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UGO LEVITA
hanno detto di lui

Renzo Margonari
Se vogliamo individuare un'area nella quale Levita va a rovistare concettualmente ci aspetta un territorio amplissimo, tra Caravaggio e Magritte. (...) In fondo questo pittore di altari laici, questo Bosch postmodernista, è un iconoclasta.

Antonio Montano
Ugo Levita ha il grande merito di denunciare l'arretratezza di certa poetica oggettivistica e naturalistica per evidenziare i diritti reclamati dalla praticità vibrante di un'intimità sofferta e dolorante con le armi stilistiche di quella stessa poetica. E lo può fare senza tema di cadere vinto nel corso dell'impresa. ... Glielo consentono la sua maturità di artista delicato e raffinato e il vigore della sua tensione creatrice, intatta nella capacità immaginifica e sognatrice.

Francesco Revel
La pittura di Ugo Levita è la culla dei misteri, il luogo magnifico nelle quali il pensiero prende corpo e forma visibile.

Vitaliano Corbi
Non si può negare che in Levita vi siano il piacere e persino l'accanimento del virtuoso impegnato a sfidare i limiti illusivi della pittura. Ma quelle situazioni di ambiguità in cui si rivela la presenza di due opposti codici spaziali, ci fanno comprendere che l'artista, col suo gioco di ambiguità mimetiche e di procedimenti astrattivi, ... concentra tutta la propria inquieta curiosità sull'arte stessa e fa di questa un luogo magico, di trasmutazioni sospese tra la rivelazione dello splendore della bellezza e l'orrore del suo volto oscuro.

Giorgio Agnisola
E' in altre parole, quello di Levita, un bisogno di popolare il proprio universo visivo, di disporre ed ordinare come in uno scenario i segni e le pulsioni della propria natura interna, per poi estrarne particolari anche minimi e disporli al centro di una ricognizione che assume per l'artista il senso di una verifica, di un confronto tra sé e la propria arte tra sé e la vita.