COL D'IZOARD da Briancon

Località di Partenza: Briancon metri 1.178
Località di Arrivo: Col d'Izoard metri 2.360
Lunghezza: 19 Km
Dislivello: 1.182 m
Pendenza Media: 6,2 %
Grado di Difficoltà:
impegnativo+
Percorso affrontato il:
24 Agosto 2000

Descrizione: Eccomi pronto ad affrontare l'Izoard. Senza problemi trovo l'imbocco della salita. C' è addirittura un ampio parcheggio per i preparativi… sembra fatto su misura per noi ciclisti. Mi aspettano 20 km di salita e il mio piano di gara è molto semplice, risparmiare il più possibile nella prima parte, trovare un ritmo redditizio nel tratto centrale (tra il km 10 e il km 18) dove sono presenti lunghi tratti con pendenza tra l'8% e il 10% e, una volta arrivato al Rifugio Napoleon dare fondo a tutte le energie per un finale da campioni.
Si sale subito con decisione ma in aiuto si presentano anche falsipiani e brevi discese.
Il 6º km è durissimo: diritto, senza alcun riferimento, asfissiante… Il panorama non è grandioso; la valle che sto seguendo è stretta e a prima vista senza alcuno sbocco. A Cervières sono a metà percorso, un chilometro ed eccomi nel vallone dell'Izoard e per un attimo scorgo la cima della 'Barre des Ecrins'. I tornanti si susseguono senza sosta in un fitto bosco, come le rampe al 10% e rifiatare è difficile. Incrocio un ciclista fermo sul ciglio della strada. Ci salutiamo calorosamente. Lui cerca di prendere la mia ruota e procediamo insieme per qualche centinaio di metri. E' francese; scambiamo qualche parola. Poco dopo pero' è costretto a rifermarsi. L'episodio mi da morale e mi sento rinvigorito.
D'improvviso ripenso ai campioni del ciclismo "eroico" che sono passati su queste stesse strade, da Bartali a Coppi, da Bobet a Gemignani e a Robic, e poi ancora a Coppi che "va su… e va su…" come diceva una famosa canzone di Gino Paoli.
Intravedo poi il Rifugio Napoleon tanto atteso… rilancio l'andatura, mi sento bene. Sono quasi alla fine, la strada disegna ampie curve e finalmente appare quel panorama lunare che contraddistingue l'Izoard: pietraie rossastre, grossi massi e qualche spoglio pino. Senza accorgermi sono sull' IZOARD, nel paradiso dei ciclisti e la gioia è immensa, indescrivibile… il 'COL D' IZOARD'.
Foto cartoline, timbri e quant'altro, il rito si ripete.
Poi scendo sull'altro versante fino alla 'Casse Deserte'. Qui sono proprio sulla luna! Pietraie sterminate, pinnacoli e spuntoni rocciosi, vegetazione assente e una lingua d'asfalto che corre con qualche brivido: impressionante. C' è uno spiazzo: ecco la stele in onore di "Coppi e Bobet".
Il silenzio d'un tratto si fa grande!

 

 

 

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