Il Dorso nella sua forma elementare non è poi così difficile da imparare; l'opposto accade in fase di perfezionamento a causa dell'impossibilità di vedere i propri movimenti sott'acqua.

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Tecnica
Posizione del corpo: Orizzontale, con il capo leggermente flesso in avanti (lobi dentro l'acqua e acqua appena sotto il mento). Questo per una doppia esigenza: le gambe non devono uscire dall'acqua e l'acqua non deve andare negli occhi.
La cassa toracica deve essere sopra l'acqua, con le anche il più possibile alte, per evitare una posizione seduta.
Bracciata: Alternata e ciclica. Si suddivide in 5 fasi: entrata, presa, trazione, spinta e recupero.
All'entrata della mano, questa deve essere in linea con le spalle con il mignolo che entra per primo, con il palmo in fuori con un angolo di 45° rispetto all'asse orizzontale. Le dita entrano prima della mano e avambraccio, inclinandosi di 35°rispetto al piano verticale. Il braccio passa vicino all'orecchio.
La presa inizia quando entra il mignolo. Più è profonda la presa, più la bracciata è efficace, in quanto si sfrutta l'acqua ferma.
Durante la trazione il gomito si piega e inizia la pressione indietro con il palmo e le dita, fino alla cassa toracica. Prima la mano è dietro il gomito (che si trova più in basso), poi lo supera. Il gomito si abbassa per facilitare tale movimento, ad un angolo di 120°. Alla conclusione il palmo della mano è rivolto verso i piedi e il gomito è piegato a 90° (la mano è all'altezza della spalla). La mano raggiunge la linea mediana precedentemente abbandonata.
All'inizio della spinta la mano si trova parallela alla cassa toracica; essa è di vitale importanza per l'intera nuotata. La mano si fissa e il corpo avanza in avanti da quel punto. Il palmo viene spinto verso i piedi; il gomito si stende con la mano che si avvicina ai fianchi. La spinta arriva fino a metà gamba. La mano va verso il basso, anche per facilitare il recupero, grazie all'innalzamento della spalla.
Durante il recupero esce il pollice e quando il braccio è verticale, si gira la mano ed entra il mignolo. Il gomito è teso, per ampliare il raggio della bracciata, con il braccio perpendicolare al corpo.
Chi è destro può avere difficoltà con il braccio sinistro e viceversa.
Coordinazione bracciata: Quando un braccio ha terminato la sua azione, l'altro deve trovarsi sopra la testa, per iniziare la sua spinta. Sono movimenti in usuali, essendo abituati a muovere le braccia solo avanti.
Rollio del busto: Importante per: maggior penetrazione, bracciata più potente, movimento più vicino alla linea mediana (non si disperdono energie verso l'esterno), evita la fuoriuscita della mano al momento della flessione, il braccio entra più in alto, guadagnando più acqua per la spinta.
La testa va mantenuta ferma.
Respirazione: E' importante avere un ritmo regolare, con espulsione totale dell'aria, per evitare la formazione di acido lattico. Mentre un braccio viene recuperato si inspira, quando viene recuperato l'altro si espira.
Gambata: Ciclica ed alternata, nel quale viene coinvolta l'anca, il ginocchio e la caviglia. Grazie all'articolazione del ginocchio, l'arto spinge, con il piede disteso e ruotato verso l'interno, in posizione parallela. Salendo la gamba, inizialmente piegata sul ginocchio si distende, perdendo l'effetto propulsivo. Il calcio è poco profondo (fra la superficie e la parte più affondata del corpo, quindi 30/40 cm circa), ma forte. Il movimento della gamba parte quindi dalla risalita della coscia con ginocchio piegato (95°). Vi sono anche movimenti diagonali, per ridurre lo sbandamento provocato dalle braccia. Il ginocchio non rompe l'acqua (rimane 3 o 4 cm. sott'acqua), al contrario delle punte dei piedi. Il movimento delle gambe a Dorso è più propulsivo del Crawl perchè, grazie alla testa ferma, non possono esservi spostamenti laterali. I movimenti sono inoltre più ampi e veloci. Inoltre i movimenti dall'alto al basso sono meno impegnativi, per la forza di gravità.
Si possono fare da 6 a 2 gambate per bracciata; in quest'ultimo caso la gamba sinistra calcia in su quando la mano destra entra in acqua.
Il Dorso rispetto al Crawl è più lento in quanto la bracciata, più lontana dalla linea mediana, è meno propulsiva (diventa importante il rollio).

Progressione didattica dopo l'ambientamento e le prime propulsioni:
1) Muovere le gambe, facendo lo scivolo. Le braccia possono essere in varie posizioni (la posizione più idrodinamica è quella con entrambe le braccia distese ai lati della testa). Senza e poi con rollio del busto (provare a curvare muovendo le spalle). Da soli o a coppie. Far attenzione a: le gambe non devono essere troppo piegate, sotto o sopra, il piede deve essere disteso con le punte delle dita che rompono l'acqua, il corpo orizzontale, le ginocchia non devono uscire dall'acqua.
2) Muovere le braccia. Si può iniziare anche muovendo un solo braccio con o senza pause. Le gambe possono anche non muoversi; quindi si può o camminare o usare una tavoletta in mezzo alle gambe. Si può variare il tipo di esecuzione della bracciata (ad esempio con doppia bracciata, con bracciata al contrario, il destro, il sinistro e poi insieme ecc.). Da soli o a coppie. Far attenzione a: le braccia non devono essere piegate, devono passare vicino alla testa e, con passata subacquea laterale, vicino alle gambe, le mani non devono sbattere nell'acqua, deve entrare prima il mignolo e uscire il pollice.
3) Fare la nuotata completa.
4) Perfezionare i movimenti. Per imparare a piegare il braccio sott'acqua, provare tirandosi con la mano dalla corsia, standogli piuttosto vicini. Provare le remate (vedi "Altre nuotate").