Siamo alle solite. Adesso che ho deciso di appendere al chiodo la
mia specialissima mi tornano in mente, anche se ho la bell'età
di 121 anni tanti ,tantissimi ricordi legati indissolubilmente
alla mia gioventù e soprattutto a quante ne ho fatte e passate
con la bicicletta.
Sembra ieri che fuori dal negozio di Pippo Piccione ,noto
ciclista della zona ho addocchiato la bellissima "Verdi"
montata "Contadino" che troneggiava nella vetrina e che
da lì a poco sarebbe diventata il mio cancello pardon ,cavallo
di battaglia. Una volta capita l'estrema difficoltà di infilare
le tacchette delle scarpe nei pedalini parto orgoglioso come il
generale Badoglio e giungo dopo circa mezz'ora a casa dell'allora
mia fidanzata, distante circa 3 KM da casa mia. Le cosce e i
polpacci hanno un tremolio tipo panna cotta e il copino e tutta
la schiena hanno un doloretto che mi passerà solamente dopo un
mese.
Alla finestra ci sono tutti: morosa, zii, nonni, cugini, perfino
amici di famiglia (alla partenza del Titanic probabilmente c'era
meno gente) e la loro attenzione è completamente concentrata sul
mio arrivo. A parte la scia di sudore che brilla sull'asfalto
come la stella cometa per i Magi e l'allegro sventolio della mia
mano destra in segno di doveroso saluto avviene l'irreparabile.
Stacco il piede sinistro dal pedalino e mi rilasso senza
accorgermi che la bicicletta piega esattamente dalla parte
opposta. L'impatto al suolo provoca il boato di un'esplosione
atomica che è sopraffatto solo dall'eco delle risa di tutti
quelli che sarebbero diventati miei parenti: penso di non esserci
più stato in bicicletta a casa loro e comunque ci sono tornato
solo quando si sono staccate dal viso e dal gomito le ultime
croste.
Dopo lo sfortunato arrivo e le sue ovvie conseguenze sono
ripartito a piedi inforcando la bici solo fuori dal loro campo
visivo e una volta presa velocità ho assaporato per la prima
volta la brezza leggera tra i capelli (allora ne avevo tanti ) e
il piacere è diventato cosi' esaltante che non ho fatto caso
alla strada che ho percorso : la gamba girava intensamente, la
bici filava che era un piacere , il respiro era ancora regolare
quando all'improvviso mi appare davanti la Madonna Nera di Oropa
che mi informa che ho sbagliato strada.
Mi fermo di colpo e stando moooolto attento allo sgancio rapido
dei pedali mi rendo conto che probabilmente, anzi sicuramente
sono troppo lontano da casa . Adesso sono esausto , distrutto, e
dopo aver chiesto informazioni ad un cartello segnaletico
particolarmente simpatico decido che anche se poco onorevole il
ritorno sarà con la corriera di linea.
Per la seconda uscita decido che la stanchezza della prima volta
sia dovuta al fatto che non ho mangiato né bevuto niente durante
la pedalata : poco male , chiedo a mia mamma di prepararmi il
sacchettino della merenda e me lo metto in tasca . Parto , evito
accuratamente di passare vicinoalla casa della morosa e
riassaporo il piacere del vento nei capelli. E' come una droga e
sto diventando un tossicodipendente. La giornata è bella, fa un
caldo boia e il sudore ormai ha descritto con i suoi cristalli la
cartina geografica del continente africano sulla mia maglietta.La
Madonna di Oropa è puntuale come le tasse ma questa volta ho l'antidoto:
estraggo la merenda e senza neanche guardarla metto in bocca
tutto il contenuto del sacchetto. Hai presente quei dolci
pasquali in marzapane che tutti regalano e nessuno mangia perché
troppo zuccherati e asciutti? E sai cosa vuol dire tentare di
staccarli dal palato e dai denti soprattutto quando ti sei
accorto che la borraccia dell'acqua è già finita? I tentativi
finiscono per togliere l'attenzione alla guida e nel "cogliere
l'attimo " per fermarsi risuccede l'irreparabile della volta
prima: stavolta sul pullman del ritorno dovrò anche cercare con
poderose manate di ridare un senso alla forma del manubrio. E'
ovvio che tutte queste vicissitudini resteranno più misteriose
del 3° segreto della Madonna di Fatima : la bicicletta è e
resta la mia più bella scoperta e mi diverto come un matto.
Cosi' torno da Pippo Piccione e compro anche l'abbigliamento
adatto : l'immagine di Luigi Ganna a cui inevitabilmente somiglio
sarà solo un lontano ricordo. La splendida salopette con la
pelle di daino ( ma non serviva per asciugare la macchina ? ) ,
la maglietta multicolore modello arlecchino e un cappellino
inconfondibile fanno parte del mio nuovo look. Anche i percorsi
si fanno più audaci : la prima al Sacro Monte non la scorderò
mai più e il conforto delle Madonne di Oropa e Fatima una
certezza su cui costruire un futuro .
Ma ce la faccio arrivando al piazzale tanto cotto che anche
stavolta non colgo l'attimo fuggente e risuccede l'irreparabile :
l'atterraggio sull'asfalto richiama l'attenzione di due signore
che prendono il sole sedute su una panchina e che , scuotendo la
testa si voltano dall'altra parte facendosi il segno della croce.
