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Risaltano sempre più i problemi di una raffineria di queste dimensioni a ridosso delle canottieri ed incombente sulla intera città, con nuovi ulteriori quesiti.


Tamoil: la raffineria in città, una bomba inquinante, dati ufficiali impressionanti


Ecco cosa respiriamo in un anno



Così il nuovo dato sul registro europeo delle polluzioni



I nuovi dati dell'inquinamento secondo i parametri usati dalla UE, raffronto prezioso:
sottoposto ai politici di maggioranza e minoranza, non hanno battuto ciglio


L'elenco dei siti inquinati in provincia di Cremona e lo stato della procedura per il risanamento. Clicca qui

Abbiamo recuperato sul sito ufficiale del Ministero un documento eccezionale e aggiornato al 2005 (l'ultima data disponibile), in pratica di attualità perché non si possono immaginare sostanziali variazioni: le emissioni della raffineria Tamoil(cliccare qui per chi voglia verificare sul sito ministeriale). E all'interno abbiamo aggiornato i dati all'ultimo rilevamento dell'Unione Europea (per chi voglia verificare, qui il link). Ecco la tabella ministeriale: e c'è da spaventarsi con l'impianto a ridosso della città. Dati fuori, anche di dieci e più volte rispetto al consentito. Si guardi al benezene, alle polveri sottili, all'ossido di zolfo, agli ossidi di azoto. Nessun parametro è a norma: peggio, tutti sono da emergenza assoluta! Qualcosa è migliorato con il trascorrere del tempo, ma i dati di partenza della analoga denuncia UE (2001) sono impressionanti e li assorbiamo da decine d'anni. Nel silenzio generale. Si valuti la percentuale di tumori per renderci conto che può esserci qualche nesso. Di questi dati ufficiali, tranquillamente reperibili sui siti ministeriali e dell'UE, nessuno ha detto ne ahi ne bai. Tutto rimandato alla prossima emergenza. Clicca qui per i dati UE e del Ministero al completo.


Il Comune di Cremona per ora non multa le auto non catalitiche ante 1993


Intanto Cremona, su disposizione della Regione, fino ad aprile dal lunedì al venerdì dovrebbe vietare il centro alle auto vecchie (ma non ai mezzi pubblici fuori norma). E' demagogia pura di fronte ai dati di cui sopra. E giustamente, in attesa di chiarimenti, il Comune ha deciso di non attenersi alla disposizione che ha suscitato una vera rivolta negli interessati. Per ora a Cremona non multa, e la disposizione, una volta chiariti tutti i dettagli, sarà applicata gradatamente. A Formigoni, che non combatte le battaglie serie contro l'inquinamento, che privilegia le autostrade e ignora anzi penalizza strumenti alternativi come la navigazione interna (leggi) si deve fare osservare: chi paga? Il più povero e per di più il più povero e anziano, che non può inforcare la bicicletta. La solita politica, contro chi non ha i mezzi per reagire.


