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BIOGRAFIE DEI TESTIMONI

Albino Rodolfo "Axerto". Porto Maurizio (ora Imperia) 1922

L'otto Settembre 1943 è militare a Tortona, presso il 38 Reggimento Fanteria. Sfuggito avventurosamente alla cattura da parte dei tedeschi che occupano la caserma, raggiunge Imperia dopo alcuni giorni. Dopo i bandi di arruolamento del 25 Settembre, assieme ad altri viene forzatamente convogliato su un treno diretto a Vercelli da dove si veniva inoltrati in Germania. Nuovamente fuggito, torna a casa per unirsi alla Resistenza nella formazione comandata da Giovanni Alessio "Peletta", che opererà per tutto il corso della guerra partigiana intorno al Monte Faudo, tra l'alta Val Prino e la Val Carpasina. Il 24 Aprile 1945 è tra i partigiani che scendono a Porto Maurizio (IM). Dopo la liberazione formerà con altri partigiani, una cooperativa di trasporti che inizialmente utilizzerà mezzi abbandonati dal nemico e recuperati. Attivo testimone della Resistenza imperiese, è attualmente Segretario della sezione A.N.P.I. di Porto Maurizio.

Don Allaria Olivieri Antonio "Poggio", Andagna (Triora) 19.11.1923

Nel 1943, ventenne, è studente di teologia presso il Seminario di Bordighera. Nel mese di Ottobre, rifiutando l'arruolamento nella Repubblica di Salò, sale in montagna. Con lo pseudonimo di "Poggio", entra nella formazione di Guglielmo Vittorio "Vitò" presso Loreto di Triora. E' incorporato nelle formazioni garibaldine con prevalenti compiti di staffetta e servizio informazioni. Il 25 maggio 1944 viene arrestato ad Andagna nel corso di un rastrellamento. Riuscito a fuggire grazie alla complicità di un soldato austriaco, torna al distaccamento. Il 18.6.1944 partecipa alla battaglia di Carpenosa che vede la liquidazione del presidio tedesco. Rimane nella Resistenza fino alla fine del conflitto. Il 25 Aprile 1945 è a Sanremo con il battaglione del Com. Vincenzo Orengo "Figaro". Finita la guerra, riprende gli studi interrotti e diviene Sacerdote. Attualmente è Archivista della Curia Vescovile di Ventimiglia. Curatore del libro "I Testimoni Raccontano..." che contiene le relazioni dei parroci della Diocesi di Ventimiglia al Vescovo Rousset intorno agli eventi bellici e resistenziali di cui sono stati testimoni. (Edito a cura della F.I.V.L.-A.G.I. di Imperia. Aprile 1999)

Badellino Sandro "Sandro", Imperia 20.9.1924

Entra a far parte della Resistenza il 10 Maggio 1944, nella 4a Brigata Garibaldi comandata da Setti Mirko "Mirko", che opera nella zona del Monte Acquarone, tra la Valle Impero e la Val Caramagna. Dopo soli 20 giorni partecipa ad una prima fortunata azione alla Caserma "Siffredi" di Oneglia che frutterà un buon bottino di armi. In seguito passerà nella formazione "Volante" di Silvio Bonfante "Cion" che opera nella val Steria (Testico, Rossi, Stellanello), e nella "Volantina" del Comandante "Mancen" - Massimo Gismondi. Ai primi di Agosto, durante uno scontro, subisce varie ferite che lo costringono convalescente per un mese dopo essere sfuggito alla cattura. Costretto nuovamente alla fuga dal suo rifugio in seguito ad una spiata, raggiunge il Bosco di Rezzo nella circostanza del famoso rastrellamento che si concluderà con la Battaglia di Monte Grande. Sebbene ferito, vi partecipa affiancando la squadra di mortaisti che, colpendo le postazioni tedesche da S.Bernardo di Conio, ebbe un ruolo determinante nella riuscita dell’operazione. In seguito, fino alla liberazione, ricopre l'incarico di Intendente presso il Distaccamento "Comando" di Mancen. Il 25 Aprile ‘45 scende ad Andora in qualità di Commissario di brigata. E' autore di un libro di memorie pubblicato nel 1998: "Mia memoria partigiana" dal Centro Editoriale Imperiese. Attualmente è Segretario dell'A.N.P.I. provinciale.

