Matrix: simbologia, riferimenti filosofici, religiosi e letterari nel film, dialoghi e dettagli significativi

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Riferimenti letterari

Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll
"Segui il coniglio bianco" viene dalla storia di Alice che segue un coniglio nella sua tana [nel caso di Neo una ragazza con il tatuaggio di un coniglio bianco] per entrare nel Paese delle Meraviglie.

"Ti mostrerò quant’è profonda la tana del coniglio" è un’altra allusione di Morpheus al passaggio di Alice nel Paese paese delle Meraviglie. Anche Tank menziona quest'opera dicendo: "D'ora in poi, Alice, di meraviglie ne vedrai un sacco!". Un riferimento visivo si trova nella lunga caduta di Neo nel tunnel di "scarico" del pod, quando viene scollegato dai cavi (Alice cade nella tana del Bianconiglio e rotola in un tunnel stranamente profondo).

Il riferimento al coniglio si ritrova anche in un’allusione obliqua: quando Neo è in attesa dall’Oracolo, alla televisione stanno trasmettendo un film, Night of The Lepus, che tratta della storia di un gigantesco coniglio mutante. Questo procedimento di creazione di simboli attraverso citazioni indirette (quasi un gioco di specchi) si ripete più volte e almeno in un altro caso avviene sempre con il mezzo televisivo: infatti mentre Neo attraversa l’appartamento di una vecchia signora, la televisione sta trasmettendo l’immagine di un uomo minaccioso vestito di nero. Si tratta del Numero 2, dalla serie di telefilm The Prisoner, una serie molto orwelliana di un villaggio ‘artificiale’ dove viene rinchiuso un agente segreto che ha tentato di fuggire dalla propria organizzazione.

Inoltre il 1999, anno di uscita del film, è l'Anno del Coniglio secondo l'astrologia cinese; l'Oroscopo Cinese lo descrive come "un anno generalmente piacevole che porterà nuove speranze nella vita di molti".

Un’altra allusione al romanzo di Carroll si ritrova nella scena in cui Neo tocca lo specchio e la sua mano inizia a trasformarsi, e nelle molte scene dove sono presenti specchi (un evento importante nel viaggio di Alice è l'incontro con uno specchio). Neo vede nello specchio se stesso riflesso, cioè vede il riflesso della sua personalità frammentata. Tutti noi siamo molteplici, pensiamo di essere integri perché abitiamo un corpo singolo, ma in realtà molte parti che vengono dall'inconscio, dalle nostre infradimensioni, usano il nostro corpo a loro personale discrezione senza che noi possiamo farci nulla. Lo specchio è rotto a simboleggiare lo stato in cui versa la nostra personalità.
Quindi prima d'essere scollegati dal Sistema di condizionamenti la personalità riacquista integrità; ecco perché lo specchio si ricompone: Neo sta per conoscere e concretizzare la reale immagine di sè.

Simulacra and Simulation di Jean Baudrillard
Il libro dove Neo nasconde i programmi, all'inizio del film, si intitola "Simulacra & Simulation". Ponendolo nella scena iniziale, gli autori ci suggeriscono di fare attenzione ai simulacri e al simbolismo nel resto del film. La frase che Morpheus pronuncia rivolto a Neo "Benvenuto nella tua nuova desertica realtà" ("Welcome to the desert of the real" nell'originale) è la parafrasi del primo capitolo di questo libro filosofico. Baudrillard sostiene che il nostro mondo non è più "reale" ma bensì "iperreale", una simulazione della realtà sconnessa da ciò che prima era reale; inoltre la maggior parte delle persone in Occidente preferisce questa simulazione alla realtà effettiva. Da questa base si sviluppano i simulacri, copie di cose ricreate all'infinito finchè non rimane più traccia di qualcosa di originale. La simulazione è la norma al mondo d'oggi e non va confusa con la "rappresentazione". Una rappresentazione può essere usata per distinguere le cose false in quanto per definizione una rappresentazione riguarda una cosa esterna e diversa. Una simulazione invece proclama sè stessa come la reale istanza di ciò che viene simulato, e non una cosa esterna ad essa. In una simulazione non è possibile distinguere dove il finisce il falso ed inizia il vero, perchè all'interno della simulazione tutto è contraffatto. Il reale, scrive Baudrillard, viene prodotto da cellule miniaturizzate, matrici e banchi di memoria, modelli di controllo - e può essere riprodotto all'infinito partendo da questi elementi. Non ha più bisogno di essere razionale in quanto non esiste più un modello al quale essere confrontato. Deve soltanto essere operativo ed efficace.

