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Le unità non sono tutte facilmente riconoscibili ma si notano il coppo e il braccio quattrocentesco (cm 55,8) in uso a Cesena e nei territori circostanti al tempo della dominazione malatestiana. Nel manufatto sono scolpite le sagome dei materiali costruttivi e le misure lineari regolamentate dal comune nel XV secolo. |
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In Piazza Maggiore a Bologna, sul lato orientale del Palazzo Comunale o Palazzo d'Accursio, di fronte alla statua del Nettuno, nella scarpa dell'edificio sono collocati, dal 1547, i campioni delle unità di misura in uso nella città durante il Medioevo. |
Si tratta delle misure della tegola o coppo, del mattone, del piede, del braccio, del doppio braccio e della pertica. Un piede bolognese era di circa 38 centimetri, il braccio era di 0,64 metri, il doppio braccio era 1,28 metri e la pertica di dieci braccia era pari a circa 3,80 metri. La pertica in altre regioni italiane era chiamata anche trabucco o cavezzo. |
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Correggio è un comune di circa ventiseimila abitanti in provincia di Reggio Emilia. Di probabili origini longobarde fu sede di una signoria dal 1009 al 1635. Nel 1559 l'Imperatore Ferdinando I d'Asburgo elevò Correggio al rango di città concedendo anche il privilegio di battere moneta. La città diventò poi Principato nel 1616 e nel 1635 il Principe Siro da Correggio fu accusato di «crimen falsitatis monete» (sostanzialmente un pretesto) e venne privato dall'Imperatore di tutti i suoi beni e dei territori che nel 1641 entrarono a far parte del Ducato di Modena e Reggio. |
Nel municipio di Correggio, all'ingresso, nella parete sul lato destro rispetto allo scalone «all'imperiale» è collocata una lastra di pietra grigia del XVIII secolo di circa 70x120 cm sulla quale sono incise, contornate di nero, alcune delle unità di misura in uso nella città. Si tratta di campioni di laterizi e di due campioni di lunghezza. |
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