Biga Francesco "Jav", Cervo Ligure 16.1.1924

Nel 1943 è militare in Sicilia nel corpo dei Bersaglieri. Durante lo sbarco alleato dell'11 Luglio, cade ferito da schegge di granata. Trasportato nella ritirata all'ospedale militare di Ancona, vi resterà fino alla fine dello stesso mese. Viene trasferito alla caserma "Crespi" di Imperia per la convalescenza, dove resterà fino ai primi di Settembre. Passato all'ospedale militare di Genova, verrà inviato dalle autorità tedesche al distretto di Savona per essere reintegrato nell'esercito di Salò. Fuggito e raggiunto l'entroterra di Diano, resta nascosto fino alla fine di Maggio per evitare l'arruolamento. Dal 1 Giugno entrerà a far parte delle formazioni garibaldine nella 1a Brigata del Comandante "Cion" -Silvio Bonfante. Impiegato in servizi di informazione e trasporti (mulattiere), viene catturato dai tedeschi il 2 Dicembre del 1944 nel corso di una missione di trasporto. Fu tenuto nella prigione di Pieve di Teco sospettato di appartenere alla Resistenza. Nel frattempo la S.S. tedesca arrestava anche il padre Giacomo, tenendolo in prigione dal 1 al 6 Gennaio. Il 31 Marzo 1945 assieme ad altri riusci' ad evadere. Raggiunto il dianese, collaborò con la S.A.P. della 3a Brigata "Novaro" fino alla liberazione. Ricercatore e storico. Autore di numerosi libri e pubblicazioni tra i quali: "Antologia della Resistenza dianese", 1965; "Dalle valli al mare Diano e Cervo nella Resistenza, 1975; il III Volume della "Storia della Resistenza Imperiese", 1976; "Felice Cascione", 1996; "Companeros!" Imperiesi e albenganesi nelle Brigate Internazionali in Spagna, 1999. Dal 1980 è Direttore Scientifico Dell'Istituto Storico della Resistenza di Imperia.

Bottelli Claudio "Rossano", Alassio 8.5.1925

Nel 1943, studente al Liceo classico, è anche pescatore iscritto a registro della "Gente di mare", esente dalla chiamata alle armi. Si iscrive alla cellula clandestina del P.C.I. e, per la relativa libertà di movimento di cui gode, viene incaricato di organizzare la brigata S.A.P. di Alassio. All'inizio del 44 viene però arrestato e consegnato ai tedeschi che lo incorporano nella T.O.D.T. come carrettiere a Martinetto. Impiegato nella costruzione delle fortificazioni costiere, dopo il bombardamento alleato ai ponti ferroviari di Albenga, riesce a fuggire a Solva, dove riprende clandestinamente l'attività resistenziale. dal 3 Giugno del 44 fino alla smobilitazione del 16.5.1945, fa parte del Distacc.S.A.P. di Alassio "E.Castellaro" (3a Brig.,6a Div. "S.Bonfante"). Partecipa alle battaglie della liberazione, tese soprattutto alla neutralizzazione dei tedeschi in ritirata e ad impedire le distruzioni degli impianti minati. Il 25 Aprile sarà ad Alassio, dove tutt'ora vive ed esercita la professione di avvocato con la convinzione del ruolo sociale che questa deve comportare.

Caprile Pietro "Bersaglio", Sanremo 1925

Dopo l'otto Settembre 1943, viene forzatamente arruolato dalla R.S.I. ed inviato In Francia a Hières a lavorare per l'esercito tedesco. Dal Gennaio del 1944 viene trasferito in Germania in un campo di lavoro e addestramento ad Oliberg. Di nuovo in Francia a Marsiglia in un corpo di bersaglieri sempre sotto comando tedesco (da ciò il successivo nome di battaglia "Bersaglio"), rientra in Italia nell'estate del 1944 dopo lo sbarco alleato in Provenza. Fuggito assieme a numerosi altri commilitoni nella zona di Salsomaggiore (Parma) entrerà nella Resistenza con la Brigata "Beretta" che opera tra le provincie di Parma e Modena, dove resterà fino alla liberazione.

