Cronache di Cremona e provincia


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Una importante riforma del palazzo Comunale di Cremona decisa dalla Giunta
Si riaprono all'accesso gli archi con i finestroni verso Piazza Piccola (oggi piazza grande: Stradivari) che nell'800 erano ingressi di botteghe e come tali, in parte, durarono fino agli anni '30 del 1900: ma ancor prima qui era il carcere della città


La pianta progettuale del palazzo Comunale disegnata l'8 febbraio del 1868 con inchiostro nero da Camillo Della Noce, ingegnere capo dell' ufficio comunale. Faceva parte di 17 tavole per il progetto di riforma avviato dagli amministratori per trasformare le annesse cacere monumentali in uffici comunali e botteghe. La decisione presa dalla Giunta Corada è, per la parte verso piazza Piccola, un ritorno a questa pianta.

Dove si mettevano ai ferri ladri e assassini, si apriranno al pubblico gli uffici delle relazioni con i cittadini



Veduta di Piazza piccola e del carcere di Cremona di Gioanna Dalrè ripresa nell'opera "Praetorum Cremonae series chronologica..." di Francesco Arisi, del 1731. Una veduta non ricorrente nell'iconografia cittadina, ma proprio per questa ragione assai interessante per le riflessioni che suggerisce in tema di urbanistica e di conservazione dei monumenti cittadini. E' su quest'ala del palazzo comunale che si interverrà con l'apertura degli attuali finestroni per favorire l'ingresso dei cittadini agli uffici delle relazioni pubbliche, un destino per certi aspetti paradossale, ma forse non propriamente del tutto contrastante: un tempo dalle stesse porte si entrava ammanettati e magari con la prospettiva di lasciare la testa nelle pubbliche esecuzioni che avvenivano in piazza San Gerolamo, davanti alla chiesa omonima. Adesso le porte si aprono per favorire le pubbliche relazioni con il pubblico che potrebbe anche lamentare di essere strangolato dalle imposte e dagli altri balzelli comunali.

Aspettiamo con pazienza che comincino i lavori per la realizzazione di nuovi uffici per le relazioni pubbliche al piano terra di Palazzo Comunale. Il costo complessivo dell’intervento ammonta a 350mila euro.
Sarà risistemato l’intero piano terra dell’ala nord del Palazzo Comunale, rendendolo direttamente accessibile da piazza Stradivari, migliorando l’accessibilità degli uffici dei piani superiori. Questo intervento, al quale potrebbe seguire la sistemazione dell’atrio principale di ingresso al palazzo già autorizzato dalla Soprintendenza, costituisce il primo tassello di una ben più organica e complessa operazione di riqualificazione dell’immobile che porterà il Palazzo Comunale ad essere il cuore dell’attività politica e decisionale, concentrando in poche sedi periferiche tutti gli uffici operativi.
Il tutto avverrà in due distinti interventi. Il lavoro più rilevante riguarda la riapertura degli archi che prospettano su piazza Stradivari e via Lombardini, per consentire il diretto accesso alla nuova sede dell’URP/Informacittà negli spazi attualmente occupati dall’Ufficio Stipendi e dare, anche fisicamente, il senso di apertura e trasparenza del “palazzo” verso i cittadini.



Ecco due straordinarie foto d'epoca di due maestri della fotografia cremonese. Nel riquadro, s'appoggia all'ala del palazzo comunale, la struttura dell'antico carcere: è una foto di Aurelio Betri di fine '800. Non esiste ancora via Lombardini. La foto grande ritrae invece Piazza Piccola con il monumento a Vittorio Emanuele prima dei lavori per la costruzione della Camera di Commercio. É di Ernesto Fazioli e siamo nel 1936. Si può notare che nell'ala del palazzo comunale prospicente la piazza due archi sono chiusi, come oggi, mentre altri due ospitano ancora le botteghe. E' qui che gli archi verranno tutti riaperti al pubblico con il nuovo progetto del comune di Cremona.

L’operazione di apertura degli archi trova riscontro nelle vicende del Palazzo Comunale: in alcune immagini storiche di Cremona si rileva che negli anni Trenta del '900 questi archi sono stati più volte oggetto di trasformazioni - aperture e chiusure - dovute alle diverse necessità delle attività commerciali che in quel periodo occupavano gli ambienti che così ritroveranno la loro dimensione originaria e una maggiore flessibilità d’uso.
L’altra operazione riguarda la sostituzione dell’attuale ascensore che dall’atrio d’ingresso serve il primo ed il secondo piano del palazzo. La collocazione di uffici aperti al pubblico al piano terra dell’ala nord, posta ad un livello inferiore rispetto al cortile Federico II di oltre un metro e mezzo, impone l’esigenza di raccordare anche questo livello tramite un nuovo impianto.
Per l’esecuzione si procederà con l’approvazione di un progetto esecutivo “stralcio” fino alla concorrenza della somma già iscritta a bilancio (€ 110.000,00) e con successivi cottimi fiduciari via via che si renderanno disponibili ulteriori finanziamenti.




In aggiunta alle documentazioni sul palazzo comunale, ecco come Luigi Voghera, in un clima romantico di ricostruzioni di un medioevo favoleggiato, voleva trasformare la facciata del palazzo comunale. Per nostra fortuna, ci riuscì soltanto in parte. Abbiamo ricavato il disegno dalla "Raccolta dei disegni dell'architetto luigi Voghera" che l'editore Pietro Gallotti pubblicò nel 1842, compilata dal figlio Oreste. É l'unico disegno della facciata progettata dal Voghera con i mensoloni per le sette statue e gli archi a sesto acuto che non prevedevano il successivo sottoportico. Va ricordato che anche all'interno dei portici del palazzo erano aperte diverse botteghe commerciali. (riproduzione Fazioli).




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di Dom, 14 ott 2007