Monge
- Fourier |
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Estratto
delle Sedute dell'École normale; Dibattiti, tomo I°, pp. 28-33; seduta del 26 Piovoso, anno III, (14 febbraio 1795) Geometria Descrittiva Professor Monge |
Joseph Fourier |
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Extrait
des Séances de l'École normale; Débats, tome I, p. 28-33; séance du 26
Pluviose, an III, sous le titre: Géométrie descriptive, Monge,
Professeur. Mathesis, tome neuvième, année 1889, Gauthier-Villars & Fils, Paris, 1889. |
Fourier |
Nella parte successiva Fourier attribuisce ad Archimede la definizione data da Legendre: "La linea retta é il percorso più breve da un punto ad un altro". Menziona implicitamente la Géométrie di Legendre pubblicata nel 1794 e conclude che la questione resta immutata. Quindi riprende le considerazioni sviluppate nel programma di geometria descrittiva, dove si dice che per fissare la posizione di un punto é necessario riferirlo a tre punti noti. |
Ritengo
che se si suppone nello spazio siano fissati tre punti, e si prende una
serie di punti, in cui ciascuno sia ugualmente spostato da questi tre
punti, si avrà una linea retta. Così si potrebbe dire che la linea retta
è una serie di punti, tutti alla stessa distanza dai tre punti dati. Come per la superficie della sfera che ha tutti i suoi punti ad una distanza data da un punto dato, si direbbe che il piano é una serie di punti, tutti a uguale distanza da due punti dati; poi si passerebbe alla definizione della linea retta come unione di punti in cui ciascuno é a ugual distanza da tre punti dati. [...] |
Il
Professore Cittadino, la chiarezza con la quale hai esposto le tue riflessioni, e l'esattezza delle osservazioni che tu hai fatto in precedenza su delle questioni di fisica, sono una prova della sagacia della tua mente. [...] Permettimi tuttavia di fare alcune osservazioni. |
Fourier pubblicò la Théorie analytique de la chaleur nel 1822, ma si era occupato di esperienze e calcoli sul calore almeno dal 1801; probabilmente anche prima stando alle parole di Monge. |
Le
considerazioni che utilizzi nella tua definizione, hanno qualche cosa di
più complicato della linea retta che vuoi definire; e presuppongono una
abitudine alla geometria, che non si può aver acquisito senza la nozione
di linea retta. É vero che per definire correttamente un certo tipo di oggetti, bisogna esporre una proprietà che convenga soltanto a questi; ma ciò non basta; é necessario ancora, fra tutte le proprietà, scegliere quella più semplice da concepire. [...] Non basta nemmeno che la proprietà che deve servire da base a una definizione, sia semplice e facile da concepire; é necessario, se possibile, e soprattutto in geometria, che essa generi un'immagine. |
Così,
ad esempio, se per definire la linea retta si dicesse «immaginiamo che un
corpo ruoti attorno a due dei suoi punti, come un pezzo di legno tra le
punte di un tornio; la maggior parte dei punti di questo corpo
descriveranno delle circonferenze più o meno grandi; ma un certo numero
non cambieranno la loro posizione durante il moto del corpo; la
successione di questi punti per i quali la posizione non cambia, forma una
linea retta». Si farebbe una definizione che, in primo luogo, non sarebbe
abbastanza semplice, a causa delle idee di cerchio e di moto circolare che
comporta, e che successivamente avrebbe degli aspetti poco chiari; poiché, si
capisce bene che ci devono essere dei punti che non si spostano, ma non ne
viene presentata con la stessa facilità la loro posizione. [...] É necessario infine che la proprietà che serve da base a una definizione sia feconda e che conduca nella maniera più diretta alle altre proprietà più complesse, che é importante scoprire o insegnare. |