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Un Paese che di sfiducia in sfiducia va verso il baratro: tutti gli stremi di una denuncia che va ben oltre i confini del Comune

Un milione per piazza Marconi: perché noi cittadini dobbiamo pagare? Che colpa abbiamo d'una scelta indicata come sbagliata, arrogante e ostinata?


Il parcheggio coperto è stata soltanto una scelta a sfondo elettoralistico la cui intera responsabilità ricade sui partiti: bisognava parare la cattiva gestione del centro storico, rincorrere i bottegai per farsi perdonare l'appoggio dato all'insediamento del centro commerciale Cremona Po - Quanto di questo ed altro l'uomo della strada potrà ancora tollerare?


Momenti degli scavi: le anfore che drenavano il terreno, a destra il contrappeso di una stadera

Nel clima post natalizio, ancora una volta i cittadini che si trovano drammaticamente di fronte, una volta di più, ai moloch della amministrazione pubblica (o, se preferite, della partitocrazia che delle decisioni degli enti locali ha totale responsabilità) e alla diffusione dei tentacoli della casta politica.

La notizia. Il Comune conferma che alla fine di questo 2007 ha dovuto versare alla impresa costruttrice del parcheggio coperto di piazza Marconi la somma di un milione di euro (dicesi un milione di euro, non noccioline). E si apprende che nel 2008 dovrà rimettere le mani al borsello (dei cittadini) per una cifra che - tranquillizza (sic) l'assessore Soregaroli - sarà per nostra straordinaria fortuna forse inferiore.
Ora: il parcheggio coperto di piazza Marconi non è un fenomeno naturale come lo tsunami. E' l'esito di una scelta e di una ostinazione, di un'arroganza se permettete (perchè il dissenso degli ambienti più avvertiti fu subito evidente) ovvero di unas pfrecisa decisione della giunta Bodini e di un consiglio comunale che ha pesato il pericolo della disapprovazione per le medesime ragioni che hanno mosso la stessa giunta: ovvero non fare dispetto ad una categoria di cittadini che si riteneva avesse peso elettorale.
Sorda ad ogni richiamo di carattere storico culturale, sorda ai ritrovamenti già emersi tutti intorno, ha tanto insistito fino a far mutare parere alla sovrintendenza ed al ministero (giustamente contraria, ma aperti all'ennesimo compromesso) per ottenere il permesso di forare la piazza nella quale si era assolutamente sicuri che si sarebbero rinvenuti dei tesori archeologici.


Perché lo ha fatto? Per squallido calcolo elettorale, come abbiamo già detto. Il calcolo elettorale è quasi sempore contrario al buon senso. Rincorre l'egoismo, calpesta l'intelligenza in nome della furberia. Qui, avendo molti peccati da farsi personare, si sono rincorsi i commercianti del centro, umiliati da un isola pedonale mal costruita e peggio gestita, ed ulteriormente penalizzati da un'altra ostinazione della giunta di centro sinistra: la costruzione del Cremona Po, un obiettivo delle cooperative che un famoso imprenditore, Bernardo Caprotti, l'inventore dei primi supermercati creati in Italia, gli Esselunga, definisce felicemente le cooperative falce e carrello.

Corada chiede soccorso al ministero

il Sindaco, riferendosi agli scavi di piazza Marconi, ha comunicato che, attraverso la Direzione Regionale dei Beni Culturali, sarà avanzata richiesta al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali per un finanziamento volto a coprire il costo degli scavi archeologici per quanto riguarda la spesa eccedente i 2.800.000,00 euro già sostenuti da Saba Italia S.p.A. in base alla convenzione attualmente in essere tra la società e il Comune di Cremona. Tale decisione, che è stata condivisa con Carla Di Francesco, responsabile della Direzione Regionale dei Beni Culturali, è stata presa in considerazione dell'importanza dei reprti archeologici sino ad ora rinvenuti nel corso degli scavi.

La preferenza politica viene pagata a caro prezzo (come dimostra il successo dei ricorsi al consiglio di stato di Cardaminopsis e della impresa Bonetti di Trescore Cremasco: altre somme dirottate dalle tasche dei cittadini cremonesi che avrebbero preferito ben diversi impieghi del bene pubblico) e non trova l'entusiasmo dei residenti nella compensazione di piazza Marconi, dove in ben modesto numero hanno sottoscritto l'affitto dei box . Peggio, riporta le auto in centro attraverso una via cruciale di collegamento al parcheggio come via Gaetano Tibaldi, nella più totale contraddizione rispetto ai principi acclamati di ridurre le PM10 prodotte dalle auto. La coerenze è decisamente l'optional più contraddetto dalla partitocrazia.
E, parlando di esiti dannosissimi, non ci si ferma neppure qui. Se piazza Marconi costa, il Comune affamato di soldi può vendere i suoi gioielli di famiglia, come l'area Snum, a 300 metri dal centro, luogo ideale per un giardino ed anche per un parcheggio. Non solo l'ondata di PM10 ma anche la sostituzione del verde con il cemento e la cancellazione di una zona strategica per... ricavarne altri condomini. Complimenti.
Se non altro potrebbero dire i nostri inossidabili amministratori, abbiamo scoperto alcuni tesori archeologici. Non era nei piani, ma di fatto è avvenuto.

