Gli X-Files italiani e mondiali

DISCHI VOLANTI NELLE BASI MILITARI

L'ufologo pordenonese Antonio Chiumiento ha recentemente condotto una nuova inchiesta su un caso volutamente dimenticato dalle nostre autorità, la comparsa di un gruppo di umanoidi nel perimetro di una base militare.

Ecco la cronaca reale di quei drammatici momenti:

Istrana (TV), ottobre 1973, ore 22.30. A parlare con Antonio Chiumiento è Mario M., ex radarista trevigiano, testimone di uno dei più straordinari e attendibili casi di incontro ravvicinato del terzo tipo. 

"Ero di stanza all'aerobase di Istrana, presso Treviso, in veste di addetto radar con il grado di maresciallo. Con me c'era un collega, che stava tranquillamente guardando alla televisione la "Domenica sportiva". 

Ricordo che avevo molta sete e avevo deciso di uscire in cortile, ove avevamo una fontanella. Ma non appena misi piede fuori mi sentii gelare il sangue nelle vene. 

A otto metri da me c'era un gruppo di strani individui che stavano armeggiando attorno alla fontana. 

Erano bassi di statura e con la testa proporzionatamente grossa. Saranno stati alti non più di un metro e venti; le gambe erano corte, il corpo tozzo, le braccia esili e sottili. Indossavano delle tute argentee, a volte luminescenti, e portavano un grande casco con qualche frangia argentea. 

Avevano le mani vicino al pulsante della fontanella e sembravano cercare di far fuoriuscire l'acqua. Non appena si accorsero della mia presenza si diedero alla fuga, diretti verso la rete di recinzione della base.

Saltavano compiendo grandi balzi,di circa tre - quattro metri. 

Da parte mia, non ci pensai due volte e corsi a rifugiarmi dentro la baracca. 

Ancor oggi, ricordando questi fatti, mi sento accapponare la pelle..."

ALIENI AD ISTRANA

"In quei momenti mi resi conto quasi subito che quegli esseri non erano umani", ha dichiarato l'ex militare a Chiumiento.

"Secondo me stavano armeggiando alla ricerca di acqua; stavano osservando e toccando la fontanella.

Rientrato nella baracca, impaurito e turbato, dissi al mio collega di stilare un rapporto su quanto accaduto".

Che fine abbia fatto questo dossier non ci è dato di saperlo.

Sappiamo comunque che quattro giorni dopo il militare venne immediatamente convocato dal comandante dellabase, che, dapprima scettico,

finì con aggredirlo verbalmente sbottando:

"Vigliacco, avresti dovuto inseguirli, anziché nasconderti in caserma!"

(Ci sarebbe piaciuto vedere il comportamento del comandante, nella stessa situazione. Come si inseguono gli alieni?).

Antonio Chiumiento, dopo aver ripetutamente interrogato il testimone, nel 1981 e successivamente nel 1996, non ha rilevato alcuna modifica nel

racconto dei fatti ed è giunto alla conclusione che il testimone sia oltremodo credibile ed il racconto veritiero.

Della stessa opinione è anche un altro militare, l'ex pilota Fabio Cassan del 51º Stormo di Istrana, in passato autore di una novella basata su questa vicenda.

"Ho parlato personalmente con il testimone", ha dichiarato il militare, "e posso assicurare che la persona in questione è affidabilissima e degna della

massima stima. Ognuno è libero di credere a ciò che vuole; io credo al mio amico, che alcuni anni fa vide dei piccoli extraterrestri sui prati di

Istrana, in provincia di Treviso..."

LE ALTRE BASI DEL MISTERO

Diverse basi militari italiane sono state in passato coinvolte in episodi curiosi. La più nota e' quella di Remondo', nel pavese, da molti indicata come una vera e propria Area 51. Remondo' è una base NATO, ufficialmente non operativa dagli anni '50.

In realtà essa e' tuttora funzionante; elicotteri privi di contrassegni decollerebbero dalle sue piste per inseguire i fantomatici dischi volanti che periodicamente fanno la loro comparsa sul Ticino, e radar ultrasofisticati monitorerebbero lo spazio aereo, pronti ad ogni intervento.

Il 7 luglio 1995, dopo una serie di improvvisi black out elettrici e telefonici, un plotone di soldati in elicottero circondò le risaie della Buccella, una zona 'calda ove, anni prima, un UFO aveva lasciato un'indelebile traccia circolare su un campo di lavanda.

Anche Aviano e' stata ripetutamente al centro di avvistamenti UFO e questo ha generato leggende e dicerie, riportate dalla stampa scandalistica che recentemente ha pubblicato una finta fotografia in cui si vede un disco volante (in realtà un caccia ritoccato al computer) custodito in un hangar militare.

ANNO PER ANNO, IL COVER UP ITALIANO

La congiura del silenzio in Italia e' soltanto un burocratico segreto d'ufficio, non paragonabile al cover up americano.

Certamente, essendo un Paese Nato, siamo legati alle disposizioni della 'Rete Informativa Mondiale' voluta dalla CIA nel '77 per raccogliere tutto il materiale disponibile oltre oceano.

L'interesse del governo italiano sulla questione risale al 1950, quando il sottosegretario alla Difesa Vaccaro dichiarò che "gli osservatori meteo dell'Aeronautica non avevano mai segnalato alcun fenomeno".

Nel 1953 Giovanni Gronchi, presidente del Consiglio Supremo della Difesa, spinse per la creazione di un'apposita commissione d'inchiesta, che riferisse direttamente al presidente.

Essa divenne operativa solo nel 1962 e il suo responso fu negativo: gli UFO non esistevano.

Il 14 maggio 1965 il colonnello John Spaulding dell'USAF dichiarava che l'argomento, in Italia, veniva seguito dall'Aeronautica, con il Servizio Informazione Operativo e Situazione (SIOS), con l'aiuto dei carabinieri.

L'Aeronautica era interessata al fenomeno solo nell'ambito delle normali attività di controllo di violazioni dello spazio aereo.

Il 29 gennaio 1979, su richiesta del socialista Falco Accame,

La Presidenza del Consiglio dichiarava che in quel periodo non era stato registrato alcun fenomeno anomalo.

Il 15 gennaio 1979 il Governo fece sapere di voler affidare le ricerche sugli UFO al CNR (promessa non mantenuta).

Il 10 luglio 1984 4 deputati di diversi partiti, Abete, Fiori, Scaiola e Scovacricchi, rivolgevano ben 2 interrogazioni al Governo sulla questione UFO.

Spadolini rispondeva ribadendo l'esistenza di una commissione investigativa che stava studiando il fenomeno (e i cui risultati non si seppero mai).

Maggiori informazioni provengono dal giornalista Rodolfo Brancoli, che ha rivelato che la CIA, negli anni '70, "controllava la situazione italiana grazie ad un funzionario della Sezione analisi e ricerche, R.B., che si trovava a Roma sotto copertura diplomatica con l'ambasciatore Graham Martin".

Le operazioni erano coordinate da un certo Zygmunt Nagorski, un funzionario polacco naturalizzato americano, intimo della famiglia Rockefeller e membro del CFR,

il Consiglio americano per le Relazioni Estere di cui aveva fatto parte Lloyd Berkner, uno degli agenti del Majestic 12, la segretissima commissione UFO dei servizi di Intelligence americani.

Tratto da "Oltre la conoscenza" n.11.

               Il governo italiano vuota il sacco sugli UFO nostrani

               RISERVATISSIMO QUANDO COMPILATO: I DOSSIER UFO DEI MILITARI

In Italia gli avvistamenti UFO sono di competenza dell'Aeronautica che, su segnalazione dei carabinieri, compila apposite schede ora di pubblico dominio.

Curiosamente in questi dossier, un tempo riservatissimi, mancano i casi più eclatanti, le prove più convincenti, le indagini sui reperti.

Ma allora, dove finiscono questi x-files?

L'intestazione sul dossier riporta: 'Stato Maggiore Aeronautica - Secondo Reparto. Avvistamenti oggetti volanti non identificati'. Sfogliamo il

voluminoso rapporto, ottenuto dagli ufologi italiani dopo anni di battaglie legali con l'appoggio di parlamentari decisi a scoprire la verità sui dischi volanti.

Adesso gli x-files governativi sono diventati di pubblico dominio, ma che delusione nello sfogliarli! Ogni pagina e' costituita da una tabella corrispondente, generalmente, ad un mese.

Le diciture sulla tabella si ripetono pedantemente: luogo, data, forma dell'oggetto, colore, quota, condizioni meteo. Nulla di più.

Niente UFO-crashes, nessun alieno catturato, nessun episodio di UFO contro caccia, degni della migliore tradizione ufologica americana.