Cattaneo Carlo "Carletto", Alessandria 10.4.1921

Il padre, macchinista ferroviere, socialista, partecipa attivamente agli scioperi del 1921 e, dopo la presa del potere da parte dei fascisti nel 1922, viene radiato dalle Ferrovie perché rifiuta il giuramento di fedeltà al nuovo regime. In seguito a ciò la famiglia si trasferisce a Ventimiglia. Il 25 Luglio del 1943 Carlo Cattaneo è militare, giunto da due giorni in Slovenia fra le truppe italiane di occupazione. L'8 Settembre il presidio di cui fa parte si dilegua, abbandonato da chiunque avesse un grado di comando. Rientrato avventurosamente in Italia assieme ad alcuni commilitoni, dismessa la divisa, riesce a tornare a casa verso la fine del mese e trova Ventimiglia bombardata. In Ottobre con i bandi di arruolamento della R.S.I. si presenta ad Imperia per evitare l'arresto ma, rientrato a casa sale subito in montagna a Carmo Langan dove il Comandante "Vitò" sta costituendo le prime formazioni partigiane dell'estremo ponente. In seguito assumerà il comando del Distaccamento di Pigna-Buggio appartenente alla 5a Brigata. Il 2 Luglio del 44 partecipa , al comando della formazione, alla battaglia di Castelvittorio; dopo lo sbandamento che ne segui', il suo distaccamento non fu ricostituito. Entrerà a far parte del Comando di Brigata accanto al comandante "Vitò". Fu uno dei protagonisti della Repubblica di Pigna. Alla liberazione con il suo gruppo entrerà a Ventimiglia.

Conio Giuseppe " Zabù", Riva Ligure 1.6.1924

Entra a far parte della Resistenza Ligure il 9.6.1944, nella zona del Monte Faudo con la formazione del Com.te "Peletta" (Giovanni Alessio). Per le sue ottime doti, è quasi subito nominato Commissario del I Distaccamento della 4a Brigata, comandata da Gatti Giovanni "Danko". Con tale funzione operò per tutto il corso della Resistenza e fino al 13 Giugno 1945. A partire dal 25 luglio 1944 partecipa anche con funzioni organizzative e dirigenti a numerose azioni tra le quali: 25.7.44, cattura della postazione tedesca di Garbella (Imperia) con bottino di armi ed 8 prigionieri; 28.8.44, assalto alla postazione del Batt. S.Marco di Poggi (IM) con cattura di armi e 27 prigionieri tra i quali molti passarono nelle fila della Resistenza; 6.9.44, battaglia di S.Brigida (Dolcedo) contro preponderanti forze tedesche; 26.9.44, battaglia di Badalucco, duro colpo inferto a tedeschi e fascisti; 15.4.1945, battaglia di Pietrabruna contro formazioni dei Bersaglieri impegnati in rastrellamento. Il 25 Aprile 1945, nel tardo pomeriggio entra a porto Maurizio con il compito di occupare la locale questura. Per un giorno ricoprirà la funzione di Questore di Imperia, che verrà poi assunta dal "Curto" Nino Siccardi, Comandante della Ia Zona Liguria, su designazione del C.L.N.

Daprelà Giuseppe "Pippo" o "Camola" Porto Maurizio 23.5.1920

Nel Settembre del 1943 presta servizio militare presso la Caserma Crespi ad Imperia. Dopo l'8 Settembre, partecipa ad un fallito tentativo da parte di alcuni ufficiali di organizzare un battaglione del nuovo E.I. presso la caserma di Pieve di Teco. Tornato a casa a Porto Maurizio dove, già sposato, è padre di un bimbo di appena due mesi, vi resterà poco perché costretto a darsi alla macchia con altri compagni nella zona del M.Faudo. Portando con sé alcune armi della dotazione militare, formeranno un embrione di banda partigiana. Quindi si aggregherà ad un gruppo organizzato sotto il comando di Vittorio Acquarone, reduce della Banda di F.Cascione, che si sposta all'Alpe di Rezzo, ad Aquila d'Arroscia, a Marmoreo. Con la costituzione della formazione del Comandante Peletta (Giovanni Alessio), che opera alla testata della Val Prino, vi si trasferisce svolgendo mansioni di collegamento e trasporti a mezzo mulo. In seguito la formazione si allargherà dividendosi in due distaccamenti (poi tre), di uno di questi egli diviene Commissario. Nel Dicembre del 44 si ammala e torna a casa in condizione di clandestinità. in seguito mantiene i collegamenti con la banda effettuando servizi di informazione e forniture di generi base. Quando risale in montagna reintegrandosi nella formazione sarà a pochi giorni dal 25 Aprile.