Giusto. Allora dovremmo conoscere qual è il futuro di palazzo dell'Arte. Per ora sappiamo soltanto che non è morta un'altra brillante trovata, il museo del calcio, che dimostra quanta ignoranza ci fosse sulla archelogia della piazza. E l'archeologia più illustre del Nord ? I nostri amministratori si smentiscono subito. Sono tutti contenti dei ritrovamenti ma non si preoccupano affatto di che fine faranno. Buio totale. Eppure sono anni che Lynn Passi Pitcher tira fuori reperti e ci scrive sopra i suoi saggi. Complimenti bis. Complimenti a tutti, destra e sinistra: il peccato macchia tutti questi signori. Dicono che rappresentano la città. Non è vero affatto, rappresentano loro stessi e gli apparati. Il Comune paga con i soldi di chi non ha colpa e che ha un solo torto: aver votato per spirito civico.


Nella foto satellitare, Piazza Marconi ed il reticolo urbano circostante: è per questa strade che si faranno passare migliaia di auto quando sarà attivo il parcheggio coperto sotterraneo su più piani.


Un convegno sulla schizofrenia di Cremona? Le proposte c'erano, ma le hanno messe da parte


Nessuno vorrà assumersi la responsabilità di aver mancato la clamorosa occasione di organizzare il centro storico ai livelli della migliore esperienza urbanistica europea



Piazza Marconi fotografata dopo un temporale: è evidente la naturale propensione verso il centro

storico e le sue evidenze, un patrimonio anche paesaggistico che non si è voluto valorizzare.

La fotografia è di Antonio Leoni ©


Caro Direttore,
ho una richiesta da sottoporre a “Il Vascello”. Ogni volta che leggo gli aggiornamenti sul vostro quotidiano relativi a P.za Marconi rimango sempre sorpreso e mi ritrovo a chiedermi perchè stia succedendo tutto questo.
In qualsiasi altra città, anche con minori rilevanze storiche, un patrimonio archeologico sarebbe subito valorizzato come area a disposizione dei cittadini e dei turisti, noi ci facciamo un parcheggio, in pieno centro, con l'inevitabile (e ovvio) aumento delle auto in strade piccole e intasate, un peggioramento della qualità dell'aria e della vita dei residenti.

Non ho mai visto un Piano così strampalato come quello proposto per il centro storico di Cremona: nelle altre città lo si valorizza il più possibile, lo si rende accogliente, fruibile con serenità da tutti, da noi non si capisce più quale sia il progetto, viene tutto mischiato senza criterio, una dei centri storici più belli al mondo sembra abbandonato al suo destino, non è nemmeno possibile fotografare il Palazzo Comunale, rivestito da cartelloni pubblicitari (comunali, ma sempre di pubblicità si tratta...).
Un'altro argomento che mi lascia stupito, relativo a P.za Marconi ma valido in generale per tutte le decisioni importanti, è che i partiti (e spesso le associazioni) sono sempre tutti d'accordo, non solo manca l'opposizione”, ma addirittura la sana passionale critica, la curiosità, l'interesse per le vicende di questa città. Mi chiedo perchè si vuole umiliare in questo modo la nostra città, possibile che non ci si renda conto del visibile declino nel quale stiamo affondando?  Ecco quindi la richiesta: non avendo le competenze  e le capacità, che invece voi avete, non è possibile organizzare un incontro pubblico, con storia, foto, reperti storici, proposte su P.za Marconi? Sarebbe molto interessante, sono sicuro che i cittadini gradirebbero.
La ringrazio per l'attenzione, un caro saluto e un augurio a tutti i lettori di buon anno nuovo.

Carlo Inzaghi  


Ps - Secondo me il prossimo sondaggio sarà su P.za Marconi, qualche domanda ben posta e si arriva al 70-80 % di gradimento delle scelte comunali, tutti soddisfatti, avanti così...