L'ARPA distingue ma conferma


Che aria tira in provincia di Cremona? Per dare una risposta a questa domanda, anche in ragione delle polemiche di questi giorni, la Commissione Ambiente della Provincia, presieduta da Andrea Ladina, ha chiesto all’Arpa di svolgere una relazione. Il dottor Luigi Gatti, della sede di Cremona dell’Agenzia per l’Ambiente, ha così illustrato ai commissari il rapporto relativo al 2005, l’ultimo disponibile, avvertendo che nel 2006, i cui dati sono in corso di elaborazione, e per i primi mesi del 2007 il trend non sembra aver subito variazioni sostanziali.
La prima risposta, al termine della relazione, non è certo confortante, né è di sollievo la constatazione che il problema dell’aria non riguarda solo Cremona ma è comune a tutta la pianura padana.
La criticità maggiore riguarda, e questo è risaputo, le polveri sottili, il famigerato Pm10ma anche il Pm2,5 e le polveri ancora più sottili, che oggi non vengono monitorate. Preoccupante anche la situazione dell’ozono. Le polveri fanno soffrire di più nella stagione invernale, a causa sia del funzionamento dei riscaldamenti che della minore mobilità dell’aria; l’ozono, invece, “attacca” maggiormente in estate poiché la luce e il calore solare sono uno degli elementi che contribuiscono alla formazione di questo gas.
Il dottor Gatti ha esordito con una avvertenza: attenti, ha detto, a non confondere le emissioni con la concentrazione delle sostanze, anche se fra i due aspetti c’è una correlazione.
Si prenda l’esempio dell’anidride solforosa. Le emissioni in atmosfera sono cospicue, anche perché fra le fonti maggiori sono gli impianti di produzione energetica e di trasformazione di combustibili. Ebbene, solo da tali fonti sono quasi 2500 le tonnellate che ogni anno si riversano nell’aria cremonese, su un totale di meno di 3mila. La concentrazione nell’aria, però, è costantemente molto al di sotto della soglia limite. Questo grazie alla capacità di dispersione, ma anche, e questo è meno positivo, alla combinazione che avviene con altri elementi, per cui l’anidride solforosa, come altre sostanze, diventa una delle componenti delle polveri sottili.
Impianti industriali e di combustione, caldaie e riscaldamenti privati, traffico, processi produttivi vari, ma anche agricoltura e trattamento e smaltimento dei rifiuti: non c’è, secondo l’Arpa, attività umana che non immetta sostanze indesiderate nell’aria dando così un contributo, piccolo o grande a seconda delle sostanze e della loro quantità, alla bassa qualità di ciò che respiriamo. Così, se l’industria energetica e di raffinazione è responsabile massima dell’immissione di anidride solforosa e fra i grandi immissari di ossidi di azoto e anidride carbonica, la combustione non industriale (sostanzialmente i riscaldamenti) è grande responsabile dell’emissione di ossidi di azoto, composti organici volatili, ossido di carbonio, anidride carbonica, polveri sottili. Forse inaspettatamente, delle polveri porta una certa responsabilità anche l’agricoltura, insieme alle emissioni di metano, di biossido di azoto e di ammoniaca provenienti dagli allevamenti e alle sostanze acidificanti. Il traffico, infine, è responsabile delle immissioni nell’aria di ossidi di azoto, composti organici volatili, ossido di carbonio, anidride carbonica, polveri sottili e precursori dell’ozono.
E veniamo alle concentrazioni delle diverse sostanze nell’aria cremonese. Restano costantemente al di sotto dei limiti l’anidride solforosa, l’ossido di carbonio, il benzene.
Il biossido di azoto vede il limite annuo medio raramente rispettato in città, mentre generalmente rispettato nel resto del territorio. Al di sopra dei limiti ovunque sono invece gli ossidi di azoto presi nel loro insieme.
Preoccupano l’ozono, i cui limiti di concentrazione sono costantemente superati fra maggio e settembre, e le polveri sospese. Sembra paradossale, ma le concentrazioni di ozono sono superiori nelle zone meno urbanizzate, mentre in città sono le polveri a farla da padrone.
A Cremona sono circa 140 i giorni nei quali si è avuto il superamento dei limiti in tutte le stazioni di rilevamento, ma salgono a 180 i giorni nei quali in almeno una di esse sono stati superati i limiti. Un po’ meglio, ma non molto, va nel resto della provincia, senza grosse differenze fra zone più o meno urbanizzate o industrializzate, a conferma che quello delle polveri sospese è un problema che riguarda in maniera omogenea l’intera pianura padana.
Per quanto riguarda la responsabilità delle diverse fonti, l’Arpa ha stimato che a Cremona essa possa essere attribuita per il 34% a impianti di produzione energetica e trasformazione di combustibili, per il 26% al traffico, per l’11% ciascuno alle caldaie da riscaldamento, ad attività produttive e ad altre fonti.
Il dibattito si è concentrato sull’interpretazione da dare ai dati, evidenziando, da parte di alcuni commissari, la necessità di poterli confrontare con quelli delle altre zone della pianura padana, nonché sulle azioni possibili da intraprendere da parte della Provincia per ridurre l’inquinamento. Qualche perplessità è stata sollevata nei confronti del blocco dei veicoli “euro zero” disposto dalla Regione Lombardia, in quanto tali mezzi sarebbero pochi e percorrerebbero pochi chilometri.
La Commissione ha deciso di riconvocarsi per approfondire il tema in particolare sulle azioni possibili da proporre al Consiglio e alla Giunta provinciali.
Immediate e anche attive le reazioni degli ambientalisti: noi abbiamo sempre denunciato gli enormi rischi per la salute di tutti i cremonesi