Dorgia Renato "Plancia", Vallecrosia, 6.4.1925

Nel Novembre del 1943, studente, viene chiamato alle armi. Non vuole servire l'occupante tedesco e la Repubblica di Salò. Si rifugia, renitente, presso parenti nella zona di Ronco Scrivia fino alla metà di Maggio del 44. Rientrato a Vallecrosia, prende contatti con la locale cellula comunista clandestina. Il 20 Giugno è a Carmo Langan per integrarsi nella Resistenza, dove trova il Comandante "Vitò". Subito dopo farà parte del "Gruppo Sbarchi" del Distaccamento "Nuvoloni" basato a Negi che, fino alla liberazione opererà in contatto con la Francia via mare. In zona "Rattaconigli" o "Racconigi" presso Vallecrosia, vi era una postazione di Bersaglieri che collaboravano con la Resistenza; da tale località avvennero le numerose missioni di imbarco e sbarco di prigionieri liberati, ufficiali della Commissione Alleata, tra cui il Capitano Bentley, armamenti ecc. alle quali partecipò assieme al partigiano "Caronte" Pedretti, pilota del motoscafo che faceva la spola tra Cap Ferrat (Villefranche) e Vallecrosia. Il 23 Aprile 1945, è con il suo Distaccamento in Vallecrosia, liberata due giorni prima dell'arrivo degli alleati. E' stato insignito di Croce al Merito di guerra per attività partigiana.

Gatti Giovanni "Danko", Riva Ligure 1923

Entra a far parte della Resistenza il 6 Giugno del 1944 e il 20 dello stesso mese è già Commissario di squadra. Fino al 27 Agosto fa parte del Distaccamento "Peletta". Per le ottime doti che gli vengono subito riconosciute dai suoi compagni e dai superiori viene designato quale Comandante del II* Distaccamento della IV Brigata, II Divisione. Al comando di 60 uomini, ha partecipato a tutte le più importanti azioni, anche combinate con altri distaccamenti del settore tra la Valle Argentina e le Valli di Porto Maurizio. Il 25.7.44 partecipa alla cattura della postazione nemica di Garbella (Imperia Porto M.). Il 28.8.44 comanda quella contro la stazione del Batt. S.Marco di Poggi (Imperia) con la cattura di 27 prigionieri buona parte dei quali passarono poi alla Resistenza. Il 6.9.44 a S.Brigida (tra Dolcedo e la valle di S.Lorenzo) affronta due compagnie tedesche in azione di rastrellamento; nei 35 minuti di battaglia con poche munizioni, infligge al nemico una sconfitta che gli costerà perdite rilevanti. Ancora al comando del suo distaccamento al completo, ebbe una parte fondamentale nella famosa battaglia di Badalucco del 26 Settembre 1944 che costò ai nemici parecchie decine di uomini tra bersaglieri, camicie nere e nazisti. Il valore dimostrato gli valse l'Encomio Solenne da parte del Comando Operativo Ligure. Dopo la liberazione venne congedato con il grado di Tenente.

Di grande capacità comunicativa, scevro di retorica nel suo testimoniare la Resistenza di cui fu protagonista, è stato tra i più validi collaboratori del progetto. Si è spento il 17 Aprile 1999, pochi giorni dopo un suo incontro con gli studenti della Scuola Media di S.Lorenzo al Mare, e pochi giorni prima di un appuntamento con la scuola Media di Riva Ligure.

Garibaldi Geromina "Mina", Diano Marina 25.10.1923

Patriota, di famiglia antifascista, fin dal 1935 si era formata con i principi democratici e antifascisti grazie all'opera educativa di una insegnante ebrea, la Prof.ssa Giobia Sanjacopo. Partecipa nel Luglio 43 alle manifestazioni antifasciste e l'8 Settembre partecipa al tentativo di far fuggire dei carabinieri da un treno diretto in Germania. A partire dalla metà di Ottobre, incomincia a coordinare sistematicamente un gruppo di ragazze che copertamente collaborerà con la Resistenza dianese per tutto il periodo della guerra: furti di materiali e munizioni dai depositi tedeschi, organizzazione del trasporto dei medesimi verso i distaccamenti, produzione di documenti falsi per i partigiani, collegamenti fra il C.L.N. e le formazioni di montagna, produzione e diffusione di giornali e volantini clandestini. Dal 1 Gennaio 45 fino alla liberazione fa ufficialmente parte della S.A.P. della 1a Brigata.