Semplicemente, 230 avvistamenti di banali luci nel cielo, schedate dal 18 giugno 1979 al 12 novembre 1995 (e prima?).

Tanti i casi declassificati - cioè privati del segreto militare - da parte del nostro Ministero della Difesa , e resi disponibili agli ufologi "per soli scopi di studio".

Una dicitura, nella lettera di accompagnamento agli ufologi, che pare dire: "leggeteli ma non divulgateli".

Il motivo di tanto riserbo ci sfugge, vista la banalità degli avvistamenti.

DOSSIER SIOS

E si che nelle striminzite cartelle dei nostri servizi segreti (per inciso,i SIOS, Servizio Informazione Operativo e Situazione, che, in collaborazione con i carabinieri, passano i rapporti UFO all'Aeronautica Militare) non c'e' un gran che.

Comuni segnalazioni di luci nel cielo, liquidate con una tale povertà di dettagli - un aggettivo per ogni voce della tabella - da rendere impossibile qualsiasi investigazione scientifica.

Non solo. Nei dossier SIOS non compare mai il nome del testimone, spesso un pilota militare, protagonista dell'incontro ravvicinato.

Il che pare voluto, ancora una volta, per rendere impossibile qualsiasi verifica.

Come dire, vi diamo l'informazione, ma vi mettiamo nell'impossibilita' di controllarla.

Non staremo a tediarvi con la sequela degli avvistamenti, pubblicati già da qualche anno dall'ufologo Roberto Pinotti nel suo pregevolissimo libro "UFO scacchiere Italia" (Mondadori) ed ultimamente riproposti sulle pagine della rivista "Notiziario UFO".

Luci, dischi, globi, sigari sono gli oggetti maggiormente visti e descritti dai testimoni, provenienti da tutte le province d'Italia, come potete leggere nel sunto del box.

Fra tanti riassunti scarni e telegrafici tre soltanto rivestono un particolare interesse, in quanto parlano chiaramente di "umanoidi".

GLI UMANOIDI DEI SERVIZI SEGRETI

Il primo caso riporta testualmente: "19.1.1984. Atripalada (Avellino).

Orario 16.00. Forma: umanoide. Colore: tuta azzurra. Casco bianco. Antenne.

Segnalazione: CC locali".

Ed il secondo: "8.10.1984. Pratola Serra (Avellino). Orario 07.30. Forma:  parallelepipedo/umanoide altezza 130 cm.

Segnalazione: CC locali".

Il terzo caso è l'incontro ravvicinato con un robot umanoide nei vigneti di Lirio, nell'Oltrepo' pavese.

Nel complesso i militari hanno divulgato dei dati troppo scarni per ricavarne qualcosa.

Ma ciò che maggiormente stupisce è la franchezza di queste segnalazioni nell'ammettere l'esistenza di umanoidi descritti secondo i più schietti e banali cliché della fantascienza anni '50, con tanto di casco e antenne.

Diverso invece il discorso per l'unico rapporto 'per esteso' in nostro possesso, fornito informalmente nel 1984 dal colonnello William Bisson del 103 Gruppo C.B.R. di Treviso all'ufologo Paolo Pasqualini, con la precisazione che:

"non era stato possibile fornire anche copia degli stampati relativi alle caratteristiche dell'oggetto e della sua traiettoria in quanto costituiscono argomenti di carattere strettamente confidenziale e riservato".

Circa questo avvistamento, una normalissima luce sopra la torre di controllo di Istrana, è curioso il timbro quadrangolare apposto in calce, dalla dicitura estremamente significativa: "distruggere".

Questo significa che, a discrezione dell'Esercito, taluni documenti possono venire o meno distrutti quando pare e piace. Il che deve essere accaduto proprio con questo caso, visto che l'avvistamento di Istrana non compare nei 230 rapporti rilasciati dall'Aeronautica.

IL GRIGIO NELLA BOSCAGLIA

Sebbene in Italia non vi sia un insabbiamento di prove UFO paragonabile alla 'congiura del silenzio' americana, diversi importanti dati in passato sono stati "resi non disponibili".

Secondo i maligni, questo avverrebbe perché l'Italia, essendo un Paese della NATO,  è obbligata a passare in blocco i dossier sugli UFO ai servizi segreti americani.

Un documento della CIA, privato del segreto d'ufficio diversi anni fa, confermava l'esistenza di una rete informativa mondiale sugli UFO, voluta dalla CIA nel 1977 per tenere sotto controllo le intromissioni degli alieni in tutto il globo.

Di questa rete fa ovviamente parte anche il nostro Paese.

Non solo, diversi ufologi italiani sono pronti a giurare che agenti segreti di speciali gruppi anti-UFO siano sempre pronti ad intervenire per

intimidire i testimoni di un avvistamento. Sebbene questa storia sia sostanzialmente una leggenda, diversi UFO-testimoni sono pronti a confermarla.

Un caso esemplare vide coinvolto un casellante di Fornacette, Camillo Faieta, che il 13 luglio 1966 assistette ad un atterraggio UFO.

"Dopo quell'esperienza", raccontò in seguito Faieta alla stampa, "venni contattato da uomini della NASA che mi trasportarono a forza in un edificio del Campo Militare americano di Livorno.

Mi confinarono in una stanza piena di strane apparecchiature, mi misero uno speciale casco sulla testa e, in un modo che io non capii, riuscirono a cancellarmi dalla retina l'immagine dell'UFO che avevo visto a Fornacette".

Sebbene questo racconto sia stato giustamente accolto con molto scetticismo dagli ufologi - sembra che Faieta, nel corso degli anni, abbia periodicamente arricchito ed abbellito con nuovi particolari inverosimili la propria esperienza - il caso suscitò all'epoca un certo scalpore .

Convinto che le autorità siano sempre pronte a scendere in pista quando passa un UFO e' anche Salvatore, un ragazzo lombardo che, nell'agosto del 1989, visse assieme ad un amico un episodio ai confini della realtà, mentre si trovava in vacanza in Sardegna, a Stazzoporcheddu vicino Palau.

"Una sera come tante altre", ci ha raccontato, "io ed il mio amico siamo usciti, sul tardi, per prendere un po' di fresco. Avvicinatici alla

boscaglia, abbiamo improvvisamente notato nel cielo una specie di sigaro volante composto da tre sfere luminosissime, appiccicate una con l'altra.

Siamo tornati a casa ed abbiamo preso un binocolo, poi ci siamo diretti nuovamente verso la boscaglia. In quel momento abbiamo cominciato a

sentire uno strano cicalio tra i cespugli. Abbiamo pensato ad un animale e, per spaventarlo, abbiamo cominciato a lanciare delle pietre attorno a noi.

Ad un certo punto, improvvisamente, ho visto sbucare qualcosa da un cespuglio. Era una testa, ma non di un essere umano, di un alieno.

Aveva il viso triangolare e gli occhi a mandorla, completamente scuri. Due forellini come naso ed una fessura al posto della bocca.

Quella strana faccina mi guardò e poi sparì tra i cespugli. A questo punto io ed il mio amico, terrorizzati, siamo corsi a casa ed abbiamo raccontato la storia ad amici e parenti."

CONGIURE NELLO SCACCHIERE ITALIA

"Uno di questi, un guardiacaccia, cercò di rassicurarci convincendoci che avevamo visto la coda di una volpe (cosa che effettivamente pensa l'altro testimone, peraltro più vicino alla 'figura', n.d.A.). Un paio di ore dopo,rassicurati, siamo tornati sul posto. In quel mentre abbiamo visto arrivare una macchina scura con quattro uomini a bordo. Quello al volante sembrava come in trance ed era illuminato da una luce che proveniva dal basso.

Un altro, che si trovava nel sedile posteriore sinistro, aprì uno sportello e cominciò a guardare a terra, come se stesse cercando delle tracce. Ancora una volta ci spaventammo e preferimmo tagliare la corda. Da allora di questa storia abbiamo preferito parlarne il meno possibile...".

Autosuggestione o effettivo incontro ravvicinato con intervento militare?

Non si sa. Curiosamente la zona dell'avvistamento e' vicina alla base militare di La Maddalena...

"E' inutile che cerchiate di ottenere ulteriori informazioni dai militari", ci ha raccontato nel 1993 il maresciallo Saverio Puleo di Imperia.

"E' vero che l'Aeronautica ha rilasciato dei rapporti agli ufologi, ma si tratta solo di casi studiati e ormai spiegati. State pur certi che i casi più interessanti, come un avvistamento che nel gennaio 1993 coinvolse l'Istria (liquidato dalla stampa come 'passaggio di un meteorite', n.d.A.) non ve li riveleranno mai..."

