da costruire.Volevamo semplicemente dirvi che ci siamo anche noi.
Abbiamo scoperto come è possibile consumare in modo diverso.Noi abbiamo fatto la festa di nozze coinvolgendo parenti e amici all'oratoio del nostro paese.Abbiamo invitato personalmente 300-400 persone ma alla festa poteva venire chiunque .Era aperta a tutta la comunità.Ognuno portava quello che voleva.Tutti i ragazzi e gli amici hanno creato le decorazioni (palloncini, farfalle multicolori di carta,fiori),hanno addobbato lo spazio all'aperto di cui disponevamo con cartelloni lunghissimi , strisce colorate
Contemporaneamente si è svolta una fiaccolata con i ragazzi disabili che hanno poi portato la fiaccola al centro della festa.Le bomboniere le abbiamo fatte noi in casa .Abbiamo inventato e vissuto tutto insieme .E' stato bellissimo!!!Siamo molto felici perchè abbiamo vissuto il giorno delle nozze come più desideravamo con semplicità e allegria.Abbiamo fatto di testa nostra e non abbiamo pensato a chi non avrebbe gradito.Abbiamo condiviso la nostra gioia grandissima e non ci siamo indebitati anzi abbiamo qualche risparmio.

Diario degli Esercizi spirituali

S.Maria a Vico  19-21 aprile 2000

Riportiamo immagini e pensieri inerenti gli esercizi spirituali tenuti a S.Maria a Vico ben sapendo che mai nessuna foto potrà  sostituire le emozioni che ciascuno dei partecipanti si porta dentro.

Lontano dai rumori della città l'istituto S.Pio X è un luogo accogliente e caldo ideale per un tempo di preghiera personale intenso....
....il contatto con la natura, la serenità ed il canto degli uccelli, il verde e la campagna fiorita favorivano l'incontro con il Signore, stimolando la meditazione. 
" Se io dunque Maestro e Signore vi ho lavato i piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri. Vi ho dato l'esempio perché come ho fatto io facciate anche voi." (Gv13,14-16)

...La fortuna di vivere questo tempo privilegiato in cui stare insieme al Signore, nel contesto delle liturgie del tempo pasquale rende ancor più ricco di gioia ed emozioni il cuore di ognuno.

La Via Crucis ...

... nella contemplazione della via della croce del nostro Signore Gesù la consapevolezza delle tante via crucis silenziose che si compiono ogni giorno nel mondo e allo stesso tempo il ricordo della fede di Abramo "...sul monte il Signore provvederà".

Sul monte Calvario il Signore provvede alla salvezza del popolo.

Anche tra noi dunque...

....impariamo a guardarci con gli occhi di Dio. Scopriremo allora la ricchezza che il Signore ha riposto in ogni uomo, riusciremo ad amare noi stessi e chi incontreremo lungo la via.

L'impegno temporaneo nella CVX....

....il desiderio di vivere pienamente la propria fede al servizio della chiesa nella Comunità di Vita Cristiana..

La nostra guida....

A padre Claudio Barretta Sj il grazie più sincero e profondo per la gioia sapientemente donataci in questi giorni....

Con la gioia nel cuore ritorniamo alle nostre comunità per vivere il mistero della notte della Resurrezione. Noi tutti come scrigni aperti pieni di emozioni cercheremo ora di trasferire nel quotidiano i doni che il Signore ci ha fatto in questi giorni.
Mario nella sua scelta di impegno temporaneo ha affermato: " Non so perché ma io col Signore mi diverto..."

Alcuni nostri pensieri:

Mario a. 20: "Non so perché ma io col Signore mi diverto un sacco".

Umberto a. 25: "....parto per imparare a guardare il cielo, sul monte il Signore provvederà.... Con queste parole fisse nella mente e nel cuore l'incontro con Cristo non può lasciare la vita piatta ed immutata. Al servizio della chiesa in CVX per valorizzare ancor più la propria vita donando agli altri ciò che ho dentro".

Elpidia a. 20: "....ciò che desideravo da questi esercizi, l'ho ricevuto nell'arco del primo giorno. I giorni successivi ho ricevuto altri doni dal Signore che non mi aspettavo affatto..."

