Misure napoletane

Dal volume "Del sistema metrico della città di Napoli e della uniformità de' pesi e delle misure che meglio si conviene a' reali domini di qua dal faro", Napoli, 1838, di Ferdinando Visconti riprendiamo alcuni brani e parti di alcune tavole di ragguaglio delle unità di misura. Il Visconti fu un noto cartografo e illustre direttore dell' Ufficio Topografico di Napoli, ufficio alle dipendenze dello Stato Maggiore dell'esercito borbonico (23 gennaio 1817).
 

http://www.sullacrestadellonda.it/cartografia/ferdinando_visconti_biografia.htm

Ferdinando Visconti 1772 - 1847
"Non si conosce documento alcuno che stabilisca con precisione la grandezza de’ pesi e delle misure presentemente in uso nella città di Napoli; ma ci è noto che le dobbiamo agli Aragonesi, poiché nel cortile del Castello Capuano, ora Vicaria, esiste un gran masso parallelepipedo di marmo, ove sono incise ed incavate le varie misure che dovevano servire da archetipi in tutto il regno. Le misure incavate sono ormai così guaste che nulla si può trarne sulla vera e precisa loro capacità; e le misure lineari non più vi si scorgono perché logore affatto, rimanendovi soltanto qualche indizio di esse e delle di loro denominazioni. Quelle misure furono in tal modo determinate e conservate come originali campioni, ed autenticate con una iscrizione in parte or logora ma che abbiamo tratta da una memoria sulla uniformità de’ pesi e delle misure diretta nel 1787 a Ferdinando I di gloriosa memoria dal chiarissimo Melchiorre Delfico. L’ iscrizione è la seguente.

FERDLNANDUS. REX. IN. UTILITAT-
EM. REI. P. HAS. MENSURAS. PER. MAGIST-
ROS. RATIONALES. FIERI. MANDAVIT.

E’ questi Ferdinando I  d’Aragona che successe ad Alfonso I il magnanimo, e che regnò dal 1458 al 1495. Sul marmo succennato vi erano scolpiti gli stemmi aragonesi, che appena vi si distinguono presentemente."
"Quando poi si riflette che giammai non si è con una legge definita con la più, scrupolosa precisione la grandezza delle nostre misure in un modo qualunque, e che gli archetipi delle misure stesse sono stati trascurati, e resi logori per varie cagioni fino al segno che or a nulla possono più giovare, dovrà argomentarsi che le accennate alterazioni han dovuto essere inevitabili, e che non deve recar meraviglia ogni irregolarità che or si osserva ne’ campioni delle diverse misure."
"In Napoli i campioni non sono dello Stato; né lo Stato medesimo ne ha alcuno in sua proprietà e custodia. I campioni sono della città di Napoli, ed i dritti di campionatura così detti fan parte delle rendite della città stessa. Cotesti dritti sono dati in appalto, ed all’appaltatori sono interamente affidati, o per meglio dire abbandonati i campioni delle misure, poiché non altra condizione si contiene nel contratto di applicare se non quella di dover riscuotere i dritti di campionatura giusta la tariffa stabilita."

Manuale del forestiero in Napoli, 1845
impresso a cura del magistrato municipale

In virtù della legge degli 8 dicembre 1816 S. M. il Re Ferdinando I proclamò l'unità delle istituzioni politiche da formare il dritto pubblico dell'intero Regno, ricompose la Monarchia in un solo Stato ed assunse il solo nome di Ferdinando I Re del Regno delle Due Sicilie. Prima di quest'epoca tutto offriva l'immagine di due Stati diversi.
Il medesimo Sovrano regnava in Sicilia col nome di Ferdinando III, in Napoli col nome di IV. Le istituzione ne' due paesi eran diverse, diversi i tribunali, l'ordine de' giudizi; il tipo delle monete, l'amministrazione civile, il modo di riscuoter tributi, finanche la bandiera mercantile. Oggi il Codice per lo regno delle Due Sicilie è comune ai Reali Domini al di quà ed al di là del Faro.
Qualche leggera differenza tra'l continente e l'isola s'introdusse nelle leggi organiche de' diversi poteri, volendo Sua Maestà conservare ai Siciliani alcuni privilegi combinandone sempre però l'osservanza colla ordinata unità. Queste poche varietà furon dette forme del Governo locale della Sicilia. Per la legge degli 11 dicembre 1816 art.2 Sua Maestà considerando la Sicilia come la 4. parte del Regno ordinò che in tal proporzione si dividessero i pesi, gli onori e le cariche.
Misure di Napoli Misure legali Sicule Misure legali Francesi
1  palmo
1  canna
1 pertica
1 passo aragonese
1 passo agrario di Napoli
1 miglio
1,025  palmi
1,025 canne
1,281 canne
0,896 canne
0,939 canne
1,246 miglia
0,26455 metri
2,11640 metri
2,64550 metri
1,85185 metri
1,94003 metri
1,85185 chilometri
     
1  palmo quadrato
1  canna quadrata
1 pertica quadrata
1 passo aragonese q.
1 passo agrario q.
1 moggio aragonese
1 moggio napoletano
1,0506   palmi quadrati
1,0506 canne quadrate
1,6416 canne quadrate
0,8043 canne quadrate
0,8828 canne quadrate
0,19638 salme
0,19398 salme
0,06999 metri quadrati
4,47916 metri quadrati
6,99868 metri quadrati
3,42936 metri quadrati
3,76374 metri quadrati
0,34293 ettari
0,33874 ettari
     
1 tomolo
1 misura
1 barile  
1 caraffa da 60
1 caraffa da 66
1 botte
1 salma
1 stajo
1 quarto
3,2307    tomoli 
0,5384  mondelli
1,2687     barili   
0,8458  quartucci
0,7699  quartucci
0,4758    botti    
9,3976   quartari 
0,5874   quartari 
0,7341  quartucci
55,54511 litri 
2,31438 litri
43,62503 litri 
0,72771 litri
0,66099 litri
5,23500 ettolitri
1,61574 ettolitri
10,09839 litri 
0,63114 litri
     
1 trappeso
1 oncia
1 libbra
1 rotolo
0,8085 danari
1,0107  once 
1,0107  libbre
1,1230  rotoli 
0,8910 grammi
26,7299 grammi
0,3208 chilogrammi
0,8910 chilogrammi