Lo studio e la ricerca


Il salvataggio dei porti di Oneglia e Porto Maurizio

Per la rivista "Storia e memoria", edita dall'Istituto genovese, Francesco Biga ha scritto un ampio saggio, frutto di lunghe e pazienti ricerche, sul salvataggio dei porti imperiesi alla vigilia della liberazione. Particolare risalto trovano nelle pagine di Biga il contributo dato da alcuni uomini delle SAP locali, nonché il ruolo avuto da due militari tedeschi,il maresciallo guastatore Johannes Schlieben e il marinaio musicante Hermann Deget, i quali, ricevuto l'ordine di far brillare le cariche posizionate nei moli e nelle banchine, manomisero gli apparecchi di accensione salvando così gli impianti portuali dalla distruzione (25.4.1945). Biga descrive poi l'opera di bonifica dei due porti e di quello di Sanremo, compiuta dopo la liberazione dalla Compagnia portuale "Maresca" in stretta collaborazione con le rispettive Capitanerie. Il saggio comparirà sul prossimo numero della rivista.

 

Sintesi della storia della Resistenza imperiese

Per conto della casa editrice Einaudi, Francesco Biga ha elaborato una sintesi della Resistenza imperiese destinata a un'opera enciclopedica sulla Resistenza italiana attualmente in preparazione. Il testo rievoca in particolare le battaglie partigiane dell'estate 1944 e i pesanti rastrellamenti compiuti dal nemico nella Prima zona operativa Liguria durante l'inverno successivo. Vengono segnalati gli atti eroici compiuti sia dai partigiani combattenti sia dalla popolazione civile di fronte alle feroci rappresaglie nazifasciste. La narrazione si conclude con le vicende della liberazione delle città costiere tra il 24 e il 26 aprile 1945. Completano il lavoro alcuni dati statistici sul contributo di lotta e di sacrifici della popolazione della provincia di Imperia, insignita di medaglia d'ora al V.M..

 

Genesi e vicende della canzone "Fischia il vento"

Al convegno nazionale di studi sui canti partigiani, tenutosi a Biella il 16 e 17 ottobre 1998, Francesco Biga ha presentato un saggio che ricostruisce con scrupolo documentario la nascita del testo di quella che fu la canzone per eccellenza della Resistenza italiana. Composta dal pioniere della guerriglia partigiana imperiese, il medico Felice Cascione, intorno al Natale del 1943, la canzone cominciò ad essere cantata a gennaio 1944 per le valli di Diano, Andora e Albenga. Verso la fine di quello stesso gennaio Felice Cascione cadeva in combattimento ad Alto, in Val Pennavaire. Basato su documenti autentici conservati presso l'archivio Isrecim, il lavoro di Biga chiarisce in via definitiva la questione dell'autore e delle originarie parole di questo canto, sottoposto per cinquant'anni a rielaborazioni non sempre disinteressate e spesso anche infelici. L'autore ha inoltre rivisitato la storia editoriale di "Fischia il vento" nel dopoguerra, con la prima pubblicazione da parte della casa discografica Metron e le vicende dei relativi diritti d'autore, riconosciuti alla madre di Cascione. Il saggio comparirà tra gli atti del convegno in via di pubblicazione.

 

Materiali sulla storia degli internati militari e civili lavoratori coatti nel Terzo Reich

L'Istituto sta prestando assistenza agli interessati nella raccolta della documentazione utile ai fini della richiesta di risarcimento presso il governo tedesco, secondo un diritto riconosciuto da una recente legge federale. Nel corso di quest'operazione, numerosi ex-internati imperiesi hanno versato all'Istituto, in originale o in copia, tutta una serie di interessanti materiali, che vanno dai documenti personali rilasciati dalle autorità tedesche ( carte d'identità, libretti di lavoro, lasciapassare, ecc. ) ai diari di prigionia, ritagli di giornali, opuscoli e altri manoscritti o stampati, nonché una varietà di cimeli di un certo valore museale. I materiali saranno quanto prima inventariati e ordinati in un fondo a parte, di cui si darà pubblico resoconto a raccolta ultimata.


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