Lorella a. 25: " Siamo stati invitati da Dio. Ci ha condotto lungo la strada della liberazione: Dio di luce, Dio di vita, Dio che provvede, ha detto ad ognuno di noi: << Sii mio figlio, sii mio sposo, sii come me, padre >>. E' in questo la Resurrezione del Signore ! ".

Marco a. 19: "...E nel silenzio con il Signore....con la pace nel cuore....ho <<pariato>> spiritualmente !!!".

Antonio a 19: "Sono giorni che auguro possano vivere tutti. Il Signore ti riempie di gioia e nel silenzio della preghiera ti parla diritto al cuore e ti fa capire che in qualsiasi cosa non devi temere perchè sul monte il Signore provvede ".

Pietravairano 9-13 agosto 99

Flora a. 40 ... nel silenzio degli EESS tutto parlava di Dio e Dio mi parlava attraverso ogni cosa, e ogni mio pensieto diventava preghiera. Vivevo una dimensione nuova e tutto mi parlava di Dio ed io ero sempre più avida di ascoltarlo. Più gli EE andavano avanti, più il silenzio diventava caldo, avvolgente e sempre più facile era liberarsi dai pesi di cui inutilmente ci carichiamo. ... In silenzio voglio lavorare, così come nel silenzio il Signore ha lavorato per me. E' nelle mille piccole cose di ogni giorno che servirò il mio Signore.

Luigina a.20 Esperienza da rifare più avanti, ho incontrato difficoltà a separarmi dal resto del mondo e questo ha influenzato il mio cammino. Ho capito tante cose in quelle pause di silenzio a contatto intimo con Dio e con me stessa. Ho preso degli impegni, adesso è da vedere se effettivamente hanno portato qualcosa di buono o è solo l'enfasi della novità.

Rossella- a.24 Esperienza positiva perchè c'era unione tra i presenti, clima sereno tra componenti provenienti da comunità diverse. Casa molto grande,dove è stato possibile pregare tranquillamente. Guida molto discreta. Caratteristica degli EE essenzialità in tutto, povertà. Finale con esplosione di gioia: vola colomba ....

Peppe a.42 Bellissimo: Li rifarei subito sicuramente. Ho vissuto intensamente la veglia di preghiera nella cripta, anche se in silenzio ognuno preciso, pronto, sveglio per prostrarsi davanti al Signore. In quei giorni ho capito che tante cose sono superflue (per es. telefonini, all'inizio era inconcepibile non usarli ... il cibo che non va sprecato...) La guida ci ha incastrato. Ho avuto qualche difficoltà a stare dietro a Claudio nelle sue spiegazioni. E' stato bello anche per le nuove amicizie.

Angela- a.21 Mi è piaciuto molto la continuità della preghiera sera-mattina. il posto mi ha fatto riflettere sulla bellezza della natura, dei doni fatti dal Signore. Molto silenzio.

Francesco a.20 Bella la continuità della preghiera. Bello il silenzio che non era stare zitti ma ascoltare qualcuno che parla attraverso quel silenzio. Ho provato anche a casa ma è stato impossibile. Ho sentito forte la presenza di Dio.

Anna a.35 Dopo tempo mi porto dentro la Preghiera, lo stare insieme, ho ancora vivi davanti a ma "gli occhi del Signore", gli occhi nostri quando ci incontravamo per la condivisione e fuori, perchè quasi fuori dal mondo.

Rosaria a 24 Esperienza molto forte di fraternità con gli altri e di intimità con il Signore, era bello svegliarsi al mattino e lodare Dio. Dopo il rientro la magia è quasi svanita però mi sforzo per non farla svanire del tutto perchè gli EESS non sono una parentesi ma continuano con la vita di tutti i giorni.

Carmela a.25 Esercizi forse già sapevo cosa sarebbe successo, però è completamente diverso da quello che immaginavo. Il secondo giorno ho avuto paura del contatto diretto con Dio, non ho avuto problemi a staccarmi dal mondo forse qualche difficoltà ad abituarmi al silenzio. Il contatto intimo con Dio mi ha dato delle gioie, ma anche dei momenti difficili e grazie alla presenza di alcune persone li ho superati. Il menù lasciava a desiderare, le musichette di fondo paurose. La sveglia è stata bellissima. La cosa brutta degli EESS è stato il rientro.