L'ARIA E' PESSIMA DA ANNI MA NON C'E' SERIA VOLONTA' DI RISOLVERE I PROBLEMI - Grazie, direttore del Vascello, per l’attenzione ai problemi ambientali. La tabelle ufficiali confermano una drammatica realtà che non da oggi muove il nostro impegno. D’altronde, nel giorno in cui si festeggia il partito democratico, anche Legambiente si accorge che a Cremona l’aria è pessima e la retrocede pesantemente nella qualità urbana.
Ma l’aria è pessima almeno dal 2004, quando veniva classificata al vertice della classifica e i verdi già chiedevano a Corada una discontinuità con il mancato operato di Bodini per lunghi anni, senza difesa dagli inquinamenti da traffico e industrie ad alto impatto .
Non c’è stata volontà e scelte conseguenti per risolvere seri problemi che penalizzano la salute , molti ritardi ed inutili attese ci hanno portato sempre più in basso e anche chi controlla ( ARPA ) non ha effettuato quanto necessario per prevenire gli alti livelli di rischio per aria , acqua e terreno .
Amministrare la città significa fare scelte importanti, premiando i comportamenti virtuosi e stimolando lo sviluppo SANO.
I verdi consigliano il sindaco e gli assessori con pochi riscontri . Ai cittadini i frutti del torpore nelle scelte ambientali, anno dopo anno , in sordina come le polveri invisibili che penetrano nel corpo, disperse dalla raffineria, acciaieria, inceneritore, motori a scoppio .
Attendiamo che il Nuovo Partito Democratico dia vero impulso a chi ha sempre governato Cremona, senza curarne in profondità la salute , senza rincorse da emergenza acuta .
Matteo Lodi, capogruppo Verdi in Consiglio Comunale di Cremona

LE CONSEGUENZE SONO ANCHE LA EMARGINAZIONE ECONOMICA - Il Vascello rende noti dei dati che sono la conferma, purtroppo, del grave stato di emergenza ambientale in cui vegeta la città di Cremona, nonostante gli allarmi che in questi anni abbiamo lanciato come semplici cittadini attenti ai rischi della popolazione, oppure come aderenti al Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia.
Dispiace prendere atto della grave inerzia dei politici cremonesi di ogni ordine e grado (dai parlamentari, ai consiglieri regionali, ai responsabili dei partiti salvo qualche rarissima eccezione), degli amministratori del Comune di Cremona e della Provincia di Cremona di fronte ad un quadro sempre più allarmante.
I dati che da tempo stanno emergendo con frequenza quotidiana sull'ambiente sembrano lasciare neppure un graffio sulla dura scorza di coloro che governano senza pensare al rispetto dei principi fondamentali dei cittadini italiani sanciti dalla Carta Costituzionale agli articoli 9 e 32, articoli nei quali vengono poste le basi per la tutela della salute e del rispetto dell'ambiente.
In barba a questi principi, sembra che a Cremona si sia invece innescata una corsa all'orrido, per rendere ancora peggiore la situazione: si moltiplicano e si ampliano industrie inquinanti, si continua a tollerare la presenza ormai in mezzo alle case della città di Cremona di una raffineria che usa sostanze ed emette fumi e polveri che possono provocare il cancro, come scrivono le stesse aziende nei documenti pubblicati anche sul sito internet del Comune di Cremona alla voce Ambiente-Industrie a rischio di incidente rilevante.
Recentemente presso l'Ospedale di Cremona si sono inaugurati nuovi reparti di oncologia ed avviata una collaborazione con due Università estere: forse avviare una politica di prevenzione eliminando le cause di certe malattie costerebbe meno ai cittadini e ne migliorerebbe davvero la salute.
Non si capisce nemmeno la nuova legge antismog della Regione Lombardia: da una parte si pongono limiti alla cirocolazione dei veicoli, mentre dall'altra si approvano progetti per otto nuove autostrade dal costo di 11 milioni di Euro e da 1 milione di veicoli-giorno in più, per ampliare industrie inquinanati senza avviare una vera politica di risanamento ambientale di una delle cinque regioni più inquinate al mondo come è la Val Padana.
Tra poco l'Europa dei mercati porrà il nostro Paese fuori dal mercato e non è un gioco di parole. Dal 2008 al 2012 lo Stato (con nuove tasse fatte pagare ai cittadini) pagherà 12 miliardi di Euro (3 miliardi di Euro all'anno) per non aver rispettato i limiti del protocollo di Kyoto. Il nostro Paese doveva diminuire i gas serra del 6%, invece li ha aumentati del 12%. Ci troviamo a dover già recupere il 18% ed affrontare la sfida dell'Europa che pensa di ridurli di un ulteriore 20%. Non solo: Germania e Inghilterra che ci propongono i loro progetti di riduzione dei gas serra e dell'inquinamento del 40-50%.
Se anche Stati Uniti, Cina e India prima o poi adegueranno necessariamente la loro industria e accetteranno la sfida per conciliare il loro sviluppo con la riduzione dell'inquinamento, il nostro sistema produttivo corre il serio rischio di esserre posto, nel giro di qualche anno, fuori dal sistema della competitività globale.
Noi avevamo già lanciato l'allarme inascoltati non appena abbiamo potuto leggere il “Rapporto Stern” sugli enormi, insostenibili costi per l’industria se già da oggi non affronta il problema di un diverso modello di sviluppo legato alla questione ambientale e all’urgenza di abbassare la temperatura del Pianeta. Non c’è scampo: senza strategie che pongano al centro l’ambiente e l’uomo, il nostro Paese non lo salva nè il neonato Partito Democratico, nè il Berlusconi o il Montezemolo di turno.    Se non cambia rapidamente strategia, il nostro Paese rischia di essere emarginato, di essere fuori dalla competitività a livello globale per l’insipiente voracità della sua classe dirigente che favorisce, abnubilata dai poteri forti, la distruzione fisica dell’ambiente e dei suoi cittadini. Dei rischi che stiamo correndo qui a Cremona e non solo, se ne accorgeranno i lettori dei dati sul suo giornale? Me lo auguro per il bene di tutti. Sarebbe opportuno cominciare a far sentire la propria voce a chi ci governa senza aspettare che lo ordini Beppe Grillo.
Ezio Corradi - Vicepresidente - Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia

RESPIRIAMO BENZINA E... SONO PURTROPPO DATI REALI E UFFICIALI - Abbiamo letta la sconvolgente tabella dell'agenzia APAT in merito agli inquinanti presenti nell'aria di Cremona, pubblicata sul Vascello, relativa ai dati dell'inquinamento cui è esposta la nostra città; e ci chiediamo se stiamo respirando aria oppure... vapori di benzina!
Ci chiediamo anche se questa tabella non è frutto “di errori di battuta”, visti i “dati limite” incredibilmente divergenti da quelli che “parrebbe” siano quelli realmente rilevati.
Certamente la “cosa” è talmente clamorosa che non possiamo esimerci dal farla avere alla nostra sede nazionale, visto che la voce di un piccolo comitato provinciale come il nostro potrebbe passare inosservata; mentre quella della prima - e forse non solo in ordine di presenza ed attività, anche se datata 1955!...- organizzazione consumeristica italiana potrebbe avere maggior significato, soprattutto per un raffronto anche con tutti i dati del Paese.
dott. Luigi Bellini, presidente del Comitato di Cremona dell’Unione Consumatori
PS - Tra l’altro - come previsto - in sede di Agenda 21 del Comune di Cremona si è parlato della tabella citata. Ed ho visto che non pochi l’avevano vista, anche se non adeguatamente valuata nei suoi effetti dirompenti...
Sull’argomento quindi è possibile che s’abbia a ritornare al più presto, fors’anche con un’azione riprendendo lo schema di quelle in via di raccolta.
Per la cronaca Agenda 21 raccoglie ed elaborerà dette azioni sino alla data del 30/11/07, data in cui verrà a cessare tutto l’impianto di Agenda 21.
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Raccogliamo con simpatia la evidente provocazione del dott. Bellini che certo persegue lo scopo di confermare all'opinione pubblica il fatto - da rabbrividire - che non ci sono errori. Non abbiamo trascritto nulla: abbiamo esattamente riprodotto in copia e incolla persino nel formato e nei caratteri dai siti on line ufficiali sia i dati ufficiali dell’Agenzia APAT, che è l'agenzia ministeriale italiana, sia quelli, altrettanto ufficiali, dell’EPER che è l’analogo organismo dell’ Unione Europea, due enti ai quali per obbligo di legge debbono affluire le rilevazioni degli inquinanti delle aziende di importanza nazionale e internazionale. Le nostre pagine sono esattamente uguali a quelle ufficiali, salvo il taglio di alcuni spazi senza testo o con link riferentesi ad altri argomenti. Comprendiamo lo stupore e l’allarme per cui si può sperare che noi ci si possa essere sbagliati. Purtroppo la realtà è quella rappresentata, anche se a troppi incoscienti o interessati politicanti farà comodo ignorarla e accantonarla. Ma i cremonesi che respirano quest’aria e che possono pagare questo inquinamento in modo terribile, resteranno un’altra volta indifferenti? Noi assolviamo al dovere di informarli. Adesso tocca a loro ed anche a noi, come cittadini. Prediamo atto quindi con soddisfazione della mobilitazione dell'Unione Consumatori.

