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Recensione: Toto, Milano - Mazda Palace

I Toto sono indubbiamente uno dei miei gruppi preferiti di sempre, per cui la mia recensione potrebbe risultare piuttosto parziale: ma sinceramente, smettendo per un attimo i panni del fan accanito, non saprei proprio dove andare a cercare le eventuali pecche della performance che il gruppo americano ha tenuto a Milano lo scorso Sabato, 18 Marzo. Il Mazda Palace era gremito, e Steve Lukather e soci sono apparsi contenti di ciò. L'unica nota dolente è stata l'assenza forzata di David Paich (la sorella deve sottoporsi ad un urgente trapianto), ma devo dire che il nuovo arrivato Greg Phillinganes è riuscito nell'ardua impresa di non far rimpiangere il tanto amato collega, grazie ad una prestazione da brividi, sia sul piano strumentale che su quello vocale. Bobby Kimball è stato eccellente dall'inizio alla fine, sia nei pezzi nuovi che in quelli più vecchi (che piacere sentirlo e vederlo cantare con tanta grinta e passione brani come "Endless" e "Isolation", oppure "Pamela").

Steve Lukather è diventato il protagonista assoluto della band, e nonostante mi sia sembrato un pochino stanco, ha regalato l'ennesima lezione di chitarra a tutto il pubblico del palazzetto. Mike Porcaro è il "Groove Master", come lo chiamano tutti: ha chiuso gli occhi ed è rimasto nel suo angolo di palco per tutto lo show, sostenendo con classe il drumming tecnico (e raffinato al tempo stesso) di sir Simon Phillips. Ecco, parliamo per un momento di Simon Phillips: non credo ci siano parole per definire l'eccellenza esecutiva e musicale di tale personaggio. Il suo incredibile assolo sulle note di "Hydra" ha provocato addirittura una smorfia di incredulità sulla faccia di Greg Phillinganes. Come è successo nei tour più recenti, ad accompagnare i Toto abbiamo trovato il chitarrista/cantante Tony Spinner. Questo clone di He-Man è praticamente perfetto. I suoi cori su "Make Believe" hanno fatto gridare al miracolo più di qualcuno, così come il suo cantato su "Stop Loving You".

Il concerto di per sè è stato magnifico. Ho trovato azzeccata la scelta dei brani... ovviamente l'opener non poteva che essere la progressiva "Falling In Between" (title track del nuovo disco), con Luke che si è imposto da subito con il suo riffing graffiante. Rimanendo in tema di nuove canzoni, hanno fatto la loro bella figura anche "King Of The World", il singolo "Bottom Of Your Soul" e la funk/soul "Let It Go", opera di Phillinganes, dedicata da Lukather a tutti i musicisti presenti quella sera a Milano.
Purtroppo di "Taint Your World" è stato eseguito solo un breve accenno, ma non possiamo lamentarci.

Di alcuni classici ho già parlato prima, ma di certo nessuno si aspettava il ri-arrangiamento jazzy delle prime battute di "Rosanna". Appena la canzone è partita, tutti guardavano il palco cercando di indovinare quale pezzo fosse, finchè il chitarrista non ha pronunciato le prime parole della famosa strofa. Bellissimo il set acustico inserito a metà show. Phillips ha per l'occasione suonato su di un kit ridotto portato al centro del palco, e la band ha proposto l'immortale ballad "I'll Be Over You", la sfrenata "Cruel", "I Will Remember" (cantata da tutti a gran voce) e, come ho già accennato prima, "Stop Loving You". Dall'album Mindfields è stata ripescata anche la magnifica "Caught In The Balance", con un Kimball in grande spolvero. Un medley ha unito diverse perle come "Gift Of Faith" e "Kingdom Of Desire", seguita da un assolo di chitarra ispiratissimo, accompagnato da Porcaro e Phillips (una base stile "The Pump" di Jeff Beck). Phillinganes ha suonato un solo molto Jazz, con omaggio a "Birdland" dei Weather Report incluso, che ha fatto battere le mani a tutti. I bis sono stati affidati a "Home Of The Brave" e, sorpresa, ad "Africa" (praticamente invertita con "Hold The Line", che è stata eseguita prima, unita a "Make Believe").

Tutto questo ben di Dio è stato condito da un'ottima acustica e dall'esaltante risposta di pubblico. I Toto torneranno presto in Italia, precisamente Venerdì 14 Luglio a Roma (Centralino del Tennis), e mi sento di consigliare a tutti di non perderli per nessun motivo al mondo!

Si ringrazia il GGM Studios per la gentile concessione delle foto pubblicate in questa recensione. Foto di Shawn Landersz © 2006

Marco Machera

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