|
|
|
||||
|
||||
|
E’ data una
circonferenza di raggio variabile r
tangente in A
ad una retta. Della circonferenza prendiamo gli archi di lunghezza
fissata 2l che
hanno in A
il loro punto medio. Determinare al variare de r il luogo M al quale appartengono gli estremi P e Q degli archi considerati. |
||||
Fissiamo in
A l’origine di un sistema di
riferimento e tracciamo la circonferenza di raggio variabile r
tangente
in A
all'asse delle ascisse.
Posto che PAQ = 2l, quindi PA = l, tenuto conto che l’arco PQ deve essere minore o uguale alla lunghezza della circonferenza di raggio variabile, ed esprimendo M in forma parametrica si ha |
||||
|
Il secondo problema è la versione tridimensionale del precedente. | |||||||||
E’ data una superficie
sferica di raggio variabile r tangente in A ad un piano. Della
superficie sferica consideriamo le calotte che hanno in A il loro polo e di area
assegnata S. Determinare al variare di r la superficie M alla quale appartengono le circonferenze delle calotte considerate. |
|||||||||
|
|||||||||