:: Interviste ::

Intervista: Avi Bortnick
a cura di Marco Machera

 

Conosciuto dai più come componente della band di John Scofield (che lo ha definito il miglior chitarrista ritmico al mondo), Bortnick è un vero e proprio talento "nascosto". Noi l'abbiamo scovato e gli abbiamo fatto alcune domande per conoscere un pò meglio il suo universo, formato da influenze caraibiche, ritmiche funk, progressioni jazz e un groove inossidabile, nonchè da una laurea in ingegneria acustica.

Avi, benvenuto su Underground. Parlaci della tua nuova band, i Cornpone.

I Cornpone sono formati da Andy Hess (già con Gov't Mule e John Scofield Band) al basso, Tony Mason (Leo Nocentelli, Joan Osborne ecc) alla batteria, e Daniel Mintseris alle tastiere (suona con Mariane Faithful). Sono veramente dei grandi ragazzi, con una spiccata sensibilità musicale. Lo stile è una sorta di pop rock strumentale - senza tanti assoli o jam portate avanti all'infinito, anche se occasionalmente ci cimentiamo in quel genere di cose. Inoltre, ho formato una band, i Suite, con Jesse Murphy e Aaron Johnston (che suonano con i Brazilian Girls). Credo che questa band sia veramente eccezionale e creativa.

E la John Scofield Band? Siete fermi al momento?

Si, in questo momento la Scofield Band non è attiva, ma abbiamo suonato una grande gig la scorsa estate (al Monterey Jazz Festival), e penso che Sco si sia esaltato a tal punto che volesse tornare a farci suonare insieme, ma ora non ci sono date o progetti precisi.

Ci sarà occasione di vedervi dal vivo prossimamente?

Sfortunatamente no, almeno non prossimamente.

Ho letto da qualche parte che il lungo tour con Scofield ti ha stancato molto. E' vero?

Si, è stato un tour stancante. Quasi tutti i musicisti che suonano molto in giro ti diranno che preferirebbero tornarsene a casa e non viaggiare per un pò. Ma non è stato il mio caso, perchè si trattava di Scofield. Di certo, andavamo tutti molto d'accordo - Sco è una persona favolosa, molto simpatico e intelligente, e gradevole da avere intorno - ma abbiamo girato TANTO. Dai un'occhiata alla sezione "past

gigs" sul mio sito e te ne renderai conto. Circa 500 concerti in 4 anni. Comunque, adesso sono stato nello stesso posto per troppo tempo, e sono pronto per ripartire.

Raccontaci qualche aneddoto divertente della vita on the road.

Wow... ce ne sono molti. Sco ha tante storie a proposito dei personaggi con cui ha suonato nel corso della sua carriera, ed è un grande narratore. Ma credo che la cosa più divertente sia constatare i diversi "stili" del pubblico in giro per il mondo. I tedeschi applaudono perfettamente a tempo, come orologi precisissimi. Gli italiani... non molto a tempo, ahahah. Ma siete un pubblico fantastico e incredibilmente ospitale. I giapponesi sono calmi, ma entusiasti. I cechi sono completamente "rudi". Penso questi siano degli stereotopi, ma sono delle persone simpatiche. Um, ci sono anche delle storie riguardanti ragazze, ma non voglio renderle pubbliche. Ma non così tante, dato che i nostri fans sono per la maggior parte di sesso maschile. Era come stare in un monastero, a volte. Che altro... spesso Sco è veramente divertente al microfono, specialmente quando si sentiva rilassato. Durante uno show in Olanda, ha cominciato un discorso su quanto suonasse olandese il nome Rumsfeld (si riferiva a Donald Rumsfeld)... doveva essere olandese. Ma alcune persone tra il pubblico gli hanno fatto notare che è in realtà è un cognome tedesco.

Durante i concerti della John Scofield Band che ho visto qui in Italia, oltre a suonare la chitarra molto bene, ti destreggiavi anche con loop e campionamenti. Come e quando hai avuto l'idea di cimentarti in questo campo?

I campionamenti sono stati introdotti nella musica di John a partire dall'album "Bump". Non ho suonato su quel disco, ma mi sono unito alla band successivamente per il tour. Inizialmente, Ben Perowsky (batteria, nda) si occupava dei campionamenti, ma lentamente, ho iniziato ad occuparmene anche io. Il mio interesse per i samples è aumentato pian piano con il tempo, e ad un certo punto ho cominciato ad usare il mio portatile sul palco, controllandolo con un pedale. "Suonare" i samples è effettivamente più rischioso che suonare la chitarra, con la constante ansia che qualcosa possa andare storto, sia per un guasto all'equipment o per un mio errore nel mandare i campionamenti a tempo.

