"Carrettini d'acqua Cetosa" Luciana Rossi (ortana)

 

Li vedevo scenne tirati a mano

Cò fiaschi voti raggiunge ippiano,

passà ipponte e la stradella,

che và là, verso la Girella

l'autostrada non c'era, li guardavo girà,

e giù alla fonte annà a sfumà

c'era tanta gente, iccannello fiacco,

ce voleva tempo pè riempì iffiasco.

 

Venivano attappati cò striscie dè carta,

che sigillavano come ceralacca,

riapparivano dopo lunga attesa,

era più adesso l'impresa!

 

La costarella, nò sfinimento!

Meio passà dà Immonumento!

E quell'acqua così frizzantina,

veniva riposta da la cantina.

 

Più del vino sè richiedeva,

nà vera risorza pè chi la venneva!

Lisetta, Lalla e Caterina,

Gilda, Letizia e pure Lina!

 

Me le rivedo quelle persone

ormai tutte il estinzione.

Quelle cantine sempre affollate,

iffiaschi dè scorza cò impanature errate,

e appoggiato da n'angoletto,

se riposava immitico carretto.

 

 

 

                                                           Orte, .............

     Luciana Rossi