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La proposta è significativa ed interessante. Ma ha limiti nella storia e nell'attualità quasi sicuramente insuperabili.
Quando il sindaco Paolo Bodini si oppose fieramente alla delibera della Sovrintendenza che vietava la costruzione di un parcheggio coperto in piazza Marconi ed annunciò che avrebbe fatto valere le cosiddette ragioni del comune ovvero che si sarebbe attivato presso il ministero per far cambiare tale decisione (cosa che puntualmente avvenne), il direttore de “Il Vascello” chiese udienza ufficiale al sindaco e gli propose, invece
:
1- che si approfittasse del riconoscimento del valore dell'area espresso dalla sovrintendenza per chiedere il finanziamento dello Stato alla realizzazione del parco archeologico. Lo Stato non avrebbe potuto contraddire se stesso. Notiamo che oggi, a fronte degli oneri manifestatesi con la prevista rilevanza del tesoro archeologico, il Comune intende rivolgere la medesima richiesta di finanziamente, mostrando una incoerenza al limite della faccia di bronzo perché Bodini andò, al contrario, a sostenere che non c'era ragione archeologica fondata per impedire la realizzazione del parcheggio, sminuendo quindi quei valori GIÁ ALLORA riconosciuti dalla sovrintendenza e che oggi invece, si reclamano per ottenere quattrini dallo Stato. Un Governo serio obietterebbe che a Cremona governa la schiozofrenia.
2- Il Vascello, presentando alcuni esempi di sistemazione urbanistica in alcune città di interesse mondiale, propose di realizzare un tutt'uno organizzato di grande valenza turistica e umana dal parco archelogico ai giardini pubblici da poco stravolti dallo stesso Bodini, di modo da fare del centro di Cremona un insieme vivibile di interesse artistico architettonico, dato che l'area avrebbe incluso palazzo dell'parte, la suggestione di piazza della Pace, il complesso artistico monumentale di piazza del Duomo e del Torrazzo, il nuovo giardino pubblico che si reclamava riportato alla dignità ottocentesca (poi abbiamo constatato come è andata a finire... peggio di così non si può gestire. Ci stanno collocando di tutto, persino un cippo cimiteriale per ricordare Giovanni Paolo II nel luogo dove agì la sanguinaria Inquisizione cremonese e un inguardabile monumento a Giuseppe Mazzini, che non ha ragione salvo che non si debba un favore a qualche Loggia Massonica). E' evidente che il centro storico organizzato elevato a dignità umana da un grande respiro progettuale avrebbe compensato i commercianti del centro, persino quelli che reclamavano a gran voce (e ciecamente) il parking coperto, assai più del buco che si sta costruendo e che evidentemente non interessa nessuno se è vero che le vendite dei box ai residenti sono state fino ad oggi un flop da immediate e irrevocabili dimissioni.
Gente che passeggia tranquillamente in un'area ricca di suggestioni di ogni genere è ovviamente molto più disponibile ad entrare nei negozi che un automobilista incazzato per le tariffe del parking, le difficoltà ad arrivarci, l'aria poco pulita. Per i parcheggi delle auto le soluzioni alternative erano molte ed a portata di mano. Il Comune ha reclamato che l'area dell'ex solai Varese doveva essere concessa all'uso condominiale anche per questo scopo. E l'area SNUM poteva rispondere assolutamente alla bisogna. Invece è stata venduta, sempre a scopo cementizio e condominiale, per far fronte alle idee pazzesche che sono maturate in coindenza con il parking coperto.
Ovvio che la proposta de “Il Vascello” e altre consimili che si dipanarono alla svelta non vennero prese minimamente in considerazione.
3- La responsabilità del flop che adesso tutti rilevano, non è comunque soltanto delle Giunte Bodini - Corada. Destra e sinistra di consigli comunali inguardabili si adeguarono senza battere ciglio, approvarono quasi all’unanimità altre idee terrificanti come lo stravolgimento di Palazzo dell’Arte per farne un museo del calcio,tutti paventarono la reazione elettorale dei bottegai che reclamavano questa soluzione folle e dei giornali che la sostenevano facendo passare per tiràa indrèe chi agiva con un minimo di buon senso e con la consapevolezza delle soluzioni urbanistiche adottata in casi consimili dall'Europa architettonicamente e urbanisticamente all'avanguardia.
4- Un convegno, pertanto, metterebbe in luce queste responsabilità e proprio nell’imminenza della scadenza amministrativa. E’ dunque chiaro che troppi non hanno alcuna convenienza a lavare i panni in Arno, come scriverebbe il Manzoni. Si lavorerebbe per far fallire la proposta o per dare al convegno lo stesso risultato che lei, caro lettore, con una intuizione anticipatrice che in pratica risponde già alla sua proposta, prevede per un eventuale sondaggio. Qualche documento ben posto, temiamo, organizzato dal potente apparato che deve difendere strenuamente le proprie poltrone, farebbe finire il tutto a tarallucci e vino. E’ un rischio che non si deve correre se davvero vogliamo dare la sterzata a questa città. Vale la esortazione: chi ha sbagliato paghi. E la società civile si prepari a nuove soluzioni, se ne è capace.

Dopo la protesta per la ulteriore spesa di un milione a carico del Comune, ecco chi subito approfitta della situazione, scoprendo quel che la città dice e sostiene da anni - "La Provincia" si è accorta che piazza Marconi è un giacimento archeologico. Forse perché ai suoi lettori come a tutti i cittadini cremonesi girano le scatole che il Comune debba spendere un milione dei loro soldi per la propria improvvidenza. Così continuano ad apparire, adesso, interviste a sostegno della valorizzazione dei reperti.

E le lacrime di coccodrillo si sprecano. In primis quelle del direttore, l'ineffabile Pironda che si è completamente dimenticato di aver definito tiràa indrèe coloro che proponevano soluzioni per questo autentico tesoro cremonese ed anche nella sua veste più congeniale, quella di Rigoletto, di aver quasi insultato Lynn Passi Pichter quando con il conforto di un illustre archeologo di fama mondiale sostenne che in piazza Marconi potevano essere finiti brani artistici della Domus Aurea. Tuttavia piovono non solo le lacrime del Pironda, ma anche quelle della consigliera di Forza Italia Laura Carlino che in un'ampia intervista sullo stesso giornale, propone che Palazzo dell'Arte diventi il museo contenitore ed espositore dei tesori archelogici (non bastando più San Lorenzo).

