Precedente ] Su ] Successiva ]  

Ugo Ercolani  -  La Mia Astronomia  -  Finalmente ho il telescopio

Proviamo a fotografare

Quasi tutte le persone che si avvicinano all'astronomia hanno timore di fotografare i soggetti del loro interesse.
Il primo commento è: "Non sono interessato alla fotografia".
È vero, la fotografia astronomica, sembra compito di coloro che hanno grandi possibilità e tanta passione ma… è veramente così? 
Assolutamente no. Tutti possiamo divertirci a fare fotografie alla volta celeste senza avere grande esperienza fotografica o astronomica.
Per le prime prove è necessario avere solo una macchina fotografica.
Possiamo riprendere un bel tramonto, la Luna piena che sta sorgendo, magari con un luminoso pianeta nel campo, un arcobaleno tra due montagne o un volo di uccelli dietro ad un campanile. 
Ci accorgiamo che spesso dimentichiamo che è possibile fare foto anche puntando in alto il nostro obiettivo.
Ma ora abbiamo anche un telescopio. Bene, può essere molto utile.
Troviamo il modo di fissare saldamente la macchina fotografica al nostro strumento, magari all'asta del contrappeso (se questa ruota movendo l'asse di declinazione), evitando, se possibile, che la parte anteriore del telescopio sia visibile dal mirino della fotocamera.
È importante curarne il bilanciamento in base alla nuova distribuzione dei pesi e mettere la macchina fotografica in modo che i quattro lati della foto siano paralleli alla declinazione ed all'ascensione retta (basta fissarla , ad esempio, con due lati paralleli all'asta del contrappeso).
Per assicurare un giusto parallelismo dei due strumenti è necessario puntare con il telescopio un oggetto lontano da portare al centro dell'oculare, va benissimo la Luna o una stella luminosa, e controllare che sia al centro del mirino della macchina fotografica.
La pila con luce rossa, che deve sempre essere nella dotazione di un astrofilo che si rispetti, può aiutarci a vedere anche al buio più nero, la posizione del centro del mirino: è sufficiente illuminare momentaneamente con la pila l'obiettivo della fotocamera.
Una montatura equatoriale, un oculare con reticolo illuminato ed un po' di cura nella ricerca del giusto posizionamento dello strumento, ci permettono un risultato decente anche con il solo inseguimento manuale del soggetto attraverso il telescopio usando un obiettivo di focale "normale" (circa 50mm).
Sono necessari un cielo con poco inquinamento luminoso, una serata senza vento, la mancanza della Luna, che schiarisce il fondo del firmamento, ed un po' di attenzione.
L'aiuto di uno scatto flessibile per il comando della fotocamera è necessario per evitare vibrazioni indesiderate.
Ricordando che, di norma, il cielo vicino allo zenit risente meno dell'inquinamento luminoso, vediamo come comportarci.
Occorre iniziare mettendo la regolazione dei tempi della macchina fotografica sulla posa (posizione B) e caricarla. 
Puntiamo con il telescopio una stella abbastanza luminosa, al centro della zona di cielo che desideriamo fotografare e portiamola, con i movimenti di correzione, al centro del reticolo illuminato.
È buona norma ruotare l'oculare con reticolo in modo che il movimento di Ascensione Retta faccia scorrere la stella su una delle due linee che formano il reticolo stesso. 
Facendo alcune prove di spostamento con le correzioni, ricordiamoci, senza ombra di dubbi (che pagheremo con foto strisciate), i movimenti da imprimere alle manopole di correzione per ognuno delle quattro direzioni necessarie a mantenere la stella al centro.
Quando saremo certi sulle giuste manovre per un corretto inseguimento possiamo iniziare.
Portiamo la stella di guida nuovamente al centro.
Evitando di causare vibrazioni allo strumento, premiamo il pulsante del flessibile, blocchiamo il pulsante stesso e rilasciamo il flessibile con attenzione.
Per le prime prove consiglio tempi di esposizione di durata variabile tra i cinque ed i quindici minuti (magari della stessa zona di cielo per vedere la differenza tra le due esposizioni).
Durante tutto il tempo dedicato alla fotografia occorre fare in modo che la stella di inseguimento sia tenuta al centro del crocicchio con le relative correzioni.
Trascorso il tempo necessario prendere delicatamente il flessibile della fotocamera e sbloccare la vite di posa. Passare al prossimo soggetto sapendo che la macchina ed il reticolo sono già nella giusta posizione.
Una variante molto utile della sequenza precedente è il cosiddetto metodo del cappello. Un cappello o, meglio, un leggero pezzo di stoffa nera, ha la funzione di aprire o chiudere la fotocamera senza generare vibrazioni.
Messa la stoffa davanti all'obiettivo si preme e si fissa il flessibile.
Tenendo la stoffa a circa cinque centimetri dalla fotocamera si controlla attraverso l'oculare di guida che lo strumento sia fermo e la stella centrata.
Si allontana la stoffa senza urtare lo strumento e si inizia l'inseguimento. Al termine si ricopre con decisione l'obiettivo e con calma si sblocca l'otturatore.
Una montatura motorizzata (meglio se in entrambi gli assi) ci permette di migliorare l'inseguimento anche con obiettivi di lunga focale.
L'uso di pellicole ad alta sensibilità (400, 800, 1600, 3200 ISO) ci aiuterà concedendoci di diminuire i tempi di esposizione.
È meglio usare pellicole con poche pose (12, 24) per vedere i risultati più frequentemente e correggere eventuali errori nel proprio comportamento. 
L'uso di obiettivi luminosi favorisce una ulteriore diminuzione dei tempi.
Un cielo più buio facilita la ripresa di oggetti poco luminosi perché permette di allungare l'esposizione senza che il cielo risulti chiaro.
Prima di iniziare le foto è fortemente consigliato:
· controllare che il fuoco della fotocamera sia all'infinito
· controllare che l'apertura dell'obiettivo corrisponda ai propri desideri
· controllare che il tempo di esposizione sia sulla tacca B
· controllare che lo strumento e la macchina puntino lo stesso oggetto
· preparare uno specchietto su cui scrivere, alla fine di ogni foto il numero della stessa, l'apertura del diaframma, la data, l'ora di inizio ripresa, l'ora di fine ripresa, il soggetto fotografato, le condizioni del cielo, le proprie impressioni sull'inseguimento, eventuali errori commessi (un colpo al telescopio).
Nell'intestazione dello specchietto è utilissimo avere altri dati quali:
Il tipo e la sensibilità della pellicola usata, le coordinate geografiche della postazione da cui si fotografa, l'altezza sul livello del mare, la data, l'ora di inizio e di fine esposizione.
È necessario ricordare che se andiamo a fotografare il 12 agosto alle ore 22 le ultime foto le faremo il 13 agosto alle ore 0,45 (la data cambia a mezzanotte!).
Qualora dal vostro primo rullino ricavate tre foto "normali" complimenti! Siete già nella media. 
Nel caso in cui vediate una stella cadente che passi nel campo che state fotografando, con calma chiudete subito l'obiettivo.
Qualora una scia persistente prodotta da una meteora rimanga visibile, non esitate a fotografarla per circa due-cinque minuti.
Non dimenticate le foto di stelle cadenti nel cassetto ma portatele a qualche associazione di astrofili affinché vengano catalogate con tutti i dati necessari che vi sarete scritti sullo specchietto.
È possibile inviare tutto via internet all'associazione che ritenete idonea.
Eventualmente potete inviarmi la documentazione alla mia e-mail
ugo.ercolani@tin.it e provvederò io stesso all'invio.

Precedente ] Su ] Successiva ]