È lassù l’antica Horta
a dominar l’ubertosa valle,
ove scorre a volte pigro,
a volte impetuoso,
l’infìdo Albula
che abbatté con l’onda sua crudele:
d’Augusto il ponte.
Raccolta sull’ermo, tufaceo colle,
è la Città, che vide sorgere
poi scomparire, maestose vestigia
di grandiosi, marmorei templi.
Lassù, luminosa, è Horta,
con gli eleganti
archi di Domiziano,
la Bastia, i campanili,
le vetuste case
gravanti sulle cavate ripe
e sui suoi suggestivi cunicoli.
Lassù è la Città di Proba Petronia,
poetessa ortana,
che unica cantò in Virgiliani versi
come il sommo Dio venne crocifisso.
Lassù, superba, Horta s’erge,
nell’ incanto delle sue erte rupi,
delle sue viuzze scoscese,
dei suoi illustri palàgi …
e dei suoi meravigliosi tramonti.
Dino Caliccia (1988)