Poichè noi stiamo scrivendo da qualche anno della medesima cosa e tanti lettori ci hanno seguito sulla medesima strada, siamo soddisfatti della illuminazione che sulla via di Damasco finalmente raggiunge anche una galvanizzata Laura Carlino, anche se ovviamente, ancora una volta notiamo che si ragiona sul contigente e non su una idea progettuale (va bene mettiamo da parte San Lorenzo... ma cosa ne facciamo? La politica della mortadella, la città governata a fette).

Comunque, bene, benissimo, meglio tardi che mai. Resta però un sospetto, sempre a proposito di mortadella: il giornale e Forza Italia non si erano schierati per il museo delle mutande a Palazzo dell'Arte e per l'inverecondo scempio dell'opera di Cocchia, contro il quale si mobilitò persino la cultura europea? Non sarà che bisogna rimettere in pista cavallo elettorale? La prossima volta ci diranno che cacciare in cantina i pittori cremonesi è un'altra offesa alla città. Noi non lo avevamo capito.


Adesso dovremo batterci anche per salvare

la basilica di San Lorenzo?


Caro Direttore,
dopo aver letto una nuova uscita dei politici cremonesi su piazza Marconi non posso esimermi da esprimere il mio stupore. Prima demoliscono le antiche fastigia romane, poi in un impeto di schizofrenia propongono il museo archeologico nel palazzo dell'Arte. Si rendono conto? La sede del museo archeologico è e deve restare San Lorenzo, dove noi contribuenti abbiamo speso un patrimonio per salvare la basalica da rovina certa (tra l'altro una delle chiese più belle di Cremona). Vi immaginate un antiquarium in piazza Marconi? Quante persone lo visiteranno? Due, tre? I reperti recuperati dallo scavo sono importantissimi per la storia ma pochi nella sostanza per poter allestire una collezione, per un ovvio motivo: in epoca romana e in quella longobarda la zona fu devastata da imponenti incendi. Vogliamo dedicare una sala ad una statuetta alta 40 cm, solo perchè rappresenta Diana?
Cremona ha bisogno di nuovi musei, ma ha bisogno innanzitutto che quelli esistenti siano visitati, aperti e funzionanti. Piuttosto utile sarebbe trovare una destinazione decorosa per il Palazzo dell'Arte che ne sfruttasse le peculiarità. Un museo di arte contemporanea che ha Cremona manca, avendo ben presente che l'obiettivo dello stesso sarebbe quello di accrescre la cultura e attirare i ricchi turisti.
Angelo Garioni Sabadini (vedi anche l'intervento su San Giorgio.)

Caro direttore,
certo tardi, ma forse si comincia a ragionare sul fatto che quanto si va scoprendo in Piazza Marconi potrebbe essere una risorsa e una potenziale ricchezza per la città. Non solo un fastidioso e "costoso" imprevisto, come invece sembra pensare questa Amministrazione, amante del cemento, della ruspa e del piccone. Il problema è: che farne?
Cerchiamo di fissare alcuni punti fermi.
Se non vado errato, di fare in San Lorenzo il Museo Archelogico fu deciso almeno 15 anni fa, pensando di  collocare la non immensa raccolta archeologica del Museo Civico in una ambientazione senza dubbio suggestiva. Nel frattempo parecchio è stato scoperto negli ultimi anni, fino ad arrivare allo straordinario "giacimento" di Piazza Marconi. La cui caratteristica e unicità -mi sembra di capire- è di essere uno straordinario spaccato di vita quotidiana e cultura materiale di una città romana del nord Italia.
San Lorenzo rischia di non essere più sufficiente.
In altre città si sarebbe cominciato  cominciato a discutere ( si pensi a Mantova o Brescia: ne avrebbero fatto un evento nazionale). Da noi? Nulla... L'assessore alla cultura (....a proposito, ne esiste uno a Cremona?) tace, mai una parola in proposito. Forse troppo impegnato in quel ridicolo trasloco dei violini, nella illusione di trovare qualche visitatore in più a una Pinacoteca "immobile".
Credo però si debba comunque tentare di essere propositivi, ragionando sul medio-lungo periodo. Ponendoci alcune domande.
Lo scavo di Piazza Marconi può essere una risorsa per la città? Può essere valorizzato? Può essere visto come un'opportunità e non come una sciagura? 
Il Museo archelogico a San Lorenzo è un'ipotesi ancora valida? Si puo farne, magari in piccolo, qualcosa come il complesso di Santa Giulia a Brescia? Possono essere recuperati ulteriori spazi per i materiali da esporre? (...e magari chissà, cominciare a togliere l'ignobile parcheggio dietro le absidi!)
• Che fare comunque di Palazzo dell'Arte? ( per favore, non parliamo più di quel ridicolo e improponibile museo del calcio. Vialli, se tanto ci crede, lo faccia dove gli pare, a spese sue...)
Infine - e soprattutto - su quale tipo di turismo puntare e, di conseguenza, accoglianza, strutture, indotto?
Non sono questi, le pare, temi su cui un'Amministrazione seria dovrebbe interrogarsi e coinvolgere?
Mario Dadda
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Concordo nella sostanza delle due lettere e cioè che Piazza Marconi "romana" è una grande opportunità della città. E che Cremona può fare molto di più per il turismo. Sui provvedimenti da prendere, resto dell'avviso che se Bodini non avesse insistito per il parcheggio coperto, i ritrovamenti potevano restare in loco. Con una opportuna ed anche didascalica sistemazione del "buco".  Pagata dal ministero. Pensate persino a una rigorosa ricostruzione della Domus, per esempio. Ma l'opportunismo elettorale ci ha privato di questa enorme chance. Allora distruggiamo quello che c'è? No. Questo è il primo punto fermo. San Lorenzo va difeso. Dove vanno situati i ritrovamenti archeologici? Dove ci stanno. Si fa una opportuna selezione e San Lorenzo, a mio avviso può essere il "tempio della grande romanità cremonese". Magari, appunto utilizzando anche qualche locale adiacente.
Resta Palazzo dell'Arte: ma quale sede più degna per grandi esposizioni moderne? Un ultimo commento in calce: è mai possibile che i cittadini parlino di futuro e prospettive, mentre i Politici sono impassibili o propositivi come pesci lessi, come dimostra la ovvietà e la stanchezza che stanno caratterizzando anche la gestione di un'altra opportunità cittadina, ulteriore gemma per un turismo di alto livello, il Parco dei monasteri.
Semplici citazioni che aprono gli occhi su quanto potrebbe essere Cremona se l'unica idea di fronte alle difficoltà non fosse quella di sbrigarsela per farci costruire sopra un condominio. E se i politici amministrtori di destra e sinistra spremessero le meningi anche per qualcosa di diverso che un voto in più.