Questo naturalmente è il concetto che sta dietro al mondo virtuale descritto nel film. "Hai vissuto in un mondo dei sogni creato da un computer, Neo", dice Morpheus. 

Baudrillard scrive: "E' sempre una questione di dimostrare il vero attraverso l'immaginario; provare la verità attraverso lo scandalo, provare la legge attraverso la trasgressione, provare il lavoro attaverso lo sciopero, provare il sistema attraverso la crisi..."

Un esempio della iperrealtà, continua Baudrillard, sono le simulazioni al computer che i media ci propinano quando non esistono filmati per illustrare l'evento (ad esempio incidenti, fatti di guerra o addirittura eventi sportivi). L'iperrealtà ci viene spacciata come realtà anche se ovviamente è filtrata attraverso gli interessi di chi ci mostra questo materiale.

Uno degli aspetti più evidenti dell'iperrealtà sono i gigantesci centri commerciali presenti soprattutto negli USA, nei quali andare a fare compere diventa un evento in sè e non è più direttamente correlato all'acquisizione di cose che realmente ci servono. Si fa shopping solo per aver qualcosa da fare. Si comprano cose di cui non si ha bisogno, che in certo senso loro stesse ci hanno trovato attraverso l'esperienza dello shopping, la pubblicità e il marketing. Questo è ancora più vero con l'emergere dell'e-commerce, dove il denaro non passa materialmente di mano e si scelgono gli articoli solo attraverso foto e descrizioni scritte su un monitor.

Dicendoci cosa è di moda e cosa no, cosa è giusto, cosa è sbagliato, cosa pensare e cosa dire, i governi, le aziende e i media ci impongono cosa fare e cosa essere. Questa è ovviamente una simulazione della libertà di scelta: possiamo scegliere qualunque cosa dal menù, ma non possiamo creare noi il menù. 

Il capitolo sul Nichilismo è particolarmente importante nello schema simbolico del film ed è per questo che i fratelli Wachowski hanno deciso di citarlo così prominentemente nel film. Baudrillard discute un nuovo tipo di nichilismo, non così semplice come il classico "Dio è morto". Invece il nichilismo moderno è basato sull'inerente "sparizione" delle cose. Perciò non solo il significato ma anche l'apparenza delle cose è messa in discussione. Il risultato è la generale e completa indifferenza presente tra le masse, anche tra chi si proclama "religioso". L'Agente Smith descrive a Morpheus lo stato del mondo con questa frase: "Miliardi di persone che vivono le loro vite.... incoscientemente". Questo è il risultato di ciò che Baudrillard chiama simulazione e ipersimulazione. La TV distrugge il significato delle cose, ad esempio, rovescia e simula la realtà. Ultimamente sono molto popolari i "reality show": non siamo più noi a vedere la TV, lei vede noi

Molti di noi si sentono come parti di un meccanismo in un vasto sistema di macchine. Baudrillard sostiene che la maggioranza delle persone è perfettamente soddisfatta di esistere in questo sistema tecno-politico-economico che non ha significato al di là del proprio fine. La politica usa la gente per qualunque fine si prefigga; interessi esterni influenzano e controllano il governo che è al momento al potere; le corporations e i governi invadono la nostra vita privata, ci controllano e manipolano i nostri consumi.  

Non Ho Bocca e Devo Urlare di Harlan Ellison
Durante il suo incontro con l'agente Smith, Neo si ritrova senza bocca mentre invece vorrebbe urlare per chiedere aiuto. La trama di questo libro di H. Ellison racconta che dopo che un sistema informatico globale diventa consapevole ed intelligente, comincia a combattere contro gli umani per il controllo. Alla fine vince e come vendetta imprigiona alcuni esseri umani in un mondo artificiale creato dallo stesso sistema di computer. Un passaggio del libro ricorda da vicino il dialogo in cui l'Agente Smith racconta a Morpheus quanto odia gli umani (vedi più avanti).

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