INCREDIBILE. SONO DATI NOTI NON SOLO DA OGGI - Ho appreso dal "Vascello" i dati riguardanti l'emissione degli inqunanti della raffineria Tamoil, resi noti dal Ministero Italiano e dalla Comunità Europea. Sono dati che in modo inequivocabile creano e confermano l'allarme per lo stato dell'ambiente del nostro territorio. E' strano che solo quest'anno sia scoppiato il problema visto che questi dati sono noti dal 2005.Penso che finalmente i cittadini debbano essere informati sullo stato dell'ambiente della loro città. Non è soltanto un problema riguardante i pozzi delle società canottieri! Non c'è da stupirsi se Cremona non compare nella classifica delle città italiane ove si vive meglio! Speriamo che le persone che hanno la responsabilità della salute dei cittadini affrontino con trasparenza e determinazione la situazione ambientale dell'area cremonese , anche per la presenza di altre industrie ad alto impatto e rischio ambientale, installate a ridosso della città.
Frigoli Luigi del G.I.S. (Gruppo Impegno Sociale di Cavatigozzi)
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UNA PRECISAZIONE CHE AVVALORA LA LETTERA DI CUI SOPRA. LA COMMISSIONE EUROPEA CONTRO LA POLLUZIONE (EPER) HA PUBBLICATO I DATI DELL'INQUINAMENTO TAMOIL NON DAL 2005 MA SIN DAL 2001! PERO' NESSUNO DEI RESPONSABILI DELLA CITTA' HA BATTUTO CIGLIO. PIU' PIACEVOLE UN VIAGGIO IN LIBIA, AGGIRANDO L'EMBARGO.

La Magistratura fa partire gli avvisi di garanzia nei confronti dei vertici della Raffineria


Giungono sei anni dopo l'autodenuncia e la pubblicazione dei dati sulla polluzione dell'UE mentre il teatrino continua e la politica si schernisce dicendo che non ne sapeva nulla: dunque o è inefficiente, e spende male i quattrini dei cittadini oppure è grandiosamente distratta - Ma l'ex sindaco Bodini in un intervista si è difeso dicendo di aver comunicato il tutto agli organi competenti: quadro desolante insomma, al quale adesso Corada cerca di sottrarsi con messaggi tranquillizzanti


Si moltiplicano gli aspetti sconcertanti della vicenda Tamoil. L'azienda petrolifera si autodenuncia nel 2001. Da quella denuncia l'UE pubblica i dati sulla polluzione aerea e nel terreno della Raffineria di Cremona. Ma nessuno negli enti locali fa accertamenti, neppure legge i dati pubblicati dall'Unione Europea che sono davvero desolanti. Eppure ci sono continue segnalazioni dei miasmi da idrocarburi che si propagano spesso soprattutto nella zona Po della città. Ma Comune e Provincia non battono ciglio, appunto. Ed anche oggi affermano che non sapevano nulla. Il che è davvero scandaloso, perché in ogni caso se non si sono acorti, allora vuol dire che, cari signori, non sapete fare il vostro mestiere, con tutti gli uffici e gli ingegneri che si debbono occupare di ambiente, una orgaizzazione costosa che però, mostra una volta di più la totale inefficienza dei primi enti di tutela dei cittadini. Oppure, cari politici, siete clamorosamente distratti e avete altro di cui occuparvi, in stanze ben lontane dagli interessi del cremonese qualunque.

Comune er provincia - prendiamola per buona - non sapevano e non udivano nulla, ma non avevano neppure il naso. Non sapevano nulla? L'ex sindaco Bodini avverte di aver comunicato il tutto. Ovviamente solo agli organi competenti. Ed allora il quadro spaventoso di inefficienza (ma anche il contrasto con il diritto dei cittadini di essere informati) si allarga.

Da questa situazione desolante l'ultima notizia proveniente dalla magistratura: a seguito immaginiamo della denuncia Tamoil ma anche, ci auguriamo, come doveroso seguito della denuncia presentata dagli ambientalisti quando il guaio viene a galla, anche la Magistratura, se dio vuole, apre un'inchiesta. Sei anni dopo l'autodenuncia. La velocità della Magistratura italiana. Adesso la lacuna è finalmente colmata. Si apprende che il pm Cinzia Piccioni ha fatto partire gli avvisi di garanzia per i vertici Tamoil. Possiamo davvero consolarci con il detto: meglio tardi che mai? No, il serafico sindaco Corada, dopo tutto questo pasticcio avverte i soci delle Canottieri:"I dati sui pozzi ci dicono che potete stare tranquilli". Amen.


