09/04/00

Il casone di Costa di Carpasio, un tempo sede del comando partigiano, oggi adibito a  Museo

La displuviale orientale della media e bassa Valle Argentina. Cerchiata in rosso, la zona di Carpasio, alle falde del Monte Grande. Il museo sorge a Costa di Carpasio e costituisce un valido centro di esposizione di materiali e reperti originali, legati agli eventi della guerriglia combattuta dai partigiani nell'entroterra montuoso del Ponente ligure durante la Seconda guerra mondiale.
La realizzazione, tra le più significative del genere oggi in Italia, illustra la vita e le azioni delle formazioni partigiane durante la lotta di liberazione.
La visita al museo della Resistenza di Carpasio, tipico borgo della Valle Argentina, costituisce dunque un'occasione unica per farsi un'idea delle condizioni, del carattere e delle modalità della guerriglia partigiana nel cuore stesso dell'originario habitat resistenziale. Il museo è infatti allestito proprio nel "casone" dove si costituì il comando della Prima zona Liguria e nelle sue vicinanze si trova ancora il grosso castagno che serviva di rifugio d'emergenza ai combattenti ammalati. Nel tronco cavo dell'albero potevano trovare riparo fino a sette persone.
La ricostruzione dell'insediamento "ribelle" di Carpasio ha richiesto un grosso impegno alle associazioni partigiane e agli abitanti del luogo, che hanno così inteso consegnare alle nuove generazioni una testimonianza del passato, utile per capire e non dimenticare.

Partigiani della V brigata della divisione Cascione sfilano a Sanremo subito dopo la Liberazione.

 

Il museo è oggi meta frequente di viaggi d'istruzione organizzati da scuole di ogni ordine e grado. Insegnanti e studenti trovano di particolare interesse inserire queste visite nel quadro dello studio del Novecento.Va infatti ricordato che, per l'importanza del suo contributo alla Resistenza armata, la Provincia di Imperia è stata insignita della Medaglia d'oro al valor militare. Inoltre, la ricognizione della fisionomia storica e territoriale del Ponente diventa occasione per un approccio non superficiale alle bellezze insieme severe e suggestive dell'entroterra montano. In genere, infatti, alla sosta a Carpasio fa seguito l'escursione nell'alta Valle Argentina oppure lo scavalcamento dei crinali verso la Valle Arroscia, passando per Prati Piani, Colla d'Oggia e San Bernardino di Conio, ove ebbe luogo la battaglia di Montegrande, uno degli episodi più significativi della Resistenza imperiese.
Apertura: da aprile a ottobre, sabato/domenica e giorni festivi, ore 9-18 ( nei feriali su prenotazione ). Ingresso gratuito.

Previa richiesta presso la Segreteria dell'Istituto storico della Resistenza e dell'età contemporanea, le visite collettive potranno avvalersi di accompagnatori incaricati dall'Istituto stesso.

 

Sala inferiore Il materiale esposto comprende la grande carta topografica con le zone operative delle varie brigate del Comando della Prima zona Liguria, dove operavano la Seconda divisione "Felice Cascione" e la Sesta divisione "Silvio Bonfante". Di particolare interesse sono le divise originali, il mitra Sten, i Mauser tedeschi e le lanterne usate dai partigiani nei loro spostamenti notturni. La sala è arricchita da numerosi documenti e fotografie che offrono un quadro completo del territorio ligure dell'epoca e della vita che vi si svolgeva.
Sala superiore L'esposizione parte dai contenitori di armi lanciati ai partigiani dagli Alleati al Pian Rosso di Viozene e nella zona di Alto, prosegue con il potente Mayerling tedesco capace di 2.000 colpi al minuto, per arrivare alle cassette di munizioni, ai rottami di un aereo tedesco precipitato a Rocca Barbone presso Realdo, ai pezzi di una camionetta recuperata al passo della Teglia, a ricetrasmittenti da campo e materiale bellico vario.

 

Torna a inizio di pagina Vai alla pagina dei musei

Isrecim fa parte della rete vai all'Homepage dell'Istituto Nazionale

Per tornare allatorna all'Homepage dell'IsrecimHomepage dell'Isrecim

Comunicazioni e segnalazioni possono essere inoltrate a Vittorio Detassis, Webmaster, all'indirizzo vdetass@tin.it