Guglielmo Vittorio "Vitò", Sanremo 2.2.1916

Antifascista, nel 1936 fa parte di un gruppo di circa 40 compagni del Ponente Ligure che si arruolano nelle Brigate Internazionali a difesa della Repubblica Spagnola e ne organizza l'espatrio clandestino. Da Figueras e Albacete si trasferisce nel Marzo1937 a Madriguera dove si sta ricostituendo una Brigata. Combatte a Fuencarral e in Aprile a Madrid. Viene ferito durante la battaglia di Brunete ( Villafranca del Castillo), ed in seguito partecipa alle battaglie di Estremadura, Argan, Huesca e sul fronte dell'Ebro. Con la disfatta della Repubblica Democratica ripara in Francia attraverso i Pirenei. Internato in campo di concentramento, viene rimpatriato nel 1940. Condannato per renitenza alla leva, viene inviato sul fronte greco-albanese e successivamente a Creta. L'otto Settembre 1943 è al deposito militare di Caserta, da dove raggiunge Sanremo e quindi la Valle Argentina vicino a Triora. Qui inizia subito ad organizzare un distaccamento garibaldino. Nel Marzo del 1944 durante un'azione, viene nuovamente ferito al petto da un colpo di pistola. Guarito, nel mese di Luglio assume il comando della V Brigata che assieme alla IV ed alla Ia costituiscono la IIa Divisione d'assalto Garibaldi "Felice Cascione". Dirige un grande numero di battaglie ed azioni partigiane, spesso vittoriosamente. Tra il 4 e l'8 Ottobre dirige la difesa della Repubblica Partigiana di Pigna resistendo a soverchianti forze nemiche. Subisce con la sua Brigata il grande rastrellamento dell'Ottobre 44, riuscendo a sganciarsi e passare con essa a Fontane in Val Corsaglia, attraverso Upega, Viozene ed il Mongioie. In Novembre rientra in Liguria e il 19 Dicembre assume il comando della IIa divisione. Il 25 Aprile 1945, al comando di circa 2000 uomini occupa Ventimiglia, Sanremo, Bordighera, Taggia e porto Maurizio. E' stato insignito di Medaglia d'Argento al V.M. Vive tra Sanremo e Triora, ed è punto di riferimento insostituibile per la Resistenza Imperiese.

Izetta Francesco "Giuliano", Taggia 12.3.1926

Nel 1944, a 18 anni, riceve la cartolina di chiamata alle armi della Repubblica di Salò. La sua scelta per la Resistenza è automatica e, il 6 Giugno partecipa alla sua prima azione partigiana in Carpenosa (Molini di Triora). Sette giorni dopo ha il suo battesimo del fuoco durante un attacco ad una colonna tedesca in Ciabaudo. Il 3 Luglio partecipa alla battaglia di Carmo Langan ed il 14 Agosto a quella di Baiardo durante la quale vede cadere uccisi il Comandante "Marco", il Commissario "Alfredo" ed un altro compagno. Ancora, alla fine di Settembre partecipa alla famosa battaglia di Badalucco, a metà Novembre in Valle Oxentina e, per tutto l'inverno a numerose azioni nella zona. Nel Febbraio 1945 è Comandante di Squadra; la formazione di cui fa parte, subisce un pesante rastrellamento sopra Beusi, nel quale perderanno la vita 18 compagni tra cui il Commissario di distaccamento che egli andrà a sostituire. Ai primi di Aprile è in Pian Rosso, sopra Viozene, per intercettare i lanci alleati, frangente nel quale si combatte una dura battaglia contro i tedeschi nella quale verrà ferito il Comandante. Il 25 Aprile sarà tra coloro che scendono dalla montagna a Sanremo.

Attualmente è Segretario della Sez. A.N.P.I. di Taggia ed attivo portatore della memoria partigiana.

Lodi Silvio "Nello", Pegognaga (MN) 11.11.1925

Contadino, presta servizio militare nei Bersaglieri a Genova dal Dicembre 1943 al 1 Agosto 1944. Il 25 dello stesso mese entra nelle formazioni partigiane della 2a Divisione "Cascione" e fa parte del V Distacc. della 5a Brigata "Nuvoloni" comandata da "Vitò" che opera nell'Alta Val Nervia. Il 29 Agosto partecipa già alla sua prima azione partigiana a Pigna seguita da diverse altre a Baiardo ed in tutta la zona operativa. A partire dall'11 Ottobre partecipa alla ritirata che condurrà il grosso delle forze della resistenza a Fontane in Val Corsaglia, dopo il tragico rastrellamento di Upega. Rientra nella zona di Bregalla il 23.11.44. Sarà poi ad Agaggio e Glori in Valle Argentina: il 6 Gennaio 1945 partecipa ad una azione contro il presidio repubblichino di Carpenosa. Viene catturato nella zona tra Castelvittorio e Baiardo durante un rastrellamento il 1 Febbraio 1945; creduto semplicemente un renitente ai bandi di arruolamento della R.S.I. viene imprigionato per alcuni giorni e tenuto in seguito come ostaggio fino al 25 Marzo. Dal 13 Aprile sarà di nuovo presso le formazioni con il settimo e il sesto distaccamento fino alla liberazione ed alla successiva smobilitazione del 25 Maggio 1945.