Il riserbo militare è tipico quando ci addentra negli ambienti della Difesa. Abbiamo intervistato un radarista di Milano- Linate (aeroporto in parte

civile ed in parte militare) e ci siamo sentiti dire dal testimone, che ha preteso l'anonimato: "Sì, ci capita spesso di vedere gli UFO sul radar, ma

quando chiediamo spiegazioni ai "vertici", ci liquidano dicendo che si tratta di aerei di contrabbandieri. Ma questo non e' possibile, perché questi oggetti volano troppo in fretta. E ci e' proibito parlarne per via del segreto d'ufficio..."

Una testimonianza per certi versi simile ci è giunta dal pilota Giuseppe Mariani:

"Durante il servizio militare, in missione di radioascolto, ci capitavano segnalazioni UFO da parte di colleghi.

Dovevamo fare rapporto, ed il nostro racconto finiva in un registro.

Ma quando in seguito chiedevamo di visionare il registro per commentarlo assieme ad altri colleghi, regolarmente scoprivamo che i rapporti erano spariti, per finire chissà dove..."

Qui di seguito, un estratto dei più significativi avvistamenti negli stringati rapporti SIOS.

- Anzio, 29.1.80. Sigaro luminoso. Questura Latina/foto.

- Pomigliano, 15.9.80. Luce abbagliante a 24.000 piedi. Comandante volo AZ 167 DC9.

- Martina Franca, 9.11.81. Forma cilindrica. Guardie P.S.

- Varzi, 5.6.83. Forma allungata marrone. CC Voghera.

- Baia Domizia, 1.2.84. Pera arancio/marrone. CC locali.

- Asciano, 20.1.286. Sigaro bianco. Privati cittadini.

- Volo AZ-142 DC9 Fiumicino-Linate. 3.12.87. Esplosione luminosa a sinistra del velivolo.

- Genova, 17.8.88. Traccia luminosa. Privati cittadini.

- Giarre, 7.3.90. Uovo grigio.

- Pesaro, 28.6.90. Globulare rosso e viola. Privato (tramite CC Pesaro).

- Trapani, 23.1.95. 3 oggetti di forma sferica. Militare A.M.

- Catania, 82.95. Forma circolare come grossa stella. Militare A.M.

- Asiago, 30.7.95. Forma sferica con fascia luminosa. Privati cittadini.

- Capri, 21.8.95. 6-8 oggetti di forma sferica. Privato cittadino.

- Reggio Calabria, 29.8.95. Forma romboidale.

- Ferrara, 9.10.95. Forma circolare, azzurro con corona esterna rossa.

- S.Giorgio Agro. Forma assimilabile giallo rosso. Privato cittadino.

Alfredo Lissoni - Tratto da 'Oltre la conoscenza n.7.

GLI UFO IN CINA

Anche  nel continente Cina non mancano le apparizioni di UFO  e  di alieni, sebbene la chiusura verso l'Occidente abbia  impedito  che ciò  si  venisse a  sapere.

Negli anni '70 i circoli  ufologici dovevano  agire  di nascosto a causa delle sanguinose  rappresaglie scatenate dal regime verso tutto ciò che era controcorrente;  ora, finalmente,le  associazioni sono pubbliche.

Come  la  Chinese  UFO Research Organisation (CURO), che conta migliaia di aderenti, anche negli  ambienti  scientifici,  e qualche milione  di  abbonati  al proprio  bollettino.

Nel dicembre del '93 la CURO ha reso  noto  al mondo, con un dispaccio stampa, che nel proprio Paese, negli ultimi 30,  erano stati catalogati ben 6000 avvistamenti.

Una delle  prime foto  di  UFO, scattata dall'ingegnere Chan Ching-lai il 28 ottobre 1961  nel cielo di Kaifeng, arrivò in Occidente solo 11 anni  dopo grazie  ad  una  organizzazione nipponica, la CBA International  di Yokohama,  fondata  nel  '57 da Yusuke  J.  Matsumura. 

Nella  foto diffusa  si  vedeva semplicemente, nello sfondo di un cielo  terso, una macchia scura la cui sagoma poteva ricordare effettivamente  un disco  volante.

Altro materiale sarebbe uscito  per  vie  traverse grazie  a  due  ricercatori, Shi Bo, che riuscì  a  pubblicare  in Francia un libro intitolato "La Chine et les extraterrestres"  (1), e Paul Dong, nato a Canton ma rifugiatosi a Oakland, California. Da quest'ultimo,  editore  del  "Journal  of  UFO 

Research",  abbiamo appreso  che  "poiché la Cina fu chiusa al mondo per 35  anni,  fu solo nel   '78   che  essa  riconobbe  gli  UFO.  

Ciò generò immediatamente  molto  interesse  e  fu  ben  presto  compilato  un catalogo  dei  casi  degli ultimi dieci anni e dei  tempi  antichi, comprendente  6000  casi.

Naturalmente molti di  questi  erano  dei falsi,  ma la percentuale di casi inspiegabili raggiunse il 12  per cento,  contro il  5-6  degli  americani..." 

Casi  recensiti ed analizzati  nella  rivista di Dong che nell'  '81  vendeva  150.000 copie e nell' '88 ben 325.000.

E riviste più antiche e consolidate arrivavano  persino  al  mezzo milione  di  copie  vendute. 

Questa crescita  di  interesse ha portato, il 30 luglio  dell' '88,  alla celebrazione   del  decennale  della  nascita  delle   associazioni ufologiche  in Cina, a Guangzhou, con una kermesse che ha  attirato un  milione di persone. Immediatamente anche la Cina proletaria  ha scoperto  la  potenza  del marketing.

Così, dall'  '88,  circolano libri,  riviste,  francobolli ufologici e persino un  documentario, "UFOs  over  China", di 80 minuti, che fa il punto  su  5  anni  di ufologia locale.

E che ha ottenuto un enorme successo, al punto che Dong  ha potuto stimare l'esistenza di "dieci milioni di entusiasti del fenomeno UFO".

L'ufologia cinese è, naturalmente, come quella di tutte  le  altre nazioni:foto, filmati, singoli avvistamenti, umanoidi, ondate  di segnalazioni.

Una fra le più importanti si verificò il 24  luglio del 1981 e riguardò un oggetto spiraliforme scorto in un centinaio di località.

Da Dong, autore dei libri 'The four major mysteries  of  mainland China' e 'UFOs over modern China' e autore di conferenze all'Unione Studentesca dell'Università'  Hua di  Pechino, al  Museo  cantonese delle  scienze, all'Universita' Jinan di Canton apprendiamo  quanto segue:  

"Gli   ufologi   cinesi   mancano   di   basi, contatti,equipaggiamento  fotografico, strumenti e tecnologie  scientifiche; altrimenti  la  Cina  avrebbe molti più  studenti e la  nostra rivista  UFO avrebbe una più ampia diffusione (una stima  iniziale parla  di 500.000  copie). 

Citando qualche  esempio,  al  secondo congresso  nazionale sugli UFO, tenutosi il 24 febbraio a Guangzhou (Canton),  il numero dei delegati non superò i 121, su 36  gruppi.

Così, ogni organizzazione  mandò solo  tre  rappresentanti.  Mi interessai del perché ci fossero così pochi relatori. La risposta fu  che essi non

erano in grado di comprare il biglietto del treno: la  Cina  ha  una  popolazione di un miliardo di  persone,  ed  è abituale  muoversi  un 

mese  prima  per  comprare  un biglietto ferroviario!

Il  30.6.88,  per i dieci anni dalla fondazione delle  associazioni ufologiche cinesi, si tenne l' "Esibizione Commemorativa Decennale" di 

Guangzhou.  Poiché  la partecipazione  non  fu  limitata  agli ufologi,  arrivarono ufofili, giornalisti e troupes  televisive  da tutto  il  Paese.

Si  stimò  che  un  milione  di  persone   vide l'esposizione. 

Lo  schermo mostrava fotografie  UFO  da  tutto  il mondo, libri, riviste, diapo, francobolli ufologici di vari Paesi, bollettini delle varie associazioni e così via.

Il nostro giornale vendette 36.000 copie.

Venne  anche  mostrato  'UFOs over China', un  documentario  di  80 minuti, girato 5 anni prima, e molto richiesto dai cinema. Abbiamo avuto diversi

casi interessanti. L'agenzia Nuova Cina del 20 marzo riportava che alle 21.35  del  18 marzo  un  volo  airlines Xinjiang 2606 da Beijing a  Urumqi  sopra Qijiaojiing, 

a quota 11.000 metri, aveva avvistato  una  palla  di luce  grande  quanto un pallone da basket, che emanava  delle  luci intense  come dei flash e che volava in direzione opposta all'aereo e appariva di fronte all'aereo a tribordo.

