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Ugo Ercolani  -  La Mia Astronomia  -  Finalmente ho il telescopio

Cose da non fare

Evitare nel modo più assoluto di orientare lo strumento nei pressi del Sole o di abbandonarlo, senza copriobiettivo, puntato in una zona del cielo dove il Sole potrebbe transitare.
Non passare mai le dita su superfici ottiche.
Non accendere pile durante le osservazioni, onde evitare di modificare la dilatazione della nostra pupilla che si è faticosamente adattata al buio circostante, sono invece usabili luci rosse.
Spesso, durante le osservazioni notturne, l'umidità atmosferica provoca la formazione di brina su tutte le superfici dello strumento (comprese le ottiche).
Possiamo usare uno straccio per asciugare momentaneamente la brina dalle parti metalliche anche se, dopo poco tempo, il fenomeno si ripeterà.
Non dobbiamo, invece, toccare in alcun modo le superfici ottiche e qualora la brina non ci permetta una corretta osservazione, occorre usare un phon, ed il giorno dopo eventualmente pulire come precedentemente indicato.
Un lungo tubo di cartone (nero) inserito davanti allo strumento evita, o per lo meno rallenta, il formasi di condensa sull'obiettivo.
In ogni caso non rinunciare mai ad una serata osservativa fuori città, magari in compagnia di amici appassionati per le cause seguenti: 
· possibile formazione di brina
· qualche nuvola all'orizzonte
· paura di rovinare lo strumento (è più robusto di quanto sembri)
· sembra una sfacchinata
· è meglio rimandare a domani
· c'è troppo vento
· fa freddo
· domani bisogna alzarsi presto
Tutti ottimi motivi, compresi e condivisi da chiunque, non da un astrofilo. Noi astrofili sappiamo che una serata a cui abbiamo rinunciato non ritornerà.
Mille altre serate osservative ci aspettano ma questa l'abbiamo persa.
Perciò vestiamoci da esploratori polari, prendiamo binocoli e telescopi e senza indugiare andiamo all'appuntamento.
Potremo, cosi, ascoltare i nomi astrusi che Marina dà ad ogni stella (un giorno o l'altro mi porto un atlante per vedere se sono veri!), sentiremo le storielle mitologiche che Anna ci racconta, Cristiano: "ecco guarda NGC..." e noi non vediamo niente.
Potremo gustare i generi di conforto che Rosabianca e Dorina distribuiscono, Luigi che dice: " si, è vero, pero io credo che..." , Marco : " quella galassia dista da noi ...anni luce, siccome si allontana con la velocità di... km al secondo ci troveremo fra... anni ad una distanza doppia al quadrato, fratto 300.000...
E poi Eugenio, vestito da astronauta, che grida: " spegnete quella luce" e, sottovoce, " mi hanno rovinato la foto", Vittorio, guardando nello strumento di Cristiano " ma io non vedo niente" e rivolto a me, sfregandosi le mani: "però, fa freschetto eh..." .
E Giulio, Walter, Michele, Guido, Rosalia, e ancora, Alessandro: "io andrei a mangiare qualcosa", e Valerio, Veronica, Silvia, e poi Sandro e Giorgio, con le loro splendide foto, e tanti e tanti altri ancora.

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