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     A PROPOSITO DI RIFIUTI... (Documento di Legambiente Casale, 24/10/'95)

Da molto tempo sosteniamo che lo smaltimento dei rifiuti urbani deve essere affrontato seguendo alcuni   indirizzi che garantiscono il minor impatto ambientale e tendono a contrastare l'esistenza di monopoli di       smaltitori privati in grado di imporre una propria politica economica e ambientale (certe ditte di         smaltimento hanno inquinato tutta la nostra provincia!). Gli indirizzi cui faccio riferimento sono, in sintesi, i seguenti:
1. criterio dell'autosufficienza: chi produce rifiuti deve smaltirli nel proprio territorio;
2. raccolta differenziata al fine di recuperare i materiali che si possono riciclare, risparmiare energia e allungare la vita agli impianti di smaltimento; non è possibile diversamente fronteggiare una situazione di crescita esponenziale dei rifiuti;
3. sistema integrato di smaltimento che utilizzi varie strategie e impianti di riciclaggio per rifiuti omogenei (ad esempio impianto di compostaggio che ricicla solo i rifiuti organici o impianto di RDF che ricicla solo la plastica). Tali impianti infatti hanno un ridotto impatto ambientale;
4. impianti di smaltimento gestiti dall'ente pubblico con possibilità di controllo democratico da parte dei cittadini.
Seguendo tali indirizzi abbiamo condiviso con il Consorzio Rifiuti dell'Area Casalese la scelta di costruire un impianto pubblico per il nostro bacino d'utenza e fortemente caldeggiato la raccolta differenziata con il conseguente utilizzo di impianti quali quello di compostaggio di Alessandria, che riciclino una sola tipologia di rifiuti. In tal modo infatti si recupera materiale ancora utile, si evita di inquinare e si contengono i costi. Da sempre invece abbiamo sostenuto l'inopportunità di ricorrere all'incenerimento indifferenziato dei rifiuti. E' infatti un sistema che crea notevole impatto ambientale, per la combustione contemporanea di materiali molto diversi fra loro, ed è inoltre ritenuto poco conveniente sotto il profilo economico. L'incenerimento di tutti i rifiuti, infatti, oltre ad avere un costo di gestione notevole impedisce il recupero e il riciclaggio dei vari materiali. Tali materiali recuperati, come ha dimostrato il Comune di Casale con la raccolta differenziata, comportano invece una minima spesa di smaltimento.
Riteniamo quindi necessario attivare al più presto il piano per la raccolta differenziata su tutto il territorio del Consorzio raccogliendo in discarica solo i rifiuti non riciclabili.
Entrando più nel merito dell'utilizzo dell'inceneritore situato nel territorio vercellese, nei giorni scorsi abbiamo acquisito le seguenti informazioni dal Sindaco di Vercelli:
a. in relazione alla nuova legge regionale sullo smaltimento dei rifiuti tutti i Comuni del bacino vercellese utilizzeranno tale impianto saturandolo (quindi non si vede come potrebbe servire in prospettiva anche Casale);
b. le scorie prodotte dall'incenerimento sono rifiuti speciali non assimilabili agli urbani e vanno smaltiti in apposite discariche;
c. le ceneri sono rifiuti tossico - nocivi che richiedono impianti adeguati con rigorose procedure autorizzative.
Ci siamo battuti per avere un impianto per rifiuti urbani con le massime garanzie di sicurezza ambientale, mi sembra assurdo ora trasformarlo in un impianto per rifiuti speciali o addirittura tossico - nocivi. Credo che i Sindaci e gli Amministratori del nostro Consorzio facciano bene a dare velocemente inizio al piano per la raccolta differenziata, che permette risparmi e non inquina, anziché perdere tempo con l'amletico dubbio: inceneritore sì, inceneritore no.