L'equipaggio  contattò  immediatamente il controllo  del  traffico aereo  di Urumqi, che replicò che non c'erano altri voli. I membri dell'equipaggio accesero le luci di bordo a mo' di  segnale,  senza ottenere risposta.

Tre minuti dopo, la palla di luce cambiò corsa e volò via a nord, cambiandosi  in  due  forme di luce, una sopra  l'altra. La  parte superiore  aveva  una forma circolare piccola, e  quella  inferiore appariva  a  forma  di  fagiolo. 

Le  due  parti  stavano  ruotando rapidamente. Apparve un alone verde fuori dal cerchio di  luce.

In quel momento, le luci sull'aereo si spensero dinnanzi agli allibiti passeggeri dell'aereo.

Alle 21.48 l'oggetto volante non identificato scomparve verso nord, nella notte.

Mezz'ora  dopo l'evento, quando il volo stava tornando da Guangzhou a  Urumqi, volando  sulla regione di Hami,  altre  persone  videro quell'UFO.

In base a questi fatti il vice direttore della tv di Hami ed il suo capo, Fan Chengliang, sottoposero un rapporto al Journal: "Alle  21 del 18.3.88

avevo lasciato l'ufficio per tornare a casa.  A dieci metri dall'ufficio notai improvvisamente una palla di luce  molto larga,  circondata da una vaga incandescenza. In quel  momento,  la prima  impressione  fu  che si trattasse di  un  eclisse  di  sole, tuttavia realizzai immediatamente di sbagliarmi.

Subito dopo arrivarono parecchi studenti.  Indicai loro l'oggetto e domandai  cosa fosse.

Dopo averlo guardato, dissero che  era  un disco che ruotava in una palla di luce. Mi resi conto che  potesse essere uno di quegli UFO di cui spesso parla la gente.

Diedi uno sguardo all'orologio, erano le 21.36 in punto. Ma dato che avevo  osservato  l'UFO per circa due minuti, ciò significava  che l'UFO era apparso alle 21,34. Immediatamente un bambino gridò:"Sta volando! Sta volando!".

Guardai ancora la palla di luce, che  prima si  librava  immobile; adesso si stava muovendo davvero rapidamente verso est.

In un istante volò da un'antenna all'altra della nostra stazione tv, allungandosi e facendo dei piccoli cerchi di luce;  in un  attimo gli si formò intorno una forma a sigaro, mentre l'alone giallastro-verde prodotto dalla nebbia restava tale e quale. 

Alle 21.46   l'oggetto  volante  volò a  est-nord-est   e scomparve improvvisamente.

Da quel momento il cielo fu pieno di  stelle,e  ci fu silenzio ovunque".

I  fatti  descritti  hanno  attirato non  solo  l'attenzione  degli ufologi, ma   anche   della  Commissione Aviazione Civile e dell'Aeronautica.

Un  altro interessante avvistamento si verificò fra il 27 ed il 31 agosto  1987,  allorché  un UFO fu osservato simultaneamente 

nelle zone di  Jiansi, Zhejiang, Fujian, Ahui, e a  Shangai,  Pechino e Tianjin. 

Parecchie migliaia di persone ne furono testimoni  e  noi ricevemmo 600 rapporti.

A Shangai l'insegnante Zhang Zhengyong notava, alle 19.55, un anello di luce arancione, che girava vorticosamente attorno  ad  un punto.

"Attorno ad esso c'era un'incandescenza nebbiosa a forma  di spirale  con tre torsioni, che girava destrorsa una volta ogni  due secondi. 

L'incandescenza era di un pallido color  arancio,  ed  il volo  dell'oggetto   era   silenzioso  e   rapidissimo, sparendo probabilmente  in  mezzo  minuto...".

A  Wuxy  City  tre  ingegneri d'aviazione vedevano, alle 19.57, l'UFO che si muoveva  a  spirale, lasciando  una  traccia rossastra dietro di sS; ad  Hangzhou  City, alle 22.15, Ping Xiaojun, controllore di volo, scorgeva un "oggetto incandescente librato a circa 900 metri alla fine della pista, che gettava  fuori un'incandescenza arancione. Poiché  era  di  taglia piuttosto  piccola  e  emanava  una  luce  abbagliante,  non  possodescrivere precisamente la sua forma".

L'agenzia Nuova Cina Notizie del  28 agosto avrebbe riportato che "...nello Shengsi quando l'UFO volò suquell'area il generatore elettrico della contea si bloccò improvvisamente,  sebbene  lo spegnimento delle sue  turbine  fosse posizionato  sul  normale,  e  l'isola  piombò all'istante  nelle tenebre.

La maggior parte degli orologi al polso delle persone si fermò.

Poi   l'oggetto,  prendendo  la  forma  di  un serpente arrotolato,  fu visto virare da nordovest a sudest...". 

In  quella stessa giornata Mao Xuecheng, un pilota dell'Air Force di stanza  a Shangai, inseguì un UFO per circa tre minuti.

"Mi trovavo sopra il fiume Yangtze, quando notai improvvisamente, sopra di me a destra, un abbagliante oggetto volante. 

Immediatamente   lo inseguii chiudendolo  ad  angolo,  ma non fui capace  di  tenergli  testa  e dovetti atterrare".

Zhang   Yunhua, della  Shangai  UFO  Research   Association, ha commentato:"Gli UFO spiraliformi non sono rari in  Cina. 

Dal  1977 gli oggetti volanti sono passati su un numero di province in molte occasioni. 

Ci  sono  stati tre casi in cui gli oggetti  sono  stati visti  da migliaia  di  persone. Il primo caso  si  verificò  il 26.7.77, ed il secondo il 24.7.81".

E, poiché  anche noi stiamo sviluppando una gran competenza  sulla materia,  e  visto  che tutti gli sviluppi nella ricerca  ufologica cinese

sono paralleli alle esperienze sotterranee occidentali,  fra altri dieci anni, forse, la Cina potrà esibire le proprie inchieste locali speciali..."

Ma  i  casi  più  interessanti riguardano  gli  incontri  con  gli umanoidi. In un catalogo di 130 casi raccolti da Shi Bo ne troviamo due  riguardanti dei fantomatici "uomini in nero" (tanto cari  alla mitologia americana   anni  '60),  che si divertirebbero ad infastidire, e talvolta a minacciare pesantemente, gli UFO testimoni.

Si  era nel 1963, alla periferia di Yang-guan, provincia dello Shan si. Li  Jing  Yang, un ufficiale di sicurezza presso una  fattoria militare, aveva  all'epoca solo 6 anni ed era  assieme ad  alcuni amici quando in cielo comparve "un disco brillante, metallico,  che stazionava silenzioso.

Era largo 7-8 metri e composto da due piatti sovrapposti.   Non  si  vedevano portelloni  o oblò". 

Poiché all'epoca non si parlava assolutamente di dischi volanti, Jing Yang pensò ad  un nuovo tipo di aereo.

Il giorno seguente  il  ragazzo venne bloccato in mezzo alla strada da un uomo "molto alto, vestito completamente di nero", che lo interrogò circa l'avvistamento e la posizione dell'UFO in cielo.

Quando il ragazzo acconto il  fatto, l'essere  gli  disse: "Non dire a nessuno ciò che hai  visto!"  ed insistette  fino  a  che  il giovane non promise  di  mantenere  il segreto.

"Rimasi sorpreso dalla sua faccia e dalla sua voce", disse in  seguito  il ragazzo. "Aveva la pelle nera. Molti  testimoni  lo videro...si muoveva meccanicamente, parlava senza muovere le labbra ed in seguito scomparve".

Un  altro MIB comparve il 29 luglio 1974 nella provincia di  Gansu. Keungzhi, uno studente del politecnico di Lanzhou, incontrò  un "uomo nero luminoso".

Il giovane si trovava alla mensa studentesca quando  vide l'essere a 30 piedi di distanza. Era alto e robusto. Poteva  misurare 5.9 piedi. Non si distinguevano i tratti  somatici del viso in quanto aveva la pelle scura.

Ma, sebbene fosse sera, l'uomo  era chiaramente visibile nei contorni perché il suo corpo emanava luce.

Il MIB rimase silenzioso, quindi scomparve fra l'alta vegetazione. 

Jungzhi preferì non dire niente a  nessuno,  ma  due giorni  dopo  venne a sapere che il capo della loro  brigata  aveva incontrato, due giorni prima, "un uomo nero leggermente  luminoso".

Solo  dopo  aver  letto  di  apparizioni analoghe  in  America  sul "Journal  of  UFO Research" il ragazzo decise di parlarne  con  gli ufologi.

