Casale M.to, 16/05/'94
DISERBANTI: CORRIAMO AI RIPARI!
Succede ormai quasi tutti gli anni che in questo periodo ci giungano
segnalazioni di irrorazioni irregolari o per lo meno avventate di diserbanti che hanno
l'effetto di contaminare terreni e orti dei vicini.
E' capitato a Balzola nei giorni scorsi e a Conzano due anni fa (del fatto siamo venuti a
conoscenza solo ora), ma crediamo che i casi siano molti di più e non siano denunciati.
Il caso di Conzano è emblematico. Ce l'ha raccontato il Sig. xx, vittima con i componenti
della sua famiglia, del diserbante (OXITRIL della ditta Rhone Poulenc, III classe
tossicologica)) irrorato da terzi sulla verdura del suo orto: la famiglia del Sig. xx è
dovuta ricorrere al medico per un'intossicazione più che fastidiosa e ora il caso è
all'esame della magistratura.
E' necessario ricordare che, il nostro paese con 500 grammi di fitofarmaci all'anno per
ettaro coltivato, è il secondo in Europa e il quinto nel mondo nella classifica dei
consumatori di pesticidi, nonostante che il loro consumo sia diminuito, anche grazie ad
un'accresciuta sensibilità al problema delle associazioni degli agricoltori, ( ma
un'analisi attenta dei dati svela che, a fronte di una contrazione dei consumi dei
fitofarmaci a bassa tossicità, sono aumentati i consumi dei pesticidi più pericolosi:
insetticidi fosforganici, diserbanti, miscele di diserbanti).
Recentemente è stata pubblicata una ricerca svolta per l'Istituto superiore di sanità
dalla dottoressa Grazia Petrelli assieme ad altri, tra cui Paolo Vineis del Servizio di
epidemiologia dei tumori dell'Università di Torino a proposito dei solventi usati per la
produzione dei pesticidi. La ricerca si conclude con queste parole:"...Analizzando la
composizione dei 7300 prodotti in commercio è emersa una non trascurabile presenza di
solventi con evidenze di cancerogenicità per l'uomo e per l'animale." Queste
sostanze, che si trovano nei prodotti di più ampia diffusione (per lo più insetticidi e
diserbanti), contribuirebbero, secondo gli autori, alla maggiore diffusione di alcune
forme tumorali tra gli agricoltori. Ma anche i consumatori sono esposti quotidianamente al
rischio poiché i residui dei veleni scaricati sulle piante e sui frutti arriveranno sulla
nostra tavola
I dati sui danni alla salute degli agricoltori e dei consumatori provocati dai fitofarmaci
risultano spesso inferiori alla realtà a causa della difficoltà per il medico a
riconoscerli. Il Ministero della Sanità riportava come consuntivo nazionale dell' 85, 113
denunce di intossicazione da fitofarmaci di cui quasi la metà causati da fitofarmaci
appartenenti alla terza classe tossicologica (prodotti che si possono acquistare senza
bisogno del patentino).
Va ricordato che in Italia non esiste ancora una specifica legislazione circa la presenza
di sostanze chimiche (come i pesticidi sospetti genotossici, cioè mutageni, taratogeni e
cancerogeni) nella nostra dieta alimentare.
Dato che il rischio di tumori è prevalentemente concentrato nei primi cinque anni di vita
degli individui è più che mai necessario correre ai ripari.
Per questo, come Legambiente, proponiamo che, come succede in numerosi Comuni italiani
dove si va diffondendo l'utilizzo degli alimenti biologici nelle mense degli asili nido e
delle scuole materne, anche nella nostra città si prenda in esame l'introduzione di
prodotti alimentari biologici nelle mense delle scuole casalesi. Riteniamo anche che i
finanziamenti previsti dai due regolamenti CEE 2078 e 2080/92 (2500 miliardi per la
riconversione ecocompatibile della nostra agricoltura) siano finalizzati all'agricoltura
biologica e a quella integrata. Chiediamo la costituzione di un'Agenzia che sia in grado
di far fronte alla Direttiva CEE 91/414 sui fitofarmaci, l'eliminazione dei cento
pesticidi sospetti genotossici, che si introduca il limite alla somma di più residui in
uno stesso alimento, che si vari una norma più restrittiva sugli alimenti della prima
infanzia, che si introducano dei valori limite circa la presenza di nitrati
nell'ortofrutta.