Mariani Angelo "Athos", Bordighera 1921.

Militare nell'aviazione come marconista di bordo. L'8 Settembre 1943 è in servizio presso la Scuola di Volo Notturno alla base di Verona. Raggiunta Bordighera dopo varie peripezie, per circa un anno riesce a tenersi in clandestinità svolgendo attività di propaganda antifascista. Entra nella Resistenza ai primi di Settembre del 1944 nella 5a brigata Garibaldi comandata da Alborno Mario "Cecoff", che opera nella zona di confine. Partecipa a numerose azioni tra la Val Nervia e la Val Roia (Perinaldo, Negi, Grammondo ecc.). Fa parte del Gruppo Sbarchi che svolge continuamente contatti e trasporti tra Vallecrosia (zona Rataconigi) e Villefranche: trasporto di prigionieri alleati liberati, verso la Francia, e sbarchi di armi e attrezzature verso l'Italia. Dal Marzo 1945 fino alla liberazione opera come marconista, assieme ad altri partigiani italiani, presso il Quartier Generale Alleato di Cimiez (Nizza). Vive a Bordighera ed è fra i principali collaboratori del progetto Storia e Memoria.

Mela Attilio "Leo", S.Agata (Imperia) 13.1.1921

Nel 1943 è Sottotenente dell'Aviazione Militare in servizio alla base aerea di Le Luc-Le Cannet nel Var in Francia. Dopo l'8 Settembre, attraverso varie peripezie raggiunge S.Agata, frazione di Imperia dove vive la sua famiglia. Subito è a capo della locale banda partigiana appena costituita dai giovani del paese. Il 14 Dicembre partecipa con essa al primo vero scontro armato della Resistenza imperiese: la battaglia di Colla Bassa. Senza salire in montagna, continua a collaborare clandestinamente rimanendo in paese. Viene arrestato una prima volta nel Luglio del 44 e tenuto una settimana nel penitenziario di Oneglia che viene nel frattempo bombardato. Nel Gennaio del 1945 è ricoverato all'ospedale di Porto M. per una peritonite e qui raggiunto da un nuovo arresto che, lo costringerà assieme ad altri antifascisti in uno speciale reparto "piantonati", fino alla liberazione. Attivo collaboratore dell'Istituto Storico, studioso, autore di alcuni libri tra cui: "Qualcosa della Resistenza" 1995 e "Aspettando Aprile", 1998, steso in seguito agli incontri con gli studenti e stimolato dalle loro domande.

Napolitano Luigi "Gino", Sanremo 1.1.1924

Nel1943 è militare nel Regio Esercito in Istria. Dall'8 Settembre al 15 Dicembre è nella Resistenza istriana. Sarà poi con le formazioni autonome di "Mauri" dalle quali, nel Marzo del 44 passa definitivamente alle formazioni Garibaldi della Ia Zona Liguria. Per le sue doti di coraggio e spirito combattivo veniva subito nominato Com.te di Distaccamento che, per l'aumentato numero di volontari divenne poi Battaglione. Come risulta da un rapporto, era considerato dai nazi-fascisti "elemento assai pericoloso". Protagonista di un gran numero di battaglie tra le quali: Carpenosa, Giugno 44; Badalucco, 29.6.44; Ceriana, Agosto 44; Carmo Langan, 8.10.44 e Febbraio 45; Baiardo, Marzo 45; nell'inverno 1944/45 ha il compito di riorganizzare la Va Brigata "Nuvoloni"della IIa Divisione, della quale sarà Vice Comandante fino alla liberazione di Sanremo. Ferito in combattimento a Baiardo, è stato insignito di Medaglia d'argento al V.M. Negli anni settanta è stato eletto per due legislature consecutive alla Camera dei Deputati, nelle liste del P.C.I.

Nardi Mario "Generale", Modena 1912

Nel 1943 è Capitano del Regio Esercito e dopo l'8 Settembre 1943 passa alla Resistenza sull'Appennino Emiliano. Nel Luglio 1944 è membro dello Stato maggiore della Repubblica Partigiana di Montefiorino (MO) al comando di circa 4000 uomini che oppongono una strenua resistenza alle truppe di occupazione tedesche a ridosso della "Linea gotica". Sostiene un grande numero di battaglie. Sfugge miracolosamente alla morte fingendosi colpito da una fucilata al viso sparatagli da distanza ravvicinata che, senza colpirlo lo investi' solo con un getto di polvere. Il suo presunto cadavere venne spogliato degli effetti personali ed abbandonato sul posto. Dopo la liberazione prosegue la carriera militare congedandosi con il grado di Generale. Vive a Sanremo, dove ha partecipato come testimone-protagonista ad incontri nelle scuole.