Ma il caso più interessante presentato da Shi Bo riguarda un fatto dell'agosto 1971. Zhang Rong Chang, un vecchio contadino  di  Chong Qing, arrivò un giorno a casa, per l'ora di pranzo, visibilmente turbato. 

"Ho  visto  un  uomo con una grande  testa",  bofonchiò. L'essere era in strada e stava camminando verso l'uomo.

Era robusto e  apparentemente  normale, salvo per le  dimensioni  della  testa, grande  tre  volte  più del normale.

Il contadino  non  riuscì  a distinguere  i  tratti  somatici dell'essere, poiché  quest'ultimo indossava  un  elmetto;

l'alieno vestiva una tuta che lo  ricopriva integralmente  e  si avvicinava in maniera meccanica. 

Quando  Rong Chang  si  drizzò in piedi per sostenere lo sguardo  dell'intruso, quest'ultimo si fermò.

In quel momento il contadino fu  preso  dal terrore  e  scappò via; dopo alcuni metri si guardò alle spalle, per veder se l'essere lo stesse inseguendo.

Invece dietro  di  sé non  c'era più nessuno. Rong Chang in seguito domandò ad amici  e parenti  se  avessero  incontrato lo strano  individuo  ma  ottenne sempre risposte negative. Da quel momento l'uomo visse  tormentato dalla  paura. 

La sua salute si deteriorò e pochi mesi  dopo,  nel gennaio  del  1972, mori'(2).

L'inchiesta di Shi  Bo  concluse  che "l'evento fu reale e l'uomo con la grande testa poteva essere stato un robot spaziale".

L'ignoranza genera paura. E  ignoranza e paura, volute dal governo, in  Cina non mancarono mai.

In una lettera inserita nel volume "UFO around the world" (3) un ufologo di Pechino, Wu Chiyuan, raccontava come il suo club di ricerca fosse stato assaltato dalle  guardie rosse  che, sparando a mitraglia, avevano ucciso tutti gli ufologi, considerati pericolosi  controrivoluzionari.

Nella amarissima lettera,  datata  settembre  1966,  Chi-yuan  confessava: 

"E' un miracolo  se oggi riusciamo a contattarci e a lavorare  assieme  su questo  argomento.  Le autorità hanno sempre tolto  il  lavoro  ai membri  del nostro club e perpetrato angherie contro altri studiosi dell'argomento.

Ciò nonostante, i dischi volanti  continuano  ad essere visti  dal popolo cinese e noi continueremo ad  indagare, finché ci sarà possibile farlo" (4).

Laura Pisani - CUN Lombardia

Note:

1. Di  Shi  Bo  è  uscito in Francia  "L'Empire  du  Milieu trouble'  par les  OVNIS", ed. Axis Mundi, 250 p.,  140  F  (circa 45.000  lire). 

Il volume tratta anche dei rapimenti  UFO  cinesi, dimostrando l'universalità del  fenomeno. 

Da  non perdere assolutamente.

2. Un caso simile si verificò in Italia a Grigignano d'Aversa nel '54. 

Si  veda  Notiziario  UFO  9.83  p.25,  articolo  di  Umberto Telarico, reperibile  presso G.Neri cp 823 - 40100 Bologna.

3. Tratto  da  Marco Marianti - Visitatori   non  invitati,  Sugar Milano 1978, pag, 78-9.

4. Ulteriore materiale sugli UFO in Cina e' reperibile nei libri di

Timothy  Good: Above top secret, Grafton 1989; Alien update,  Arrow 1993; 

The  UFO  report, Avon 1991.

Interessanti poi  gli  articoli seguenti: 

UFOs  in China di A. Huneeus in UFO Universe  fall  '89; More  flying saucers in Mediterranean, Orient in  New  York  Times 30.5.1950; 

in Lumieres  dans la nuit 235  p.15  e  241  p.39; 

in Giornale dei Misteri 4.72 p.12 sul caso di Kaifeng.

Ancora, si veda il  libro  di  RobertoPinotti, "UFO visitatori da altrove", Rizzoli BUR, Milano 1990 p. 49, 94-5, 248, 276-7.

Il Journal of UFO Research può essere richiesto a Paul Dong, p.o. Box 2011, Oakland, CA 94604 California - U.S.A.

SONDE ALIENE NEI RAPITI DAGLI UFO

Da alcuni anni gli ufologi americani sono alla ricerca di misteriose sonde extraterrestri inserite dagli alieni nel corpo dei rapiti dagli UFO. Mentre in Italia la ricerca muove i primi passi, negli Stati Uniti c'e' chi ne ha già messo assieme un'impressionante collezione.

E' questo il caso di Derrel Sims, un personaggio curioso, di quelli che sembrano usciti direttamente da un film di fantascienza.

Dopo aver lavorato per la CIA, il temibile servizio segreto americano,  Sims si è ritirato a vita privata a Houston (Texas), per esercitare il lavoro di psicoterapeuta e, soprattutto, di acchiappa-UFO.

La specialità di Sims sono gli impianti biologici extraterrestri, delle vere e proprie sonde che gli alieni inserirebbero nel corpo dei rapiti per monitorarli internamente e per rintracciarli in qualsiasi momento.

"Gli impianti esistono realmente", ci ha dichiarato Sims, "tant'e' che io ne ho recuperati dodici dal corpo di altrettanti rapiti. Le sonde dimostrano che i rapimenti UFO sono reali.

Gli impianti extraterrestri sono composti da elementi chimici comuni, carbonio, ossigeno, titanio.

Alcuni contengono cheratina e  plastiche non polimeriche, ma mai microchip o parti elettriche identificabili.

Sono in pratica dei minerali combinati in maniera strana e inseriti nel corpo dei rapiti, molte volte senza che questi se ne rendano conto.

Molti impianti li abbiamo fatti asportare chirurgicamente direttamente dai rapiti dall'equipe medica con cui lavoro a Houston. Questi oggetti hanno delle caratteristiche peculiari; innanzitutto non provocano infezioni interne, quindi diventano luminosi se esposti agli ultravioletti, anche quando sono all'interno di un corpo!

Per questo motivo noi sottoponiamo i rapiti ad una luce ultravioletta; in questo modo riusciamo a scoprire all'istante la presenza di un impianto.

Al momento ne abbiamo scovati nelle braccia e nelle gambe, nella testa e nei genitali.

Probabilmente queste sonde hanno scopi differenti, servono per  l'identificazione ed il rintraccio dei rapiti (noi facciamo la stessa cosa con gli animali) ma anche per la raccolta di informazioni chimiche, emozionali e fisiologiche. Gli impianti difatti reagiscono all'assunzione di farmaci e alle  scariche ormonali.

In questo modo gli alieni sarebbero in grado di studiare l'evoluzione genetica della razza umana nel corso degli anni, per motivi che ancora ci sfuggono.

In tutto questo c'e' anche una sorta di condizionamento del rapito.

Le sonde alterano la produzione di serotonina del cervello, provocando allucinazioni e percezioni confuse del rapimento.

In un'occasione, tre persone vennero sequestrate dagli alieni, ma solo una ricordava effettivamente quello che era accaduto. Degli altri due, uno credeva di aver fatto solo un lungo viaggio in macchina, mentre il secondo era convinto di avere incontrato Dio nel cielo...

Una cosa e' comunque certa, gli alieni stanno studiando la razza umana". "La presenza di impianti extraterrestri viene segnalata in tutto il mondo, colà ove vengono registrati rapimenti UFO", dichiara l'ufologa italiana Laura Pisani, da tempo impegnata nello studio di questi fenomeni.

"In Italia al momento non e' stata rinvenuta alcuna sonda accertata -sebbene non manchino ordigni strani recuperati nei modi più disparati - e' un dato di fatto che diversi rapiti, sotto ipnosi o in fase cosciente, dichiarano di essere stati sottoposti all'innesto di un impianto.

E' il caso del giovane rapito genovese Valerio Lonzi che, sequestrato ripetutamente del corso della sua vita, subì l'inserimento di una sonda nella testa e la successiva estrazione; o di 'Ben', un preteso sequestrato torinese che, radiografie alla mano, afferma di avere tre sferette 'teleguidate' impiantate nellatesta.

Le forme di questi microscopici oggetti variano continuamente; Sims egli altri studiosi americani ne hanno trovate di sferoidali, filiformi o aT".

E proprio Sims ha ammesso di essere stato egli stesso rapito dagli alieni, per ben sette volte, e sottoposto ad esami medici a bordo di un'astronave.

Il ricordo di queste traumatiche esperienze, di cui Sims non parla volentieri, sarebbe stato in parte cancellato dagli alieni con qualche tecnica sconosciuta.

