Sempre
più frequentemente la gente viene manovrata e
influenzata in modi così subdoli da arrivare a fare
involontariamente ciò che altri vogliono. Non pochi
movimenti religiosi alternativi si prodigano per indurre
gli interlocutori a sostenere le loro idee e i loro
obiettivi, ricorrendo raramente ad argomenti convincenti
e facendo spesso appello a un preteso senso di
solidarietà e lealtà. Agli affiliati viene
ripetutamente raccomandato di evitare di dare
limpressione che essi subiscano i dettami dei
vertici del movimento e di non ripetere mnemonicamente
quanto viene scritto nelle loro pubblicazioni per non far
rilevare agli estranei che gli adepti vengono
indottrinati a furia di ripetere ciò che i capi dicono
loro. Tuttavia, nonostante gli sforzi fatti per celare la
realtà dei fatti, è evidente che tanti affiliati ai
movimenti religiosi alternativi vivono in un ghetto
culturale, attorno al quale il movimento erige un
cordone sanitario invalicabile per impedire
che le informazioni del cosiddetto mondo
possano penetrare nella mente dei singoli adepti. Questa
precauzione fa sì che gli adepti credano (e
difendano a spada tratta) in concetti, idee e postulati
scientifici che sono stati banditi dalla
cultura della società civile già da secoli. Uno degli
strumenti più spesso impiegati per costringere a questa
tremenda forma di lobotomia culturale è la
paura. Naturalmente, non la paura del dolore fisico, ma
quella della disapprovazione del movimento,
dell'ostracismo, della perdita dei privilegi.
Chi è animato da nobili finalità educative espone ogni
aspetto di una questione e incoraggia la discussione.
Invece, i propagandisti ci bombardano con le loro trovate
e scoraggiano la discussione. Molte volte i veri motivi
dei propagandisti sono nascosti. Essi vagliano i fatti,
dicono quelli favorevoli e nascondono gli altri. Alterano
e travisano la realtà, si specializzano in menzogne e
mezze verità. Il sereno e logico ragionamento è il
principale nemico del propagandista! Egli perciò cerca
di soffocare la ragione e di stimolare la passione.
Steven
Hassan, esperto in problemi di salute mentale, spiega:
«L'essenza del controllo mentale è che esso incoraggia
la dipendenza ed il conformismo, mentre scoraggia
l'autonomia e l'individualismo ... [esso] cerca di
indebolire la capacità dell'individuo di prendere da
solo le sue decisioni. Nei culti totalitari, la seconda
grande componente del controllo mentale, prevede un tale
indottrinamento dei membri al punto che essi
interiorizzano la dottrina del gruppo, fanno proprio un
nuovo linguaggio, e adottano tecniche di blocco del
pensiero per tenere la loro mente sotto controllo. Nei
culti totalitari, l'ideologia è interiorizzata,
divenendo la verità, la sola mappa della
realtà. La dottrina non solo serve a filtrare le
informazioni ma regola anche il modo in cui le
informazioni devono essere assimilate. Normalmente, la
dottrina è assolutista, e divide tutto in bianco e
nero, o in noi e gli altri. Tutto ciò
che è buono appartiene al gruppo. Tutto ciò che è
cattivo è esterno ad esso. ... Il singolo membro non ha
bisogno di pensare perché la dottrina pensa per lui ...
Un altro aspetto fondamentale del controllo mentale
consiste nell'addestrare i singoli membri del gruppo a
bloccare ogni informazione che è critica nei confronti
del gruppo stesso. Vengono infranti i suoi meccanismi di
difesa cosicché egli adesso difenderà la sua nuova
identità settaria contro la precedente identità. La
prima linea di difesa è la negazione (Ciò che tu
dici non esiste proprio), la razionalizzazione
(Se ciò avviene, è per un'ottima ragione)
... Se l'appartenente al gruppo percepisce che le
informazioni che gli pervengono sono un attacco al capo,
alla dottrina, o al gruppo, egli subito si pone sulla
difensiva. Egli viene infatti addestrato a non credere
nelle critiche, da qualsiasi parte provengano. Già in
anticipo è stato preparato, gli è stato pure detto che
tutte le critiche sono menzogne che Satana pone
nelle menti degli uomini, o le menzogne che
il mondo stampa nei mezzi di informazione tendono a
screditarci, poiché essi sanno che noi siamo contro di
loro. Paradossalmente, il fatto che il gruppo sia
oggetto di forti critiche conferma sempre di più i suoi
membri nella convinzione di essere nel giusto».
