ORTE Paese natio, sulla tufacea mole la nebbia svanisce t'inondi di sole. I venti ti aleggiano soavi d'intorno, ti guardo estasiato, di pensieri un ritorno, d'un bambino ridente, dallo sguardo innocente, che ignorava il futuro ed amava il presente, circondato d'affetto e d'amore protetto.
I ricordi m'avvolgono di grida gioiose, di vicoli a ciottoli di piazze e di case, gli altarini di maggio, le litanie i fiori di carta, le maestre pie. Ricordi lontani di giorni pieni, di richiami di rondini, di giochi sereni. Le donne alle scale di piazze e di vie, uomini che cantano nelle osterie, gli sguardi brillanti di gaia emozione, di fronte ai fuochi dell'ascensione. Pensieri rimembro di sensazioni, sprazzi lucenti di forti emozioni.
La mente è uno scrigno di gemme preziose, serbante i ricordi di tutte le cose, conserva un pò tutto, le voci, i colori perfino i ricordi di tutti gli odori; di fumo di legna, di pane sfornato, al sole disteso l'odor di bucato.
Mosto fragrante nelle cantine del castagnaccio e delle mentine. Odore di pioggia dopo un temporale, e quello del fiume nella nebbia che sale. Spirale di ricordi; è stanca la mia mente, è un mondo che svanisce lentamente.
Romano Taddei Orte, 8 Settembre 1998
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