Il mosaico del cardo . Il fotoservizio è de "Il Vascello"©


I “vandali” in piazza


Sulle orme di Antonio Cederna (un articolo del 2005, dunque non ci dicano i politici di essere stati presi di sorpresa.... Come surosono sorpresi dall'inquinamento Tamoil o dalla casa a ridosso delle mura di porta Mosa... e via dicendo)


di Luca Serra**


Leggendo il titolo di questo scritto, immediatamente, ci balza alla mente l’idea di qualche fatto di cronaca, pubblicato da un qualsiasi quotidiano locale inerente ad atti poco leciti compiuti nella piazza centrale di una qualsiasi cittadina italiana. Inevitabilmente si pensa ad un gruppo di giovani locali, o ancor più probabilmente, proteggendo i propri amici e parenti di sempre, ad un gruppo d’extracomunitari, che in seguito ad una serata, forse, “sopra le righe” hanno commesso qualcosa di sbagliato.
Potrebbero aver rotto vetrine con dei sassi, sporcato e danneggiato l’arredo urbano della piazza stessa, o ancora imbrattato di scritte, e quindi degradato, un qualsiasi muro o molto peggio un monumento presente. Mi riferisco proprio agli oltraggi compiuti nei confronti dei monumenti, che ricoprono il territorio nazionale, e in particolare le piazze di tutte le nostre città. Il problema è che non intendo un gruppo di ragazzini adolescenti, italiani e non, che per ragioni forse legate alla crescita compiono atti di vandalismo, bensì a tutte quelle amministrazioni che dovrebbero totalmente opporsi a questi stessi comportamenti. Mi riferisco in primo luogo agli Organi comunali, alle Soprintendenze dei Beni Architettonici e Paesaggistici, e alle Soprintendenze dei Beni Archeologici che dovrebbero impegnarsi totalmente nella difesa e conservazione del patrimonio storico-artistico.


Spesso, nonostante le lezioni del passato, non si limitano a danneggiare i monumenti, ma compiono vere e proprie distruzioni. Il caso a cui mi riferisco, è solo uno dei tanti esempi contemporanei che costellano il territorio nazionale. Nonostante la serie di battaglie compiute durante tutto il secolo da numerosi personaggi, fra cui indubbiamente spicca Antonio Cederna, (tramite una serie di denunce raccolte nel testo “I vandali in casa”), grazie al quale possiamo ancora godere di alcuni esempi del nostro inestimabile patrimonio, le distruzioni risultano essere un chiodo fisso di alcune delle nostre amministrazioni.

Il caso sotto accusa riguarda Piazza Marconi a Cremona, situata a due passi dalla Cattedrale e dal noto Torrazzo ( simbolo cittadino), praticamente nel centro storico. La Piazza non ha origini molto antiche, nasce infatti fra il 1930-40 in seguito al nuovo piano Regolatore della città che porta la firma degli architetti Gamba e Renzi e rimarrà in vigore fino agli anni ‘50.