L'avvilimento è tale che prendo a sudare come un blocco di
ghiaccio al centro del deserto del Sahara : devo subito scappare
e continuare il mio giro . La discesa è fantastica : all'altezza
del Ceppo sto viaggiando a 50 all'ora e uno spasmo mi coglie poco
prima del tornante al bivio per il Campo dei Fiori. Forse è l'emozione
di aver scalato il Sacro Colle e invece è un colpo d'aria che mi
ha repentinamente raffreddato la pancia . Il praticello di fianco
al successivo tornante è la mia ancora di salvezza : scendo
senza cadere, il tempo sta per scadere, mi abbasso , sono quasi
pronto . Perché i calzoni non scendono ? Lo spasmo è ormai
incontenibile ! Porc.. la salopette !!!!
Più veloce di un ghepardo tolgo la maglia, più feroce di un
leone abbasso la salopette e
..più maculato di un leopardo
finalmente mi rilasso.
Riparto ma prima della Prima Cappella le sensazioni degli spasmi
sono ancora in agguato e così anche stavolta il ritorno sarà
con il pullman . Salendo incrocio lo sguardo delle 2 signore ora
abbronzate che ho incontrato sul piazzale : il mio color bianco
sporco maculato deve essere veramente speciale . A casa tolgo il
mio fantastico abbigliamento : l'elastico del cappello ha scavato
una trincea tra la faccia e la fronte e la pelle riprenderà la
sua normale consistenza solo dopo una settimana. La maledetta
cucitura centrale della pelle di daino della salopette ha
conseguito l'obiettivo del seghetto alternativo : la zona del
soprasella è devastata e
l'infiammazione delle emorroidi una dolorosissima conseguenza .
Solo la maglia non ha apparentemente provocato danni : peccato
che per molto tempo incrociando le 2 signore al Sacro Monte il
loro dito puntato toglieva ogni dubbio sul fatto che mi avessero
immediatamente riconosciuto. C'è inoltre da puntualizzare che
non ho mai classificato come danno la depilazione automatica del
petto col cursore e i pezzetti di pelle della gola incastrati
nelle maglie della cerniera.
Ma la passione incalza e le spese aumentano : un caschetto al
posto dell'odiatissimo cappellino ha la peculiarietà che molto
spesso venga calzato al rovescio in quanto il davanti somiglia
moltissimo al di dietro . Anche la bici ha adesso bisogno di
qualche miglioria : i cerchi ad alto profilo " fanno volare
" ma dopo aver bucato a 100 km da casa ed esserti accorto
che la camera d'aria di scorta ha la valvola di gonfiaggio troppo
corta ti fanno volare davvero con un aereo per il sacrosanto ma
mesto rientro.
Ricordo altrettanto bene la prima uscita invernale con la
temperatura sottozero : l'immagine del bibendum su un triciclo ha
più o meno le stesse fattezze . Il piumino i guanti gli occhiali
e i pantaloni da sci ( sigh ) , gli scarponi con dentro il pelo
con le tacchette dei look avvitate alla gomma del carrarmato sono
molto efficaci ma molto , molto , molto , molto , molto ridicoli
. E al rientro scopro l'effetto del sudore che ghiaccia sulla
pelle delle gambe e sul sedere. Il colore viola -barolo riserva
speciale mi fanno somigliare ad una melanzana
fuori stagione; tornerò quello di prima solo allo scioglimento
dei ghiacci . Il successivo tentativo , peraltro ignobile di
provare a calzare le collant più pesanti di mia moglie ottengono
il solo effetto di un'immagine molto ambigua di peli schiacciati
dal nylon e la loro distruzione nel tentativo di toglierli prima
che mi vedesse qualcuno.
Ma il tempo passa , torna la primavera e la passione spinge : il
sopraggiungere di un gruppo di ciclisti con età media intorno ai
75 anni provoca un irrefrenabile desiderio di competizione che si
placherà solo 15 km più avanti , percorsi alla media di 60 km/h
vedendo allontanarsi il mozzo dell'ultimo della fila davanti a me
e col rischio di incastrare la lingua nei raggi della mia ruota
davanti . Ma è sempre Lei , la Madonna di Nera che mi sospinge
sulle ali del conforto e previa autorizzazione di un bel miracolo
torno a casa . Peccato che non ricordo che i nuovi vicini sono
proprietari del cane più grosso del mondo : un bulldog-sanbernardo-alano-terranova
mi obbliga ad uno scatto che provoca una deformazione plastica
del telaio e una nuvola di fumo con l'attrito della gomma
posteriore come quella che fa Valentino Rossi con la moto alla
fine di un gran premio.
Eh,.... quanti ricordi e quanti ce ne sarebbero ancora.... quante
soddisfazioni, e poi... dov'è quella foto dove ci sono tutti....eccola
! ; guarda...c'è Celio Tappelli, il cronomen che non ne vinceva
una , c'è Sauro , impeccabile nel suo abbigliamento e sempre
profumato , Verdi , che guarda l'ora perché è già tardi ,
Frutti , con un comodino sul manubrio , Dario con la onnipresente
maglia della Maratona delle Dolomiti; Pino che anche nella foto
riesce a stare in scia , Gio' Cocco con la salopette rosa-grigia
da urlo , Augusto in una sua rara apparizione ( deve essere la
foto dopo la crono che ha vinto ) ,Aldo Massini , in formissima
da quando è in pensione , P.Pedalator , granda mulinatore del 53/11
, il Granduca buon pedalatore con il vizio del fumo , i 2
fratelli Tambrogini , l'uno posato e l'altro no e Toni che si è
sposato proprio quell'anno . Che gruppo ! Che bella foto.
Quasi quasi anche stavolta non appendo la bici al chiodo e faccio
il giro della salute tanto o la Madonna di Oropa , o quella di
Fatima o quella del Brinzio mi aiuteranno a tornare indietro.
Uberto DeRosa
N.B. :riferimenti a fatti e personaggi realmente esistiti sono
puramente casuali e assolutamente involontari
.
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