Il Circolo Verdeblu di Legambiente, unitamente a Legambiente Piemonte,
è intervenuto circa due mesi fa con un comunicato e con una conferenza stampa per
precisare la posizione dell'associazione in merito alla discarica in zona Bazzani.
In quell'occasione abbiamo affermato che:
- lo smaltimento dei rifiuti è un problema che va affrontato a monte con una minor
produzione di imballaggi, con l'utilizzo di contenitori a rendere o in materiale
riciclabile;
- la raccolta differenziata (carta , vetro, alluminio, plastica, pile, medicine, la
divisione secco - umido e il compostaggio) rappresenta l'intervento nel quale investire
risorse ed energie per far diminuire drasticamente il peso e il volume dei rifiuti da
smaltire;
- non si può fare a meno di tecnologie come le discariche, gli impianti di compostaggio o
di combustione;
- il Consorzio per i rifiuti solidi urbani ed il Comune di Casale hanno ampiamente
dimostrato la volontà di seguire procedure corrette e trasparenti nella localizzazione
del sito per la discarica; è però necessaria una verifica rigorosa ed immediata del
livello di massima escursione della falda del sito prescelto ;
- incenerire il rifiuto tal quale, bruciando la frazione organica insieme alla frazione
combustibile non è soltanto un nonsenso tecnologico, ma uno spreco energetico e una fonte
di rischio ambientale per la difficoltà di gestione degli impianti.
Purtroppo il Comune di Terruggia, come abbiamo appreso da dichiarazioni apparse sui
giornali locali, si limita a prendere in considerazione solo la parte del documento che
gli interessa e cioè la richiesta di un'ulteriore verifica geologica e ignora la
posizione di Legambiente sul conferimento dei rifiuti all'inceneritore, tant'è vero che
propone decisamente di portare i rifiuti all'impianto di incenerimento di Vercelli,
cosa che viene considerata "una grande opportunità".
Ci sorge il dubbio che il Comune di Terruggia abbia "studiato a lungo l'uso possibile
dell'inceneritore di Vercelli", dimenticando o rimuovendo particolari secondo noi di
primaria importanza.
L'incenerimento è, a nostro parere, una tecnologia inadeguata e dannosa all'ambiente e
alla salute. L'idea che bruciando i rifiuti si risolva il problema è piuttosto
primitiva, "magica" : non si può infatti dimenticare che nei processi di
incenerimento si formano scorie, polveri ed emissioni gassose. Le ceneri di combustione
ammontano al 30 - 40 % in peso ed al 10 - 15 % in volume del materiale in entrata
nell'impianto, mentre le polveri rappresentano il 3 % in peso. In esse viene confinata la
gran parte dei materiali tossici, prodotti dai processi di incenerimento. Generalmente,
perciò, le ceneri devono essere smaltite in impianti per rifiuti tossici e nocivi.
Inoltre nei processi di combustione si sviluppano gas ad alta temperatura contenenti
vapore acqueo e di anidride carbonica (che, come si sa, va ad incrementare l'"effetto
serra"). Particolarmente problematica appare l'emissione di acido cloridrico, di
diossine e di furani; una concentrazione di grandi quantità di sostanze organiche, che
contengono molta acqua, potrebbe far scendere la temperatura dell'inceneritore al di sotto
dei 1050 gradi necessari a impedire la fuoriuscita di diossine.
Questi sono solo alcuni dei problemi generali correlati al funzionamento di impianti di
incenerimento .
Ma ci sono problemi specifici riguardo l'inceneritore di Vercelli che, secondo il Comune
di Terruggia,"... è stato nel passato al centro di polemiche e vicende giudiziarie,
ma ora è un impianto modello che funziona perfettamente."
A noi risulta invece che tale impianto non funzioni poi così bene se è vero che il
Politecnico di Torino non lo considera ancora del tutto affidabile, dopo che sono stati
spesi miliardi per il suo adeguamento alla normativa vigente; il problema delle scorie,
poi, è tanto rilevante che occorreranno circa 80 miliardi al Comune di Vercelli per
bonificare l'area circostante l'impianto dove sono state interrate le scorie, che come
abbiamo già detto, sono considerate rifiuti tossici e nocivi. A mettere in dubbio anche
il discorso della "convenienza" economica di tale impianto per i Comuni del
Consorzio per i rifiuti del Casalese, c'è la scelta di molti Comuni del Vercellese di non
portarvi i loro rifiuti per l'elevato (nonostante il prezzo politico attuato) costo del
servizio.
Insomma parlare dell'inceneritore di Vercelli e della discarica privata di Alice
Castello (duramente contestata dalle popolazioni locali) come soluzioni avanzate ci pare
per lo meno avventato.
Per concludere ricordiamo ancora una volta la nostra posizione che non può essere usata a
spizzichi e bocconi, a seconda delle convenienze:
- vogliamo che venga attuata una politica dei rifiuti che, attraverso una sempre più
efficace raccolta differenziata, riduca la quantità di rifiuti da smaltire in discarica;
- riteniamo che vada al più presto effettuata una perizia geologica sul sito Bazzani per
dirimere il contenzioso sorto tra Consorzio e Associazione per la difesa dell'ambiente di
regione Bazzani;
- ribadiamo con convinzione il giudizio positivo sul metodo seguito dal Consorzio casalese
per arrivare alla scelta di tale sito e condividiamo la politica attuata dal Comune di
Casale sulla raccolta differenziata dei RSU;
- riteniamo importante che il Consorzio si stia muovendo per attuare la bonifica dell'area
su cui sorge la discarica del Baraccone, a S. Maria del Tempio.