Pesavento Giancristiano "Gian Burrasca", Asiago 20.8.1922

Di famiglia antifascista, aderisce dopo l'8 Settembre 43 al P.C.I. clandestino di Porto Maurizio dove viveva dal 1936. Attivo nella propaganda antifascista, attraverso l'affissione di manifesti e diffusione di volantini che avveniva durante gli allarmi aerei. Il 20 luglio del 44 viene arrestato mentre con altri sta cercando di mettere in funzione una stazione radio clandestina e tenuto per 10 giorni presso la questura di Porto M. Da questa viene trasferito al Distretto Militare di Savona dove sarà forzatamente arruolato nella Contraerea. Viene destinato a Treviso da dove, appena giunto nei primi di Settembre fugge per raggiungere Asiago dove ha parenti e qui, si unisce alla Resistenza in una formazione badogliana autonoma del Battaglione "Sette Comuni". Dopo un rastrellamento e la dispersione del gruppo, riuscirà a tornare a casa anche grazie alla divisa della F.L.A.K. (Forza antiaerea tedesca) che indossa. Ai primi di Ottobre entra nella 4a Brigata Garibaldi "E.Guarini" comandata da "Kim" Montagna che opera nell' entroterra di Porto M. In seguito sarà aggregato al distaccamento Comando della Brigata. Nel Febbraio 1945 è con la missione alleata di cui faceva parte il Cap. Bentley , presso il Santuario della Madonna di Lampedusa in Valle Argentina. Infine fece parte del Triumvirato Insurrezionale di brigata assieme a "Tunin" Balestra e Umberto Borromini ,"Brescia", Capo della 4a Brigata. Alla liberazione fu tra coloro che occuparono S.Stefano al Mare.

Poli Rino "Rino", Ventimiglia 29.8.1927

Patriota, di famiglia antifascista, nel Luglio del 43 studente di 16 anni, partecipa alle manifestazioni antifasciste per la caduta di Mussolini. Dopo l'8 Settembre è tra coloro che recuperano le armi dalla caserma di Forte Annunziata abbandonata dall'esercito, che saranno distribuite ai primi partigiani. In seguito si dedica costantemente alle attività cospirative in Ventimiglia Alta. Dopo lo sbarco alleato di S.Raphael, nell'autunno del 44 partecipa all'organizzazione di una spedizione via mare con un gozzo a remi, che porterà in Francia diversi antifascisti che saranno integrati come ausiliari presso il comando alleato di Nizza. In questo collabora con i "Gruppi di sbarco" di Giulio Pedretti "Corsaro". Lascia quindi Ventimiglia assieme ad un gruppo di sfollati e, dopo un fallito tentativo di collegarsi al distaccamento di Eliano Vicari "Serpe", che opera sul Gordale, si sposta definitivamente a Pairola nell'entroterra di S.Bartolomeo al Mare dove ha degli appoggi, ed ai primi di Dicembre del 44 entra a far parte della S.A.P. locale fino alla liberazione.

Rebaudo Giovanni "Janot", Monaco Principato 29.11.1921

Entra nella Resistenza in seguito ai bandi di arruolamento della R.S.I. del 24.6.1944. Come molti altri giovani preferisce combattere per la libertà anzicché al servizio dell'occupante tedesco. Entra a far parte del Distaccamento di Buggio comandato da Carlo Cattaneo "Carletto", che opera nella zona di Carmo Langan. Dopo una settimana, il 2.7.44, ha il suo battesimo del fuoco con la battaglia di Castelvittorio; dopo il relativo sbandamento si ricompone a Cima Marta un distaccamento comandato da Basilio Mosconi. Con questo parteciperà a numerose ed importanti azioni: presa di Pigna e difesa della sua Repubblica partigiana; a Passo Muratone e Monte Lega con la cattura di un cannone nemico, che verrà usato contro la caserma di Dolceacqua; a fine Luglio distruzione del Ponte della "Bunda" di Pigna per tagliare i rinforzi ai tedeschi. Tra l'8 e il 18 Ottobre partecipa con tutta la IIa Divisione alla ritirata di Fontane (CN) passando da Viozene. In Novembre il rientro in Liguria a riprendere i territori abbandonati ricostituendo le brigate. Il 6 Gennaio 1945 si batte fra Agaggio e Glori contro i militi del Battaglione Monterosa di stanza a Molini di Triora. A Marzo è in missione a Pigna per ricostituire una formazione, qui subisce il rastrellamento del 10.3.45 che porterà alla cattura di numerosi ostaggi ed alla fucilazione di 14 suoi compagni partigiani a Latte. Il 24 Aprile 1945 è con tutta la Divisione "Cascione" a Baiardo dove, il Comandante Vitò dispone il piano di occupazione della costa. Il 25 Aprile è tra coloro che sfilano a Ventimiglia.

