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BONIFICA ETERNIT, APERTO IL CANTIERE di Silvana Mossano LA STAMPA 27/01/2000

E’ iniziata la bonifica dello stabilimento Eternit. Per i casalesi equivale a dire: si volta pagina, è una storia nuova che comincia anche se la scia di lutti si trascinerà pure in questa fase di rinascita. La ditta Decani che si è aggiudicata l’appalto di bonifica ha dato il via ai lavori di messa in sicurezza, che precedono l’intervento di bonifica vero e proprio che culminerà, poi, con l’abbattimento dellostabilimento di via Oggero e con la sua "sepoltura" in una immensa bara trasformata, poi, in collina verde.
L’annuncio è stato dato dal sindaco Paolo Mascarino l’altra sera al Consiglio comunale, insieme a un elenco di iniziative che la sua giunta sta portando avanti. "Dalla strada il cantiere non si vede ancora, perché gli addetti hanno iniziato a operare sulle parti esterne degli edifici ma all’interno del perimetro. In particolare, devono prima sfoltire la fitta vegetazione spontanea che è proliferata". Arbusti e rampicanti vanno eliminati prima di Iniziare le operazioni di "incapsulamento" dello stabilimento. "Gli edifici saranno impacchettati - spiega Mascarino - ma chiediamo che questo intervento non serva solo per un’immediata messa in sicurezza, ma sia utilizzabile per proseguire poi con la bonifica vera e propria, e con lo smantellamento, in modo da non perdere altro tempo". Il Duemila doveva essere l’anno del completamento dei lavori, invece ne segna l’inizio e passeranno altri settecento giorni, se non ci saranno intoppi. Lamentele inutili: quel che conta è che finalmente sia stato dato il via a una decisa inversione di rotta, peraltro auspicata, caldeggiata e, soprattutto, preparata da anni. Mentre da un lato gli operai si mettono al lavoro, l’Asl dovrà occuparsi del costante monitoraggio dell’aria, ma a questo compito il dottor Angelo Mancini, del Servizi di igiene e sanità pubblica, è pronto da tempo. Non aspettava altro che il "la".
E alla fine, resterà una collina, con un monumento, perché, in realtà, i casalesi vogliono sì cambiare pagina, ma non intendono dimenticare: da un lato perché, comunque, l’Eternit per decenni è stata fonte di reddito sicuro per molte famiglie (ci lavorarono migliaia di operai) e dall’altro perché, purtroppo (quanti sapevano e hanno taciuto? non lo si saprà mai con certezza) la presenza della fabbrica dell’amianto per 80 anni ha significato lutti in quasi tutte le famiglie casalesi. E queste "morti bianche" non possono essere cancellate.