Ciò che mi piace tanto del tuo stile, è l'influenza caraibica e africana. Come hai sviluppato questo tipo di musicalità?

Grazie. Beh, nell'area di San Francisco in cui ho vissuto per quasi 20 anni, ci sono un sacco di musicisti africani e caraibici. E ho cominciato a suonare in alcune di queste band quando avevo circa 20 anni. Per cui, ho imparato tante canzoni e diversi stili musicali, e ho appreso tanto da questi musicisti. Non penso che ci fosse una mia volontà precisa di apprendere quel tipo di musica; è stata un'evoluzione naturale dettata dalla situazione del momento.

Hai prodotto un tuo CD solista, "Clean State". Dove possiamo trovarlo?

I posti migliori sono sicuramente CD Baby (http://cdbaby.com/cd/bortnick) e iTunes Music Store (per un digital download). Credo che la ESC records venderà il mio CD tramite i loro web shops prossimamente.

Oltre ad essere un musicista, sei anche un ingegnere acustico. Cosa ti ha spinto a proseguire anche su questa strada?

E' divertente, ma non avrei mai pensato di riuscire a vivere di sola musica, per cui ho cercato anche qualcos'altro da fare. L'ingegneria acustica è comunque un qualcosa che si ricollega alla musica, quindi mi è sembrata una buona scelta. E in più, adoro vivere nel mio appartemento di Manhattan, che è molto costoso, per cui avere quest'altra occupazione di certo da un grande aiuto finanziario.

Com'è composto il tuo equipment?

Le mie principali chitarre sono: una Fender American Standard Strat (1990), modificata con due Seymour Duncan Antiquity II Mini-Humbuckers. Amico, quei pickups suonano alla grande. Ovviamente, non suona più come una Strat. Prima di montare i SD, avevo degli EMG su quella chitarra. Non erano affatto male, ma i SD Mini-Humbuckers hanno più carattere, e mi sembrano più espressivi. Poi c'è una Fender Jazzmaster Reissue (American, around 2000). Sto apprezzando molto le Jazzmaster ultimamente. Una Squire Telecaster (1984 made in Japan)... questa l'ho pagata pochissimo e suona molto bene. Per quanto riguarda l'amplificazione, uso un Reverend Kingsnake (modificato con una centralina più grande per il reverbero e per eliminare il feedback di troppo - così suona MOLTO meglio). Questo è l'ampli che uso quasi sempre per i tour. E' leggero, potente. compatto... e suona ottimamente. Un Fender Deluxe Reverb II (1984 o 1985, mi pare). Questo amplificatore è meraviglioso, sia per il canale pulito che per quello distorto. In più, sto ancora utilizzando un Ableton Live and un Korg ES-1, abbinato ad uno Yamaha MFC10 foot controller. Parlando di pedali ed effetti, uso un Digitech FX-17 wah pedal (piuttosto vecchio, per qualche ragione suona meglio di quelli prodotti di recente), un Hot Cake overdrive, General Guitar Gadgets Scrambler, Boss PH2 Phase Shifter, Boss EQ, Line 6 Echo Park delay, Line 6 Modulation Modeler pedal. Ho anche un pò di vecchi pedali che uso occasionalmente, come l'Ibanez AF-9 Auto Filter, Jacques Trinity pedal, old Marlboro Wailer Fuzz... provo nuove cose di continuo.

Quali sono i tuoi progetti per quest'anno?

Continuare a provare pedali (ride), e completare il nuovo disco dei Cornpone. Siamo entrati in studio due settimane fa, ma ho bisogno di completare degli overdubs e di editare delle parti. Si tratterà di un lungo processo, ma spero di avere il disco pronto per l'estate. E Jesse e Aaron hanno uno studio nel loro appartamento. Abbiamo cominciato a registrare li, e spero che ci saranno presto nuovi sviluppi. Sarebbe bello realizzare qualcosa anche con loro. Comunque, continuerò a suonare concerti qui in zona. Non c'è niente di meglio che suonare una grande concerto.

Avi Bortnick, sito ufficiale : http://www.avibortnick.com

 




 

 

 

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