Tamoil darà a fine anno l'esito dei carotaggi nel terreno e dei controlli sull'acqua


Le commissioni ambiente pubbliche sono state ospiti al CRAL Tamoil da dove hanno avviato una visita che ha toccato le altre canottieri: si sentono soddisfatte e per la maggior parte tranquille; perchè noi ci proccupiamo tanto?



Tamoil : "Marciamo a tutto ritmo negli adempimenti" . Ma nessun accenno all'inquinamento dell'aria ed i periti incalzano con i loro dati: terreni contaminati


Le commissioni ambiente pubbliche sono state ospiti al CRAL Tamoil : si sentono soddisfatte e per la maggior parte tranquille; perchè i cittadini si preoccupano tanto? La politica non vede l'ora di farla finita con una vicenda che accusa la sua inefficienza. Ma non tutto va ben madama la marchesa, i periti stanno presentando i loro dati sull'inquinamento del terreno per consegnarli al PM Cinzia Piccioni.


I controllori sono stati ospiti della controllata. Così la Commissione consigliare consiliare Politiche Ambientali del Comune e analoghi rappresentanti della Provincia di Cremona si sono ritovati al CRAL TAMOIL. Sembrava di assistere alla visita in gita premio di una scolaresca alla Torre di Pisa. Solo che nella circostanza si affrontava un aspetto della enorme crisi ambientale che da cinquant'anni grava sulla città prodotta con assoluta disinvoltura dalla raffineria oggi Tamoil.
In proposito qualche anticipazione sulle conclusioni dei periti incaricati di riferire al PM Cinzia Piccioni parla di una assoluta compromissione dei terreni della Tamoil e della società canottieri più vicine tanto che le società canottieri sono pronte a presentare il conto. Ed aggiungono i presidenti delle società, facendo chiarezza per l'opinione pubblica così malamente rappresentata: "La Tamoil attua soltanto un'opera di intervento in emergenza, idonea soltanto a mantenere lo stato attuale delle cose".
Nessun eco di quanto sopra e neppure una manifestazione di disagio (salvo qualche domanda dei due verdi) al gentile invito della Tamoil rivolto alle commissioni ambiente pubblica e tutto teso a mostrare l'avvio dell'impianto "pompa e tratta" in funzione da venerdì 17 novembre, dove confluiscono e possono essere trattate le acque di falda che escono dai pozzi barriera in avanzata realizzazione dopo il noto scandalo: di questi sono già attivi dieci su quindici. Si procede, inoltre, a 70 campionamenti del terreno e a 30 analisi delle acque. L'esito si saprà probabilmente con l'anno nuovo. Possibili - ha detto il direttore Tamoil Gilberti - ulteriori attività". Dunque potrebbe esserci altro.
Silenzio assoluto sulle emissioni in atmosfera. Ma i nostri rappresentanti di destra e sinistra, accolti cortesemente, è ovvio, erano in gran parte felici e contenti: perchè tanto can can? Vedete che tutto va a posto... sembravano dire. In un comunicato poi, evidentemente non soddisfatta della benevolenza che in genere ha mostrato la commissione pubblica mista, la raffineria che inquina da oltre 50 anni ha anche fatto le pulci ai resoconti di organi di stampa, ma non al nostro asoslutamente preciso, che non avrebbero dato la tempestica esatta dei tempi di realizzazione relativi al poco che è stato richiesto a tamponamento dei guai riscontrati la scorsa estate e sui quali ha tremato la politica cittadina la quale, come si è constatato anche stavolta, non vede l'ora che non se ne parli più.
Gli inquinamenti nell'aria e nell'acqua della Tamoil secondo i dati ufficiali fino al 2005. Le tabelle qui sopra.

Una questione seria: la pubblicità sul bollettino del Comune ne inficia l'obiettività?
Tutto ciò a proposito, sempre, del caso Tamoil. L'interrogativo da un lettore. Risponde, arrabbiato, il responsabile del Comune: "Noi rispettiamo i codici che regolano la pubblicità". Però, nessuno ha detto il contrario. Il problema è di opportunità. Leggi

E se la Raffineria Tamoil va a fuoco?

Cosa fare, come difendersi, dove fuggire. Vai





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di Mer, 28 nov 2007