Testimonianza di una vera e propria fabbrica per la realizzazione di oggetti in osso per la cura dei capelli e in genere per l'abbigliamento. sotto, il mosaico dell'oca


La creazione è il risultato della demolizione di un intero isolato,( già realizzato in seguito ad uno sventramento dell’ottocento con distruzione della Chiesa di San Giorgio;compreso tra le vie Bella Chioppella, Ribaldi, Ripa Fredda, vicolo Basolaro), l'eliminazione di un tratto di un vicolo esistente (vicolo Basolaro, appunto) e di edifici preesistenti(come il Convento di Sant'Angelo). Con la Piazza, e il nuovo assetto cittadino, nasce un nuovo grande edificio fascista, il Palazzo dell'Arte. Non mi soffermo di più su tale intervento perché, nonostante sia anch'esso segnato da terribili distruzioni, non è quello interessato, anche perché legato al periodo fascista quando le amministrazioni non avevano potere decisionale.
Dal 1983-84 la Piazza Marconi, diventa centro di importanti scoperte archeologiche. Gli scavi, che si protraggono fino al 2002, portano alla luce una serie di edifici produttivi, costruiti con strutture portanti lignee, legati alla lavorazione dei metalli e delle ossa animali. I reperti ritrovati sono datati intorno al I secolo a.C, e sono una serie di edifici distrutti all'epoca augustea per la realizzazione di una nuova domus, che visse fino al IV secolo d.C, di cui viene ritrovato un solo mosaico.

Gli scavi continuano nella parte adiacente della piazza e come previsto sono state rinvenute le fondazioni del Convento di Sant'Angelo, demolito negli anni trenta, ma anche una serie di cantine post medievali e la trama fognaria della città antica. Si è protesa, in questa ventina di anni, una serie di scoperte che hanno portato alla luce la trama romana della città di Cremona, provocando un grande interesse da parte di studiosi ma anche di cittadini comuni, curiosi e orgogliosi dei ritrovamenti della propria città.
Probabilmente tutto ciò non ha destato il minimo interesse alla Giunta Comunale.


L'intervento prevede la costruzione di tre piani, per 500 posti totali, adagiati praticamente sui reperti archeologici in modo, secondo loro, da non “danneggiarli”. Ciò risolverebbe il “problema” dei parcheggi nel centro storico e trasformerebbe Cremona, facendola diventare come le altre “moderne” città lombarde. E' pressoché ridicolo pensare che una colata di cemento sopra un qualsiasi reperto archeologico non crei alcun danno, e non si eviterebbe comunque l'oltraggio se il parcheggio fosse realizzato a fianco dei ritrovamenti. E' altrettanto ironico pensare di omologarsi alla modernità delle altre città andando a distruggere, semplicemente coprendolo, un così importante tassello della storia cittadina e umana.


Le indicazioni fornite nel 2003, prevedevano la realizzazione di un solo piano di parcheggio e si aggiungeva il progetto di un nuovo riassetto che dia una qualità migliore alla piazza in tutto il suo aspetto, orientandola verso il Palazzo dell'Arte.
Addirittura si promuove, oltre alla distruzione della memoria storica della città in epoca romana, una modifica dell'orientamento della piazza e quindi della trama della città risalente agli inizi del secolo. Nel 2004 la Giunta comunale, con il nulla osta della Soprintendenza, approva il progetto definitivo. Vincitore dell'appalto la ditta S.A.B.A. Italia di Roma che nella relazione di progetto prevede: “la costruzione di un piano interrato, che non intacchi i giacimenti archeologici...”; “un secondo piano, decisamente ridotto rispetto al primo...che però potrà essere espanso”; “un rialzo della piazza di circa 80 cm...a ridosso del Palazzo dell'Arte”.
La concessione della Soprintendenza, risultava già impensabile, ma ovviamente da un primo piano si è arrivati ad un secondo, di cui è già tenuta in conto un'espansione. Interessante è il punto che si riferisce al rapporto con le preesistenze: “ è stato il condizionamento più importante per il progetto che viene adagiato sopra lo strato archeologico, lasciandone libera ed eventualmente visibile, la parte maggiormente superficiale che è anche quella più antica”.
Senza quindi alcun impedimento il parcheggio viene, comunque, realizzato, come dicono i costruttori ovviamente tenendo conto dei reperti archeologici più importanti che saranno lasciati visibili; tanto, sempre secondo loro, dei reperti meno antichi e quindi “meno” importanti non interessa a nessuno.