Adesione debole: una forma
di difesa
Non
pochi contatti con affiliati a movimenti religiosi
alternativi, in particolare con Testimoni di Geova,
indicano che alcuni si trovano in una profonda crisi di
fiducia nel movimento cui hanno affidato le sorti della
loro vita. Negli ultimi tempi, alcuni di questi contatti
hanno rafforzato il nostro convincimento che,
specialmente tra i seguaci della Torre di Guardia, si va
diffondendo una sorta di adesione debole
allideologia geovista. Si tratta di
unadesione caratterizzata dalla convinzione che i
vertici del Movimento meritano fiducia solo nella misura
in cui agiscono secondo criteri biblici e dimostrano di
seguire tali princìpi; infatti, agli occhi degli adepti,
le crescenti evidenze di disonestà intellettuale -
documentata da condotte e dichiarazioni dei vertici
geovisti - hanno posto drammaticamente il problema:
possiamo avere piena fiducia in chi non ci ha detto tutta
la verità, mostrandosi inaffidabile? Appare evidente che
non pochi Testimoni di Geova sono afflitti da dubbi
sullattendibilità delle spiegazioni
bibliche contenute nelle pubblicazioni della
Torre di Guardia: diamo contenuto a queste riflessioni.
Per
fare solo un esempio recente, che ha turbato diversi
Testimoni di Geova, citiamo la vicenda legata al servizio
civile sostitutivo di leva, per tanti anni rifiutato dai
Testimoni col timore di essere sanzionati e poi,
improvvisamente quanto inspiegabilmente, accettato a
seguito di un semplice articolo apparso nelle pagine
della rivista La Torre di Guardia del 1°
maggio 1996. Ray Franz ha svelato che per anni,
precisamente dal 1978, ci sono stati contrasti tra i
membri del Corpo Direttivo internazionale di Brooklyn
sulla posizione da assumere riguardo al problema:
riformatori e conservatori erano ai ferri corti e non si
trovava una democratica via di uscita, mentre migliaia di
giovani Testimoni nel mondo subivano lonta del
carcere per motivi che neanche capivano del tutto. Se poi
qualcuno di questi giovani, incarcerati per una presa di
posizione che oggi non richiede più lo stesso
sacrificio, ora si lamenta per aver sofferto inutilmente
- a causa di un ventennale contrasto politico
tra i vertici geovisti - costui viene anche
colpevolizzato perché critica le istruzioni che
Geova dà tramite la sua organizzazione (cfr.
La Torre di Guardia del 15 agosto 1998, pp.
17-19). Vicende del genere inducono i Testimoni in crisi
ad abbandonare la linea di condotta di affidamento
totale ai vertici del Movimento e creano
disorientamento circa il contenuto della
verità da pubblicizzare. Appare evidente il
fatto che ai vertici del Movimento, più che
laccuratezza del messaggio, importa che esso venga
accolto dalla gente; perciò il Testimone in crisi si
sente propagandista di un messaggio sì persuasivo, ma
non per questo sufficientemente motivato e ben radicato
nella Bibbia. Chissà cosa penseranno questi Testimoni in
crisi ora che la Società Torre di Guardia (nel numero
del 22 agosto 1998 di Svegliatevi!) ha
quantificato il costo della propaganda porta a
porta in 150 dollari a visita! Quanti soldi
risparmia il Corpo Direttivo geovista grazie alla buona
fede di migliaia di adepti.
Promesse da marinaio!