"Non ho infatti delle memorie ben precise di queste esperienze. Ma, da quando ho cominciato ad occuparmi di ufologia, ed in particolar modo di rapimenti da parte degli alieni, ventisette anni fa, ho scoperto che proprio i vuoti di memoria, che gli esperti chiamano 'missing time' o 'tempomancante'  sono spesso indici di un rapimento UFO.

Questi esseri sequestrano segretamente, lontano da occhi indiscreti, uomini e donne della Terra, li portano a bordo dei dischi volanti, li stendono su un lettino e li sottopongono a diverse analisi mediche, quasi stessero studiando la specie terrestre.

Dopo di che' riportano a terra la 'cavia, perfettamente incolume, ma con il ricordo dell'esperienza rimosso o cancellato.

So che tutto questo può sembrare fantascienza, ma in America esiste moltissima letteratura seria al riguardo, opera di psichiatri e psicoterapeuti accreditati, come il premio Pulitzer John Mack " racconta Sims.

"Io stesso sono stato ripetutamente rapito.

La prima volta a tre anni e mezzo e la seconda a quattordici. Non ricordavo nulla dell'esperienza. La prima volta mi sembrava di essere stato in un bosco per un pic nic con dei simpatici orsacchiotti.

Solo in seguito, sotto ipnosi, ho scoperto che gli alieni mi avevano 'impiantato' una falsa me moria nel cervello. Avevano cancellato quello che era successo, forse per non farmi spaventare, ed avevano sostituito il ricordo con delle immagini piacevoli per un bimbo.

Comunque, una volta scoperto cosa era successo, nacque in me un fortissimo interesse per gli UFO. Da allora, e sono passati 27 anni, cerco le prove concrete dei rapimenti UFO.

Ho creato a Houston un'organizzazione battezzata Houston UFO Network, per tutte quelle persone che affermano di avere avuto esperienze di questo tipo e sentono il bisogno di essere aiutate.

Queste esperienze sono straordinariamente reali ed hanno delle costanti ben precise, il che dimostra che non si tratta di allucinazioni.

Quasi tutti i rapiti dagli UFO descrivono, in tutto il mondo, gli stessi esseri, bassi, macrocefali e con gli occhi ovali, ribattezzati "i Grigi" per il colore della pelle".

Grazie ai propri studi, Sims è riuscito a catalogare una serie di disturbi ricorrenti causati dai rapimenti alieni.

Con essi è possibile stabilire se si sia stati soggetti ad un'abduction di cui è stato in seguito cancellato il ricordo.

"Un'altissima percentuale di rapiti ha incubi ricorrenti circa mostri con gli occhi neri, o soffre di allergie a farmaci come le procaine (non sopportano la novocaina, l'anestetico dei dentisti. Si tratta di un'allergia molto rara);

il 60% soffre di  cecità notturna e digrigna i denti nel sonno; molti hanno un bisogno eccessivo di sale; altri crescono in maniera anomala (un mio collaboratore aumenta di venti centimetri dopo ogni rapimento) o si devono tagliare le unghie  tre volte al giorno, perché hanno una produzione abnorme di cheratina nel sangue.

Tutti questi disturbi sono tipici dell'esposizione allo spazio, come ben sanno gli astronauti..."

Alfredo Lissoni

L'AFFARE MANCHESTER

La sera del 6 gennaio 1995 il volo BA5061 della British  Airways stava avvicinandosi all'aeroporto di Manchester.

Il Boeing 737, con 60 passeggeri,  era partito quasi due ore prima da Milano: un volo di normale routine.

Il pilota Roger Wills, ormai nella fase finale della procedura d'atterraggio,era a 1200 metri di quota quando, improvvisamente, si vide sfilare accanto uno straordinario oggetto a forma di cuneo, maestoso e silenzioso, con tante lucine bianche e probabilmente - difficile esserne sicuri, era già buio - una striscia nera sul fianco.

Era tanto vicino che il co-pilota, Mark Stuart, istintivamente abbassò la testa, come per evitarlo. Non un sibilo, non un sussulto. Nulla. In pochi attimi le luci erano scomparse. Immediato l'allarme del capitano Wills:  "Qualcosa ci e' appena passato sulla destra, velocissimo".

E dall'aeropoprto di Manchester: "Spiacenti, non abbiamo nulla sul radar. Era un aereo?". Di nuovo il pilota: "Aveva luci, è scomparso rapidamente sulla destra".

L'unica certezza del pilota era che non poteva trattarsi ne' di un pallone aerostatico, ne' di un modellino telecomandato e neppure di uno Stealth militare, l'aereo americano che non lascia tracce sullo schermo radar. "Ne avevo già visti alcuni, l'avrei riconosciuto" afferma il comandante Willis.

Poi aggiunge, sorridendo: "Non era neppure Superman".

Appena atterrato, pochi minuti dopo, aveva compilato il rapporto che, in episodi del genere, richiedono i regolamenti. La Civil Aviation Authority, ormai alla quarta segnalazione di Ufo dal 1987 a oggi, ha avviato una inchiesta conclusasi un anno dopo con tanti punti interrogativi, perché quell'avvistamento non ha avuto spiegazioni  normali.

Il mondo si era diviso in due, fra chi credeva negli Ufo e chi li considerava invece  frutto dell'immaginazione.

I primi hanno vissuto un momento di gloria,  soprattutto Mark Lloyd, che quella sera stava tornando a casa in auto e aveva visto anche lui un oggetto a forma di cuneo.

Sulla fiancata aveva una linea nera, ma poteva anche essere un sottile finestrino triangolare.

Qualcuno riteneva potesse trattarsi di un aereo segreto, decollato da una base americana poco distante.

Non gli investigatori di quello strano avvistamento. Non ci sono spiegazioni verosimili , proclama il rapporto ufficiale della CAA, ricalcando il verdetto dei tre precedenti episodi.

Macon una postilla: il riconoscimento del  coraggio  del comandante e del co-pilota nel presentare il loro rapporto. Coraggiosi e non visionari.

L'avvistamento di UFO triangolari ha messo in allarme l'ammiraglio Hill Norton, grande appassionato del fenomeno, che ha fatto rilevare alla Camera dei Lords che un'ondata di segnalazioni analoghe aveva interessato i cieli del Belgio fra il 1989 ed il 1990.

A seguito di quegli avvenimenti la CEE aveva incaricato il fisico italiano Tullio Regge di stendere un rapporto della situazione.

Regge aveva concluso che il fenomeno UFO meritava di essere studiato, in ambito CEE, ed aveva indicato nel SEPRA francese, l'ente di investigazione UFO governativo, l'interlocutore più indicato per condurre indagini per tutta l'Europa.

La proposta, contestata politicamente dai laburisti inglesi, che erano riusciti ad affossarla giudicando le ricerche UFO uno sperpero di denaro, tornava in auge nel 1996 grazie a Hill Norton.

UFONAUTI, VIAGGIATORI DEL TEMPO

            di Laura Pisani

Un giorno venne chiesto ad Albert Einstein cosa ne pensasse dei dischi volanti.

"Sono i nostri discendenti che tornano dal futuro, con la macchina del tempo", pare abbia risposto l'eminente fisico.

Per molto tempo si è pensato trattarsi di una risposta ironica ma, dopo che in questi ultimi anni molti scienziati hanno ribadito che, in linea teorica, viaggiare nel tempo è possibile, riteniamo sia giusto riconsiderare la tesi di Einstein alla luce delle ultime conoscenze sui dischi volanti.

L'idea che gli extraterrestri venissero dal futuro ad Einstein gliela aveva messa in testa il matematico Godel (vedi box).

Si tratta di un'ipotesi, ascoltata con fastidio dagli ufologi tenacemente ancorati alla provenienza planetaria dei visitatori spaziali, che può trovare un avvallo non solo dalle moderne teorizzazioni scientifiche di frontiera, ma anche da certe testimonianze di 'archeologia misteriosa'.

Una constatazione che ha sempre messo a disagio i clipeologi più oltranzisti è il fatto che molte antichissime raffigurazioni UFO ci presentano in realtà degli ordigni volanti dalle fattezze tipicamente terrestri,

come le incisioni egiziane sul frontale del tempio di Abydos, vecchie di tremila anni e raffiguranti le sagome inequivocabili di un elicottero, di un carro armato, di un'antenna radioastronomica e di un aereo cargo.

A queste si aggiungano i disegni delle astronavi 'vimana' del testo indiano Vymaanika Shaastra (III-VII secolo d.C.), in tutto e per tutto simili alle capsule Gemini; il graffito sulla tomba Katsuhara a Matsubase in Giappone, raffigurante un moderno razzo con alettoni;

o ancora, certi geroglifici egizi della Grande Piramide mostranti moderne scavatrici e cingolati.