Nel maggio del 2005 riprendono quindi gli scavi abbandonati e naturalmente le scoperte continuano: con grande stupore si ritrovano pezzi di oggetti in porfido, ricondotti al “corredo di rappresentanza” dell'Imperatore Nerone, mai ritrovati nella Domus Aurea. E' incredibile, ma tutto ciò è una minima parte di quello che è stato ritrovato a due passi dal Torrazzo.
Dalla voragine è emersa una domus di 60 m di lato, con mosaici e suppellettili di finissima fattura. Di grande pregio sono i “locali di rappresentanza”: in cui un affresco azzurro con rappresentati dei volatili, ha fatto sì che l'edificio prendesse il nome di domus degli uccelli. E' stato ritrovato anche il giardino, in cui giaceva la testa di una statua di Venere, rassomigliante alla più famosa Venere Capitolina. Lo scavo “propedeutico” per la costruzione del parcheggio ha portato alla luce scoperte inimmaginabili una sorta di “Pompei lombarda”, come qualcuno ha definito Cremona, che sicuramente si espande sottoterra al di là dell'area degli scavi.
Probabilmente i ritrovamenti recenti non sono stati considerati importanti dalla Soprintendenza e dalla Giunta comunale, e quindi lo scavo preparatorio è servito a verificare che il contesto fosse adatto alla realizzazione. I lavori per la costruzione del maxiparcheggio non si sono fermati e la “Pompei lombarda” viene ricoperta, come previsto dal progetto per i resti considerati meno interessanti. La più remota possibilità era quella di trasportare parte dei reperti, in particolare i frammenti degli oggetti d'arredo ritrovati, all'interno delle sale espositive del Palazzo dell'Arte. Anche questa proposta vanifica, in quanto per ora la Giunta Corada non ha contraddetto la volontà della Giunta Bodini 8e di gran parte del consiglio comunale: che si machcia così della ennesima vergogna culturale, di una insipienza tecnica e amministrativa che scorre da sinistra a destra, una immagine della città più becera) di trasformare il Palazzo in un museo del calcio.
Proprio le amministrazioni competenti si comportano come i peggior vandali che imbrattano, non degradando ma distruggendo, i monumenti. Il problema fondamentale è che di Piazza Marconi non ne esiste una sola, essa è semplicemente rappresentante di una serie di numerosi vandalismi.



Nei fatti, come aveva facilmente previsto il nostro intervento, i lavori non si sono fermati, procedono inesorabilmente, un intoppo dopo l'altro, perché la zona archelogica in qualche modo difende se stessa, rivelando le sue evidenze. Adesso , ad esempio, si lavora intorno alla chiesa di san Giorgio, ovviamente già circondata dalle inesorabile paratie di cemento del futuro parcheggio sotterraneo. La foto è di Sandro Rizzi.


** Luca Serra - POLITECNICO DI MILANO BOVISA - Facoltà di Architettura Civile - Corso di Laurea in Architettura delle Costruzioni - Anno accademico 2006/2007 - STORIA E TEORIA DEL RESTAURO
Fotoservizio "Il Vascello", nelle altre foto dentro il testo decori in marmo,il mosaico dell'oca, il fenicottero, macina e soglia domestiche, terracotta di origine presumibile nell'Italia centrale, ma con richiami all o possibile provenienza dall'Egeo.
Alri servizi sull'argomento: Altri importanti ritrovamenti, forse la casa di Alfeno Varo, reperti dalla Domus Aurea di Nerone, una splendida Diana Cacciatrice.
Good morning Vietnam


Il ritrovamento della chiesa di San Giorgio


di Angelo Garioni Sabadini e Lorenzo Madini©

Un argomento serio: Piazza Marconi. Adesso sappiamo che è il nostro Vietnam! Grazie anche per questo! Qualche tempo fa passeggiavo per la città, mi imbattevo nel grande buco parzialmente ricoperto di terra, mi fermavo come sempre e sentivo una voce di ragazza straniera che mi chiedeva cosa era successo. Con fare amichevole le spiegavo che era un progetto per un parcheggio e questa stupita mi chiedeva in francese come mai non era esposto il render del progetto. Già come mai, non era esposto? Ma è ovvio a Cremona... non c’è ancora. Solo con grande ritardo il comune l’ha affidato ad uno studio milanese. Vada per il fatto che non sia un cremonese a fare il progetto, ma mi chiedo: perché non hanno fatto un concorso almeno semiserio? Perché?
Perché l’hanno fatto per la stazione (inutile del resto, Cremona non ha bisogno di una nuova porta ma di slancio verso il futuro, di un progetto organico e realizzabile di connessione tra centro e periferia specialmente in questa zona delicata della città che si proietta verso zone abbondantemente abitate) e qui no?

Le costosissime e meravigliose paratie...

Però un cartellone in piazza Marconi esiste e ci informa che per un milione di euro e rotti sono state eseguite le paratie. Le meravigliose paratie: costose anzi costosissime. Quindi ricapitoliamo: il comune si intestardisce per fare un parcheggio, inizia un' indagine archeologica che conferma quel che si conosceva, cioè che qui si cela (o si celava?) un tesoro straordinario. Durante l’indagine si trovano magnifiche rovine romane, dopodiché si decide di fare le paratie lavorando fino alle dieci di sera sabato compreso (raramente). Successivamente si decide di terminare lo scavo degli strati compresi tra il buco e le paratie. Ma qualcosa va storto ed in pratica si decide di demolire questi strati senza fare scavi con delle belle ruspe.