Steria Pietro "Franco", S. Bartolomeo al mare 12.7.1920

Militare negli Alpini del Battaglione Pieve di Teco, nel Giugno 1940 è già, anche se per pochi giorni, sul fronte occidentale nell'offensiva contro la Francia, nella zona di Col Maurin e Barcelonnette. Poi, tra il 1940 e il 41 sul fronte albanese. Infine tra il 42 ed il 43 sul fronte russo. Il 17 Gennaio del 43, il battaglione "Cuneo", del quale fa parte, sarà l'ultimo ad abbandonare il fronte. Al termine della famosa ritirata viene posto in convalescenza per il congelamento di un piede e torna a casa. Il 6 Settembre è al Distretto Militare a Genova dove gli viene rinnovata la licenza. Rientrato a S.Bartolomeo, pur non avendo più obblighi di leva sceglie la clandestinità. Per tutto il corso della guerra e fino alla liberazione, militerà nella S.A.P. (Squadra di Azione Patriottica) di Diano Marina "S.Novaro", vivendo alla macchia e svolgendo una costante azione cospirativa ed informativa a favore della Resistenza e delle formazioni partigiane della zona.

Trucco Carlo , "Girasole" , Imperia 22.12.1925

Di famiglia antifascista, è militante del P.C.I. clandestino dal Marzo 1943. Dopo il 25 Luglio partecipa a tutte le manifestazioni antifasciste che si svolgono a Oneglia. Continua l'attività antifascista clandestina fino al Marzo 1944 quando entra nel distaccamento partigiano "Inafferrabile" comandato da Giacomo Sibilla "Ivan" che opera intorno al Monte Grande. Fra Luglio ed Ottobre 1944 partecipa all'organizzazione dell'ospedale partigiano di Valcona (Mendatica). Durante il rastrellamento di Upega fa parte della squadra che porta in salvo l'Ispettore "Simon" (Carlo Farini) che giace in barella malato di broncopolmonite. Resta incorporato nella Resistenza fino alla liberazione. Vive ad Imperia, collabora alle attività dell'Istituto, in particolare curando il Museo della Resistenza di Costa di Carpasio.

Verda Francesco "Franco", Pieve di Teco 26.12.1924

Contadino, riceve la cartolina di precetto per partire militare il 5.8.43. Convalescente nell'ospedale di Pieve, non si presenta e viene considerato disertore. Nascosto nella carbonaia dell'ospedale da una suora, sfugge all'arresto da parte dei tedeschi e, appena rimessosi in salute si rifugia con altri giovani ai casoni di Tetti Parodo, sulle alture della zona. Da qui passa con altri a Viozene, dove c'è un gruppo di partigiani "badogliani", e poi in Val Pennavaira. In seguito all'arresto del padre ed alla sua carcerazione nel penitenziario di Oneglia, si presenta al reparto T.O.D.T. di Albenga, e viene impiegato nella costruzione delle fortificazioni costiere. Fuggirà definitivamente in montagna ai primi del 1944 in seguito a minacce di superiori che ne sospettavano le simpatie per i patrioti. Dal 15 Maggio al 10 Ottobre1944 farà parte delle formazioni autonome "Martinengo", nella Divisione "Mauri", brigata "Val Tanaro". Passa quindi alle formazioni "Garibaldi" in Val Pennavaira, nella Divisione "S.Bonfante", IIa Brigata "N.Berio" Comandata da "Basco" Giacomo Ardissone. Partigiano combattente, dal Gennaio 1945 sarà Commissario e poi Comandante di una Squadra stanziata a Castelbianco, da dove controlla le attività antipartigiane di tedeschi e fascisti. Partecipa costantemente alle attività militari nella sua zona operativa fino alla liberazione, quando scenderà con gli altri ad Albenga.