Per anni si è sostenuto, forse un po' forzatamente, trattarsi di tecnologia aliena 'curiosamente' simile a quella terrestre.

Ciò implicava che gli alieni avessero avuto un'evoluzione tecnologica straordinariamente simile alla nostra.

La scienza è assolutamente contraria a questa idea. Gli accademici ufficiali sostengono che è improbabile che le stesse condizioni della vita terrestre si siano riprodotte in maniera identica su un altro pianeta.

In realtà la tesi che almeno una razza aliena possa provenire dal futuro non è di fatto così in contrasto con l'ufologia ufficiale.

Anzi, alla luce delle nostre conoscenze sulla relatività generale, viaggiatori dello spazio debbono essere anche viaggiatori del tempo.

Quanto al fatto che un'altra razza possa avere costruito, all'epoca della nostra preistoria, macchine simili a quelle messe a punto attualmente dai nostri tecnici, forse esiste una spiegazione molto semplice.

               CREATI DAGLI ALIENI

Nell'agosto 1995 lo scienziato americano Edward Harrison, dell'Universita' del Massachussetts, ha scritto sulla prestigioso Giornale della Real Società Astronomica britannica che l'universo e' stato creato dagli alieni.

"Solo un'intelligenza superiore", ha affermato il professore, "può aver calibrato l'interazione di costanti fisiche quali la forza di gravità, la velocità della luce e la carica degli elettroni in modo che dessero origine alla vita.

Sappiamo che dieci chili di materia ad alta energia bastano perché si formi un buco nero che, in condizioni adatte, cresce fino a diventare un universo con miliardi di galassie.

E' facile pertanto realizzare la tecnologia per costruire degli universi.

In altri universi possono esserci creature intelligenti simili a noi, in grado di dar vita ad altri universi simili al loro".

Se questa tesi è vera e, per usare un termine biblico, l'uomo é stato creato "a immagine e somiglianza" degli alieni attraverso un piano prestabilito, allora il comportamento degli extraterrestri Grigi assume un nuovo significato.

Dagli scritti degli ufologi Budd Hopkins e Karla Turner sappiamo che i Grigi spesso giustificano i rapimenti UFO con la necessità di migliorarela loro razza decadente sperimentando su di noi.

Sino ad ora questa spiegazione soddisfaceva poco. Non si capiva difatti perché gli alieni, che in teoria dovrebbero avere una costituzione differente dalla nostra, debbano 'lavorare' su di noi per migliorarsi essi stessi.

Immaginiamo allora che un creatore cosmico abbia disseminato nell'universo forme di vita identiche.

L'umano-terrestre potrebbe rappresentare uno stadio evolutivo tecnologico medio, il Grigio uno stadio finale (in senso negativo).

Questi alieni bassi e macrocefali potrebbero rappresentare l'uomo come sarà fra qualche secolo, contaminato da radiazioni nucleari, mutato geneticamente a causa degli effetti del buco dell'ozono, dell'inquinamento, dell'alimentazione artefatta.

I Grigi sono chiaramente una razza post nucleare.

Come i mutanti figli dell'incidente di Cernobyl (che la stampa si guarda bene dal mostrarci), hanno il cranio abnorme e sono privi di capelli, peli, denti e unghie, distrutti dalle radiazioni.

Hanno la pelle dura e scura, bruciata dagli isotopi, e debbono proteggersi gli occhi con delle lenti scure, contro il fall-out radioattivo.

Ovviamente sono sterili, e questo spiega i loro esperimenti ginecologici sulla razza umana.

Conoscono il nucleare, prova ne sia che i loro dischi volanti molto spesso emettono radiazioni. Molto probabilmente hanno combattuto delle guerre atomiche sul loro pianeta, inquinandolo irrimediabilmente.

E forse hanno fatto la stessa cosa anche sulla Terra, in un remotissimo passato, se è vero quanto sostengono diversi fantarcheologi, che Atlantide, Mohenjo-Daro, Sodoma e Gomorra furono distrutte da esplosioni nucleari.

Questo spiegherebbe la loro attuale prudenza e discrezione nell'avvicinarci, memori degli errori passati.

Costoro hanno avuto un'evoluzione tecnologica più veloce della nostra, ma per certi versi analoga: tremila anni fa solcavano i cieli con gli elicotteri e viaggiavano nello spazio con i nostri stessi razzi.

Poi hanno imparato a costruire quegli stessi dischi volanti attualmente in fase di studio sulla Terra presso laboratori segreti americani e russi.

Essi rappresentano il nostro futuro; noi, il loro passato.

Studiando noi essi capiscono dove hanno sbagliato (in questo senso tornano 'indietro nel tempo').

Intervenendo tempestivamente potrebbero evitare che la Terra, uno dei pianeti a loro più adatti, possa contaminarsi e distruggersi come il loro inabitabile mondo, secondo quanto rivelano molti contattisti e diversi pretesi agenti segreti americani coinvolti in commissioni top secret sugli alieni catturati dopo Roswell.

VIAGGIATORI DEL TEMPO

Anche il cosmologo Stephen Hawking, infine, ha ceduto.

Nel novembre 1995 il grande scienziato londinese ha ammesso che non vi sono limiti fisici alla possibilità - teorica - di costruire una macchina del tempo per scarrozzare a piacimento tra passato e futuro.

Basta scegliere il passaggio più adatto al confine tra la teoria della relatività e la meccanica dei quanti.

I1 sistema lo ha messo a punto sulla carta, già da diversi anni, lo scienziato americano Richard Gott, convinto che nell'universo, sin dall'epoca del Big Bang, esistano delle 'stringhe' parallele di materia, percorribili nelle due direzioni.

Passando con un'astronave lanciata appena al di sotto della velocità della luce, da un 'binario' all'altro, sarebbe possibile tornare indietro nel tempo (l'unico problema e' riuscire ad unire le due stringhe...).

Naturalmente siamo ancora nel campo delle ipotesi e delle speculazioni teoriche.

Pure, queste idee sono tornate recentemente di moda dopo l'uscita, per le edizioni Mondadori, del libro 'La fisica dell'immortalità', del matematico americano Frank Tipler, che sin dagli anni '70 ha immaginato una sua fisica dei viaggi nel tempo,

partendo dagli studi effettuati  nel lontano 1949 dall'austriaco Kurt Godel, il più grande logico di questo secolo e genio ispiratore di Einstein.

Godel aveva dimostrato che le equazioni del campo gravitazionale di Einstein consentivano, nelle

particolari condizioni di un universo che ruota su se stesso, di chiudere una linea spazio-temporale e di ritornare nel passato. "La storia di ogni particella", sosteneva Godel, "forma una linea nello spazio-tempo, una linea che si curva in presenza di campi gravitazionali molto intensi.

Bene, se ammettiamo l'esistenza di un universo rotante e un campo gravitazionale abbastanza intenso questa linea può chiudersi fino a formare un laccio: una curva del tempo chiusa (CTC). E la particella può tornare nel passato. Anzi, può viaggiare nel tempo".

Più recentemente un altro scienziato americano, il dottor Kip Thorne del California Institute of Technology,  ha ipotizzato che lo spazio-tempo sia sforacchiato da wormholes, piccoli buchi come quelli scavati dai vermi in una mela. Questi cunicoli, almeno sulla carta, possono consentire il

passaggio di astronavi da una dimensione all'altra, qualora connettano - ovvero uniscano - due buchi neri giganti e concentrici (guai ad entrare in un buco nero piccolo; finireste compressi diventando della dimensione di un granello di sabbia). Una volta entrati nel buco nero massiccio occorre

imboccare la scorciatoia spazio-temporale giusta per trovarsi  in un'altra regione dello spazio e del tempo. Almeno, in teoria...

VIAGGI INTERDIMENSIONALI

In passato l'ufologo ed astronomo franco-americano Jacques Vallee aveva ipotizzato che gli UFO provenissero non già da mondi lontani, ma da dimensioni parallele. 

Quest'idea cara alla fantascienza è però, allo stadio delle nostre conoscenze, priva di fondamento.

Non possiamo nemmeno concepire, attualmente, in che modo e con quale energia un'astronave equipaggiata possa passare da una dimensione materiale ad un'altra.

Pure, la scienza del XXº secolo sta muovendo qualche timido passo in questa direzione, grazie agli studi dello scienziato da Raymond Chiao, dell'università' di Berkeley, California. Chiao,

occupandosi di meccanica quantistica, valevole però nell'infinitamente piccolo, e' riuscito a misurare velocità superiori a quella della luce.

"Si tratta di fenomeni contrari al buon senso e lontani dalle esperienze quotidiane", ha dichiarato nel 1995, "ma noi fisici siamo abituati alle stranezze della meccanica quantistica.