La sorpresa nella zona dell'abside di San Giorgio

Tranne che per zona dell’abside di San Giorgio. E qua la sovraintendete fa il suo miracolo. Fa risorgere Lazzaro anzi Giorgio. Vede a luglio i resti di un abside, decide di far passare le paratoie lontano dai resti ricavando una scarsella. La sfortuna è più forte. L’abside non è di San Giorgio ma di una chiesa molto più antica, precedente a quella demolita nell’ottocento, che viene trovata fuori dalle paratoie. Anzi la paratoia trancia l’abside della seconda chiesa. Non contenti comunque decidono di demolire l’abside antica che si trova all’interno della futura area del parcheggio.
Complimenti!
Ma non basta, si decide contemporaneamente di reinterrare parte dello scavo, passando su alcuni resti con pesanti ruspe.

Chi non vede
e non immagina...

Alla fine di questa vicenda ci chiediamo: era proprio così difficile immaginare che sotto piazza Marconi fosse custodito un tesoro archeologico di immenso valore? Era così difficile immaginare che lo scavo sarebbe stato lento e certosino, e peraltro interessantissimo (se solo si fosse data un'informazione un pelo più organica sui ritrovamenti)? Era difficile prevedere che, vista la burocrazia italiana (troppi enti e spesso in conflitto fra loro) i tempi si sarebbero allungati, ed i costi sarebbero aumentati a dismisura? E' così difficile aspettarsi un'informazione trasparente (si pensi che, a tutt'oggi, non si sa quale sarà l'aspetto della piazza a parcheggio finito, non si idea dei posti che saranno effettivamente venduti, non si sa quali saranno i costi reali...)?
Era così difficile avere un progetto non dico esecutivo, ma almeno definitivo prima che si iniziassero i lavori per le paratie? E non si poteva bandire un concorso di idee per la risistemazione urbanistica non solo della piazza, ma dell'intero assetto viabilistico del centro storico, invece di affidare l'incarico per via diretta ad uno studio milanese (con quali criteri, poi, è da verificare) per avere un autosilo con vie di accesso che sono più che altro vicoli? Tutti interrogativi che reclamano una risposta. Risposta che dovrebbe venire dal sindaco Corada, dal senatore ed ex sindaco Bodini, e dagli assessori competenti.
E' stato detto che il parcheggio di piazza Marconi è "il nostro Vietnam": Vietnam, disfatta di Caporetto o battaglia della Marna che sia (e chiediamo scusa alla memoria dei migliaia di caduti di queste tragiche battaglie per l'irrispettoso paragone), non sarebbe il caso che la politica cremonese rendesse conto alla cittadinanza esasperata per la sua strategia urbanistica assolutamente disorganica, di cui scrive il Vascello?
In ultima postilla: ringraziamo il comune per aver trasformato l’ingresso del vicolo Basolaro in una discarica. Grazie!

Votateli, votateli
ancora...

E nonostante tutto qualcuno avrà il coraggio di votare questi signori (ed altri, purtroppo, non si vedono migliori prospettive nelle prese di posizione di chi potrebe prendere il posto: la fuga dei cervelli ci lascia una città in preda alle lobbies e alla ignoranza urbanistica... NdR).
Votarli, nonostante dal 5 gennaio non si possa passare in bicicletta in alcuni parchi cittadini come piazza Roma, Parco del Vecchio Passeggio, Parco Colonie Padane per la contemporaneità e la promiscuità della circolazione dei velocipedi e dei pedoni la quale può essere causa di situazioni pericolose per l’incolumità fisica e la sicurezza delle persone.
Per la nostra sicurezza quando un pensionato passerà per piazza Roma sarà multato di 75 euro. Si preoccupano per la nostra sicurezza, ma Cremona non era la città del vivere bene? dell’Eden ruggeriano? O meglio del Nirvana Cremonese?
Non eravamo tutti felici, sicuri e ricchi, spensierati e danzanti. Peccato, vero Ruggeri, che non sia così....
Città inquinata, senza lavoro o prospettive per i giovani, che siano laureati o meno poco importa.

Il sindaco: così è se vi pare, cari miei cittadini

Meno male che per sollevarci il morale ci basta leggere l’editoriale del sindaco sul giornalino comunale, che peraltro nessuno vuole ma tutti ricevono. Corada scrive che hanno fatto tanto, tanto per Cremona. Cose mai viste negli ultimi cinquat’anni, come il cambio delle tubazioni del’acqua potabile di Corso Garibaldi. Lavori pubblici imponenti, effettivamente dovremmo ringraziarlo per questo dono generoso, meno male che non ci ha raddoppiato la Cremona-Milano. Stiamo per piangere, e non scherziamo. Estate per il sindaco piena di manifestazioni e qualche impiccio con la Tamoil, ma come afferma il primo cittadino, è bastata una riunione aperta alle associazioni, ai cittadini e tutto si è risolto.

Meno male che l'aria inquinata è saggia ed ha deciso di restare chiusa all'interno della Tamoil

L’aria inquinata, quella cattivona, ha deciso di rimanere rinchiusa all’interno della Tamoil. Che fortuna! Che aria intelligente e saggia. Ma forse ha ragione un mio amico, è troppo facile sparare sulla croce rossa!





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di Sab, 5 gen 2008