Dinanzi
alla Commissione Europea per i Diritti Umani del
Consiglio dEuropa, il Geovismo si è impegnato a
non esercitare più alcuna pressione né ad adottare
alcuna sanzione nei confronti degli adepti che ricorrano
allemoterapia. Infatti a conclusione della 276^
sessione di questa Commissione, tenuta a Strasburgo dal 2
al 13 marzo 1998, è stato annunciato - tra laltro
- che il ricorso n° 28626/95, proposto dalla filiale
bulgara dei Testimoni di Geova (Khristiansko Sdruzhenie
Svideteli na Iehova) contro il Governo di
Sofia, era stato risolto con un accordo tra le parti in
causa.. (la notizia è stata diffusa anche dal sito
ufficiale della predetta Commissione Europea:
http://194.250.50.201/eng/E276INFO.148.html). Il
contenzioso tra il Governo bulgaro e lAssociazione
geovista di quel Paese era sorto in seguito al rifiuto
del riconoscimento legale del Geovismo in Bulgaria. Tale
rifiuto era stato motivato anche dalla constatazione che
certe direttive dellOrganizzazione geovista possono
compromettere la salute pubblica in considerazione del
fatto che esse non mostrano rispetto per la vita
umana allorquando si richiede di rifiutare
lemotrasfusione anche in casi in cui è a
repentaglio la vita dellindividuo. A seguito
dellaccordo intervenuto tra le parti in causa, il
Governo di Sofia ha assunto limpegno di promuovere
una legislazione nazionale che consenta il libero
esercizio dellobiezione di coscienza al servizio
militare di leva e di concedere il riconoscimento
giuridico allAssociazione bulgara dei Testimoni di
Geova; da parte loro, i rappresentanti del Geovismo si
sono impegnati a includere nello statuto
dellAssociazione una clausola che consenta agli
affiliati di esercitare una libera scelta in materia di
emoterapie, senza alcun controllo o sanzione (espulsione)
da parte dellAssociazione.
A prima
vista sembra che questa notizia sia foriera di grandi e
inattesi cambiamenti nella vita dei Testimoni di Geova,
non solo in Bulgaria ma in tutto il mondo; infatti, se i
vertici del Geovismo si sono impegnati formalmente,
dinanzi alla Commissione Europea per i Diritti Umani, a
non sanzionare gli adepti che ricorrano a emoterapie,
ciò dovrebbe implicare un radicale cambiamento nella
direttiva, valida a livello mondiale, espressa da La
Torre di Guardia del 15 luglio 1961 con le seguenti,
inequivoche parole: chi riceve la trasfusione del
sangue devessere stroncato dal popolo di Dio
mediante la scomunica o disassociazione (pag. 447).
Purtroppo, però, temiamo che il comportamento dei
responsabili del Geovismo bulgaro sia invece
unaltra manifestazione della strategia della
guerra teocratica adottata ripetutamente dal
Corpo Direttivo geovista.
Per un
dettagliato esame di questa diabolica strategia, si
possono consultare le pagg. 59-79 del libro MOVIMENTI
RELIGIOSI ALTERNATIVI: effetti delladesione e
motivi dellabbandono di A. Aveta e S. Pollina,
pubblicato dallEditrice Vaticana. In questa sede
basterà rilevare che, mentre i rappresentanti del
Geovismo in Bulgaria si accordavano con il Governo di
Sofia nei termini suindicati, qualche giorno dopo - il 27
aprile 1998 - con un comunicato stampa diffuso dalla sede
centrale di Brooklyn del Geovismo a commento della
definizione del contrasto con le autorità bulgare
dinanzi allautorevole organo del Consiglio
dEuropa, il Corpo Direttivo precisava che i
termini dellaccordo non riflettono un cambiamento
nella dottrina dei Testimoni di Geova. Ancora una
volta, il Corpo Direttivo geovista ha fatto ricorso a un
linguaggio ambiguo nei confronti del Consiglio
dEuropa, del Governo bulgaro e, purtroppo, anche
degli ignari adepti in totale buona fede.