Abbiamo analizzato un fenomeno chiamato "effetto tunnel", sfruttato anche nei microscopi elettronici. 

Si tratta della capacità, da parte di particelle microscopiche, di attraversare barriere classicamente insuperabili. 

Nel mondo di tutti i giorni sarebbe come lanciare contro un muro una serie di palline e vederne alcune passare dall'altra parte. 

I1 fatto più significativo, però, e' un altro: la barriera viene attraversata a velocità altissima, superiore a quella della luce.

 Abbiamo generato coppie di fotoni (particelle di luce) e li abbiamo indirizzati lungo percorsi separati, compresa una barriera di specchi. 

Il fotone che attraversava la barriera distanziava tutti gli altri, sviluppando una velocità del 50% superiore a quella della luce".

Tratto dal mensile 'Oltre la conoscenza' n.11.

I DISCHI VOLANTI NEI DOSSIER SEGRETI DEL KGB

Il crollo dei regimi comunisti ha portato, qualche anno fa, all'apertura dei più scottanti dossier dei servizi segreti moscoviti.

Nel molto materiale declassificato, e comprendente congiure di palazzo, spionaggio internazionale, esperimenti di parapsicologia, non potevano mancare i "letaiuskje tarelki", come vengono chiamati a Mosca i dischi volanti.

Le prime informazioni semiufficiali sono uscite nel settembre 1991, anno in cui l'ufologo ed ex cosmonauta russo Pavel Popovich scrisse una lettera al vicepresidente del KGB, generale Nikolaj Sham, chiedendo che venissero rese note le indagini dei servizi segreti. 

"Fortunatamente", ci ha dichiarato l'ufologo moscovita Boris Shurinov, "il generale Sham era stato nominato da poco responsabile del Comitato di Presidenza del KGB. 

Preso alla sprovvista dall'insolita richiesta di Popovich, rese tranquillamente disponibile quel materiale che i suoi predecessori avevano occultato per anni. 

E ciò non per un atto di bontà, ma solo per inesperienza ...". Inesperienza o calcolo politico?

Nei dossier del KGB in mano agli ufologi troviamo di fatto sono dei banali avvistamenti di luci nel cielo da parte di piloti.

Avvistamenti avvenuti nel periodo 1982-1990 e descritti in maniera noiosa e burocratica, con notevoli errori e differenze tra un racconto e l'altro.

Quasi che il materiale rilasciato 'accidentalmente' dal generale Sham sia stato in realtà opportunamente purgato di tutti gli episodi maggiormente significativi, evidentemente per non creare panico, con l'unico intento di acquietare gli ufologi e l'opinione pubblica.

GLI UFO SPIANO LE BASI MILITARI

Uno dei pochi casi veramente interessanti riguarda il poligono di tiro di Kasputin Yar sul Mar Caspio.

Protagonisti un gruppo di soldati di stanza al poligono che, nella notte del 28 luglio 1989, videro un disco volante planare sopra il deposito degli armamenti missilistici e illuminare con un fascio di luce la zona sottostante.

Così, nel rapporto ai servizi segreti, il sottufficiale Valeri Voloscin descrive l'avvistamento:

"L'oggetto si presentava come emisferico, il suo diametro era di circa 4-5 metri.

Quando si abbassò, si accese un raggio di luce violenta che prese a girare tutt'intorno, poi scomparve.

I suoi lampeggiamenti non erano stati periodici, come se fosse stato mandato per fare fotografie...".

Questa dovette essere la prima preoccupazione del KGB: che il misterioso ordigno fosse un velivolo venuto per spiare.

Nel foglio che accompagna il rapporto, un documento censurato e senza firma, si riesce a leggere malamente: "Il Comando Sovietico (ordina alle) Unità Militari di distruggere ... onde non consentire una presenza a distanza ravvicinata di aerei in transito".

Come dire, non lasciatevi spiare dagli UFO. Piuttosto abbatteteli.

Un altro avvistamento degno di nota è quello avvenuto in una base missilistica in prossimità del vulcano Shiveluch, nella regione della Kamciatka.

Tra il dicembre 1987 e il settembre 1988, il personale militare di stanza in quella zona avvistò a più riprese oggetti volanti non identificati di forma sferica. All'apparenza erano come dei piccoli fuochi che si alzavano lentamente, cambiando colore dal rosso al bianco.

La durata degli avvistamenti andava da 30 secondi fino a 7 minuti ed e' stato fatto notare come le apparizioni degli oggetti coincidessero spesso con i lanci dei missili da esercitazione.

Il 26 luglio una sfera luminosa fu avvistata immediatamente dopo il lancio e la cosa si ripeté il 10 settembre.

In questo caso, l'operatore radio notò un peggioramento nelle trasmissioni durante il passaggio alle onde ultracorte, mentre il controllo antiaereo non segnalò la presenza di alcun oggetto nelle vicinanze.

UFO CONTRO AEREI

I veri rapporti "top secret" in mano ai servizi segreti conterrebbero però ben altro.

Di quest'idea è il giornalista francese Jean-Louis Degaudenzi che, forte delle sue conoscenze all'Est, ha raccolto diverse indiscrezioni, pubblicate nel volume "Les OVNI en Union Sovietique" (Lefeuvre). 

"Nel febbraio 1970", ha scritto Degaudenzi, "un radioamatore giapponese a nome Kasi Ku stava 'frugando' tra le frequenze radio sovietiche, verso la costa di Vladivostok. 

Non conosceva il russo, ma sapeva che buona parte dei suoi colleghi radioamatori, oltre la Cortina di ferro, trasmettevano in inglese.

E fu proprio in quella lingua che Ku registrò, su una frequenza insolita, uno strano messaggio: 
Contatto visuale con oggetto volante non identificato a forma di disco. 

L'oggetto è gigantesco, rotondo, con degli oblò ovoidali, illuminati, bluastri. 

L'oggetto si avvicina a me! Missili correttamente lanciati.

Traiettoria normale. No. Nessun risultato. 

I missili stanno esplodendo a meno di 600 metri dall'UFO! Vira ad angolo a destra. Attenzione! Traiettoria di collisione! Non c'e' il tempo di...! "A quel punto la trasmissione si interrompeva e il contatto radio spariva". 

"Un aereo terrestre", prosegue lo scrittore, "aveva affrontato una nave spaziale di provenienza sconosciuta sopra le montagne di Sikhotà Alin. 

La stampa giapponese si sarebbe interessata alla registrazione e, grazie alle complicità esistenti nella parte sovietica, avrebbe ricostruito un'ondata UFO assolutamente inedita nell'estremo est dell'URSS, fra il dicembre 1969 e marzo-aprile 1970. 

Tutta la regione di Alin e, in particolare, l'isola di Sakalin erano state spiate dagli UFO. 

C'erano circa 150 osservazioni. Erano stati rapiti degli animali e degli esseri umani". 

In quello stesso anno il dissidente sovietico Vladimir Arsionov dichiarava:"Non c'e' dubbio che i servizi segreti sappiano molte cose. 

Se il KGB parlasse, ciò significherebbe il panico non soltanto in Unione Sovietica, ma nel mondo intero. Gli americani, ovvero CIA e Pentagono, ne sanno altrettanto.

C'è un accordo al di sopra delle ideologie per mantenere il segreto...".

IL CASO DEL MIG 21

L'episodio di Vladivostok sarebbe servito di monito per i militari sovietici che l'anno dopo, trovandosi in una situazione identica, dimostrarono maggiore buon senso, ordinando di non aprire il fuoco. 

L'11 aprile 1971 un aereo militare in volo fra Kiev e Mosca avrebbe intercettato un UFO e una significativa comunicazione sarebbe stata registrata dalla torre di controllo: 

Base: "Precisate: quant'e' grande l'oggetto?"

Mig 21: "All'incirca come un piccolo aereo di linea, ma nient'affatto simile, nella forma e nel comportamento, a un apparecchio conosciuto".

Base: "Mig, descrivete l'apparecchio. Potete identificarlo?

Mig: "Non ha risposto all'identificazione. Impossibile aggiustare il tiro. Scappa. "

Base: "Non sparate! Ripetete l'identificazione".

Mig: "Continua a non risponderci... Attenzione! Attacca! Ci viene addosso!"

La tragedia sarebbe stata evitata all'ultimo momento. L'UFO avrebbe virato molto rapidamente, roteando attorno al Mig, e poi sarebbe salito rapidissimo in verticale, con un'accelerazione tale da distruggere qualsiasi organismo. Terrestre, naturalmente.

Alfredo Lissoni - Tratto da "Oltre la conoscenza" n.11.