Casale, 10/05/92
UNA "BRETELLA" ESAGERATA
Per affrontare la questione relativa alla costruzione del sovrappasso che dovrebbe
scavalcare la ferrovia e la cosiddetta "bretella" ci sono due considerazioni
preliminari che vanno affrontate per non fare del problema una vicenda che riguarda
solamente chi abita nella zona interessata dall'opera.
Siamo tutti consapevoli dell'esistenza in Italia di un forte partito dei cementificatori e
degli asfaltatori che negli ultimi trent'anni ha operato la cementificazione e
l'asfaltatura di un quinto dell'Italia (circa sei milioni di ettari) al ritmo di 100- 150
mila ettari all'anno.Continuando con questo ritmo di urbanizzazione selvaggia ci possiamo
immaginare che cosa sara' l'Italia fra qualche anno: un intrico di strade e di costruzioni
che gia' adesso sta producendo il fenomeno di impermeabilizzazione del suolo con
conseguente danno delle falde acquifere.
Il partito dei cementificatori & asfaltatori e strettamente collegato con quello che
che potremme definire del trasporto di merci e persone su gomma. Questo
"partito" ha fatto sì che in Italia , a differenza degli altri paesi europei,
fosse privilegiato il trasporto su strada a discapito di quello ferroviario. I danni di
questa politica sono sotto gli occhi di tutti: si costruiscono autostrade e superstrade a
volte scarsamente utilizzate e si trascura il trasporto su rotaia. Anzi si razionalizza il
trasporto ferroviario eliminando tratti considerati secchi e improduttivi.
Il partito del trasporto su gomma ha di fatto incentivato il fenomeno del traffico nelle
nostre citta' piccole, medie o grandi che siano, causando il fenomeno dell'inquinamento
dell'aria che respiriamo nonche' dell'inquinamento acustico.
Ora noi assistiamo ad un fenomeno veramente perverso:per ridurre i danni causati da
un'irresponsabile politica del trasporto privato ci troviamo costretti a costruire altre
strade, magari piu' veloci come vuole l'ANAS, gettando altro cemento e, come se non
bastasse, modificando certamente in modo non positivo un ingresso della citta'.
Fatte queste premesse entriamo piu' direttamente nel merito.
Riteniamo utile la creazione di una circonvallazione che permetta di portare o di tenere
fuori della citta' una parte del traffico, ma riteniamo anche che essa debba avere il
minore impatto ambientale possibile. Riteniamo "esagerata" l'opera che l'Anas
vuole costruire, in considerazione che Casale e' ancora una citta' che puo' trarre
giovamento dal fatto di essere a misura d'uomo, strutturata in modo tale (tra fiume e
collina) da richiedere interventi il piu' "flessibili" e "soft"
possibile.
Non ci risulta che l'ANAS abbia questa "sensibilità" ambientale come ,e' noto,
non ce l'ha il ministro Prandini. Per questo riteniamo che l'Amministrazione se ne debba
fare maggiormente carico, anche se va dato atto alla Giunta che governa la citta' di aver
ricercato soluzioni che noi riteniamo "dolci" come quella di utilizzare il ponte
sull'autostrada tra i caselli sud e nord come tratto di una circonvallazione rinunciando
alla costruzione, ventilata da esponenti del partito dei cementificatori &
asfaltatori, di un altro ponte sul Po.
Ci rendiamo conto che questa lettera arriva in ritardo, che i giochi ormai sono fatti, che
nessuno si sente di rivedere la propria posizione, che qualcuno strumentalizza la vicenda
a fini elettorali giocando un po' sulla rabbia di quei cittadini del Valentino che sono
direttamente toccati dalla costruzione del sovrappasso, ma non vogliamo rinunciare ad un
ultimo tentativo per chiedere un ulteriore approfondimento di alternative quali il
sottopasso e l'interruzione della "bretella" all'imbocco della statale per
Alessandria.
Cio' che ci rende un po' sconsolati e' constatare come si sia ormai sviluppato un forte
senso di ineluttabilita' degli eventi: l'opera non e' bella,ha un forte impatto
ambientale, ma non si puo' fare altrimenti perche' chi stabilisce le regole e' l'ANAS.
Vi sembra giusto?
(CIRCOLO VERDEBLU LEGAMBIENTE)